Il fatto che Gasparrini non vi sia simpatico però non autorizza a criticare per partito preso ogni cosa che lui scrive senza voler capire il reale significato delle sue affermazioni. Nella sua frase da voi incriminata mi sento di condividere la prima parte, e cioè che i diritti debbano essere diversificati in base alla situazione personale di ognuno, e cioè, ad esempio, è giusto che nell' accesso al mondo del lavoro, a parità di merito e altri requisiti vari, il figlio di un disoccupato oppure di un precario, oppure una persona gravemente invalida, abbia qualche vantaggio in più rispetto al figlio di un imprenditore o facoltoso avvocato, oppure di una persona sana come un pesce. Credo che Gasparrini intendesse dire questo quando ha detto che "a ognuno i diritti che gli spettano", quindi se è così, gli do ragione.
Sbaglia invece, quando dice che tali diritti debbano essere diversificati anche in base a presunte "differenze sessuali", perchè questo altro non che è un avallo alle "affermative action" sessuali, cioè le famose "discriminazioni positive"(positive, un corno!) contro gli uomini. Ovviamente questo è inaccettabile, anche perchè oggi vi è un pregiudizio generalizzato di fondo secondo cui le presunte "differenze sessuali" tra uomini e donne vadano a sempre a svantaggio di quest' ultime. Pregiudizio, questo, unito e imprescindibile ad un altro altrettanto pregiudizio generalizzato di fondo secondo cui le donne siano "discriminate" dalla società rispetto agli uomini. Di qui, quindi, viene naturale e logica la liceità morale e giuridica delle "affermative action" e "quote rosa" a favore delle donne per riequilibrare e bilanciare questo presunto gap. Ma qui siamo nel campo dell' ideologia, della propaganda. La realtà è ben diversa.
La realtà dice, invece, che-solo per far un esempio fra gli innumerevoli che se potrebbero far a tal senso-un uomo disoccupato, a differenza di una donna disoccupata,è una persona finita, destinata alla rovina, alla morte, se non riesce a trovare subito lavoro(ecco perchè i suicidi per questioni lavorative sono TUTTI al maschile, eccezioni a parte). Al contrario, una donna disoccupata mala che vada che non riesce a trovare lavoro, potrà sopravvivere in quanto sempre troverà un uomo che lavora(quindi con reddito) che se la sposi mantenendola da casalinga, infatti sin da quando è nata l' umanità è abbastanza comune la situazione familiare in cui lui lavora e lei fa la casalinga. Cosa che a parti invertite non accade, eccezioni a parte, e questo perchè sin da quando è nata l' umanità, l' uomo è stato condannato ad essere il procacciatore di reddito per la famiglia(oltre che sacrificarsi per "donne e bambini"), quindi è abbastanza raro(come si sa le eccezioni confermano la regola) vedere una donna che lavora che si sposa un uomo disoccupato mantenendolo da "casalingo"(anche se molte donne negano sfacciatamente ciò). Ora lasciamo stare se ciò sia frutto di un aspetto naturale o culturale, oppure di entrambe le cose, rimane il fatto che la situazione è questa, quindi una donna disoccupata ha una possibilità, una chance, che l' uomo disoccupato non ha. Pertanto se volessimo seguire il criterio di diversificare i diritti in base alle "differenze sessuali", bisognerebbero favorire gli uomini disoccupati a scapito delle donne disoccupate(cosa a cui io mi opporrei comunque in quanto sono contrario per principio alle affermative action su base sessuale). Invece, al contrario, quell' essere spregevole della Fornero ha fatto un decreto che favorisce le donne disoccupate(di qualunque età) a scapito degli uomini disoccupati(over 29). Si arriva al paradosso che la figlia femmina di un imprenditore o di un avvocato, solo perchè ha la passera in mezzo alle gambe abbia vantaggi in più, nell' accesso al lavoro, rispetto al figlio maschio di un operaio o precario, solo perchè possiede il pisello. Anche se comunque anche a parità di condizione sociale ed economica, è ingiusto comunque che una donna debba essere favorita su un uomo, solo perchè donna(art 3 della Costituzione).
Sia chiaro, questo non significa che non ci siano donne che abbiano svantaggi rispetto agli uomini, anche se in modalità e forme diverse rispetto agli svantaggi maschili prima descritti(specie su questioni legate alla gravidanza, maternità). Ecco perchè è necessario abbandonare questa logica di "Genere"(sia dall' una che dall'altra parte) che altro non è che una logica di categoria e corporativistica declinata su base sessuale, che dà vita appunto ad un Apharteid di Genere. E quindi bisogna ragionare, e quindi diversificare i diritti e doveri, in base alla condizione personale, sociale, economica e di salute dell' individuo in questione, a prescindere dal suo sesso d'appartenenza Invece, fare come si fa oggi, cioè omologare tutti gli uomini e le donne in due blocchi monolitici e omogenei, non si fa altro che creare nuove ed ulteriori discriminazioni ("positive", un corno!)
P.S: Alberto, tu sei un "ammazza-Thread", stai distruggendo tutti i Thread della tua sezione accorpandoli tutti in pochi mega-Thread. Come stai organizzando tu, va a finire che il lettore(visitatore o membro) ha meno possibilità di trovare nuovi argomenti e nuove notizie sul forum. Quando invece la funzione di questo forum è quella di trasferire quanta più controinformazione agli esterni. Pensaci su, dai.