Autore Topic: E noi dovremmo discutere con le naziste?  (Letto 3186 volte)

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Alberto86

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Re: E noi dovremmo discutere con le naziste?
« Risposta #15 il: Maggio 07, 2012, 04:43:57 am »
Penso che  sia inutile cercare un confronto con queste criminali.Per me il femminimo è come la peste e deve essere sradicato dall' intero Occidente


Quoto! 

Ecco perchè ritengo sempre inaccettabile che qualcuno cerchi ancora un irrealizzabile quanto paradossale confronto con il femminismo, nonostante sia a conoscenza di continue istigazioni alla violenza anti-maschile come questa riportata da Cosmo..


Offline skorpion72

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Re: E noi dovremmo discutere con le naziste?
« Risposta #16 il: Maggio 07, 2012, 09:23:55 am »
Questa è la risposta che ho ricevuto da Stefania Cantatore

Citazione
Caro signore, la invito a prendere visione del TU di P.S.
La precisazione che noi chiediamo è in merito alle tecniche conciliative, nulla di quello che lei scrive. Non si tratta di credere, non è il èpoliziotto che deve credere, ma semplicemente accettare una denuncia così come viene sporta. La simulazione di reato è possibile in tutta la gamma dei crimini, tuttavi a nessuno che denunci un furto vengono fatte pressioni perchè receda dal diritto di denunciare.
Se, uomo o donna che sia, sporge una denuncia falsa è passibile dei rigori del caso. E tuttavia questa pratica "della dissuasione" si ripete solo verso le donne. Cioè l'inverso di quel che lei va argomentando.
 Ma parliamoci chiaro, da eterosessuale soddisfatta ed amata, le dico che vedo in questa insistenza ad attribuire al movimento femminista un carattere di "integralismo all'inverso", una sorta di insoddisfazione maschile tutta da indagare: io la chiamo omofilia. La disperata ricerca di un consenso maschile alla propria misoginia.
E' la seconda lettera che ricevo in tono tanto livoroso da un uomo, e mi stupisce. I carteggi che ho  con gli uomini sono di solito costruttivi ed interessanti.
Sono sicura che avverrebbe anche con lei, se non comprendessi che c'è un intento dietro le lettere pervenutemi. Sono anche sicura che lei non diffonderà la mia risposta, forse perchè non è quella che il suo evidente pregiudizio prevedeva.
Se dovesse mantenere questo tono, per favore non scriva più, perchè ovviamente non le risponderò.
Stefania Cantatore

Questa, invece, è la mia replica

Citazione
Gentile sig.ra Cantatore,

ho letto il testo che diceva “per mezzo dei suoi ufficiali, e a richiesta delle parti, provvede alla bonaria composizione dei dissidi privati”, non mi risulta che ci sia scritto "Oh se arriva una donna fate di tutto per mandarla via perché tanto sono tutte pallonare eh!".

Lei dice che quando sono le donne a denunciare si fa di tutto per dissuaderle, mentre in tutti gli altri casi la denuncia viene accettata incondizionatamente? E sulla base di che cosa? Lei forse lavora in PS o nei carabinieri o forse sentite soltanto una campana? Tempo fa anch'io andai per denunciare un comportamento molesto nei miei confronti, e anche lì mi fecero diverse domande, di quelle che a voi, probabilmente, avrebbero fatto saltare i nervi, quindi come vede non c'è nessun fumus persecutionis nei confronti delle donne perché donne.

Veramente divertente quello che Lei dice sulla "omofilia", anche se non ho capito cosa stava cercando di dirmi, che avremmo noi, l'insoddisfazione maschile e la misoginia, eh già infatti sono sempre gli uomini a lamentarsi che al lavoro sono discriminati, in politica sono discriminati, che le donne hanno paura di noi, che le donne vogliono sottometterci, che in casa lavoriamo soltanto noi e le nostre partners fuggono dalle responsabilità, siamo noi che diciamo che dentro casa c'è una carneficina nei nostri confronti, che siamo dappertutto molestati sessualmente, che le donne non accettano la rottura di una relazione, che le donne sono fondamentalmente infantili e mammone. Meno male che i morti sul lavoro sono quasi per la totalità maschili (scommetto che ora Lei avrà qualcosa da obiettare) altrimenti non lo so mica che testa ci avreste fatto e che proposte di legge avreste potuto ideare.

Non so con quali uomini Lei/Voi abbia/abbiate interloquito, certo che se si tratta di "Maschile plurale" o simili, beh non ho dubbi a credere che Lei sia soddisfatta, o forse vorrebbe convincerci che loro vi criticano e vi incalzano?

Prendo atto che Lei mi invita a diffondere la Sua risposta, quindi mi sento autorizzato a farlo, stia tranquilla che la riporterò in maniera integrale, e non taglierò nemmeno le virgole e gli spazi.

Lei dice che il "movimento femminista" (signora mia, ma si rende conto che gli anni 70 sono finiti da un pezzo?????) sia vittima di ingiuste accuse di misandria? Bene, ci dica quanti meriti riconosce al mondo maschile, o quante volte ha parlato di situazioni in cui gli uomini sono penalizzati, o quante volte le donne sono agevolate, o quando mai avete mosso critiche alle donne (e, badi bene, per "critiche" non intendo "siamo state troppo buone", "dobbiamo farci sentire di più", "siamo troppo poche a lottare per i nostri diritti"). Ovviamente non è obbligata a rispondere, stia tranquilla, come non è obbligata a rispondere alla mia mail se il mio tono non La soddisfa, stia tranquilla che non sarò certo io a farle dello stalking, o cyberstalking come preferisce.

Ossequi

Questa è la loro mail se volete scrivere anche voi, e vi invito a farlo, udinapoli@gmail.com
I discorsi delle femministe fanno sempre molto "rumore"...il problema è che puzzano anche da morire

Offline Volpe argentata

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Re: E noi dovremmo discutere con le naziste?
« Risposta #17 il: Maggio 07, 2012, 10:35:04 am »
La domanda sorge spointanea, perche' se le "femministe a sud" pensano che il matrimonio sia fonte di abusi e di maltrattamenti fisici e psicologici per le donne non consigliano alle stesse di non sposarsi?

Offline ilmarmocchio

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Re: E noi dovremmo discutere con le naziste?
« Risposta #18 il: Maggio 07, 2012, 11:15:03 am »
Un Breve OT che si aggancia comunque a questa martellante cultura nazifemminista . Guardavo oggi l'intervista a una delle mignotte che sono andate con la guardia del corpo di Obama. Bella, fiera, spavalda, ha definito supidi gli agenti e ha detto che le daranno tanto soldi per rivelare i particolari. Ebbene questo andazzo di instillazione di elementi nazicomunisti nella cultura della nostra società ci ha portati a questo: andare a mignotte è cosa vergognosa, è motivo di licenziamento, di processo, di galera in taluni casi;confessare di essere mignotte invece passa così come cosa normale, non si vergognano neanche, è cool, ci fai le interviste alla televisione.

asimmetria di giudizio, frutto dello spirito del tempo.
Non è OT, anzi, il rilievo è importante

Offline COSMOS1

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Re: E noi dovremmo discutere con le naziste?
« Risposta #19 il: Maggio 07, 2012, 19:39:48 pm »
Questa è la risposta che ho ricevuto da Stefania Cantatore

Questa, invece, è la mia replica

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si, ottimo
bisogna strutturare un po' la mail, ma domani con un po' di tempo lo faccio
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Offline COSMOS1

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Re: E noi dovremmo discutere con le naziste?
« Risposta #20 il: Maggio 08, 2012, 08:59:05 am »
il divieto di cercare una conciliazione suppongo valga anche se la segnalazione venga da terzi: la donna potrebbe vergognarsi di denunciare la violenza. Quindi gli agenti di cui qui sotto dovrebbero essere tutti messi in galera, secondo la TornaPalle!  :sick:

http://www.net1news.org/amanti-troppo-focosi-vicini-chiamano-118.html

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Amanti troppo focosi, vicini chiamano il 118
Molta gente ormai non sa più cosa inventarsi per tenere viva la fiamma della passione, ma fortunatamente non è questo il caso di due giovani ragazzi di Massa Carrara.

I vicini sentendo i rumori e urla strazianti dalla casa accanto, hanno chiamato il 118 sia per disturbo della quiete pubblica e sia perché i vicini avevano pensato a un possibile stupro. Le forze dell’ordine arrivati sul posto hanno bussato alla casa incriminata e gli ha aperto una giovane donna con degli evidenti lividi sulle braccia. Gli agenti a quel punto gli hanno posto delle domande ma la donna non sembrò per nulla preoccupata e ha dichiarato tranquillamente “Me li sono procurati facendo l'amore con il mio compagno”. Non convinti, e per paura che volesse difendere il proprio compagno, gli agenti chiedono dove si trova il ragazzo, con tanta serenità, la ragazza dice agli agenti che è appena uscito. Le forze dell’ordine rintracciano il ragazzo e scoprono che anche sul suo corpo sono presenti lividi e non solo perché la ragazza lo ha anche morso e graffiato e il giovane con un po’ di imbarazzo ha dichiarato “Me li sono procurati nel corso di un rapporto sessuale un po' vivace». Forse è meglio insonorizzare la stanza per evitare altre segnalazioni del genere.

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Re: E noi dovremmo discutere con le naziste?
« Risposta #21 il: Maggio 08, 2012, 09:16:38 am »
Questa è la risposta che ho ricevuto da Stefania Cantatore

Questa, invece, è la mia replica

Questa è la loro mail se volete scrivere anche voi, e vi invito a farlo, udinapoli@gmail.com


le ho scritto quanto segue:

Cara Stefania
leggo con un certo stupore che lei vorrebbe togliere alle forze dell'ordine quel ruolo di comprensione e approfondimento delle cause dei conflitti famigliari, e magari di conciliazione, che il TU attribuisce loro.
Faccio fatica a capire questa richiesta.
Posto che un conflitto famigliare è un conflitto, che in ogni conflitto umano ciascuna delle parti ha la sua quota di ragioni, e spesso questa quota sfiora il 50%, non mi è chiaro il significato di una censura preventiva dell'azione delle forze di polizia.

Possibilità 1: i poliziotti sono tutti maschi misogini e considerano qualunque atto di una donna una ribellione al potere maschile. È questo il suo punto di vista? No, me lo dica perchè allora mi metto il cuore in pace e le consiglio di lasciar perdere gli allucinogeni.

Possibilità 2: le motivazioni che portano una donna in un Commissariato non sono sempre lineari, talvolta è una richiesta di attenzione, talaltra una espressione di solitudine. Perciò se lasciamo alla donna il tempo per elaborare il proprio stato d'animo, molte denunce si smontano da sole, mentre a voi serve che le denunce siano tante. Va bene, allora sappiamo che è una guerra di numeri: voi con i numeri delle denunce ci fate soldi, quindi ha una logica.

Possibilità 3: le donne sono di per sé delle minorate mentali, facili da plagiare e convincere. Ogni espressione della violenza che subiscono va intercettata e una volta intercettata va perseguita a prescindere dalla debole e volubile volontà femminile. Va bene, anche questo ha una logica: in fin dei conti si canta che la donna è “qual piuma al vento”. Non dimostra una grande considerazione del valore delle donne, ma ha una razionalità.

Carissima Stefania, per favore, mi spieghi il senso di quella proposta, perchè, davvero, non la capisco.

Cordialità
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Re: E noi dovremmo discutere con le naziste?
« Risposta #22 il: Maggio 08, 2012, 10:09:07 am »
la Cantatore risponde (?)  :lol:

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La petizione spiega tutto molto bene. Prendo atto che lei non condivide. La saluto cordialmente SC

già, se connettesse i neuroni almeno a pasqua e Natale forse direbbe e farebbe qualcosa di più sensato
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Offline skorpion72

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Re: E noi dovremmo discutere con le naziste?
« Risposta #23 il: Maggio 08, 2012, 22:12:36 pm »
Ammazza che risposta, s'è sprecata, nel frattempo anche io ho ricevuto un'altra sua risposta, dove tra l'altro parla parla e non dice niente, secondo il tipico stile femminista

Citazione
Gentile signore, è di pubblico  interesse sollecitare la risoluzione delle arretratezze italiane in materia di legalità in generale e in materia di recupero della convivenza pacifica tra generi.
Mi spiace che lei continui a sovrapporre un suo vissuto alla oggettiva contestualità della discriminazione verso le donne, le bambine e i bambini. ma rispetto il suo pensiero. La prego di fare altrettanto, e se non possibile evitando accuse e prese in giro.
Non è una presa in giro quanto io ho esplicitato circa l'aggressività pubblica espressa da chi già gode di privilegi. Avere a che fare "solo col proprio genere" guasta, secondo me , la prospettiva ed induce pregiudizi. L'aver già inizialmente usato un tono molto aggressivo doveva forse metterla sull'avviso di una possibile sincera reazione.
Lei si è rivolto all'UDI: pensava forse che mi e ci saremmo cosparse il capo di cenere? Gesto che lei non contempla, convinto com'è di saper già tutto e nulla dover imparare, perchè dovrei io? La prego quindi di non scrivermi più se non per discute fuori da ogni livore e risentimento, e soprattutto nel merito delle questioni. Tirare in terra tutto l'universo mondo è questione filosofica, che se mi permette scelgo di sviscerare con chi ne ha davvero desiderio.
Le ho risposto ancora perchè, al contrario di altri "odiatori supponenti" (perchè pensa di dovermi suggerire questioni che il femminismo ha già superato da tempo?), lei si firma, ma credo che neanche lei si aspetti di poter andare oltre.
                                                                        Stefamia Cantatore

Questa è stata la mia risposta

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Gentile sig.ra Cantatore,

Le vorrei far presente che se qualcuno, o a maggior ragione, un gruppo, scrive pubblicamente, e fa delle proposte ai ministri, allora deve pure aspettarsi delle reazioni di dissenso, che non possono essere tutte come vuole Lei, se questo lo accetta buon per Lei, altrimenti non so proprio che dirLe. Chi non vuole ricevere le risposte che non sono come dice allora si esprimesse in forma privata con le persone che ritiene consone.

Lei dice che le donne sono regolarmente discriminate e io ancora debbo capire dove sarebbero "discriminate", potrebbe spiegarmelo Lei, dal momento che io tutte queste "discriminazioni" non le vedo?

Lei parla di "aggressività pubblica espressa da chi già gode di privilegi", a chi si riferisce? A me? E quali sarebbero i privilegi di cui godo?

Lei nella mail precedente diceva che alle donne che denunciano vengono regolarmente fatte pressioni per desistere, è possibile sapere su cosa vi siete basate per fare un'affermazione di questo tipo?

Siete forse convinte che Polizia e Carabinieri siano dalla parte di violenti, stupratori e assassini e siano contro le donne in quanto donne?

Come vede Le ho fatto delle domande molto precise, decida Lei se vuole rispondere o no, sappia che, non solo continuerò a diffondere, in maniera integrale, quanto ci stiamo dicendo, ma se Lei risponderà mi riserverò il diritto di replicare, cosa che non mi può certo negare, non è che può pretendere di avere l'ultima parola per legge, se Lei non vuole continuare la discussione è sufficiente non rispondere e stia tranquilla che non starò certo a sollecitarLa.

Distinti saluti
I discorsi delle femministe fanno sempre molto "rumore"...il problema è che puzzano anche da morire