Non vorrei sembrare più esperto di quello che sono . comunque confermo quanto dettomi specialmente da una badante, che è psicologa e filologa , legge la Bibbia abitualmente. Insomma , è una che ne sa .
Aggiungo questo da un sito da cui avevo letto qualcosa :
http://www.chiesaortodossa.it/ Ortodossia Italiana
Differenze tra Cattolici Romani ed Ortodossi
Quali sono le differenze tra Cattolici Romani e Ortodossi?
La Chiesa di Cristo che i primi Concili Ecumenici (Nicea 325 e Costantinopoli 381) hanno definito nel Credo, è la Chiesa Una, Santa, Cattolica ed Apostolica.
La Chiesa d’Oriente, cioè la Ortodossa, è rimasta fedele all’insegnamento di Cristo ed alla Tradizione Apostolica e dei Padri, senza mai togliere o aggiungere nulla.
Gesù Cristo ha fondato, come abbiamo già visto sopra, un’Unica Chiesa, di cui Egli è il Capo (Efesini 4,15 e Colossesi 1, 18). Il Cristo l’ha fondata sulla roccia, una roccia indistruttibile, su se stesso, quella roccia che Pietro confessò: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente (Matteo 16,18).
I Padri della Chiesa sono unanimi in questo senso: “voi siete il campo di Dio, voi siete anche l’edificio di Dio. Dio mi ha dato il compito e il privilegio di mettere il fondamento, come un saggio architetto. Altri poi innalza su di esso la costruzione. Ciascuno però badi bene a come costruisce. Il fondamento è già posto da Gesù Cristo. Nessuno può metterne un altro” (I Corinti 3,10).
Sant’Agostino e Sant’Ambrogio vedono nella immagine della roccia la confessione di Pietro: La Chiesa è fondata su questa fede, su Cristo Gesù!
Il grande Vescovo Cipriano di Cartagine dice: “Ogni Vescovo è successore degli Apostoli se professa la vera fede, cioè l’Ortodossia della fede Apostolica”.
San Gregorio Magno Vescovo di Roma, scrisse testualmente queste parole: “Ogni volta che nelle Sacre Scritture si parla di un Fondamento questo non può essere altro che il Signore” (Moral. 28,14 ).
Una unica Chiesa presente in terra e in cielo, un Unico Capo Gesù Cristo.
Il problema del Papato
La Chiesa di Roma, nel tempo, elabora parzialmente ed astutamente la sua “Petrologia”; scalza “il Fondamento che è Gesù Cristo, Colui che respinge sdegnosamente il regno di questo mondo”, ed aiutata dai teologi pose un altro fondamento: “ la persona di Pietro Vicario di Gesù Cristo”. Come logica conseguenza, anche del concetto errato di Chiesa, ecco l’affermazione della “giurisdizione universale per diritto divino” del Vescovo di Roma.
L’inutile tenda che Pietro voleva costruire sul Tabor diventa finalmente una realtà.
Il Vescovo di Roma ora tiene fermamente in mano i “due poteri”, quello spirituale e quello temporale: In conseguenza di ciò, il mondo cattolico – romano è spesso caduto in una sorta di “Papalatria”.
Il cardinale Bellarmino giunse a dire e scrivere: “se il Papa dice che una cosa buona è cattiva, è cattiva, se il Papa dice che una cosa cattiva è buona, è buona, perché il Papa è più di Dio”.
L’equivoco fatale di “Pietro Pietra” ebbe volutamente in Roma il sopravvento!
All’orizzonte si profila l’esito tragico di questo equivoco che ha adombrato l’ecclesiologia tradizionale, patristica, quella di Cristo. “Il mio regno non è di questo mondo”, aveva detto. I regni di questo mondo sono una mera illusione. Negli antichi Padri della Chiesa non si trova per nulla una simile abnorme novità. Come può un uomo sulla terra essere considerato Capo della Chiesa che è presente in terra e nei cieli?
Dobbiamo forse deformare l’immagine di San Paolo che paragona la Chiesa a un corpo il cui Capo è Cristo? Come può la Chiesa essere un corpo bicipite? Sarebbe solo un mostro! Il Papa in terra e Cristo nei cieli? Come non comprendere l’artificialità di questa immagine dottrinale da secoli imposta ai cristiani d’Occidente?
Si è voluto ad arte dimenticare che Pietro fu alla testa della Chiesa di Antiochia? Al tempo di Cristo questa Sede era la capitale della Provincia d’Oriente dell’Impero Romano. Proprio ad Antiochia perdiamo le tracce dell’Apostolo Pietro. Sappiamo bene infatti dalla Sacra Scrittura che la Chiesa di Roma è stata fondata quasi sicuramente da Paolo, e sicuramente la diretta lui come risulta dagli Atti degli Apostoli e soprattutto dalla Lettera ai Romani che egli stesso aveva evangelizzato dirigendo poi come Vescovo.
Se il primato è un privilegio del successore di Pietro, a chi spetta allora questo privilegio?
Al Papa di Roma o al Patriarca di Antiochia che ne possiede certamente la successione nella Cattedra? I centri visibili della Chiesa si spostano con il succedersi degli avvenimenti storici, ma solo il Cristo Capo resta indiscusso ed Unico.
La Chiesa fondata da Cristo fu definita durante i Concili di Nicea e Costantinopoli, rispettivamente nel 325 e nel 381: UNA, SANTA, CATTOLICA, APOSTOLICA (cattolica nel senso di sinodale e universale, non di romana).
Questo Credo che nella Chiesa Ortodossa è professato in tutta la sua purezza originale, è la ricapitolazione delle verità fondamentali della Fede vera, cioè Ortodossa, della Chiesa.
I Santi Padri dei primi Concili hanno voluto proteggere l’inestimabile tesoro della Fede, il Credo, da ogni violazione. I Santi Canoni (regole di fede) stabiliscono che chiunque osi alterare, sia pure in minima parte, il sacro testo, con aggiunte o sottrazioni, sia scomunicato, la pena più terribile che la Chiesa possa infliggere a un fedele o a una Comunità o Chiesa Locale.
Il problema del “Filioque”
Nel secolo XI la Chiesa di Roma, dopo tante lotte con la Chiesa d’Oriente, specialmente con Costantinopoli, introdusse un’aggiunta, il famoso “Filioque”, che modificò lo stesso dogma trinitario. Due principi, due teste persino nella Trinità! Roma intervenne anche nell’armonia dei rapporti personali intertrinitari, creando una duplice paternità, con il Figlio che diventa Padre insieme al Padre nei confronti dello Spirito Santo. Secondo questa dottrina, lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio, con conseguente confusione tra le manifestazioni dello Spirito e la Sua Origine e rottura della armonia che regna nelle relazioni intertrinitarie.
Questa fu la principale ragione che provocò il Grande Scisma.
Da questo tragico momento la cristianità si trovò divisa, non certo però la Chiesa, perché essa infatti è e rimane costruita sulla Roccia che è Gesù Cristo e resta Una. Roma ha introdotto nel Credo una nuova dottrina senza consultarsi con le altre Chiese sorelle.
Un atto contro la carità, contro la Chiesa e contro la verità!
Per fortuna che la Chiesa è costruita sulla Roccia Cristo che era ieri, è oggi e sarà anche domani sempre uguale nei secoli. Lo Spirito Santo, il Santificatore, la pervade. Roma, questa Chiesa locale, si trova ora in una situazione anomala rispetto alla Chiesa Una, Santa, Cattolica ed Apostolica che Cristo lasciato al suo tempo, e che i Concili hanno riconosciuto e definito. Pietro (o Paolo) lascia la barca degli Undici per gettarsi nel vasto mare di questo mondo in perpetua burrasca, ed essi ( gli Undici ) lo attendono fiduciosi da circa un millennio. Egli ritornerà di sicuro, ma dopo grande travaglio. Il Cristo, ancora una volta lo afferrerà con la mano per portarlo sulla barca fra i suoi fratelli che aveva abbandonato. L’Ortodossia ha continuato imperterrita attraverso i secoli a preservare e difendere il “Deposito di Fede”. Il Cattolicesimo romano si è allontanato sempre di più dalla sana Ecclesiologia del primo millennio, quando Oriente ed Occidente facevano parte della sola Chiesa sotto l’unico Pastore che è Cristo.
Dallo Scisma agli errori
Lo scisma per sua natura genera sempre l’errore: è fatale! Le mutazioni iniziano con il Concilio locale di Lione (1274), ove il “Filioque” diventa dogma cattolico romano. Quasi subito dopo il Grande Scisma di Roma del 1054 avviene un fatto gravissimo: la teologia scolastica soppianta la teologia patristica; la teologia dei Padri deve cedere il posto ad una teologia razionalizzante aristotelica promossa da pensatori (seppur di altissimo livello) come Anselmo di Aosta, Tommaso d’Aquino, Duns Scoto, ecc., che ne sono i paladini: per loro Aristotele è il filosofo che non si può contraddire.
Grazie alla sua perfetta centralizzazione, che la Chiesa di Roma ha ereditato dall’Impero Romano, essa stupisce il mondo per la sua potenza, una potenza più temporale che spirituale. Se si sottolinea la deformazione di una Chiesa che si dichiara cristiana e cattolica, ci si sente rispondere: “ma ci vuole un capo in terra, altrimenti succederebbe la confusione ...”. È il culmine della “Papalatria”!
E pensare che Cristo quando vollero farlo re, prese la fuga!
Dov’è finita l’autentica ortodossia della Chiesa di Roma testimoniata nei secoli con tanto sangue di Martiri? Quella di Papa Gregorio Magno che rimproverava fermamente l’Arcivescovo di Costantinopoli che si era fregiato del titolo di “Patriarca Ecumenico”? Confrontatelo con un Pio IX che ebbe la sfacciataggine di dire ed affermare: “la Chiesa sono io, io la Tradizione”.
Era ben piccola cosa la pretesa del Patriarca di Costantinopoli, anche se insensata, di fronte al Papa di Roma che si fa proclamare “Infallibile”, “sopra tutti i Vescovi e i Concili” dal Concilio Vaticano I. Lo scisma e l’errore iniziale hanno generato tutto questo.
Ben diversa è la storia del cristianesimo orientale! Seguendo fedelmente le orme di Cristo, esso segue il suo Signore non nella potenza e nella gloria umana, ma nella umiliazione e nella sofferenza.
Fu vittima della dominazione plurisecolare dell’Islam, prima sotto gli arabi e poi sotto i turchi.
Nella sofferenza e nella umiliazione del Cristianesimo Ortodosso dobbiamo cercare la spiegazione della sua invisibile forza interiore che lo fa resistere anche contro l’ultima ondata di persecuzione comunista.
Il Dogma della “Infallibilità Papale”
Benché il dogma della “Infallibilità” papale sia una mostruosità proclamata soltanto nel 1870 da Pio IX, tutto lasciava presagire questa svolta della teologia occidentale fin dal tempo dello scisma latino. Strano rimane che la proclamazione di questo dogma coincida con la presa di Roma da parte delle truppe italiane quando liberarono la Roma papale, e la storia ce lo insegna.
Alcuni Papi furono chiamati eretici proprio dai Concili Ecumenici, per esempio Papa Onorio I (638); Papa Liberio (366) che sottoscrisse nel 358 le formule ereticali del semiarianesimo, scomunicando il grande e santo Atanasio difensore dell’Ortodossia e finendo per essere colpito dall’anatema (scomunica) di Sant’Ilario di Poitiers.
Non ci risulta poi, che Pietro Apostolo si fosse reso conto di essere infallibile o vicario di Cristo. I suoi atteggiamenti e scritti non lo dimostrano.
Il famoso passo di Matteo 16, 18 “tu sei Pietro...” è diventato per secoli lo slogan dell’infallibilità. Errore gravissimo, perché si confonde con la Fede professata da Pietro con la sua persona!
Cristo ha fondato la sua Chiesa su Se Stesso, “Pietra angolare”, fede professata in quella occasione da Pietro, ma non su Pietro!
Il Dogma dell’Immacolata Concezione
La Chiesa di Cristo ha definito Maria come la sempre Vergine e Madre di Dio, nel Concilio di Efeso (431). Essa non si stanca di cantarla “Tuttapura, intemerata, più venerabile dei Cherubini e senza confronto più gloriosa dei Serafini” (dalla Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo).
Tuttavia, Maria fa parte del genere umano, è stata concepita come ogni creatura per un atto di amore a tra Gioacchino ed Anna, quindi da seme umano, e per questo è stata soggetta alle conseguenze del peccato fino al momento in cui ha detto a Gabriele il suo “si”.
Ci voleva Duns Scoto, grande antagonista di Tommaso d’Aquino per favorire la costruzione teologica dell’Immacolata Concezione, e ci voleva un Pio IX per proclamare il dogma nel 1854. Questi i doni di un Papa, Pio IX, alla sua Chiesa: “Infallibilità papale” e Immacolata Concezione, che sono serviti a far allontanare la Chiesa di Roma ancor più dall’Ortodossia.
Il Purgatorio e le indulgenze
È contro l’insegnamento delle Sacre Scritture la teologia del Purgatorio come luogo di espiazione o purificazione temporanea dopo la morte. La dottrina del Purgatorio portò di conseguenza l’eresia delle Indulgenze, che produsse la Rivoluzione Protestante e spaccò in due il Cattolicesimo romano.
La teoria cattolica è che l’inferno è l’ergastolo della eternità, mentre il purgatorio è un luogo temporale sempre nell’eternità (come è possibile il tempo nell’eternità?). Da questo purgatorio si può uscire e si esce ma bisogna pagare il pedaggio (messe da morte e indulgenze, come dire che chi non ha i soldi o santi protettori resta in Purgatorio). Può mai essere questa la paternità di Dio?
Gesù ci ha raccontato invece la Parabola del Figliol Prodigo... e si fece gran festa, dice.
I meriti? Gesù Cristo Figlio di Dio vivente ci salva con la sua morte e resurrezione.
La teologia Ortodossa distingue due stati dell’aldilà: da una parte la benedizione del paradiso; dall’altra la sofferenza di cui l’anima può liberarsi grazie alle preghiere della Chiesa e grazie anche al mutamento interiore dell’anima medesima.
La Chiesa Ortodossa non conosce il purgatorio in quanto luogo o stato speciale. Non ci sono motivi biblici o dogmatici per ammettere l’esistenza di un “terzo luogo” di questa specie.
Conclusione
Chi siano allora noi Ortodossi?
Noi siamo Ortodossi occidentali che comunichiamo ai dogmi della Chiesa. I nostri Padri erano Ortodossi. Sì, perché l’Italia era rimasta in alcune sue parti ortodossa anche dopo lo scisma di Roma del 1054, cioè fino al 1596, quanto con un atto di violenza e di inganno gli ortodossi furono sottomessi al Vaticano.
L’Europa stessa durante il primo millennio era ortodossa, riconosceva un solo Pastore: Gesù Cristo! Fino ad allora la Chiesa era Una ed Indivisa.
La teologia sulla quale si fonda la Chiesa Ortodossa insegna che la Chiesa è unita non grazie alla figura di un papa o di un patriarca, ma grazie alla comunione nei sacri Misteri – Sacramenti e alla fede.
La dottrina ortodossa sulla natura della Chiesa è una teologia di Comunione. Ogni Chiesa, come scrisse Sant’Ignazio, è costituita da una comunità di fedeli attorno al loro Vescovo concelebrando la santa Eucarestia.
La Chiesa universale è costituita tramite la comunione tra tutti i Vescovi che sono i pastori delle Chiese locali. L’unità non è imposta dal di fuori, ma si realizza nella celebrazione eucaristica.
La struttura della Chiesa è dunque Eucaristica e Collegiale, formata tramite la Comunione dei Vescovi tutti e ogni Vescovo con i membri della sua congregazione (comunità locale).
Noi Ortodossi siamo i cristiani della retta fede che hanno conservato intatta e inalterata la fede apostolica.
La Chiesa Ortodossa è la vera Chiesa di Cristo, non a causa di meriti personali, ma per la grazia di Dio che l’ha sempre preservata da errori di fede.
Ardentemente quindi la Chiesa Ortodossa desidera che tutti i cristiani non ortodossi tornino alla vera fede dei Padri, alla Chiesa di Cristo.
San.Cipriano insegna che nessuno può avere Dio per Padre se non ha la Chiesa per Madre.
L’Occidente ha alterato e cambiato la fede Ortodossa! E noi aspettiamo il suo ritorno all’ovile della retta fede e della retta glorificazione.