Autore Topic: Donne in politica imposte per legge  (Letto 706 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline TheDarkSider

  • WikiQM
  • Veterano
  • ***
  • Post: 2151
Donne in politica imposte per legge
« il: Aprile 19, 2012, 14:04:15 pm »
Alla 27a ora si parla dell'ennesima intimidazione femminista contro una giunta legittimamente nominata, intimidazione che ha prodotto la sostituzione di due assessori maschi con due femmine:


Due nuove assessore nella giunta della Regione Lombardia. Ma per il Presidente è un'imposizione ingiusta

“Siamo a questo punto, oggi le giunte le fanno i tribunali e non il consenso popolare”. Il rimpasto di martedì? “Si tratta di una sostituzione forzata dall’esterno, femmina con maschio”.

Il presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, non nasconde di aver subìto la nomina di due nuovi assessori donna nel governo della Lombardia. Sia chiaro: di questi tempi, anche a chi ha una certa sensibilità per le questioni di genere, il tema della quota di donne presenti nelle giunte e nei consigli pare secondario  rispetto al resto dei nodi ormai venuti al pettine della politica. Ma il problema resta aperto e non può essere ignorato.

La discussione sulla presenza femminile nella giunta lombarda è calda da tempo. Al momento dell’insediamento di donne ce n’era una soltanto su 16 assessori. Poi un minirimpasto le ha portate a due. Martedì 17 aprile a tre. Lo stesso Formigoni ha chiarito pubblicamente che su questa scelta ha pesato la spada di Damocle di una sentenza del Consiglio di Stato (il testo deve ancora essere depositato). A far partire la macchina della giustizia amministrativa, le associazioni Articolo 51 e  DonneInQuota insieme con una decina di avvocate milanesi. Forti della Costituzione e di quanto scritto nello Statuto della stessa regione Lombardia, in cui si fa riferimento a una equilibrata rappresentanza di genere.

Va precisato che la richiesta di una maggiore presenza delle donne nei luoghi della politica è trasversale alle organizzazioni femminili. Le promotrici dei ricorsi non demorderanno, anzi, ne stanno preparando un altro. “Ci teniamo ad aggiungere che  lo Statuto di Regione Lombardia non si è materializzato dal nulla ma è frutto di un lungo lavoro del Consiglio regionale”, dicono le sostenitrici di Usciamo dal silenzio. Ma in diverse occasioni si sono esposte in favore di una democrazia paritaria anche le associazioni vicine al centrodestra. Prende posizione, tra le altre, Lella Golfo, presidente della fondazione Bellisario e deputata del Pdl: “Il sentire comune porta a considerare più appropriata un’equa partecipazione delle donne e degli uomini alla politica. Evidentemente è il presidente della  Lombardia a non essere in linea con i tempi”.

Questa spinta bipartisan alle presenza delle donne in politica ha fatto pensare in passato che un salto in avanti culturale fosse ormai acquisito, al di là delle appartenenze politiche. Insieme con la consapevolezza generale che una rappresentanza più equa non possa che far bene alla democrazia. Ma non è così. E di questo bisogna prendere atto. La discussione resta aperta. Come dimostrano gli interventi nel nostro blog, oltre al dibattito politico a cui assistiamo in questi giorni.

    A quanto pare, secondo Formigoni, sono gli elettori, uomini e donne, che non vogliono troppe sottane nelle amministrazioni pubbliche.

Il parere di chi scrive è molto diverso. Le donne non arrivano a gestire la cosa pubblica perché non sono promosse dai partiti. E quando lo sono spesso questo avviene per logiche diverse da quelle del merito e della competenza.

 Ma voi cosa ne pensate? La presenza femminile nelle giunte è un valore da ricercare? Se necessario anche da imporre?

Ps. Sempre ieri il presidente della Lombardia ha fatto presente che la consigliera Nicole Minetti gli era stata descritta da don Verzé, a cui il presidente aveva chiesto informazioni in vista dell’inserimento nel listino bloccato, come una ragazza “acqua e sapone”. “Se avessi saputo allora quello che è uscito fuori dopo, non l’avrei candidata”, ha aggiunto il governatore.

Da quando un consigliere si valuta per il suo essere “acqua e sapone”? Di solito si escludono gli uomini dal privato movimentato? O forse il problema è un altro?


"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

Offline ilmarmocchio

  • Moderatore
  • Pietra miliare della QM
  • *****
  • Post: 10666
  • Sesso: Maschio
Re: Donne in politica imposte per legge
« Risposta #1 il: Aprile 19, 2012, 20:34:11 pm »
CERTO, COME NO  , acqua e sapone, e lui, il Formigoni NON lo sapeva.
 e si , noi siamo coglioni e ci crediamo.
 avete giocato con la cacca ?
Adesso puzzate