Ecco questo mi pare un tema interessante.
Cos'hanno in comune le donne femministe (anti-fasciste) con quelle fasciste?
Bisogna sempre vedere che cosa si intende per femministe anti-fasciste.
A me, manco a farlo apposta, come esempio di contraddizione, vengono subito in mente quelle di femminismo a sud.
Nella homepage si dichiarano anti-fasciste.
Tuttavia il femminismo si basa sulla falsità. Di conseguenza un confronto democratico con interlocutori contrari alle tesi femministe è impossibile perché questi smonterebbero fin troppo facilmente il castello di balle.
Il femminismo, per sopravvivere, ha bisogno di manipolazione dell'informazione, simulazione, autoesaltazione, di ambienti ovattati, di "collettivi" di sole donne che si diano ragione l'un l'altra.
L'uomo, è nemico.
Ora... se un movimento teme la verità, costruisce consenso sulla menzogna e censura il dissenso in modo più o meno violento, non può essere anti fascista.
Dichiararsi antifasciste e poi dichiarare apertamente "non infastiditeci! Il parere di chi non è d'accordo non ci interessa! lo consideriamo cyber-stalking", o cose del genere, è una contraddizione.
Va detto che, se non altro, le nazi di femminismo a sud, hanno il coraggio e la franchezza di dichiararlo apertamente.
Probabilmente, per limitate capacità di autoanalisi, non si accorgono che, così dicendo, abusano del termine anti-fascista.
Perché il femminismo è fascismo.
Non può esserci femminismo se c'è democrazia.