Autore Topic: Epidemia di mestruazioni (o menopausa) in SEL  (Letto 3445 volte)

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Offline skorpion72

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Epidemia di mestruazioni (o menopausa) in SEL
« il: Maggio 05, 2012, 15:31:35 pm »
Che SEL faccia veramente schifo non è un mistero (ed è ora che chi è fissato con la sinistra se ne renda conto), ma in questo periodo sembra che ci siano parecchie ad avere le mestruazioni (o direttamente la menopausa), e quindi quando gli ormoni vengono sballati che si fa? Si vomita che l'uomo è cattivo, le donne sono tutte sante e stronzate varie.

Ecco la prima:

Fulvia Bandoli: LETTERA APERTA A TUTTI GLI UOMINI DEL MIO PARTITO ( SEL)
http://www.facebook.com/notes/fulvia-bandoli/lettera-aperta-a-tutti-gli-uomini-del-mio-partito-sel/10150699762397030

Se ne parla tanto sulla Rete, lo leggiamo sui giornali e la tv ce ne da notizia, anche se nei mezzi di informazione spesso l’uccisione di una donna da parte del suo compagno viene presentata come il gesto disperato di un uomo abbandonato, un dramma della gelosia. Promuoviamo iniziative come l’ultima dei giovani e delle giovani di Tilt molto apprezzabile e repentina. Altre e altri sono in questi giorni alle prese con l’ennesima raccolta di firme contro la violenza sulle donne e il femminicidio , sono già 130.000, ed io penso che tra poco assisteremo ad un'altra Manifestazione di moltissime donne e anche di diversi uomini. E sarà solo l’ultima di una lunga serie che da decenni si svolgono nel nostro paese su questo tema. Alcune Associazioni hanno scritto al Presidente della Repubblica. Ma sull’efficacia  di queste pratiche nutro dubbi seri, perché una firma non si nega a nessuno su un dramma tanto forte, salvo poi tornare il giorno dopo sui giornali e nelle tv a ripetere le stesse parole, quelle parole che non raccontano nulla del perché una donna che liberamente sceglie di mettere fine ad una storia d’amore debba pagare prezzi altissimi e tante, troppe volte, con la sua vita, quelle parole che tacciono soprattutto sul perché tanti , troppi uomini ,decidano di uccidere una donna che con la sua scelta fa un gesto di liberta’. Io so da tempo che la libertà femminile, grazie a molte lotte e al pensiero femminista, è venuta al mondo ma sono attonita di fronte al fatto che solo pochissimi uomini ne abbiano preso coscienza o atto. Alcuni anni fa un gruppo di donne promosse una manifestazione che aveva come titolo “Usciamo dal silenzio” e io mi stupii perché mi pareva guardando la storia del movimento femminile e femminista che le donne  non avessero mai smesso di parlare. Sono convinta che ad uscire dal silenzio secolare nel quale si nascondono debbano piuttosto essere gli uomini, e non lo si fa sicuramente affiancandosi alle donne e alle loro manifestazioni. Ci vuole altro ed è di questo altro che vorrei parlarvi brevemente. Alcuni o molti di voi scrivono spesso sulle morti sul lavoro, promuovono dibattiti e si interessano alle leggi che potrebbero meglio tutelare la sicurezza dei lavoratori. Sulla violenza verso le donne le leggi ci sono, dunque non credo ne servano altre. Magari servirebbe non togliere i fondi ai Centri antiviolenza attivi in tante città ( cosa che invece viene fatta anche da questo governo e da vari Comuni e Regioni) e che non si occupano solo di assistere le vittime della violenza ma anche di lavorare nelle scuole con i bambini e i ragazzi perchè cresca in loro un solido rispetto della libertà femminile e il riconoscimento pieno della differenza sessuale. Ma solo questo non può bastare. Se è vero che non tutti gli uomini sono violenti con le donne è altrettanto vero che sono sempre uomini quelli che uccidono un numero sempre più grande di donne. Dunque sono gli uomini che devono uscire dal silenzio, e voi che siete impegnati a diverso titolo e a vari livelli in partito della Sinistra forse dovreste farlo per primi.

Parlarvi e parlare con altri uomini, affrontare nelle vostre relazioni personali e politiche il tema, e farlo pubblicamente in Convegni da voi organizzati, perché comincino a diventare patrimonio di tutti i vostri pensieri. Dire che non bisogna usare violenza alle donne non basta, mai frase fu più generica quando i numeri ci dicono che quella violenza sta crescendo. E io aspetto da voi, non solo dalle e dagli esperti, parole di verità, un guardarsi dentro , una sorta di processo di autocoscienza che forse le donne hanno compiuto e che voi non avete ancora iniziato. So che non è facile cominciare a parlare pubblicamente della propria sessualità, ma vi assicuro che é possibile, migliaia di donne l’hanno fatto in questo ultimo secolo, senza imbarazzo, quando si è trattato di spiegarvi la loro sessualità, o quando hanno affrontato l’ interruzione della gravidanza o la procreazione assistita. Dunque potete farlo anche voi se solo voleste. Le grandi manifestazioni possono anche servire ( a parte il fatto che io stavolta mi aspetterei, se viene fatta, una manifestazione di soli uomini con le donne sui marciapiedi per una volta a vedervi sfilare….come scrisse alcuni anni fa Saramago in un suo pezzo memorabile) ma io credo serva di più un lavoro meticoloso, continuo che gli uomini dovrebbero  fare su loro stessi, sulla loro cultura, sulla loro relazione con il proprio corpo e con quello delle donne e su quel senso malinteso di proprietà che nega alla radice qualsiasi principio di libertà. Non posso essere io a suggerirvi le forme, per essere autenticamente vostre dovrebbero nascere da voi.  Se è il simbolico una dimensione importantissima della vita e della sua rappresentazione, e io lo credo, allora è abbastanza facile capire che anche sul simbolico potreste lavorare molto. Io ho l’ingenuita’ di pensare che se sempre più uomini ( e non solo piccoli gruppi di uomini come è stato finora)  facessero della lotta alla violenza sulle donne un loro tratto distintivo, fondativo della loro vita sessuale , della politica, della cultura e delle relazioni personali qualcosa si muoverebbe. Certo in questo percorso perdereste diverse cose, una certa immunità e lo status di maschi che non devono chiedere mai e anche alcuni poteri , simboli e  luoghi comuni vecchi quanto è vecchio il genere umano. Ma guadagnereste anche cose nuove. E le guadagnerebbe la società e con essa la politica, l’informazione, la cultura del nostro paese. E noi donne forse potremmo cominciare a vivere più tranquillamente la conquista faticosa della nostra libertà. Alcune donne che frequento pensano  sia inutile rivolgersi agli uomini, cercare di sgretolare il muro dietro il quale vi nascondete da vari secoli. E forse hanno ragione. Io idealista come sono penso sempre che tutto sia possibile: chiedere la luna, camminare su Marte, e anche che gli uomini imparino la loro differenza , accettino la loro limitatezza, rinuncino alla loro onnipotenza.

Fulvia Bandoli


A Fulvia, se io esco dal silenzio è pe' mannatte affanculo!
I discorsi delle femministe fanno sempre molto "rumore"...il problema è che puzzano anche da morire

Offline skorpion72

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Re: Epidemia di mestruazioni (o menopausa) in SEL
« Risposta #1 il: Maggio 05, 2012, 15:33:59 pm »
Sosteniamo l’appello di SNOQ

http://www.sinistraecologialiberta.it/articoli/sosteniamo-lappello-di-snoq/

Sostengo e sosteniamo l’appello delle donne di Se Non Ora Quando sull’incredibile serie di donne uccise negli ultimi mesi. Bisogna costruire da subito una forte reazione culturale, sociale e politica contro l’insopportabile sequenza di violenza, sopraffazione, morte nei confronti delle donne nel nostro Paese. Una strage continua che si somma all’altrettanto insopportabile elenco di stupri, di molestie sui luoghi di lavoro, di violenze domestiche.



Oggi in piazza contro il femminicidio
http://www.sinistraecologialiberta.it/articoli/oggi-in-piazza-contro-il-femminicidio/

FEMMINICIDIO, cioè assassinio di una donna per mano di un uomo, sempre più spesso il partener, dove l’impulso all’annientamento fisico della donna nasce dall’impulso al possesso, all’assoggettamento sessuale, al controllo di quel corpo e di quella mente. E anche dalla frustrazione maschile di non godere ormai più – nei rapporti con l’altro sesso – di un conforto sociale e simbolico adeguato da parte della società e di dover fare i conti col mondo che è cambiato e le donne non sono più come una volta. Si ribellano, dicono la loro, se ne vanno se non vale più la pena restare. Disordine e crisi dell’ordine maschile, che dava sicurezza ai maschi, perché un uomo valeva e una donna non valeva.

Femmincidio è parola che molte donne – femministe ma non solo – usano da tempo: parola urticante e sgradevole all’udito di molti uomini perché svelatrice dei meccanismi di fondo che stanno alla base dei rapporti tra i sessi: infatti mette in scena crudamente la realtà, porta alla ribalta l’assassino di una donna – il FEMMINICIDA – e la complicità dei troppi uomini che tacciono sui continui ammazzamenti di donne per mano di un uomo o trattano il fatto come una triste, banale vicenda di cronaca o non se ne sentono responsabili socialmente culturalmente politicamente. Serve a poco implemetnare l’arma della legge penale.

Serve un radicale spostamento dello sguardo maschile, che capiscano che il femmincidio parla DI e A tutta la parte maschile del ondo.

Per questo oggi parteciperò all’azione organizzata a Piazza Montecitorio alle ore 17:00

Elettra Deiana


La Deiana, vista l'età, non credo che abbia le mestruazioni, secondo me è in menopausa da un pezzo
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Offline COSMOS1

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Re: Epidemia di mestruazioni (o menopausa) in SEL
« Risposta #2 il: Maggio 05, 2012, 15:34:27 pm »

A Fulvia, se io esco dal silenzio è pe' mannatte affanculo!

 :clapping:
Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

Offline in vino veritas

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Re: Epidemia di mestruazioni (o menopausa) in SEL
« Risposta #3 il: Maggio 05, 2012, 15:37:34 pm »
Ma perchè nessuno boicotta questi individui?  :(

Offline in vino veritas

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Re: Epidemia di mestruazioni (o menopausa) in SEL
« Risposta #4 il: Maggio 05, 2012, 15:42:07 pm »
Perchè nessuno risponde a questa signora come si deve?

Offline skorpion72

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Re: Epidemia di mestruazioni (o menopausa) in SEL
« Risposta #5 il: Maggio 05, 2012, 15:43:07 pm »
Altra mestruata:

Niente è come sembra
http://www.sinistraecologialiberta.it/vetrina/niente-e-come-sembra/



Femminicidio. È una parola che utilizziamo da anni, che abbiamo scritto tante e tante volte per denunciare quello che accade in Italia e in altri Paesi, per informare e fare capire che quello che avviene intorno a noi non è un caso, non è il frutto di un raptus di follia, non è passione, non è gelosia, non è amore. Sembra non essere chiaro per nessuno: per la cosiddetta società civile, per i media, per la politica.

Proprio qualche settimana fa “Ragazze interrotte – Sel” ha lanciato in rete un manifesto che ha un’immagine di due mani giovani che s’intrecciano e lo slogan dice “Niente è come sembra. Non è amore ma assassinio”. Un modo chiaro per mettere in evidenza dove nasce la violenza e dove bisogna intervenire. Bisogna fare i conti con questo, con il nostro mondo non con quello che pensiamo appartenga sempre agli “altri“.

Noi, la cosiddetta società civile, quella che non si tira mai indietro se c’è da firmare un appello, da scendere in piazza, da inorridire davanti alla morte di una ragazza come Vanessa. Quella stessa società civile che poi però – con la stessa scioccante convinzione – si lascia andare a insulti violenti nei confronti delle donne che non conducono vite “appropriate”, che – secondo la barbara logica dominante – avrebbero una condotta che favorirebbe la violenza.

Insomma se a morire è una ragazza di vent’anni buona e amata da tutti si merita lo status di vittima, se è una prostituta ad essere uccisa forse un po’ meno.

È esattamente questo il meccanismo che alimenta la violenza. Sostenere l’idea che, se fossimo tutte sante, non correremmo dei rischi vuol dire dichiarare l’esistenza di una colpa che giustifica l’atto violento.

Lo sanno talmente bene gli uomini che questo è uno strumento potente che lo agiscono in maniera sistematica nel percorso violento, quel percorso che porta fino al gesto finale. È un crescendo di accuse, di trasmissione di senso di inadeguatezza, di un continuo ripetere che sei una puttana perché hai guardato, fatto, pensato a qualcun altro.

Un meccanismo – non lo smetteremo mai di ribadire – che può essere messo in atto da chiunque e che chiunque può subire. Proprio per questa ragione, la violenza va affrontata per quella che è: nella sua portata e nella sua complessità, senza cadere nei tranelli ignoranti, bigotti e giustificazionisti a cui questo Paese ci ha abituati. L’assassino di Vanessa l’ha capito bene come funziona l’Italia: è evidente nel momento in cui ci svela il motivo del suo “raptus”: in un momento intimo, non in un momento qualsiasi – ci spiega – Vanessa l’ha chiamato con il nome del suo ex. Se ci aggiungiamo un po’ di cocaina la spiegazione è bella e fatta.

Sono già 54 le vittime di quest’anno. E tutti sembrano stupirsi. Purtroppo, però, non è una novità. Meglio tardi che mai. Adesso però non dobbiamo fermarci: facciamo in modo che questo momento mediatico messo in campo dal “Se non ora quando” non si esaurisca nell’arco di pochi giorni. Ci sono nomi importanti (nomi come quello di Saviano che addirittura trasformano la notizia della denuncia al femminicidio in Saviano che firma l’appello contro il femminicidio!) che dovranno servire a tenere alta l’attenzione. Provando per una volta a tenere ferma l’attenzione sui temi veri di questo Paese.

A partire dall’informazione, che nei 18 anni di Berlusconi ha dato il peggio di sé. Che s’è concentrata in condanne di bunga bunga, di Ruby e ancora adesso della Minetti con gli stessi svilenti strumenti utilizzati dalla cultura berlusconiana. E tutto questo senza che sia mai stata prodotta un’inchiesta seria sul femminicidio in Italia. Ci sono state soltanto piccole cose a spot davanti all’ennesima vittima, ma solo se giovane, bella e quindi strappa lacrime.

E infine un appello alla politica tutta, dal centrodestra al centrosinistra, che ha firmato in massa l’appello del Snoq e che finora ha prodotto soltanto denunce ipocrite nella battaglia sul corpo delle donne. Alcuni esempi per tutti: la governatrice del Lazio Renata Polverini conosce lo stato in cui versano i centri antiviolenza nella sua Regione? Non costa nulla mettere una firma, molto più difficile è amministrare coerentemente davanti a ciò che si considera sbagliato e ingiusto. Vogliamo misurarci su questo?

Il segretario del Partito democratico Bersani anziché dichiarare di augurarsi di avere una figlia come la Fornero, chieda proprio alla ministra del Lavoro con delega alle pari opportunità di fare qualcosa di concreto per le donne. Perché siamo private dei più elementari diritti. E questo stato di crisi generalizzata fa regredire il Paese non solo economicamente ma culturalmente e socialmente.

Allora non piangete Vanessa e tutte le altre. Fate, fate voi che avete gli strumenti. La retorica e le dichiarazioni indignate su twitter non bastano più. Perché dietro le belle parole e le belle adesioni a volte si nasconde il vuoto. Se non si fa nulla di concreto non si chiama solidarietà ma complicità. Già, niente è come sembra.

Celeste Costantino
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Offline skorpion72

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Re: Epidemia di mestruazioni (o menopausa) in SEL
« Risposta #6 il: Maggio 05, 2012, 15:46:08 pm »
Perchè nessuno risponde a questa signora come si deve?


Se vuoi quì c'è il modulo per scrivergli
http://www.sinistraecologialiberta.it/contattaci/

Comunque su ogni post c'è la possibilità di commentare, i miei non li accettano, probabilmente mi hanno bannato l'indirizzo IP

Io comunque proporrei di scrivere una bella lettera a questa sottospecie di partito e dirgliene quattro
I discorsi delle femministe fanno sempre molto "rumore"...il problema è che puzzano anche da morire

Offline skorpion72

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Re: Epidemia di mestruazioni (o menopausa) in SEL
« Risposta #7 il: Maggio 05, 2012, 15:51:23 pm »
I mestruo-discorsi proseguono:

La linea mobile tra amore e morte
http://www.sinistraecologialiberta.it/articoli/la-linea-mobile-tra-amore-e-morte/

In questi giorni di emergenza di dati, di cifre, 54 donne uccise in Italia dall’inizio dell’anno di cui la maggior parte dai loro compagni o ex; in questi giorni di appelli, tutti giusti e tutti adeguati, mi piacerebbe provare a impostare un ragionamento di più lungo respiro e di risultato forse meno immediato, ma che ha la grande ambizione di fermentare sia in me che scrivo, sia in voi che leggete.

Sono senz’altro d’accordo sulla richiesta sollevata da media di vario orientamento politico e ideologico, di chiamare i delitti degli uomini contro le (loro) donne: femminicidio, se accompagnata però dal progetto più articolato di analizzare i vari aspetti in cui si consuma questo reato, per poi ricomporli in una prospettiva di consapevolezza e crescita per l’intera società. Molto spesso, l’esigenza di semplificare, per catturare l’attenzione di una popolazione italiana troppo spesso ridotta a pubblico, ha portato autorevoli voci, soprattutto femministe (nelle quali, peraltro mi riconosco), a scagliarsi giustamente contro una cultura patriarcale che in vari modi autorizza i comportamenti violenti dell’uomo, fermandosi però al ruolo della donna, solo come vittima.
Da altre parti, si è risposto con una banalità e un’ignoranza sconcertanti a giustificare miseramente la violenza del colpevole maschio, come se gli uomini, tutti gli uomini, messi in un angolo, avessero bisogno di essere difesi, prima ancora di interrogarsi e di capire.
L’omicidio che una donna subisce dal (suo) uomo, quello che arriva direttamente ai giornali, è solo l’ultimo anello di una catena che non vede solo la violenza come unico legame tra i due, ma un rapporto molto più complesso fatto anche di tenerezza, di complicità, di progettualità, in una sola parola: di amore. Ed è per questo che è così difficile convincere una donna a denunciare una o più violenze subite dal suo partner, attuale o ex, e quando la donna decide di farlo, fondamentale è non farla sentire una vittima inerte che va ad accrescere il gruppo di altre “come lei”, che hanno sbagliato. Il primo passo per non far sentire una donna solo vittima, consegnandola dunque a un destino perpetuo di sottomissione, è appunto quello di riattivare quella parte di responsabilità che essa stessa ha avuto, non nella violenza si badi bene!, ma nella scelta complessiva di quell’uomo e di quel rapporto. “Quando ho davanti a me una donna che la violenza ha reso ancora più fragile e vulnerabile”, dice Antonella P., operatrice della Cooperativa Befree, “le faccio raccontare la sua storia, come ha conosciuto il suo uomo, che cosa le è piaciuto di lui, i progetti, e cosa l’ha spinta, in alcuni casi, a farci dei figli. Solo ricostruendo insieme a lei il suo sogno d’amore, la donna può veder riconfermata l’origine di una scelta, rifondare le sue ragioni e quelle del suo desiderio, e non sentirsi completamente inadeguata.”

E dunque, se c’è un atto personale e politico che il Femminismo deve tuttora e sempre metterci a disposizione, è il famoso PARTIRE DA SÉ e dalla propria storia, partire da noi stesse per individuare non le colpe, non le cattive parole o i cattivi gesti che hanno incitato il maschio alla violenza (non c’è mai, e dico mai, giustificazione plausibile), non è questo che siamo chiamate a fare e che con noi è chiamata a fare la società intera di uomini e di donne. Bisogna partire dalla complessità della singola persona. Come diceva Carla Lonzi: se la mia avventura sono io, lo smarrimento è la mia prova. E allora bisogna interrogarsi, mettere a rischio se stesse e il mondo, senza aver paura di arrivare a conclusioni scomode. Individuare, di volta in volta, quali riferimenti sociali, familiari, politici e/o religiosi, sono entrati talmente dentro di noi, in ognuna di noi, da averci spinto a considerare naturale e quindi normale, per esempio, il fatto che il nostro compagno ci picchiasse, punendoci come un padre-padrone, trasformandosi subito dopo nel nostro bambino, con la richiesta di essere perdonato e difeso davanti al mondo, con il famoso: sono caduta. In molti casi, è talmente erotico il piacere di detenere il potere di scatenare le reazioni peggiori nell’altro, che la donna (molto più spesso dell’uomo) ne rimane soggiogata ritenendosi al tempo stesso vittima e carnefice della violenza che subisce, con l’altro famoso: però me lo merito.
E dunque, ben venga ogni appello, ben venga ogni legge in grado di considerare come aggravante l’omicidio delle donne da parte degli uomini, ma soltanto partendo da un’indagine seria, costruttiva e totalmente priva di ammiccamenti culturali che fanno francamente venire il voltastomaco (dalle ingenuità di chi vorrebbe le donne al potere buone e brave, come se un genere dovesse corrispondere ontologicamente con una morale, fino al dileggio continuo di chi il genere femminile lo associa alla prostituzione permanente). Solo assumendo l’esperienza reale delle donne come decostruzione di luoghi comuni di sapere, si può arrivare ad analisi prive di retorica e dunque utili sul campo, in grado di ricostruire categorie storiche, geografiche (italiane nel caso), e infine personali, che possano realmente districare il nodo di quel conflitto violento e, talvolta proprio per questo, fascinoso che si instaura tra uomo e donna.
Dal punto di vista del pensiero delle donne, compreso quello femminista in cui anch’io mi situo, nostro compito dovrebbe essere quello di restituire un’immagine della donna che non sia né quella dell’intellettuale forte e indistruttibile, insensibile ai richiami del corpo, della vecchiaia, della bellezza, né quella della vittima perenne, inconsapevole, e socialmente inutile, che non ha mai la possibilità di scegliere.
Restituiamo un volto alle donne che subiscono violenza, che sia anche il nostro, che sia quello di tante che abbiamo conosciuto o solo intravisto, perché violenza è anche essere sempre più dipendenti da un immaginario sadomaso che ci vuole ogni ora appetibili e attraenti; violenza è non darsi la possibilità di realizzarsi come persone ma solo come madri, o come infermiere, o crocerossine di qualcun altro, mutilando i propri bisogni personali pur di farsi amare.
Violenza, infine, è non trovare attorno a sé una società in grado di comprendere la nostra denuncia quando abbiamo il coraggio di farla, non sapere dove andare se non abbiamo più un reddito e dei figli da mantenere: violenza è non sapere cosa e come fare.

Partire da sé per arrivare all’altro, al mondo: questo è il fine. Chiamare in causa tutte e tutti noi: i politici/le politiche che firmano appelli si interroghino sui centri antiviolenza che ogni anno vanno a chiudere in cambio di favori e soldi che devono dare altrove; gli/le insegnanti che firmano appelli si interroghino su quello che possono fare a scuola per smascherare da subito una Storia travestita da Natura, e vari insopportabili cliché sul rapporto maschile-femminile; i genitori che firmano appelli si interroghino su quel che fanno realmente all’interno della loro famiglia per promuovere una cooperazione vera tra i loro figli e figlie. E così via.
In modo che, pur nella libertà di scelta del tipo di relazione, ognuno, ma soprattutto, ognuna di noi possa avere ben chiara la propria personale linea mobile, tra erotismo e violenza, tra amore e morte, e infine, tra morte e vita.
Altrimenti le piazze continueranno a essere piene e le donne vuote, svuotate della possibilità di parlare di ciò veramente che hanno provato, subito, goduto.

Caterina Venturini
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Offline krool

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Re: Epidemia di mestruazioni (o menopausa) in SEL
« Risposta #8 il: Maggio 05, 2012, 16:20:57 pm »
A queste deficienti non sono invece venute in mente le dimensioni del "maschicidio" quotidiano?

Quando finirà tutto questo odio e queste bugie che ci vomitano addosso da un secolo?

Offline skorpion72

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Re: Epidemia di mestruazioni (o menopausa) in SEL
« Risposta #9 il: Maggio 05, 2012, 16:25:23 pm »
Questo è quello che ho scritto in privato a Fulvia Bandoli dalla sua pagina Facebook

Questo è il suo indirizzo, invito chiunque ha un account Facebook a scriverle, dobbiamo resistere alla tentazione di dire "tanto è inutile", più baccajamo e meglio è
http://www.facebook.com/profile.php?id=100000655175698

Gentile sig.ra Bandoli,

ho appena letto il Suo appello agli uomini del Suo partito ad "uscire dal silenzio", e l'ho accolto, anche se non sono del Suo partito.

Probabilmente la mia uscita dal silenzio non è proprio quella che si aspetta, infatti non ho decisamente alcuna voglia né di sentirmi in colpa nei confronti suoi e delle femmine in generale, né di venirLe a chiedere scusa per cose che non ho mai commesso, anche se mi sembra di capire che a voi femmine di sinistra (oh ma è incredibile come tutte scriviate le stesse identiche cose!) uno è già colpevole solo per il fatto di nascere di sesso maschile, mentre voi donne siete tutti angioletti candidi e puri.

Se vuole farsi un'idea completa della vostra superiorità morale, e di quanto siete "migliori" voi femmine si faccia un giro sul link che le ho messo quì sotto vedrà quante donne si macchiano di:

- Omicidi
- Molestie sessuali sui minori e pedofilia
- Stalking
- Bullismo
- False accuse, spesso a scopo di estorsione
- Violenza sugli anziani

e tanto altro ancora.

Dubito che lei "si interrogherà" in quanto donna, voi donne, specialmente di sinistra, siete un po' troppo abituate a sentirvi in credito con tutti, soprattutto nei confronti del mondo maschile.

Ah, prima di concludere, visto che Lei è così tanto attenta all'attualità come mai non ha mai scritto una riga (come non lo hanno fatto le Sue colleghe) su quanti uomini rischiano (e spesso perdono) la vita per salvarla agli altri, in primis a donne e bambini, a tal punto Le ricordo solo due esempi: il sacrificio di Nicola Calipari e del pianista della Costa Concordia che è morto affogato per aver lasciato il suo posto a dei bambini. Sono sicuro che voi donne su questo argomento continuerete a fare orecchie da mercante, COME SEMPRE!

Distinti saluti

Dimenticavo, Le dico per correttezza che mi riservo il diritto di inoltrare una Sua eventuale risposta su forum di discussione, blog, pagine e gruppi Facebook, e in qualunque altro spazio pubblico che riterrò opportuno


Il sito, del quale ho spedito il link è http://violenza-donne.blogspot.it/
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Offline skorpion72

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Re: Epidemia di mestruazioni (o menopausa) in SEL
« Risposta #10 il: Maggio 05, 2012, 16:35:50 pm »
Questo è il testo che ho scritto a SEL da questo indirizzo:

http://www.sinistraecologialiberta.it/contattaci/

Vi rinnovo l'invito a protestare e a farci sentire, solo così forse qualcosa si smuoverà, altrimenti potrà solo andare peggio.

Gentili signori,

mi permetto di scrivervi perché mi è preclusa ogni possibiltà di commentare i post, non so se mi avete bannato l'indirizzo IP oppure il vostro sistema informatico non funziona come dovrebbe.

Sarei contento se informaste le signore Elettra Deiana, Celeste Costantino, Caterina Venturini, e tutte/i coloro che sembrano vedere solo la violenza fatta dagli uomini alcuni articoli, che vi riporto di seguito, così possono farsi un'idea di quanto sono sante le donne.

Sicilia: accoltella l'amante del padre per difendere l'onore dalla famiglia
Una ragazza di 22 anni ha trascinato fuori da un negozio la donna che "ha rotto l'equilibrio familiare" e l'ha ridotta in fin di vita
http://www.liberoquotidiano.it/news/1004994/Sicilia-accoltella-l-amante-del-padre-per-difendere-l-onore-dalla-famiglia.html

Minacce con foto hard: arrestata per estorsione
E’ stata arrestata per estorsione Moira De Giacomi, 32 anni, residente a Pieve Porto Morone. Sarebbe riuscita a farsi consegnare 250mila euro minacciando l’uomo con cui aveva una relazione: «Se non mi dai i soldi consegno ai giornali le tue foto hard». In manette anche una complice della donna, già denunciata per aver picchiato e derubato un invalido.
http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2010/10/18/news/minacce-con-foto-hard-arrestata-per-estorsione-1.608889

Badante denunciata, è accusata di aver preso a calci l'anziana che assisteva
http://www.gonews.it/articolo_123535_Badante-denunciata-accusata-aver-preso-calci-lanziana-assisteva.html

Anziana picchiata e maltrattata dalla figlia: arrestata insieme al compagno
Una donna di 68 anni invalida era costretta dalla figlia e dal suo compagno a vivere sul divano e spesso restare senza cibo. In più veniva quotidianamente picchiata e maltrattata dalla coppia
http://www.torinotoday.it/cronaca/anziana-picchiata-maltrattata-arrestata-figlia-convivente.html

Ridusse in fin di vita un invalido per derubarlo dei suoi averi: arrestata colllaboratrice domestica
http://www.julienews.it/notizia/cronaca/ridusse-in-fin-di-vita-un-invalido-per-derubarlo-dei-suoi-averi-arrestata-colllaboratrice-domestica/104649_cronaca_2.html

Ex badante sequestra e rapina una anziana disabile, arrestata
La complice si pente e denuncia l'accaduto. Alla vittima, 86 anni, sottratti gioielli e oltre 4000 euro
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/446424/

UK, direttrice ospizio condannata per negligenza nelle cure
http://it.euronews.com/2012/03/17/uk-direttrice-ospizio-condannata-per-negligenza-nelle-cure/

Se poi già che ci sono vogliono farsi un giro su questo sito http://violenza-donne.blogspot.it/ c'è un bel resoconto completo di come le sempre "vittime" donne sono capaci di:
- Omicidi
- Molestie sessuali sui bambini e pedofilia
- Violenza
- Stalking
- Violenza sugli anziani
- Accuse inventate

etc. etc. etc.

Sarebbe ora che si cominciasse ad interrogarsi anche su "certi" episodi, invece di far finta di niente.

Distinti saluti
I discorsi delle femministe fanno sempre molto "rumore"...il problema è che puzzano anche da morire

Offline Warlordmaniac

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Re: Epidemia di mestruazioni (o menopausa) in SEL
« Risposta #11 il: Maggio 05, 2012, 18:04:07 pm »
Sarebbe ora che si cominciasse ad interrogarsi anche su "certi" episodi, invece di far finta di niente.

Distinti saluti[/i]

E per te non ce lo sanno????? :lol:

Invece a me sembra sempre la migliore tattica per prendere più voti.

Offline ilmarmocchio

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Re: Epidemia di mestruazioni (o menopausa) in SEL
« Risposta #12 il: Maggio 05, 2012, 19:18:11 pm »
lo sanno, lo sanno.
in tutto questo lerciume, il dato positivo c'è.
loro vorrebbero moltitudini di uomini a manifestare e non i soliti groppuscoli plurali:
ciò significa che la stragrande maggioranza degli uomini NON condivide queste sconcezze, nonostante il martellamento quotidiano

Offline Peter Bark

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Re: Epidemia di mestruazioni (o menopausa) in SEL
« Risposta #13 il: Maggio 05, 2012, 20:00:41 pm »
ahhhh pure la madre che infilza i pulcini coi tacchi a spillo...4400 euro di multa.
ma le nuove legge contro il maltrattamento degli animali non prevedono un minimo di 3 anni di carcere per chi li maltratta?
ah dimenticavo.bisogna fare il solito distinguo tra uomini e donne.

Offline Utente cancellato

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Re: Epidemia di mestruazioni (o menopausa) in SEL
« Risposta #14 il: Maggio 05, 2012, 23:24:00 pm »
Perchè nessuno risponde a questa signora come si deve?



qualcuno lo ha fatto  :rolleyes:
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