In rilievo > Osservatorio sui Femministi
Lorenzo Gasparrini
renato.dg:
Il citato marco beltrami del maschio pentito gasparrini ero io.Cmq mi ero proposto ai sottomessi-maschiopentiti che frequentavano e frequentano il blog del corpo delle donne che ero disponibile a qualsiasi tipo di dibattito a patto però che fosse solo tra uomini.Ebbene hanno rifiutato tutti e questo mi dice che i maschipentiti agiscono sotto l'impulso emozionale della presenza femminile e a loro interessa essere approvati e avere il consenso femminile perchè vedono nelle donne le custodi del Giusto e senza il consenso e l'amicizia femminile non campano.Insomma, sono dei deboli.
ilmarmocchio:
--- Citazione da: renato.dragonetti - Maggio 22, 2012, 23:23:38 pm ---Il citato marco beltrami del maschio pentito gasparrini ero io.Cmq mi ero proposto ai sottomessi-maschiopentiti che frequentavano e frequentano il blog del corpo delle donne che ero disponibile a qualsiasi tipo di dibattito a patto però che fosse solo tra uomini.Ebbene hanno rifiutato tutti e questo mi dice che i maschipentiti agiscono sotto l'impulso emozionale della presenza femminile e a loro interessa essere approvati e avere il consenso femminile perchè vedono nelle donne le custodi del Giusto e senza il consenso e l'amicizia femminile non campano.Insomma, sono dei deboli.
--- Termina citazione ---
sono eterodiretti.
devono essere supervisionati, potrebbero deviare dalla linea
renato.dg:
Il discorso dello stupro rientra in una visione assai piu ampia della dottrina e del sentire femminista, amplificazione di un certo sentire femminile che vede l'uomo come un violentatore della purezza femminile in tutti quegli atti che in un certo senso riguardano l'esteriorità del corpo femminile siano essi consenzienti o non consenzienti.A cominciare dallo stupro come tale ma anche al concetto che ogni insistenza è uno stupro, al rapporto sessuale consenziente e tollerato ma di fatto una violenza sulla purezza del corpo femminile, fino alla toccata e al semplice apprezzamento o richiesta non accettata cioè delle semplici parole.Ecco, tutti questi atti per la Zanardo sono sono una violenza e un abuso intollerabile e imperdonabile sulla purezza femminile.E tutto ciò è fonte di una grande rabbia. Lei dice di non odiare gli uomini, ma i fatti dicono che come molte altre donne ha una gran rabbia latente verso gli uomini la cui rabbia è frutto della sua percezione sugli stessi e ci vuole far sentire responsabili e colpevoli come uomini di essere dei violentatori della purezza femminile.
ilmarmocchio:
--- Citazione da: renato.dragonetti - Maggio 22, 2012, 23:49:40 pm ---Il discorso dello stupro rientra in una visione assai piu ampia della dottrina e del sentire femminista, amplificazione di un certo sentire femminile che vede l'uomo come un violentatore della purezza femminile in tutti quegli atti che in un certo senso riguardano l'esteriorità del corpo femminile siano essi consenzienti o non consenzienti.A cominciare dallo stupro come tale ma anche al concetto che ogni insistenza è uno stupro, al rapporto sessuale consenziente e tollerato ma di fatto una violenza sulla purezza del corpo femminile, fino alla toccata e al semplice apprezzamento o richiesta non accettata cioè delle semplici parole.Ecco, tutti questi atti per la Zanardo sono sono una violenza e un abuso intollerabile e imperdonabile sulla purezza femminile.E tutto ciò è fonte di una grande rabbia. Lei dice di non odiare gli uomini, ma i fatti dicono che come molte altre donne ha una gran rabbia latente verso gli uomini la cui rabbia è frutto della sua percezione sugli stessi e ci vuole far sentire responsabili e colpevoli come uomini di essere dei violentatori della purezza femminile.
--- Termina citazione ---
è uscito un bel libro di marcela iacub sull'argomento, parla della Francia , del caso DSK, ma vale per tutto l'occidente
skorpion72:
Il nostro Lorenzo ha scritto anche su FaS
--- Citazione ---Lo stupro è un problema maschile
E’ stato pubblicato qui, sul blog de “Il corpo delle donne” un mio piccolo studio sui commenti lasciati da uomini, invitati a prendere la parola e a parlare dello stupro. Lì ci sono risultati, cifre e considerazioni su quei materiali; qui preferisco invece lasciare qualche riflessione, un po’ de panza forse.
Un paio di conferme, innanzi tutto. Le risposte di stampo maschilista e machista sono la maggior parte – e questo era nelle attese, se vogliamo. Inoltre, il post è apparso su uno dei blog de “Il Fatto Quotidiano”, e per quanto sicuramente Lorella Zanardo s’è attirata un folto gruppo di denigratori che la segue spesso, indubbiamente la percentuale di risposte piene di stereotipi sessisti fa pensare. Fa pensare che la maggior parte di lettori maschi de “Il Fatto Quotidiano” in versione elettronica non sia particolarmente “aperto” ai temi antisessisti. E anche di questo ce n’eravamo accorti e accorte da un po’.
Ho volutamente citato il minimo possibile le parole lasciate dai commentatori per non scatenare inutili discussioni – i contenuti riassunti e le cifre bastano e avanzano, il resto chiunque può ancora andarselo a leggere. Rimane il fatto che le espressioni più frequenti sono state “non siamo colpevoli” e “uno stupratore non è un uomo normale”. Le trovo due affermazioni, due sintesi, due pregiudizi molto gravi.
Nel primo caso chi afferma “noi uomini non siamo colpevoli se uno stupra” sta giocando pericolosamente col linguaggio. Nessuno si sogna di colpevolizzare penalmente e perseguire giuridicamente chi non ha commesso reati, quindi rispondere così è insieme ovvio e in malafede. Rispondendo sul piano dell’ovvietà giuridica si vuole anche parare l’altro problema, quello di genere. La frase vuol dire cioè “non mi sento coinvolto personalmente, a nessun titolo, se un altro uomo stupra una donna”. Questa presa di posizione è evidentemente indifendibile, soprattutto alla luce di altre occasioni nelle quali si è pronti a fare fronte comune. Quello stesso uomo così indifferente a uno stupro è sicuramente pronto a “fare qualcosa” nei confronti delle tasse che aumentano ingiustamente, verso una classe politica – locale o nazionale – corrotta e corrompente; è pronto a sacrificare i suoi beni per aiutare un familiare in difficoltà, è allarmato da dinamiche sociali inquietanti (l’aumento dei furti in appartamento, per esempio, o il tasso di immigrati clandestini in continuo aumento). Insomma, non è una persona indifferente a tutto. Però, riguardo lo stupro, si legge il blog della Zanardo e ci tiene a dire: io non c’entro, la cosa non mi riguarda come uomo, è sbagliato generalizzare, io quelle cose non le faccio. Ricapitoliamo: tutti i politici sono potenziali ladri, tutti gli extracomunitari sono potenziali delinquenti, mettiamoci pure che tutti i preti sono potenziali pedofili ma… no: non tutti gli uomini sono potenziali stupratori, quindi questa generalizzazione è sbagliata e io non vedo la necessità di parlare con altri del mio stesso genere di quello che non ritengo un problema di genere.
Legata a questa prima manifestazione d’indifferenza c’è la seconda, espressa dal concetto “uno stupratore non è un uomo normale”. L’uso della categoria del malato, del diverso per differenziarsi e deresponsabilizzarsi è noto, non sto qui a ripetere cose dette e ridette. Dire “io sono normale e lui no” è un vecchio refrain già usato da razzisti e fascisti d’ogni genere e tipo, e non dovrebbe trovare ancora qualche seguito. Invece, va per la maggiore tra i maschi che proprio non ci stanno a sostenere un discorso partendo dal presupposto che ‘sti “anormali” cominciano ad essere un po’ troppi e anche un po’ troppo giustificati. Anche in questo caso l’ipotesi della normalità non regge a un semplice argomento logico: nei casi accertati di stupro, il colpevole o i colpevoli sono o al loro primo reato di quel tipo oppure erano già noti per la loro indole violenta o persecutrice. Quindi nel primo caso erano persone “normali” né più né meno come tutti i commentatori menefreghisti; nel secondo caso, la loro “anormalità” non aveva fatto scattare nessuna misura sufficiente a renderli non pericolosi. In entrambi i casi, sarà o no il caso di parlarne? Del parlare tra uomini del perché questi uomini a un certo punto non prevedibile stuprano oppure perché s’era capito da un pezzo che avrebbero stuprato ma nessuno ha fatto niente (nessuno nel senso: i suoi parenti, i suoi amici)?
E invece no. Dell’imprevedibile non si può parlare (che ne parli a fare?), e delle colpe di una legge non applicata, non fatta rispettare o non sufficiente non c’è bisogno di parlare tra uomini, non è un problema di genere. E con queste spallucce, questi sarcasmi, questa indifferenza, si va avanti a fare violenza (sì, anche l’indifferenza è una violenza). Non è difficile capire che dietro una donna maltrattata, violentata, offesa, denigrata, c’è un uomo; e a me quell’uomo non piace. Non voglio essere io quell’uomo, e non voglio vedere altri uomini così. Mi devo arrendere: accade raramente, per ora è successo a me e a pochi altri di fare questa semplice constatazione. E soprattutto, se provo a dirlo, piovono insulti o, bene che va, ricevo indifferenza.
Mentre è facile – o comunque più diffuso – che un uomo veda la coda di paglia dei fascisti, dei razzisti, degli omofobi, quella dei sessisti invece pare che non si veda. Negano che sia una coda di paglia: o è una sciarpa e quindi la si indossa tranquillamente, o non è di paglia, è di ferro e ci si mena chi non è d’accordo. Davvero complimenti. Ancora oggi, sulla pagina linkata sopra, chi non è d’accordo scrive usando quegli stessi argomenti che ho segnalato nell’analisi, dandomi la ratifica più certa che quell’analisi è giusta. E che la maggior parte degli uomini sessisti non vuole nemmeno leggere, quindi non vuole né dialogare né polemizzare sul serio; ed è priva – oltre che di tutto il resto – anche del benché minimo senso del ridicolo.
Comunque, dàje così. Io non ho paura, parlo con tanti e tante, spesso più giovani di me, e so che sono sulla strada giusta.
--- Termina citazione ---
Questo è il commento che ci ho lasciato io, e, attualmente, è ancora in attesa di moderazione
--- Citazione ---E meno male che ci sono quelli come Lei sig. Gasparrini, l’unico uomo che si salva sulla faccia della Terra, l’unico uomo pulito, l’unico uomo degno di tal nome in mezzo a tutta questa sconfinata quantità di errori della natura.
Dobbiamo dirlo forte sig. Gasparrini, se un uomo stupra allora TUTTI gli uomini sono colpevoli di avere stuprato: lui è un uomo, tu sei un uomo = sei colpevole anche tu, dico bene?
Senta io vorrei, per penitenza, camminare sui carboni ardenti con la lingua, se trovo un altro po’ di uomini che si pentono mi organizza Lei l’evento?
Un’altra domanda: ma a colpevolizzare tutti gli uomini si rimorchia bene? No perché se funziona lo faccio anche io!
--- Termina citazione ---
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