Problema
Un dipendente statale riceve uno stipendio mensile di 1379,00 euro (busta paga di aprile 2012).
Egli deve pagare ogni mese gli assegni di mantenimento per la sua prole: in un caso l’importo è di 270,10 euro, mentre nell'altro l’importo è di 456,50 euro, sempre mensili. (La differenza dei due importi risiede nei misteri della in-giustizia italiana). Tali assegni vanno poi rivalutati pari pari al tasso d'inflazione; peccato che la stessa rivalutazione non sia prevista per il suo stipendio.
Occorre poi considerare le spese straordinarie (scolastiche, ricreative e sanitarie), sempre dovute per la prole, che ammontano mediamente a 160,00 euro mensili (sulla base degli ultimi 12 mesi).
Veniamo ora alle spese ordinarie che il nostro amico deve sostenere, tra condominio, pulizie scale e utenze domestiche (luce, gas, telefono, acqua, rifiuti, canone TV, consorzio di bonifica), che ammontano in media a 214,72 mensili (calcolo sugli ultimi 12 mesi).
C’è poi l’auto, necessaria per recarsi al lavoro e per vedere la prole, che tra bollo, assicurazione e carburante (metano, naturalmente), gli costa 99 euro di media mensili. La manutenzione non viene calcolata, in quanto è considerata (dal nostro amico) un evento straordinario, finché la macchina cammina.
Per il futuro, però, il nostro amico dovrà considerare una nuova tassa, cioè l’ IMU, che ammonterà a circa a 216 euro annui, vale a dire altri 18 euro che incidono sul suo bilancio mensile.
Consideriamo inoltre la sua tredicesima, che ammonta a 1379 euro, che corrispondono a 115 euro mensili.
Inoltre il nostro amico deve però ritenersi fortunato, non dovendo pagare né affitto né mutuo sulla casa, per la quale ha investito l’eredità paterna (avendo perso con la separazione quella familiare). Inoltre non deve temere di essere licenziato o di essere messo in cassa integrazione, essendo un dipendente statale! Insomma, è proprio un uomo fortunato. Non deve neanche l’assegno di mantenimento per la ex moglie, che, per sua fortuna, lavora e guadagna più di lui (non ci vuole molto)!
Il nostro amico, fatti tutti i calcoli, sa che gli rimangono circa 276 euro al mese, cioè 9,07 euro al giorno (289x12:365), con cui provvedere al vitto per sé (ma anche per la prole, nei giorni di visita e durante i periodi di ferie stabiliti) e per ogni altra evenienza (come per esempio comprarsi dei calzini nuovi quando quelli che indossa sono troppo usurati). Le spese sanitarie sono naturalmente abolite, anche in caso di bisogno. Non potendosi permettere una vita sociale (uscire di casa costa), ha progressivamente perso tutti gli amici. Per la spesa si serve di un discount, dove accuratamente seleziona i prodotti a basso costo e strettamente necessari. Le vacanze sono ormai un ricordo lontano, e purtroppo deve negarle non solo a se stesso, ma anche alla prole. Idem dicasi per cinema, ristoranti, libri e qualsiasi cosa non strettamente necessaria alla sopravvivenza.
Il nostro amico deve però fare anche molta attenzione a non imbattersi in spese straordinarie (un danno alla macchina sarebbe fatale, così come la rottura della lavatrice o del frigorifero).
Domande
1) Un padre con due figli, ma non separato, con uno stipendio simile a quello del nostro amico, spenderà di più, di meno o un importo uguale a quello del nostro amico per i suoi due figli?
2) Il nostro amico conduce una vita dignitosa?
3) Lo stesso è da considerarsi povero?
4) Come può migliorare le proprie condizioni di vita?
a– Andando alla mensa della Caritas
b– Chiedendo aiuto agli assistenti sociali (ah ah, buoni quelli, anzi, quelle, tutte donne e prevenute)
c– Andando a tutti i trash show TV a raccontare il suo caso, cercando di ottenerne un ritorno economico
d-Vendendo casa e andando a vivere in roulotte
d– Dandosi al crimine
e– Altro (scrivi tu la soluzione)
Inviare le risposte a: ulysses@37.com
Il/i vincitore/i riceveranno (a proprie spese) il saggio “Come vivere felici senza sposarsi e senza fare figli”
Grazie a tutti per la partecipazione.