Autore Topic: Alla fine ha vinto Marx. Siamo tutti uguali: individualisti e nichilisti  (Letto 4503 volte)

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Offline Fazer

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Alla fine ha vinto Marx Siamo tutti uguali: individualisti e nichilisti

Il comunismo reale e la sua politica sono stati battuti dall’Occidente. Le profezie del «Capitale» però si sono avverate. Sul piano dei valori.

di Marcello Veneziani - 14 maggio 2012, 08:55

Marx ha vinto e vive con noi. Non è una boutade o un paradosso, è la realtà. Il marxismo separato dal comunismo -e la sua utopia scissa dalla sua profezia - è lo spirito del nostro tempo. Viviamo in piena epoca marxista.
Non mi riferisco solo alla crisi economica presente né solo al fenomeno previsto da Marx ed ora effettivamente avverato della ricchezza concentrata in poche mani, con una minoranza sempre più ricca e ristretta e una maggioranza sempre più vasta e povera.
Dobbiamo rifare i conti con Marx, e non solo perché ci siamo formati in un’epoca - come scrive Dürrenmatt - in cui «essere marxisti era una specie di dovere» - un dovere che noi trasgredimmo. Ma soprattutto perché il marxismo impregna il nostro oggi. Scrive Marx nel Manifesto: «Si dissolvono tutti i rapporti stabili e irrigiditi, con il loro seguito di idee e di concetti antichi e venerandi, e tutte le idee e i concetti nuovi invecchiano prima di potersi fissare. Si volatilizza tutto ciò che vi era di corporativo e di stabile, è profanata ogni cosa sacra e gli uomini sono finalmente costretti a osservare con occhio disincantato la propria posizione e i reciproci rapporti». È la prefigurazione più precisa della nostra epoca. Il marxismo fu il più potente anatema scagliato contro Dio e il sacro, la patria e il radicamento, la famiglia e i legami con la tradizione; una teoria che si fece prassi pervasiva. Fu una deviazione la sua realizzazione in paesi premoderni, come la Russia e la Cina, la Cambogia o Cuba. Contrariamente a quel che si pensa, il marxismo non si è realizzato nei paesi che hanno abbracciato il comunismo, dove invece ha fallito e ha resistito attraverso l’imposizione poliziesca e totalitaria; si è invece realizzato nel suo spirito laddove nacque e si rivolse, nell’Occidente del capitalismo avanzato.
Non scardinò il sistema capitalistico, ma fu l’assistente sociale e culturale nel passaggio dalla vecchia società cristiano-borghese al neocapitalismo nichilista e globale. La società dei consumi, dei desideri e dei mondi virtuali ha realizzato, nella libertà, il compito e la definizione che Marx dava del comunismo: «è il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente». L’utopia comunista è stata realizzata a livello planetario, ma sul piano individuale e non collettivo, come invece pensava Marx. Nel segno dell’individualismo di massa e non del comunismo e della sua abolizione dello Stato, della proprietà privata o delle diseguaglianze. Non sconcerti questa lettura individualistica di Marx. Nell’Ideologia tedesca, Marx dichiara che il fine supremo del comunismo «è la liberazione di ogni singolo individuo» dai limiti locali e nazionali, famigliari e religiosi, economici e proprietari. Il giovane Marx onora un solo santo nel suo calendario: Prometeo, l’individuo eroico e liberatore. Uno dei primi scopritori dell’essenza individualistica che si celava dentro la buccia collettivista di Marx fu Louis Dumont in Homo aequalis.
La società capitalistica globale ha realizzato le principali promesse del marxismo, seppur distorcendole: nella globalizzazione ha realizzato l’internazionalismo contro le patrie; nell’uniformità e nell’omologazione ha inverato l’uguaglianza e il livellamento universale; nel dominio globale del mercato ha riconosciuto il primato mondiale dell’economia posto da Marx; nell’ateismo pratico e nell’irreligione ha realizzato l’ateismo marxiano e la sua critica alla religione; nel primato dei rapporti materiali, pratici e utilitaristici rispetto ai valori spirituali, morali e tradizionali ha realizzato il materialismo marxiano; nella liberazione da ogni legame organico e naturale ha realizzato il prometeismo marxista nella sfera individuale; nella società libertina e permissiva ha inverato la liberazione marxiana dai vincoli famigliari e matrimoniali; e come Marx voleva, ha realizzato il primato della prassi sul pensiero. Il marxismo, fallito come apparato repressivo a Est, si è realizzato come radicalismo permissivo a Occidente, separandosi dal comunismo anticapitalista, messianico e profetico. E ora si realizza anche nell’Estremo Oriente, in Cina e Corea, nella forma del mao-capitalismo, il comunismo liberista.
La spinta ideologica del marxismo si condensa in forma di mentalità; la sua avanguardia intellettuale assume il controllo del potere culturale, come una setta giacobina che vigila sulla conformità al politically correct; mentre nei rapporti sociali ed economici, il marxismo si conforma alla società globale e neocapitalistica di massa. Di cui è stato in definitiva la Guardia Rossa, a presidio della rimozione della Tradizione. Lo spirito del marxismo si realizza in Occidente, facendosi ideologicamente radical, economicamente liberal.
Ha perso i toni violenti del marxismo - la cruenta lotta di classe e la dittatura del proletariato - lasciati alle rivoluzioni del Terzo Mondo e frange estreme d’Occidente; ma con essi ha perso anche l’anelito alla giustizia sociale e il radicamento nel proletariato e nella classe operaia. La società di massa dell’Occidente ha portato a compimento la previsione di Marx: la proletarizzazione dei ceti medi ma dopo l’imborghesimento del proletariato. La borghesia si universalizza come stile di vita e modello, ma il suo allargamento coincide col suo abbassamento di status socio-economico al rango proletario.
Quel che Marx non aveva capito era che il disincanto, la secolarizzazione, l’ateismo non avrebbero risparmiato nemmeno il comunismo e la sua vena escatologica e profetica. Arrivo a dire che il comunismo dell’est è stato sconfitto dal marxismo occidentale, col suo materialismo pratico, la sua irreligione e il suo primato dell’economia che hanno sradicato più che nelle società comuniste il seme vitale dei principi e degli assetti tradizionali. Non a caso i marxisti d’Occidente si sono convertiti allo spirito radical e liberal, all’individualismo, al mercato e alla liberazione sessuale, dismettendo la liberazione sociale. La lotta di classe ha ceduto alla lotta di bioclasse nel nome dell’antisessismo e l’antirazzismo. Anche la difesa egualitaria delle masse di poveri ha ceduto alla tutela prioritaria dei «diversi».
Il marxismo resta attivo sotto falso nome e falsa identità, quasi in forma transgenica, come spirito dissolutivo della realtà e del suo senso, del sacro e del fondamento, dei principi e delle strutture su cui si è fondata la società tradizionale. La fine del marxismo, a lungo enunciata, è un caso di morte apparente.

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Re: Alla fine ha vinto Marx. Siamo tutti uguali: individualisti e nichilisti
« Risposta #1 il: Maggio 14, 2012, 13:36:39 pm »
Mi sembrano un po' dei contorcimenti mentali.
In realtà Marx ha azzeccato buona parte delle sue previsioni socio-economiche sull'evoluzione del sistema capitalistico perché la sua è stata tra le migliori analisi del sistema in questione. Analisi purtroppo inficiata dalle sue velleità etico-politiche estremamente discutibili (rivoluzione socialista, dittatura proletaria, ecc.). E da qui tutto o quasi tutto ciò che non ha azzeccato.
E' ovvio che l'evoluzione del capitalismo, e quindi le previsioni ultime di Marx, ha raggiunto l'apice massimo nei paesi più avanzati.
Ma dire che lo spirito del marxismo ha trionfato mi sembra eccessivo.

Un altro che ha azzeccò buona parte delle sue previsioni sull'evoluzione del capitalismo mondiale, tralasciando anche qui il discutibile apporto in politica, fu Lenin.

Online Massimo

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Re: Alla fine ha vinto Marx. Siamo tutti uguali: individualisti e nichilisti
« Risposta #2 il: Maggio 14, 2012, 14:26:10 pm »
In realtà Marx ha avuto ragione solo sulla "pars destruens" (a Cosmos piace chiamarla così) della
sua impostazione e della sua analisi: IL processo di concentrazione della ricchezza in mano a pochi
la polarizzazione della società in due poli (superricchi da una parte, gente che stenta a campare e
ad arrivare a fine mese dall'altra) il tutto grazie alla globalizzazione, ai debiti sovrani che obbligano
i paesi coinvolti a cura da cavallo (alle quali la gente comincia già a stufarsi) e al trasferimento ad
Est e altrove dell'apparato produttivo e manufatturiero. Si assiste cioè alla "terzomondizzazione"
dell'Occidente, fenomeno che ha infatti preoccupato persino un conservatore come Luttwark.
Dove Marx ha toppato è stato nella "pars costruens", nella parte propositiva della sua analisi: egli
pensava che tutto sarebbe sfociato nella collettivizzazione dei mezzi di produzione mentre come
tutti hanno visto, questo esperimento ha fallito prima ancora del fallimento del capitalismo. Inoltre,
da bravo ebreo (gli ebrei nascono con la profezia nel sangue) preconizzò un periodo di utopistica
uguaglianza tra gli uomini durante il quale sarebbe stato abolito addirittura lo Stato (figuriamoci).
Non c'è alcun dubbio, però, che la sua pars destruens si stia drammaticamente realizzando.

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Re: Alla fine ha vinto Marx. Siamo tutti uguali: individualisti e nichilisti
« Risposta #3 il: Maggio 14, 2012, 15:02:05 pm »
In realtà Marx ha avuto ragione solo sulla "pars destruens" (a Cosmos piace chiamarla così) della
sua impostazione e della sua analisi: IL processo di concentrazione della ricchezza in mano a pochi
la polarizzazione della società in due poli (superricchi da una parte, gente che stenta a campare e
ad arrivare a fine mese dall'altra) il tutto grazie alla globalizzazione, ai debiti sovrani che obbligano
i paesi coinvolti a cura da cavallo (alle quali la gente comincia già a stufarsi) e al trasferimento ad
Est e altrove dell'apparato produttivo e manufatturiero. Si assiste cioè alla "terzomondizzazione"
dell'Occidente, fenomeno che ha infatti preoccupato persino un conservatore come Luttwark.
Dove Marx ha toppato è stato nella "pars costruens", nella parte propositiva della sua analisi: egli
pensava che tutto sarebbe sfociato nella collettivizzazione dei mezzi di produzione mentre come
tutti hanno visto, questo esperimento ha fallito prima ancora del fallimento del capitalismo. Inoltre,
da bravo ebreo (gli ebrei nascono con la profezia nel sangue) preconizzò un periodo di utopistica
uguaglianza tra gli uomini durante il quale sarebbe stato abolito addirittura lo Stato (figuriamoci).
Non c'è alcun dubbio, però, che la sua pars destruens si stia drammaticamente realizzando.

direi che è cosi.

Offline cancellatow

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Re: Alla fine ha vinto Marx. Siamo tutti uguali: individualisti e nichilisti
« Risposta #4 il: Maggio 14, 2012, 15:28:27 pm »
Massimo, Marx mi ha sempre dato l'idea dell'anarchico ma da bravo umanista non sa usare bene i numeri :lol:
Ha dato la previsione senza dare il come :doh:
In teoria l'anarchia è possibile, ma è possibile pure che un tornado centri un deposito di rottami e ne esca fuori un aereo :rolleyes:
Magari tra 100000 quello che ha pensato si realizza :D

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Re: Alla fine ha vinto Marx. Siamo tutti uguali: individualisti e nichilisti
« Risposta #5 il: Maggio 14, 2012, 15:48:07 pm »
Caro il mio War Pigs, purtroppo si sta già realizzando quello che Marx prevedeva sulla fine o il
crollo del capitalismo, cioè la parte peggiore della sua analisi. E' la parte migliore della sua analisi
a rivelarsi non attale, ma PURAMENTE teorica.

Offline jorek

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Re: Alla fine ha vinto Marx. Siamo tutti uguali: individualisti e nichilisti
« Risposta #6 il: Maggio 14, 2012, 16:46:18 pm »
Massimo, Marx mi ha sempre dato l'idea dell'anarchico ma da bravo umanista non sa usare bene i numeri :lol:
Ha dato la previsione senza dare il come :doh:
In teoria l'anarchia è possibile, ma è possibile pure che un tornado centri un deposito di rottami e ne esca fuori un aereo :rolleyes:
Magari tra 100000 quello che ha pensato si realizza :D


hai regione....il grosso problema è che gli umanisti migliori prima di lui i numeri li conoscevano motlo bene e hanno partorito cose migliori. Marx è stato fregato da quella componente culturale giudaica, come diceva massimo, che vuole l'umanitò destinata al regno di dio sulla terra. S. Agostino su questo fu piu furbo: Regno di Dio e Terra non possono stare nella stessa frase, da buon filosofo che veniva dal neoplatonismo.

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Re: Alla fine ha vinto Marx. Siamo tutti uguali: individualisti e nichilisti
« Risposta #7 il: Maggio 14, 2012, 21:37:45 pm »
Massimo, Marx mi ha sempre dato l'idea dell'anarchico ma da bravo umanista non sa usare bene i numeri :lol:
Ha dato la previsione senza dare il come :doh:
In teoria l'anarchia è possibile, ma è possibile pure che un tornado centri un deposito di rottami e ne esca fuori un aereo :rolleyes:
Magari tra 100000 quello che ha pensato si realizza :D

Ma Marx non era comunista? :unsure:

Online Massimo

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Re: Alla fine ha vinto Marx. Siamo tutti uguali: individualisti e nichilisti
« Risposta #8 il: Maggio 15, 2012, 00:26:36 am »
Ma Marx non era comunista? :unsure:

Credeva di esserlo in effetti: Ma poi il suo "comunismo" si è realizzato nell'arretrata Russia invece
che in Germania, dove avrebbe voluto si realizzasse.

Offline Animus

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Re: Alla fine ha vinto Marx. Siamo tutti uguali: individualisti e nichilisti
« Risposta #9 il: Maggio 15, 2012, 00:33:28 am »

hai regione....il grosso problema è che gli umanisti migliori prima di lui i numeri li conoscevano motlo bene e hanno partorito cose migliori. Marx è stato fregato da quella componente culturale giudaica, come diceva massimo, che vuole l'umanitò destinata al regno di dio sulla terra. S. Agostino su questo fu piu furbo: Regno di Dio e Terra non possono stare nella stessa frase, da buon filosofo che veniva dal neoplatonismo.

Su questo concetto c'è un bellissimo scritto di Cioran, Meccanismo dell'utopia (che tu avrai sicuramente letto, anche perché l'avevo postato qualche anno fa), ma che non fa male per chi invece non l'ha mai letto.
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re: Alla fine ha vinto Marx. Siamo tutti uguali: individualisti e nichilisti
« Risposta #10 il: Maggio 15, 2012, 02:10:54 am »
Credeva di esserlo in effetti: Ma poi il suo "comunismo" si è realizzato nell'arretrata Russia invece
che in Germania, dove avrebbe voluto si realizzasse.

Quello in Russia era stato il suo comunismo? Non gli somigliava nemmeno.

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Re: Alla fine ha vinto Marx. Siamo tutti uguali: individualisti e nichilisti
« Risposta #11 il: Maggio 15, 2012, 07:40:26 am »
Quello in Russia era stato il suo comunismo? Non gli somigliava nemmeno.

Non era il "suo" comunismo: era l'unico comunismo possibile: quello basato sui gulag, sulla NKVD,
sui plotoni d'esecuzione e sulle purghe. Il "suo" comunismo, utopico anche se lui si ostinava a
definirlo "scientifico" (?) non era possibile. 

Offline cancellatow

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Re: Alla fine ha vinto Marx. Siamo tutti uguali: individualisti e nichilisti
« Risposta #12 il: Maggio 15, 2012, 08:26:20 am »
Non era il "suo" comunismo: era l'unico comunismo possibile: quello basato sui gulag, sulla NKVD,
sui plotoni d'esecuzione e sulle purghe. Il "suo" comunismo, utopico anche se lui si ostinava a
definirlo "scientifico" (?) non era possibile. 

Lo è stato all'inizio, nella parte distruttiva, ma essendo utopista, quindi uno che campa di merda, poteva solo prevedere la distruzione. Dalla merda non nasce un fiore

Sullo scientifico di Marx non ne so molto mi servirebbe l'aiuto di Animus :), ma mi da l'idea di quello di Hegel, se la teoria è buona allora è reale.

Online Massimo

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Re: Alla fine ha vinto Marx. Siamo tutti uguali: individualisti e nichilisti
« Risposta #13 il: Maggio 15, 2012, 17:09:28 pm »
Dalla merda non nasce un fiore



Sbagli. Dalla merda possono nascere bellissimi fiori. La merda è un ottimo concime. E' dai gioielli che non nasce nulla. Lo diceva John Lennon.

Offline Animus

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Re: Alla fine ha vinto Marx. Siamo tutti uguali: individualisti e nichilisti
« Risposta #14 il: Maggio 15, 2012, 17:33:30 pm »
Sbagli. Dalla merda possono nascere bellissimi fiori. La merda è un ottimo concime. E' dai gioielli che non nasce nulla. Lo diceva John Lennon.

Non era De Andrè?
Dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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