Autore Topic: Giornaliste donne  (Letto 2252 volte)

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Giornaliste donne
« il: Aprile 21, 2012, 13:15:23 pm »
http://www.oggi.it/focus/televisione/2010/07/02/arriva-la-carica-delle-mezzebuste/

Citazione
TELEVISIONE
Arriva la carica delle mezzebuste
L’ ultima new entry è Laura Chimenti, la bionda conduttrice chiamata a sostituire Maria Luisa Busi («dimissionaria» per disaccordi col direttore Minzolini) al Tg1 delle 20.00. Ma di telegiornaliste, in tutte le reti, c’è vero e proprio boom. Perché sono belle? Non solo. «Gli spettatori amano le conduttrici donne perché sono brave e preparate, anche più degli uomini», assicura Rocco Ventre, fondatore del sito web http://www.telegiornaliste.com (un morto di fica che giudica la bravura di un giornalista dall'aspetto fisico. Scommetto che per questo genio, Indro Montanelli in confronto a Helga Cossu è un pirla solo perché è maschio e cesso :D) migliaia di contatti quotidiani. «E soprattutto, riconoscono loro una grande dote: dare le notizie con un po’ di partecipazione, pur restando professionali». Ma chi sono le conduttrici che ci accompagnano ogni giorno alla scoperta delle news? Perché hanno scelto di fare le giornaliste, cosa fanno nel tempo libero? Abbiamo cercato i volti più nuovi e più amati. Ecco qual è il segreto del loro successo.
Telegiornaliste

Stefania Pinna
SkyTg24
«Ho cominciato in una redazione locale del Messaggero, facevo di tutto, dalla cronaca alle interviste all’assessore di turno. La mia prima conduzione me la ricordo bene: la notte prima avrò dormito sì e no due ore, ho lanciato la notizia con la voce che mi tremava. Ma la diretta è sempre un’emozione: la mattina dopo il terremoto dell’Aquila sono arrivata in studio all’alba, non si sapeva quasi nulla. Commentavo le agenzie in diretta, col cuore in gola. Poi però succedono anche cose buffe: lanciando un servizio sul maiale che faceva ginnastica con l’iPod nelle orecchie non ho resistito, sono scoppiata a ridere. Il look? Il più sobrio possibile, alle sette di mattina al massimo mi concedo una giacca colorata. Quando non sono in redazione gioco a tennis, una nuova passione dopo tanti anni di danza. E sto col mio fidanzato. Un collega, come capita spesso a noi giornalisti».
Helga Cossu
Sky Tg24
«Il mio primo tg me lo ricordo bene: lavoravo per una piccola Tv locale, a casa avevo tutti i parenti emozionatissimi col dito incollato al videoregistratore. Mi tremava la voce, mi impappinai, un disastro: quella videocassetta non ho mai voluto vederla. Tempo dopo uno dei capi di Sky mi notò facendo zapping, e mi chiamò per un provino: ero così felice che non mi ricordo niente, ma evidentemente andò bene, perché poco dopo mi chiamarono a lavorare al tg. Segreti davanti alla telecamera? Cerco solo di essere naturale. So che mi accusano di sorridere poco, ma devo dare notizie, mica fare la soubrette. La prossima avventura? Mi sposo fra pochi giorni. E poi, per un mese, niente news. Mi aspetta un lungo viaggio fra Singapore e Bali».
Mikaela Calcagno
Sport, Mediaset Premium
«Sono cresciuta a pane e sport fin da bambina: mio padre era presidente della squadra di Imperia, passavo i pomeriggi a bordocampo. Quando sono approdata a Mediaset, all’inizio i colleghi uomini mi guardavano e dicevano: “Sei brava, ma tu non hai mai giocato a calcio, noi sì”. E allora? La diretta più difficile l’ho fatta quando è morto Giovanni Paolo II. Era il mio giorno libero, ero in piazza San Pietro. Mi chiamarono dallo studio: “Vai in diretta, subito”. Ho improvvisato per due ore».
Federica De Sanctis
Sky Tg24 Mattina
«A 18 anni già lavoravo in una Tv locale. Ma anche dopo anni l’emozione c’è, eccome: se ho davanti un ospite importante ho l’adrenalina alle stelle, quando ho seguito la commemorazione della strage di Beslan mi sono commossa, e penso che in Tv un po’ si sia pure visto. Imprevisti? Una notte di Capodanno, in studio, avevamo preparato lo champagne per brindare in diretta. Ma il caldo dei riflettori l’ha fatto “stappare” da solo, ed erano solo le 23.50… Il botto si è sentito benissimo, siamo scoppiati tutti a ridere. Come scelgo i vestiti? Mi sveglio ogni giorno alle 4.45 del mattino, figuriamoci se posso perdere tempo. Li preparo la sera prima: pantaloni, camicia e via. Fuori dagli studi dormo (ovviamente), e poi leggo, scrivo, dipingo ad acquarello. Grazie al cielo ho un fidanzato molto paziente: non è facile stare con qualcuno che deve andare a letto con le galline 5 sere a settimana…».
Bianca Caterina Bizzarri
Tg La7
«Sono partita a 23 anni da Rete37, Tv locale di Firenze, la mia città. Con gli anni si impara a gestire gli imprevisti, il servizio che salta. Ma non siamo mica robot: commentare la cronaca di Beslan e mantenere il sangue freddo è stata una fatica. Essere una bella donna in televisione aiuta, certo, ma senza professionalità non vai da nessuna parte. Quando prepariamo le notizie a me piace partecipare, dire la mia: il lavoro giornalistico è anche quello che si fa prima. Discriminata in quanto donna? Mai successo, ma La7 è un’isola felice: siamo quasi tutte donne.» (se sono quasi tutti uomini è maschilismo, se sono quasi tutte donne, senza merito, è un'oasi felice :D ).
Sarah Varetto
Sky TgEconomia
«Per affermarmi in un mondo come quello del giornalismo economico, tradizionalmente maschile, c’è voluta tutta la mia determinazione: all’inizio gli ospiti mi guardavano, giovane e carina, e nei loro occhi leggevo il pregiudizio: “Ma questa saprà di cosa parla?”. Poi aprivo bocca, e cambiavano espressione. (ahia, complessi d'inferiorità a manetta. Un po' come i cessi convinti che tutti stiano ridendo di loro quando in realtà nessuno li sta cagando  :wub::) Grane da diretta? Un giorno aspettavamo due ospiti: uno perse l’aereo e l’altro era bloccato nel traffico. Panico. Andai a braccio, ma se non conosci bene l’argomento sei fritto. La vera difficoltà, però, sta nel tenere insieme lavoro e famiglia: ho due bambini di 4 e 2 anni, Giuseppe e Maya. E la piccola è nata proprio quando è scoppiata la crisi finanziaria…».
Simona Branchetti
Tg5
«Ho cominciato a Sky, e già entrare nei loro studi è stato un sogno che si realizzava: la prima volta che in redazione ho sentito la sigla del tg, mi sono venuti i goccioloni. All’inizio ero emozionata, ma l’esperienza insegna (a parte quando entra una mosca in studio che continua a ronzarti intorno mentre leggi le notizie). Il look non è il primo dei miei pensieri, cerco di essere sobria. Il tempo libero è tutto per mio marito e il nostro cane Brando, un golden retriever. Li raggiungo appena posso».
Adriana Bellini
Tg La7
«Nove anni di corrispondenza da Parigi per Tmc, poi il Tg. Il primo servizio dalla Francia me lo ricordo bene: avevo il cuore in gola. Poi l’esperienza aiuta, arriva il sangue freddo. Quello che non può mancare a una telegiornalista? L’autorevolezza: il telespettatore deve capire che sai di cosa stai parlando, che condividi quello che dici. Per questo credo che Maria Luisa Busi abbia fatto benissimo a lasciare la conduzione: non siamo mica signorine buonasera. A parte le news, il mio più gran daffare è la famiglia: ho tre figli, due gemelli di 16 anni e una bimba di 7».
Cristina Fantoni
Tg La7
«Sa quando i bambini guardano i cartoni animati? Ecco, io a sei anni in Tv cercavo solo telecronache sportive. Colpa di mia mamma, una pasionaria dello sport che sa tutto perfino del cricket. Quando ho scoperto che esisteva un mestiere per cui potevo seguire lo sport ho pensato: è il mio! Il servizio più bello? Le settimane dei mondiali di calcio in Germania, con Carolina Morace. Due donne a parlare di pallone non stop, è stato fantastico. Certo, i pregiudizi sulla “donna nello sport” ci sono sempre. Ma noi abbiamo un’arma in più: oltre alla competenza, siamo più brave a trasmettere un’emozione. (ahahahaha, però poi i migliori nel campo sono sempre gli uomini a causa di qualche complotto maschilista :cool: ) Sport a parte, mi occupo dei miei bambini: Luca di 6 anni e Giacomo di 2. E nessuno lo sa, ma faccio una strana collezione: salvadanai a forma di porcellino. Ormai ne ho più di 800».
Costanza Calabrese
Tg5
«Da brava figlia di giornalista [suo padre è Pietro Calabrese, ex direttore di Messaggero, Gazzetta dello Sport, Panorama, ndr], giro per redazioni da quando ero bambina. Ma la gavetta me la sono fatta tutta: la cronaca a La Repubblica, gli stage. Il salto è stato il Tg5: un mese dopo essermi sposata ero nel messinese a raccontare l’alluvione. Un’esperienza terribile e stupenda, per la gente che incontri, le storie che racconti. La conduzione è stato un bellissimo regalo, ma io mi ritengo prima di tutto una “giornalista da strada”, non farei mai solo il mezzobusto. Infatti, pensare a cosa mettermi è una tragedia: per una come me, che detesta fare shopping e la mattina si sveglia e, come dice una mia amica, “si butta nell’armadio con la colla addosso”, apparire elegante è una fatica. Meno male che c’è mia mamma, che due volte all’anno mi trascina in giro per negozi».
Silvia Carrera
Studio Aperto
«Ho debuttato con una disavventura: arrivo al colloquio con il direttore di Studio Aperto, Mario Giordano, e il dvd che gli avevo portato con i servizi fatti per una Tv locale non funziona. Panico. Meno male che gli ho fatto una buona impressione… La prima volta da inviata è stata un’avventura: in un paesino di provincia c’era un uomo barricato in casa che sparava a chiunque si avvicinasse: ho passato nove ore chiusa in macchina, uscivo solo per i collegamenti. Quanto al look, i vestiti sono i miei, però ci sono delle regole da rispettare: niente di troppo vistoso o stravagante. Per me, che sono una patita della moda divertente e colorata, è uno strazio. Quindi mi rifaccio con gli orecchini, che non mancano mai. Appena posso scappo a Brescia, dalla mia famiglia, o a New York, che è la mia passione, col mio fidanzato. Il mio sogno sarebbe quello di andarci a vivere».
Fiamma Tinelli

Infine aggiungerei due cose:

-se Enrico Mentana dicesse mezza parolina sbagliata sulle donne, sarebbe fuori. Queste possono insultare gli uomini come se niente fosse, ma ormai ci siamo abituati.

-i pregiudizi, quando ci sono, esistono pure per gli uomini che vogliono fare lavori tradizionalmente femminili. Per maggiori informazioni chiedere ai maestri d'asilo, per esempio. Non è che questo problema ce l'hanno solo le donne perché c'è un complotto maschilista :doh:

-visto che non riescono a ficcarci le donne nei posti che contano nemmeno con le leggi sessiste, ora stanno passando al livello successivo. Assumere più donne che uomini senza che queste lo meritino, cosa che, indirettamente, è stata ammessa pure in questo articolo misandrico. I soliti maschietti pentiti zerbini e accecati dalla fica...

Ormai la cosa sta diventando sempre più palese. Le cozze, con l'aiuto dei zerbini, iniziano a spingere sempre più. Visto che gli aiuti non servono a niente, vogliono creare la loro società dei sogni composta da donne al potere e uomini fuori a forza. Ovviamente i tontoloni dormono, tanto nell'ipotesi assurda di un Parlamento composto al 90% da donne, parleranno di vittoria femminile nonostante il maschilismo abbia cercato di ostacolarle.

Ah, sarei curioso di sapere com'è la situazione nelle redazioni giornalistiche. Ormai mi informo solo tramite Internet, ma casualmente, ogni volta che becco un tg, ci sono quasi sempre donne. Da quel che so, dovrebbero essere a maggioranza femminile:

Tgla7: sicuro, è scritto nell'articolo
Skytg24: li ho contati ora su Wikipedia e gli uomini sono di meno, credo 43 su 100. In più aggiungiamoci i giornalisti extra come Maria Latella o Emilio Carelli e il direttore donna.
Studio Aperto: manco li conto, lì mi sa che l'unico uomo è il direttore, infatti parlano solo di gossip e minchiate varie :cool:
Avevo letto del Tg3, che ha il direttore donna, ma a quanto pare non è così. Non ne sono sicuro, però.
Infine, tempo fa postai un articolo sul Tg5 in cui si parlava della decisione di quel cretino di Clemente Mimum di far condurre il Tg dell'ora di pranzo solo alle donne.

Per il momento, però, a parte queste cagatine i risultati sono fallimentari. Più brave (in realtà si sentono delle nullità, Invidia Penis), aiutate, ma indietro anni luce, statistiche alla mano :cry:
Ex Andrea

Hitler scopre che le femministe copiano il nazismo:


Offline Peter Bark

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Re: Giornaliste donne
« Risposta #1 il: Maggio 27, 2012, 20:26:24 pm »
http://www.oggi.it/focus/televisione/2010/07/02/arriva-la-carica-delle-mezzebuste/


Studio Aperto: manco li conto, lì mi sa che l'unico uomo è il direttore, infatti parlano solo di gossip e minchiate varie :cool:


ahaha quoto solo questo,è abbastanza.E poi il direttore più che un uomo mi sembra un ibrido.

Offline fabriziopiludu

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Re:Giornaliste donne
« Risposta #2 il: Aprile 06, 2014, 20:36:02 pm »



 Han fatto SUBITO una Martire della Giornalista Tedesca uccisa in Afghanistan...
 Perchè NON guardan come si fosse comportata durate i propri viaggi?
 TZ!!! Quando hai una vagina, fan presto a metterti l'aureola.