#92 femminicidio economico
Gianfranco vuole gli incassi del salone per parrucchiera di Sandra, lei non glieli vuole dare, lui le spara
tragedia della crisi economica, della depressione, della truffa. Si possono immaginare tante cose dietro questa vicenda. Io ci vedo questo: loro si mettono insieme, lui le apre una attività (l'ex marito di lei era un parrucchiere, quindi pensano ad una attività di parrucchiera), poi si lasciano ma lei quello che ha ricevuto se lo tiene stretto, lui è stato ingenuo, niente firme, niente carte, tutto sulla fiducia, litigano, lui la minaccia (questo è un fatto documentato), lei fa finta di nulla (forse ci gode anche per vendicarsi del fatto che lui l'ha tradita con una sua dipendente ventenne, si dice), lui perde il controllo.
Ebbene, io ci vedo una truffa economica. Come in tutti i 91 # precedenti marademente mette tutto nel pentolone, ma noi che abbiamo la mente un po' più lucida sappiamo che lei non è stata uccisa in quanto donna. Se fosse stato Sandr
o Lunardini a truffare Gianfranco Saleri, sarebbe andata uguale, con il 200% di probabilità in più di finire ammazzato (dati ISTAT). È stata uccisa in quanto coinvolta in un conflitto di natura economica. Io propendo per ritenere lui il truffato, ma ai fini della conta dei femminicidi conta poco. Qualcuno glielo dice alla paucineuronica?
http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/463472/MILANO MARITTIMA
Gianfranco Saleri, 61 anni, ex imprenditore originario di Coccaglio (Brescia) verso le 9 ha ucciso l’ex convivente Sandra Lunardini, 50 anni, di Cervia (Ravenna), con tre colpi al torace esplosi di fronte al negozio di parrucchiera di Milano Marittima che la donna gestiva da qualche tempo. Poi si è tolto la vita.
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Dagli accertamenti è emerso che nell’ultimo mese la donna aveva denunciato l’uomo per due volte alla locale Stazione dell’Arma. Entrambe per questioni legate agli incassi del negozio ritirati dal bresciano il quale, nonostante la recente conclusione della relazione sentimentale a causa di un suo presunto tradimento con un’ex dipendente poco più che ventenne, considerava l’attività ancora di sua competenza, guadagni quotidiani compresi. Da qui scaturivano alterchi, caratterizzati anche da minacce molto gravi.