http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/05/04/mai-piu-mandate-a-casa/#more-16811
Mai più mandate a casa
Riceviamo da Stefania Cantatore di Udi Napoli e volentieri condividiamo:
Diffondo l’aggiornamento delle firme a sostegno della modifica dell’art. 1 del TU di pubblica sicurezza che favorisce le pressioni verso le vittime di violenza sessuata perchè desistano dalla denuncia.
In allegato il testo sottoscritto.
Alla Ministra Guardasigilli Prof. Paola Severino
Alla Ministra dell’Interno Dott. Annamaria Cancellieri
Il diritto di denunciare: regole certe
La denuncia, se si è vittime di violenze perché donne, è il primo passo per godere delle libertà costituzionali. Gli ostacoli e le diversioni che dissuadono le vittime nell’accedere a questo primo indispensabile passo, sono ancora ricorrenti nei luoghi deputati alla tutela del diritto.
Insieme ai pregiudizi e alle sottovalutazioni culturali, la scrittura disarticolata ed ambigua delle regole continua ad essere complice del femminicidio.
La violenza degli uomini sulle donne, in casa, sul lavoro, per le strade, nelle scuole è un crimine che con cadenza annuale viene enumerato, mostrato e svelato, pur considerando i dati frutto di una sottostima.
Da oltre trent’anni indichiamo ai Governi soluzioni certe per il contrasto alla prima causa di morte precoce per le donne e ostacolo alla realizzazione dei diritti umani.
La reiterazione dei reati con la stessa o con più vittime e la diffusione di comportamenti proprietari nel genere maschile, nonostante la forte rilettura in chiave politica delle responsabilità nel femminicidio imposta dal movimento delle donne, mostrano che l’inadeguatezza delle regole invalida ogni cambiamento culturale.
Il testo unico di Pubblica Sicurezza, all’Art. 1, recita:
“per mezzo dei suoi ufficiali, e a richiesta delle parti, provvede alla bonaria composizione dei dissidi privati”, definizione che si presta a controverse interpretazioni e che certamente induce a comportamenti contrari al diritto delle donne di accedere alle vie giudiziarie per la tutela della propria salvaguardia, esponendo tutte ai rischi noti e meno noti.
Di fronte all’inerzia parlamentare nell’adeguare le leggi Italiane così come indicato dalle risoluzioni Europee, sollecitiamo l’intervento autorevole delle Ministre alla Giustizia e agli Affari Interni, perché sia data chiara indicazione dell’inapplicabilità, a qualsiasi titolo, di azioni “di mediazione o composizione” extragiudiziale di fronte ad eventi familiari e relazionali per i quali la vittima ha ritenuto di dover ricorrere alla forza pubblica o per i quali di questa sia richiesto l’intervento. Indichino inoltre, detti Ministeri, l’obbligo contestuale di fornire dettagliata informazione, alla vittima, dei diritti e delle provvidenze di sostegno alle quali può accedere per un efficace percorso legale.
| Stefania Cantatore e Goebbels nell'inferno staranno a braccetto. Non ha senso parlare di nazifemminismo, questo è nazismo allo stato puro. È vero che Goebbels non ha avuto un ruolo diretto nei forni crematori, ma senza di lui difficilmente le SS ci sarebbero arrivate. Prima bisogna creare il criminale, come eliminarlo è un problema successivo. Cara Cantatore, se in Italia davvero si potesse impunemente parlare di femminicidio, noi metteremmo te in cima alla lista! Loro ovviamente volentieri condividono. Vi aspettavate qualcosa di diverso?
inviano un appello a due ministre e non vengono neppure sfiorate dal dubbio di rendersi ridicole: com'è che due donne, in teoria segregate, picchiate, ammazzate, sono addirittura l'oggetto di una petizione? forse che forse qualcun@ mente?
donne vittime di violenza in quanto donne? ma quando mai? come dire che le donne che muoiono negli incidenti stradali perchè di fianco al guidatore, sono morte perchè in quanto donne erano obbligate al posto più pericoloso dell'auto le donne nei conflitti famigliari non intervengono in quanto donne, ma in quanto componenti di quella famiglia. Se anche cambiassero sesso, il conflitto non migliorerebbe, anzi (facciamo una scommessa?) probabilmente peggiorerebbe. Che nei conflitti ci siano morti e feriti fa parte dei conflitti. Sono i conflitti che vanno prevenuti. La menzogna mediatica delle donne vittime in quanto donne è ignobile quanto la propaganda di Goebbels.
La violenza sulle donne sottostimata? sì, come no. Per definizione (cioè senza alcuna prova nè alcuna ipotesi di possibile verifica) gli stupri reali sono dieci volte di più di quelli denunciati. Ma quelli denunciati all'80-90% sono falsi e mo'? che famo? qual è il numero da moltiplicare?
PRIMA CAUSA DI MORTE PRECOCE? si, basta non contare: gli incidenti stradali, le neoplasie giovanili, i suicidi, le morti improvvise, le cadute dalle scale, etc etc etc DIRITTI UMANI? la menzogna è un diritto umano? mandare in galera un innocente per 10-30 anni è un diritto umano?
avete capito come stanno le cose? e voi credete ancora che con queste naziste si possa dialogare? che si possa anche solo coesistere sullo stesso pianeta? a loro non basta la nostra vita. Non gli basta mandarci in galera a prori. Loro vogliono mettere contro di noi anche le donne che non sono contro di noi. Loro vogliono che ogni donna sia obbligata a dichiarare che qualunque rapporto è avvenuto senza il suo consenso. Che ogni donna dichiari di essere vittima di violenza. A ciascun operatore di polizia deve essere proibito cercare di capire le motivazioni di una sofferenza o di un conflitto. Una donna che va in crisi perchè vuole più attenzione dal marito e dà in escandescenze, non deve essere capita. La sua insofferenza dimostra solo che c'è stata una violenza e che l'autore va avviato alla camera a gas. Senza processo. Senza discussione.
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