Autore Topic: femminismo cattolico  (Letto 56658 volte)

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Re: femminismo cattolico
« Risposta #135 il: Luglio 09, 2012, 21:52:41 pm »
Riporto questo passaggio che spiega, come dal punto di vista della lingua ebraica (e mi pare dalla sua traduzione in greco nella Septuaginta), sia impossibile che Gesù rappresenti la discendenza di maria (ovvero che il passo 3,15 abbia il significato che è stato dato dai cristiani), nel senso che l'interpretazione data dai cristiani alla genesi è una forzatura che non sta in piedi.

B.   IL CONCETTO DI “DISCENDENZA”: CHI È LA STIRPE DELLA DONNA?  
 
Una seconda inaccettabile forzatura che l’esegesi devota ha compiuto su Gn 3, 15 per trasformarlo nel “protovangelo” consiste nella pretesa di vedere indicato nella “discendenza” della donna un individuo determinato, e precisamente Cristo, il futuro Redentore.
 
In realtà, questo è assurdo. Il termine spérma (usato per l’ebr. zera nella versione dei Settanta, che faceva testo per l’AT nei secoli a cavallo dell’Incarnazione) indica tutti i singoli discendenti di x fino a un punto determinato, ossia fino al discendente y. Non può, di regola, indicare il solo discendente y.
 
Al pari degli equivalenti italiani “discendenza”, o “seme” (o “progenie”, “stirpe”, “schiatta”), è un nome collettivo; pertanto, anche al singolare indica una pluralità. Più precisamente: indica un insieme, non un elemento.
Con un’avvertenza (che spiega il “di regola” usato sopra): le due indicazioni vengono a coincidere quando l’insieme in questione è formato da un solo elemento.
 
Perché questo non sembri un gioco di bussolotti, converrà immaginare la discendenza, secondo la sua intima natura, come una catena.
Poniamo che questa sia composta di cento anelli e che il primo di essi sia fissato a un gancio infisso nel muro (gancio che nell’economia della metafora rappresenta il capostipite della stirpe). Se si opera un taglio ad esempio fra l’ottantesimo e l’ottantunesimo anello, la catena si ridurrà ad ottanta anelli; analogamente, potremo ridurla a cinquanta, venti, dieci anelli.
Supponiamo ora di tagliarla tra il primo e il secondo anello: avremo ancora, formalmente, sia pure in senso piuttosto improprio, una catena, composta di un solo anello. Ecco dunque che, per estensione analogica, si potrà avere un insieme coincidente con un suo elemento.
 
Ma con una precisazione fondamentale: questa identificazione della catena con l’anello, ossia dell’insieme con un suo elemento, è possibile solo per il primo anello.
Sarà cioè possibile se si opera il taglio tra il secondo anello e il primo, il quale rimane però unito al gancio (ovvero al capostipite). Non sarà possibile per qualunque altro elemento, in quanto esso, per venire isolato da tutti gli altri, dovrà necessariamente venire separato anche dal gancio.
Ecco dunque perché nell’Antico Testamento incontriamo varie volte la parola “seme” (gr. spérma, ebr. zera) – che è chiaramente, ripetiamo, un nome collettivo – usata per indicare un solo discendente: in tutti i casi in cui ciò avviene ci si riferisce a un discendente diretto, vale a dire a un figlio del(la) capostipite, ossia al primo anello della catena di generazioni.
 
Nel nostro caso, quindi, Cristo, anello lontano, potrà venir definito “discendente” di Eva, ma mai sua “discendenza”, ossia suo “seme”. Mentre potrà venir definito in tal modo Set, in quanto figlio di Eva, e perciò primo anello della sequenza generazionale; e ciò è proprio quanto leggiamo in Gn 4, 25.
Caso analogo è quello di Ismaele, prole di Abramo (cfr. Gn 21, 13). E in 1Sam 1, 11 Anna si augura di poter avere un figlio maschio (“seme di uomini”), così come in 2Sam 7, 12 Salomone, figlio di Saul, figura come suo seme (unitamente a tutta la discendenza).
 
È pertanto speciosa e fuorviante l’argomentazione tanto spesso ripetuta che nell’uso biblico spérma e zera possono indicare tanto una pluralità quanto un individuo: possono indicare un individuo solo quando questi è prole, ossia discendente diretto, del capostipite.
È dunque totalmente sprovvisto di base filologica vedere in Cristo la “discendenza” di Eva. L’uso costante della Bibbia ebraica, al pari dell’uso dei Settanta, lo esclude. Siamo quindi di fronte a un’ulteriore forzatura esegetica gravissima, a un vero e proprio abuso.
 
Che sperma e zera non possono riferirsi a un singolo discendente lontano dal progenitore viene spesso giustamente osservato a proposito del passo paolino di Gal 3, 16, in cui l’abuso consiste nell’identificare con Cristo la “discendenza” di Abramo destinataria delle promesse fatte da Dio a più riprese in Gen 12-22.
Il testo di Paolo ha certo contribuito a dare una parvenza di fondamento all’interpretazione messianica che ha fatto di Gn 3, 15 il “protovangelo”. Ma ovviamente, per quanto si è or ora illustrato, tale interpretazione del passo paolino è essa stessa totalmente priva di legittimità filologica.
 
Di passaggio, varrà la pena di notare come, per offrire uno straccio di alibi a Paolo (al solito sovranamente sicuro nelle sue operazioni di esegesi veterotestamentaria), anche illustri biblisti si diano ad acrobazie di indicibile goffaggine.
http://www.controapologetica.info/testi.php?sottotitolo=Gn%203,%2015:%20il%20cosiddetto%20'protovangelo'
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Offline Lucia

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Re: femminismo cattolico
« Risposta #136 il: Luglio 09, 2012, 22:10:19 pm »
Vuol dire che la ferita dell'ego, la sua diminuzione è dannosa per la vita, come una ferita nel corpo.
Direi di sì, la vergogna ci protegge ..... ci copre.E' come una sorta di armatura che ci costruiamo per evitare danni maggiori.
La botta la si prende lo stesso, la diminutio dell'ego , perché il fatto di vivere in condizione di vergogna comporta già una ferita egoica in sé, ma non è ...mortale.

Non poso non pensare a quell'altra discussione sullo stupro quando lego queste cose sul senso di vergogna che protegge un'ego ferito già da quando ha preso coscienza.. Non poso non pensare al fatto che eco perché i reati contro la sessualità sono sentiti più gravi di tutti altri.
Io non voglio punire nessuno, io voglio solo capire il perché.
Forse non ho capito nulla e non c'entra con ciò che dici tu.

Infatti vulnerabili possiamo essere in molti altri sensi sopratutto quando ci apriamo davanti a un altro. Ma è bello lo stesso essere vulnerabili e non essere di pietra. Non so, non mi da il senso del peccato il fatto di avere bisogno dell'altro e non essere autarchici.

Citazione
Perché erano incoscienti, ovvero non conoscenti della relazione causa-effetto che intercorre tra atto sessuale (dei due) e generazione (di lei).
La scoperta di questa relazione, l'aver colmato questo vuoto, è ciò che porta alla scoperta cella paternità.

Hanno scoperto che possono non solo ubbidire ma anche creare e sopratutto secondo me (perché è l'albero del bene e del male) creare il bene e il male come Dio. Ma in questo senso la paternità è simbolica. Possono continuare la creazione del mondo anche senza Lui.

Secondo il mio marito  la cacciata del paradiso è proprio una rivolta del figlio contro il padre, altroché scoperta del valore della paternità e che il serpente è secondo  l'esegesi cattolica simbolo della sessualità maschile e che la donna deve scegliere tra maternità o sessualità.

Non lo so io gli darei una banale interpretazione letteraria senza cercare di arrivare fino a Maria; che alle donne non piaciono le rettili e basta. Ma forse non  perché allora perché dovrebbe essere cosi importante in questa storia?!

« Ultima modifica: Luglio 09, 2012, 22:23:40 pm da Lucia »

Offline Animus

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Re: femminismo cattolico
« Risposta #137 il: Luglio 10, 2012, 01:44:16 am »
Non poso non pensare a quell'altra discussione sullo stupro quando lego queste cose sul senso di vergogna che protegge un'ego ferito già da quando ha preso coscienza.. Non poso non pensare al fatto che eco perché i reati contro la sessualità sono sentiti più gravi di tutti altri.

I sentimenti, son veri, per definizione. :)
Io sento questo,  sento che è più grave, che mi ferisce di più.
Chi mi può dire che è falso?


Citazione
Infatti vulnerabili possiamo essere in molti altri sensi sopratutto quando ci apriamo davanti a un altro. Ma è bello lo stesso essere vulnerabili e non essere di pietra. Non so, non mi da il senso del peccato il fatto di avere bisogno dell'altro e non essere autarchici.

Ma non tutte la pensano così.
Non ho detto che il fatto di considerare le donne, una stirpe nemica, aiuta perché tutto quello che lo contraddice (posto che non potrà mai essere contraddetto del tutto) ... è in più.

Citazione
Io son sicuro invece che un rabbino direbbe che si parla della stirpe maschile e femminile.

questa è un'imprecisione, perchè in effetti nemmeno un rabbino può dire apertamente una cosa del genere.
Certo, quello, no, quell'altro neanche, quell'altro caso nemmeno, alla fine si deve rimanere all'interno della metafora del mito, e ci si arriva per esclusione, la cosa che logicamente rende più plausibile il mito della genesi.
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Re: femminismo cattolico
« Risposta #138 il: Luglio 10, 2012, 01:54:45 am »
Il sito, che mi sembra curato da gente che in materia sa il fatto suo, mi da ragione su diverse conclusioni a cui ero arrivato mio conto.
_________________________________________________ _______________

L’altro elemento di consonanza tra giudaismo e cristianesimo è il fatto di avere come libro sacro la Bibbia ebraica.
Ma non occorre neppure dire che si tratta di una consonanza sostanzialmente illusoria; tanto illusoria, a nostro giudizio, da costituire appunto l’oggetto della nostra demistificazione.

Per i cristiani comunque tale Scrittura, per quanto importante, rappresenta solo una “preparazione” alla piena rivelazione di Dio contenuta nel Nuovo Testamento; prospettiva, questa, ovviamente inaccettabile per i giudei.

Benché il quadro qui sommariamente delineato possa venir ritoccato - anche in misura sostanziale - in mille modi diversi, ci pare che nessun ritocco possa giungere a mettere in dubbio una conclusione che a noi pare emergere con chiarezza: fra le tre religioni monoteistiche le consonanze più numerose e più significative si registrano tra il giudaismo e l’islam, anziché, come comunemente si dà per scontato, tra giudaismo e cristianesimo.

L’Antico Testamento, mentre è estraneo al Nuovo e con esso in larga misura incompatibile, è invece parzialmente compatibile con il Corano, in cui pure mancano Trinità e Incarnazione, e Gesù è presente come un semplice uomo mandato da Dio, come un profeta (non il figlio di Dio??), ossia una figura conciliabile con quella del Messia preannunziato nel Vecchio Testamento.

Lo sdegnoso rifiuto spesso opposto da parte cristiana alla formula “le tre religioni del Libro” (o “le tre religioni abramitiche”) è quindi solo parzialmente giustificato. Il rifiuto presuppone infatti un’essenziale alterità dell’islam rispetto alle due religioni bibliche, viste come strettamente imparentate; mentre in realtà la religione veterotestamentaria è più vicina all’islam che al cristianesimo.
http://www.controapologetica.info/testi.php?sottotitolo=Cristianesimo,%20Giudaismo,%20Islam
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Re: femminismo cattolico
« Risposta #139 il: Luglio 10, 2012, 08:43:44 am »

Non ho detto che il fatto di considerare le donne, una stirpe nemica, aiuta perché tutto quello che lo contraddice (posto che non potrà mai essere contraddetto del tutto) ... è in più.

stirpe nemica  :(
nemica perché vi sentite vulnerabili davanti a loro?

come dici tu i sentimenti son sempre veri ma io del racconto biblico non lego questo e mi sembra assurdo, forse perché non ho ma pensato a uomini in quanto uomini come nemici e perché non può un padre odiare la sua figlia e la madre odiare il suo figlio.

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« Risposta #140 il: Luglio 10, 2012, 16:19:41 pm »
stirpe nemica  :(
nemica perché vi sentite vulnerabili davanti a loro?

come dici tu i sentimenti son sempre veri ma io del racconto biblico non lego questo e mi sembra assurdo, forse perché non ho ma pensato a uomini in quanto uomini come nemici e perché non può un padre odiare la sua figlia e la madre odiare il suo figlio.


Intanto una precisazione.
Nonostante io consideri le donne una stirpe nemica, non le considero certo il male.
E questo non fa di me un misogino.
Ammetto che può sembrare strano, ma io la vedo così, bisogna solo abituarsi all'idea.


Secondo, certo, ed anche gli uomini hanno avuto una madre, e molti figli, sorelle, mogli.

Infatti sarebbe assurdo che il racconto biblico dicesse quella verità in chiaro.
Non può farlo.
Deve trovare una forma per dire una verità scomoda ad entrambi, e nello stesso tempo, far si che possa essere fraintesa, ovvero interpretata diversamente.

In questo gli ebrei sono stati geniali.
Già il testo è scritto come un codice segreto, senza vocali e con le parole attaccate l'un l'altra, in modo che già a prima vista, una frammento di testo potrebbe rappresentare diverse parole.
Poi c'è la metafora del mito che lo complica ulteriormente.

E' proprio la sua struttura che fa pensare che il messaggio che comunica debba essere di un certo tipo, qualcosa che non potrebbe essere scritto normalmente.

Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re: femminismo cattolico
« Risposta #141 il: Luglio 10, 2012, 16:54:12 pm »
in effetti, inimicizia tra il seme di Eva e il seme del serpente...beh, mi pare un pò strano

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« Risposta #142 il: Luglio 10, 2012, 17:08:04 pm »
in effetti, inimicizia tra il seme di Eva e il seme del serpente...beh, mi pare un pò strano

ti piacciono i serpenti? Questa come lo spieghi "sii tu maledetto più di tutto il bestiame
e più di tutte le bestie selvatiche;
sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai" ?

Si, Dio parla coi serpenti probabilmente erano troppi serpenti dove è stata scritta la Genesi


@Animus: ma non bastava quel frammento chiaro quando Dio dice alla donna che
"Verso tuo marito sarà il tuo istinto,
ma egli ti dominerà"
per dire che in certi limiti c'è una malintesa originaria  tra i sessi, ma non siamo nemici ?

Un'altra cosa.
Eco, nasce Caino e Adamo dice  «Ho acquistato un uomo dal Signore»
Dov'è allora il segreto della paternità se lui dice che il bimbo partorito da Eva, ormai fuori dal paradiso gliela mandato il Signore?

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Re: femminismo cattolico
« Risposta #143 il: Luglio 10, 2012, 18:17:00 pm »
in effetti, inimicizia tra il seme di Eva e il seme del serpente...beh, mi pare un pò strano

Riportiamo il passo perché è interessante, compreso quello antecedente ed il successivo.
(Genesi 3,14-19)

Allora l'Eterno DIO disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, sii maledetto fra tutto il bestiame e fra tutte le fiere dei campi! Tu camminerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita.

E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno».

Alla donna disse: «Io moltiplicherò grandemente le tue sofferenze e le tue gravidanze; con doglie partorirai figli: i tuoi desideri si volgeranno verso il tuo marito, ed egli dominerà su di te».

Poi disse ad Adamo: «Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero circa il quale io ti avevo comandato dicendo: "Non ne mangiare", il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con fatica tutti i giorni della tua vita.

Esso ti produrrà spine e triboli, e tu mangerai l'erba dei campi;

mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni alla terra perché da essa fosti tratto; poiché tu sei polvere, e in polvere ritornerai».


http://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Gen3,14-19&versioni%5B%5D=Nuova%20Diodati

Intanto si nota un particolare, che alcune parole/espressioni usate per il serpente e per Adamo...sono uguali.

(Serpente) e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita
(Adamo)poiché tu sei polvere, e in polvere ritornerai
(Adamo)ne mangerai il frutto con fatica tutti i giorni della tua vita

Ma quello che è davvero interessante è capire se il passo centrale "E io porrò inimicizia" è la continuazione del precedente, l'incipit tra al donna e il serpente, o l'introduzione ai due successivi, quelli che riguardano Adamo ed Eva.
Ciò che lo lega al precedente è semplicemente una congiunzione "E  io porrò ..." e la raffigurazione del calcagno.

Lasciamo stare per ora il calcagno sul quale torneremo dopo, abbiamo detto che il testo giudaico è scritto senza vocali e tutto attaccato.
Inoltre, ciò che fa desumere la conseguenzialità è l'interpretazione cristiana..non quella ebraica (che in fin dei conti, sono coloro che hanno scritto il testo)

Voglio dire che già se non ci fosse quella E (ed in effetti nel testo originale dubito grandemente che ci sia), e lasciamo per un attimo da parte il calcagno, sarebbe del tutto impossibile stabilire se quel passo si riferisce al serpente e la donna, o la donna e l'uomo.

Rivediamolo.

Allora l'Eterno DIO disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, sii maledetto fra tutto il bestiame e fra tutte le fiere dei campi! Tu camminerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita.

Io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; (omissis)

Alla donna disse: «Io moltiplicherò grandemente le tue sofferenze e le tue gravidanze; con doglie partorirai figli: i tuoi desideri si volgeranno verso il tuo marito, ed egli dominerà su di te».

Poi disse ad Adamo: «Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero circa il quale io ti avevo comandato dicendo: "Non ne mangiare", il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con fatica tutti i giorni della tua vita.

Esso ti produrrà spine e triboli, e tu mangerai l'erba dei campi;

mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni alla terra perché da essa fosti tratto; poiché tu sei polvere, e in polvere ritornerai».



Citazione
"Verso tuo marito sarà il tuo istinto,
ma egli ti dominerà"
per dire che in certi limiti c'è una malintesa originaria  tra i sessi, ma non siamo nemici ?

Lucia, c'è chi sostiene che anche in questo caso la Chiesa abbia tradotto una parola in modo INTENZIONALMENTE sbagliato, e che quel "sentimento"/istinto, sia in realtà "risentimento/avversione/costrizione".
E' scritto nei miei afo: http://www.metromaschile.it/forum/index.php/topic,159.msg38750/topicseen.html#msg38750

E anche in questo caso, la frase acquisisce maggior senso. :)
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Offline Lucia

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Re: femminismo cattolico
« Risposta #144 il: Luglio 10, 2012, 18:40:45 pm »

Lucia, c'è chi sostiene che anche in questo caso la Chiesa abbia tradotto una parola in modo INTENZIONALMENTE sbagliato, e che quel "sentimento"/istinto, sia in realtà "risentimento/avversione/costrizione".
E' scritto nei miei afo: http://www.metromaschile.it/forum/index.php/topic,159.msg38750/topicseen.html#msg38750

E anche in questo caso, la frase acquisisce maggior senso. :)


non si può confondere l'avversione con l'istinto e proprio non ha senso cosi se non altro almeno per la sopravivenza della specie.
e poi secondo me le donne amano gli uomini o comunque vogliono piacere a loro (appunto questo è la maledizzione di Dio per le donne) altro che avversione, risentimento.

Che le femministe hanno rescritto la storia in nome del loro martirio è un'altra cosa, questo è un modo perfido di rescrivere la storia, l'hanno fatto molti altri ancora.
Ma non è una cosa iscritta cosi geneticamente originariamente nella natura delle donne come il mito originario della cultura monoteista.

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Re: femminismo cattolico
« Risposta #145 il: Luglio 10, 2012, 19:00:04 pm »

Lasciamo stare per ora il calcagno sul quale torneremo dopo

Dunque, schiacciare la testa ed insidiare il calcagno, questo è il dilemma. :D
Che diavolo vorrà dire?

In linea teorica, potrebbe essere benissimo un'espressione "ideomatica" del tempo usata tra la popolazione ebraica, tipo "abbassare le ali" , "allevare una serpe in seno","allungare il collo", "drizzare la cresta" etc (ce ne sono centinaia dell'odierno italiano, e nelle popolazioni antiche, più colorite da un punto di vista espressivo, ce n'erano ancora di più.)

Io al momento non ho i mezzi per stabilire se quella frase che sembra riferirsi al serpente, possa in realtà anche riferirsi anche a qualcos'altro.
E' qualcosa che va al di la delle mie possibilità. :(

Però giusto per far capire cosa voglio dire, io potrei usare l'espressione "abbassare le ali", e poi metterci nel racconto, chessò, una gallina, in maniera che quell'espressione abbia senso compiuto sia per la gallina, che per il vero obiettivo al quale sto dicendo che la deve smettere di fare il superbo.

I patriarchi erano abbastanza astuti per compiere artifici letterari di questo tipo, come del resto hanno abbondantemente dimostrato da ciò che ci hanno lasciato in eredità.

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« Risposta #146 il: Luglio 10, 2012, 19:08:11 pm »
Che le femministe hanno rescritto la storia in nome del loro martirio è un'altra cosa


Si ok, Lucia, ma guarda che la storia l'ha riscritta anche il cristianesimo, non  ti credere....
Il punto non è riscrivere la storia, ma andarsi a vedere quella parola, del testo ebraico, o al limite greco (le edizioni volgari, dalla Vulgata in poi non fanno proprio testo) che cavolo voleva dire.
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« Risposta #147 il: Luglio 10, 2012, 19:18:19 pm »
Ecco, già nella vulgata manca la congiunzione che collega il passo 14 al 15.
Inoltre quello che è oggi istinto,sentimento (??), lì viene espresso come "sub viri potestate eris" (sotto la sua potestà)
'ste cose non andavano tradotte (cioè tradite), porca miseria... :cry:

14 Et ait Dominus Deus ad serpentem :Quia  fecisti hoc,maledictus es inter omnia animantia, et bestias terræ : super pectus tuum gradieris, et terram comedes cunctis diebus vitæ tuæ.

15 Inimicitias ponam inter te et mulierem, et semen tuum et semen illius : ipsa conteret caput tuum, et tu insidiaberis calcaneo ejus.

16 Mulieri quoque dixit : Multiplicabo ærumnas tuas, et conceptus tuos : in dolore paries filios, et sub viri potestate eris, et ipse dominabitur tui.
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Re: femminismo cattolico
« Risposta #148 il: Luglio 10, 2012, 19:32:57 pm »
Si ok, Lucia, ma guarda che la storia l'ha riscritta anche il cristianesimo, non  ti credere....


non ho mai detto che non, tutti quelli che vogliono sembrare buoni e vittime a avere il diritto di vendetta su despoti immaginari hanno usato questa procedura di falsificazione della storia; solo ce cosi si perde l'essenza delle cose e tutto diventa sterile.

Offline Lucia

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Re: femminismo cattolico
« Risposta #149 il: Luglio 10, 2012, 19:38:47 pm »
Ecco, già nella vulgata manca la congiunzione che collega il passo 14 al 15.
Inoltre quello che è oggi istinto,sentimento (??), lì viene espresso come "sub viri potestate eris" (sotto la sua potestà)
'ste cose non andavano tradotte (cioè tradite), porca miseria... :cry:

questa è la prima parte della frase o quello che l'uomo ti dominerà? a me sembra più la seconda e mi sembra la variante conosciuta

Citazione
15 Inimicitias ponam inter te et mulierem, et semen tuum et semen illius : ipsa conteret caput tuum, et tu insidiaberis calcaneo ejus.

16 Mulieri quoque dixit : Multiplicabo ærumnas tuas, et conceptus tuos : in dolore paries filios, et sub viri potestate eris, et ipse dominabitur tui.

suona bene in latino ma è la stessa cosa col serpente che abiamo detto prima.
L'ideea che il serpente potrebbe essere l'organo sessuale maschile perché lo scarti. Non che io sono del tutto d'accordo con questa ma mi sembra un'interpretazione simbolica interessante anche se mette la donna di nuovo tra scegliere tra sesso e maternità e cosi è più chiaro perché non ha trasformato il diavolo in una gallina ma in serpente.