Attenzione, Paperinik gli ha dato una dritta...
E' stato già postato in passato, ma è bene ridere in faccia agli zerbini più amati dalle femministe "che ragionano"...
http://questouomono.tumblr.com/post/24322197147/questo-uomo-no-27I potenti mezzi che il web mette a disposizione di chiunque, rivelando dati pubblici e parole pubbliche, possono suscitare sorprese: il 20% delle visite a questo blog vengono da siti di noti maschilisti, o da forum di gruppi di
maschioni. Sono pochi di numero, eh, però danno grosse soddisfazioni. Ammetto la sconfitta: la mia frequentazione di quegli spazi si limita alle pagine che Shinystat mi dice che sono linkate a questa. Però è giusto fare contenti i propri lettori, senza distinzioni di provenienza culturale: quindi proseguo il campionario di maschilisti tipici, stavolta con qualche caso personale pescato in rete.
Caro maschilista da forum, grazie per le tue assidue visite in questo blog, mi fai aumentare le statistiche e il mio ego se ne giova. Però è meglio che obbedisci al tuo capo carismatico: non venire più a leggere, tanto non ho la benché minima voglia di farti cambiare idea, mi piaci così come sei. Un pessimo esempio di essere umano. Come ho scritto in una di quelle risposte che ti sei guardato bene dal ricopiare sul tuo forum, per bullarti con i tuoi ganzi amici maschioni che non ti rispondo, non è reato essere maschilisti, quindi per me puoi continuare benissimo ad esserlo - i problemi sono altri. Indipendentemente da quello che pensi e da quello che dici, la realtà è quella che è, che tu la veda o no, che tu le cose le capisca o no. A proposito, provo a spiegartene una: se dico di parlare agli uomini e per gli uomini, ma poi con te non voglio parlare, non è incoerenza: è che nella mia idea di uomo tu non ci rientri. Questo uomo no.
Quelli che invece prendono frasi a caso nel web scritte da me - in qualche caso anche su mia moglie - dovrebbero avere l'onestà intellettuale (sempre ammesso che sappiano che vuol dire “onestà”, che vuol dire “intellettuale” e cosa vogliono dire le due parole messe insieme) di riportare il link completo, in modo che tutti gli altri maschioni in ansia possano vedere di che si tratta; per esempio, potrebbe essere un sito goliardico di un campionato di fantacalcio, e non l'ultima stesura del mio testamento spirituale, vergata col sangue. Ammesso anche che siano in grado di comprendere una qualche forma di ironia non sessista. Questo uomo no.
Ci sono pure quelli che pensano di divertirsi ridendo del mio curriculum di studi; purtroppo fanno solo pena, tutto lì. Fingendo che serva qualche dote intellettuale particolare per essere antisessista, questi poverini imputano alla perdita di tempo - che per loro sarebbe studiare - quella mia “devianza” dal genere maschile che loro tanto aborrono. Troppo comodo, cari amici ignorantoni: non serve nessuna particolarità per essere antisessista. Se non intervenisse una cultura machista e tanti suoi complici stupidi e violenti, il rispetto tra generi sarebbe la normalità. Questo uomo no.
Un posto speciale, nel mio cuore, ce l'hanno i maschilisti analfabeti di ritorno. Due casi tipici, su tutti. Quello che, dopo il mio recente lavoro postato da “Il corpo delle donne”, dice che io colpevolizzo tutti gli uomini. Capito? Dopo un lavoraccio di ore per fare percentuali, distinguo, separazioni chirurgiche, lui deduce che io colpevolizzo tutti gli uomini, indistintamente. Vabbè, caro maschione, una sola domanda: perché fai finta di leggere quello che ho scritto? Se devi dire scemenze, non c'è bisogno!
Oppure quello che sostiene come il mio modo di argomentare l'antisessismo “ghettizzi” gli uomini, alimentando così un pericoloso rancore. Ah, io li ghettizzo: i loro forum, i loro “circoli”, le loro esclusive associazioni li ho fatti io, sono nati per causa mia e degli antisessisti. Annàmo bene. E poi, il pericoloso rancore che si vede in questi fatti lo avrei alimentato io? Ce ne vuole per dire cretinate del genere eh, complimenti. Questo uomo no.
Un altro caso tipico è quello che, sull'onda di un recente personaggio di Caterina Guzzanti, chiamerei “quello delle foibe”. Il tipo cioè che, qualunque cosa scriva io, sostiene che “agli uomini succede di subire di peggio, ma di quello non dici niente perché non ti conviene”. Approfitto per chiarire una cosa: io non “difendo le donne” o cose del genere, io voglio contribuire ad eliminare il maschilismo e il machismo dalla cultura nella quale vivo - questo è il motivo per cui non mi definisco “femminista” ma “antisessista” (cosa che infatti non viene digerita bene dai commentatori maschioni, che facendo finta di non capire la differenza, continuano a darmi del “femminista” come fosse un insulto; invece è solo un loro errore). Quindi non è che non parlo di quelle cose perché “non mi conviene”: di fatti brutti ne succedono tanti, e mi dispiace, ma io non ho tempo di scrivere di tutti, ho fatto la mia scelta, e magari ci sono altri che lo fanno di più e meglio. Mi sbaglio? Bene, dimostramelo, caro maschione: fatti i tuoi spazi, partecipa e fai partecipare gente alle tue iniziative, desta interesse con i tuoi metodi. A rompere le scatole a me che non le rompo a te, fai solo la figura del cretino. Oppure è a te che non conviene essermi indifferente, sennò non ti si fila nessuno e c'hai i crolli di autostima? Questo uomo no.
Sempre attuale rimane il maschione col chiodo fisso della fica - un po’ frustrato evidentemente, permettetemelo - che sostiene che tutto il mio fervore antisessista sia finalizzato a “rimorchiare” (il linguaggio è questo, scusate: io direi, non so, “fare sesso”, “avere sesso”, ma si vede che non possono proprio fare a meno di una metafora nella quale la donna subisce il loro volere). Infatti, come voi tutti sapete, un modo facile e rapido per fare conquiste femminili qual è? Frequentare circoli e ambienti femministi o antisessisti. I sabati sera questi luoghi pullulano di maschi in delirio ormonale pronti a qualsiasi performance antisessista per adescare la femmina più femminista di tutte, pronta lì per loro. E non avete idea di che succede alle presentazioni di libri sui temi di genere, o sulla violenza domestica: orge scatenate che Sodoma e Gomorra al confronto sembrano raduni di scout. Cari bei
maschioni, fatevi qualche pippa in più e cercate di sembrare almeno meno ridicoli. Questo uomo no.