Autore Topic: Lorenzo Gasparrini  (Letto 110060 volte)

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Offline Angelo

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Re:Lorenzo Gasparrini
« Risposta #225 il: Aprile 15, 2015, 01:32:29 am »
Intanto le femministe sui bus si chiedono:" Zerbigno, aiutaci! Ci sono maschi che sbeffeggiano le femministe" .

Zerbigno si trova combattuto... Ascolterà il video, di soppiatto e dopo aver lavato i piatti, e penserà da solo:" Questo uomo, questo uomo... Questo uomo NO!" . E lascerà le povere femministe sole contro i pericolosi "maschioni" che cantano canzoni non femministe...


Poi vedrà questo video e penserà:" Lui chi è? Questo uomo no!"



Perchè lui è... Lui è... ZZerbigno! L'uomo che dice no, pure da solo e alla sua mente. Ma ciò "spezza le catene maschiliste" . Poteri del pellame zerbinico.  :lol:
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline ilmarmocchio

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Re:Lorenzo Gasparrini
« Risposta #226 il: Aprile 15, 2015, 13:52:15 pm »

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he dite, dira di NO ? :D

Offline Angelo

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Re:Lorenzo Gasparrini
« Risposta #227 il: Aprile 15, 2015, 14:36:16 pm »
Dopo aver visto questo dirà di no?  :lol: :lol:
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Gilbert Keith Chesterton

Offline vnd

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Re:Lorenzo Gasparrini
« Risposta #228 il: Aprile 15, 2015, 15:41:44 pm »
Alla presidenta della camera, rivolgiamo un accorato appello, che dico...un grido di dolore :

p.s. che faccia spiritata ha la presidenta. Forse non sta bene :hmm:
Una persona con tani tic... Contrazioni involontari delle labbra.

Molto disturbata.
Vnd [nick collettivo].

Offline Angelo

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Re:Lorenzo Gasparrini
« Risposta #229 il: Aprile 15, 2015, 17:36:51 pm »
Una persona con tani tic... Contrazioni involontari delle labbra.

Molto disturbata.
Ipotesi molto probabile... --> vedere qui http://video.repubblica.it/politica/grazie-signor-presidente-e-boldrini-replica-al-leghista-grazie-deputata/197861/196894


Tornando al femminista più amato dalle femministe italiane.
Notiamo che nel 2011 il simpatico amichetto femminista aveva delle parole "molto delicate" nei confronti dei padri separati...  :shifty:
Ma secondo me, il caro ZZerbigno sui padri separati non ha cambiato idea... So che mi leggi, puoi sempre venire qui a spiegare meglio le tue dolci parole versate sui padri separati che mangiano alla Caritas...
Ce la fai o il qui presente quasi 32enne ti "incute timore"? Il fegato potrebbe risentire e io poi cosa leggo per favorire la peristalsi intestinale?


Ragazzi, questouomono ogni tanto dice :"Sì". Non ridete troppo eh... Mi sto ancora scompisciando dalle risate nel leggere le sue "avventure antisessiste"...  :lol: :lol: :lol:



http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2011/07/26/storie-di-un-padre-non-separato-4/

L’estate, per me, è da sempre il periodo delle riflessioni. È stato sempre il periodo degli studi più intensi, poi quello delle ferie nelle quali tornare a leggere; in genere quella calura insopportabile favorisce il pensiero – almeno così la vedo io – se non altro perché scoraggia l’attività fisica.
Allora, appena posso, mi prendo il mio caffè freddo, e penso.

La cronaca, si sa, è sempre quella da un pezzo: che siano stragi, che siano omicidi, che sia la crisi economica, che sia il costo della benzina, la musica non cambia. È colpa delle donne. E a furia di sentire ‘sta cosa, ribadita da ogni media, mi viene da pensare, favorito dalla stagione. Guardo mia moglie – una donna, indubbiamente – e penso.

Penso a Melania Rea.
A leggere quel branco di idioti maschilisti che commentano sui forum, in coda agli articoli di giornale, e a leggere le parole del marito, l’unica cosa che mi viene da pensare è: ma se ci tieni tanto alla roba tua, che ti sposi a fare? Prima di arrivare a concepire lucidamente una cretinata vile come “mi conviene ammazzarla piuttosto che passare la vita a pagarla”, allora non mi sposo. Oppure faccio patti chiari da subito: tu c’hai la roba tua, io la mia, e pace così. Invece questi cretini – ai quali basterebbe parlare con un commercialista per fargli capire cosa dovrebbero fare prima di sposarsi, se ci tengono tanto ai loro beni – stanno lì a piagniucolare che tutto il sistema è contro di loro, e alla fine “conviene” ammazzare la moglie. A ‘mbecille, ma dall’avvocato vacci prima di mettere nei casini te e qualche altra persona, tipo moglie e figli; vacci quando ancora ti diverti a infilare il pisello dove capita, no? Guarda, maschione bello, è facile: devi fare come hai fatto per la tua moto, o per la tua macchina: ti informi, giri tutti i concessionari, chiedi informazioni, confronti… insomma ci pensi bene. Tutta l’intelligenza che hai usato per una cosa importante come quella, usala anche prima di sposarti, o prima di dire “ti amo” a qualcuna che potrebbe anche crederti. Vedi che poi, se ci ripensi – che è una cosa umana, può capitare – fai più bella figura e magari ti comporti da uomo civile, invece di finire in galera, o a cercare compagni di lacrime per sfogarti di un mondo brutto e cattivo nel quale le donne brutte e cattive ti vogliono togliere tutto. Povero ciccio.

Perché vedi, maschietto caro, io ti conosco. Da me non troverai la rabbia e gli insulti che ti riservano – giustamente – le donne; oltre a quelli, da me avrai altro: io ti conosco bene, perché sono del tuo stesso genere. I tuoi panni sporchi li ho visti bene. Da me troverai una speciale derisione, un modo tutto particolare di prenderti in giro e di smascherare le tue pietose vili bugie da maschietto frustrato che non può riservarti nessuna donna. Già, perché io non sono una donna. Con me le tue storielle non funzionano, neanche come riparo; e non perché io sono “contro di te”, ciccio bello, ma perché sono lì, vicino a te.
Sono negli spogliatoi del calcetto, quando confessi le tue scappatelle delle quali ti vanti tanto, mentre ridi di tua moglie che sessualmente ti fa schifo. Pensi di essere un grand’uomo, invece fai solo schifo e pena. Schifo perché menti in continuazione e hai giurato il falso chissà quante volte (magari anche “su mio figlio”!) e pena perché un uomo che sposa una donna con la quale non gli piace fare sesso è prima di tutto un misero che si è condannato da solo a una vita miserabile.
Sono al bar mentre squadri qualunque donna presente commentando misure, diametri, pesi e tranci di carne, ridacchiando di ipotesi messe in pratica dalla peggiore industria pornografica, e fantastichi di mirabolanti avventure sessuali, protagonista tu e il tuo stratosferico pisello-idrante, cilindrone d’acciaio dal quale sgorgano litri infiniti. Brutto imbecille, te la sei giocata da solo una vita sessuale degna di questo nome! Hai mai pensato ad essere un minimo decente, per piacere tu a qualcuno? T’è mai passato per la testa che forse hai tu qualcosa da imparare? T’ha mai sfiorato l’idea che hai l’esperienza sessuale – e forse manco quella – di una sola delle parti in gioco, e che forse sarebbe il caso di ascoltare anche l’altra?
Sono in macchina con te nei viaggi di lavoro, mentre racconti spavaldo della tua “altra” vita, quella che di nascosto conduci in un’altra città, con un’altra persona, accumulando altri soldi nascosti a moglie (e figli?) che “te se magnano tutto” – come se fosse un problema di dipendenti, di contratti, di beni, e non di esseri umani che hanno scelto – i figli no, quelli non t’hanno certo scelto – di condividere con te quel tutto. Ti lamenti? La “moglie” è esosa? E quanto ti verrebbero a costare una governante, una prostituta e un maggiordomo? Pensaci, cretino, prima di rovinare la vita tua e quella di chi ti sta intorno. Pensaci prima, così ci risparmi i tuoi delitti, le tue bugie, le tue associazioni di sfigati e i tuoi deliri in rete.
Vuoi da me comprensione? Vuoi da me complicità? Devi esserti davvero bevuto il cervello. Non mi sono certo costruito la vita per essere avvicinato da un vigliacco rincretinito come te, che passa la vita a cercare scuse per i suoi fallimenti e sfoghi alle sue frustrazioni. Ma curati, piuttosto, e scansati, ché puzzi forte.

Penso al divorzio.
Va bene, diciamo che io, figlio di divorziati, non ho un parere molto neutro. Ho visto, era il 1980, mio padre dichiararsi nullatenente (ovviamente non era vero) e farla franca con tutta la mia testimonianza davanti al giudice, passando a mia madre gli alimenti (scarsi perché misurata sui suoi finti scarsi redditi) fino al mio diciottesimo anno d’età ma tenendosi la casa e tutti i beni. Per quanto mi riguarda, quello che vanno starnazzando certe associazioni di padri è fuffa a vantaggio della loro lobby politicoeconomica. Detto ciò, passiamo alle cose serie.
Io e mia moglie abbiamo caratteri molto diversi. Andiamo d’accordo su pochissime cose e discutiamo su ogni aspetto della nostra vita in comune. Il tutto senza minimamente intaccare la comunione di vite che abbiamo voluto. Ciascuno ha il suo lavoro, il suo mezzo di trasporto, tratta la propria famiglia d’origine come vuole – senza ingerenze dell’altro – ed è libero di trattare la famiglia d’origine dell’altro come vuole. Beni in comune, conti correnti cointestati. I soldi si spartiscono fino all’ultimo e si rendicontano tutti, decidendo insieme anche le spese personali dell’altro. Cicci belli che protestate, quando c’è la trasparenza totale le questioni “economiche” stanno a zero. Non puoi avere paura di perdere quello che è tuo, prima e subito, agli occhi dell’altro. Il falso non lo si può dire, perché carta canta. Nessuno può “portare via” niente all’altro perché è chiaro fin da subito che l’unica soluzione possibile è dividere, senza ripicche né avvocati – perché bisognerebbe pagare a metà pure quelli. Le vostre menate sullo spettro della povertà sono problemi causati da incapacità, ignoranza, miopia – ed egoismo, ovviamente.
Divorziare vorrebbe dire buttare via la metà della mia vita, tutto quello che ho fatto finora. Può succedere, non sono né ingenuo né idealista, ma l’ultima cosa cui penserei sono i soldi. Perché sono la cosa meno importante: ci sarebbe da rifare tutto un progetto di vita, ritrovare il motivo per alzarsi la mattina, gestire la situazione emotiva e sociale dei figli… una vera tragedia. Invece vedo in cronaca idioti violenti – spesso assassini – che pensano a stronzate come “l’onore”, “la reputazione”, “l’orgoglio”, gestendo la propria ex compagna di vita come uno dei tanti oggetti comprati che all’improvviso manifestasse un difetto di fabbrica. Che idioti. Come se un divorzio o una separazione non fosse già di suo un problema, ci aggiungono i sotterfugi, le cose di nascosto, le storie parallele, e la loro immagine di maschioni che devono difendere anche a costo di rovinarsi la vita. Bravo, vedrai che in galera ti faranno i complimenti. Ah già, per te è meglio la galera e un cadavere sulla coscienza che dividere i beni o pensarci prima. Povero scemo.

Penso al matrimonio.
E ci penso sì. Io e Nicoletta ci siamo sposati dopo otto mesi che ci conoscevamo. Sembra una barzelletta, ma a un certo punto era chiaro che o ci mandavamo a fare in culo a vicenda o ci sposavamo. Sì, perché per difendere quella cosa bellissima che c’era tra noi serviva un progetto, una cosa da fare insieme, una cosa che era più di noi due messi insieme. Ed è andata così, e sono quasi dieci anni che va così, e che va bene. Il tempo passa e i sentimenti diventano scelte, cose, luoghi, giorni, anni.
M’è piaciuta molto l’idea di sposarmi, perché sento molto l’attaccamento alla mia città, alla mia comunità, e ho voluto proprio fare una promessa pubblica, davanti al rappresentante della comunità nella quale vivo, perché penso che un impegno pubblico sia più costruttivo di uno solo privato. Abbiamo voluto fare una cosa che avrebbe cambiato i nostri reciproci rapporti e quelli tra noi e il resto del mondo, e così è stato. Per me questo è il senso del mio matrimonio – poi possiamo discutere su tutto, compreso il nome che ha questa cosa, ma a me l’idea piace ancora. Questa idea mi è anche stata molto d’aiuto, perché nei momenti di crisi – ce ne sono stati e ce ne saranno, mica è facile, sapete? – ti ricordi che in questa cosa che stai portando avanti sei coinvolto tu, la tua compagna, e pure tutti gli altri che vivono intorno a te, davanti ai quali hai promesso di fare tutto il possibile affinché quella cosa duri a lungo. Questo pensiero mi ha aiutato molto, mi ha fatto sentire meno solo – sì, a volte capita di sentirsi soli anche nel matrimonio – e mi ha fatto capire che non si tratta, come vogliono i luoghi comuni, di “compromessi”, ma di libertà. Di esercitare e mettere in gioco la libertà più difficile, quella di una coppia. A volte è difficile, a volte molto difficile, a volte serve addirittura l’aiuto di qualcun altro, ma sento che devo proprio tentarle tutte; lo devo a me stesso e ai sentimenti che provo, a Nicoletta, a Ivan, ad Andrea, e a tutti gli altri.

Penso alle vacanze.
Finalmente. Non ho scelto io questa società che mi permette di stare con la mia famiglia un mese (scarso) all’anno, ma più di tanto non posso fare. Intanto, quel mese lo difendo. Sento di gente che “si organizza” le giornate riempiendole di attività da fare soli. Ma quello non è il lavoro?
Per me la vacanza è stare senza fare assolutamente niente di utile, né alle finanze né alla salute. Non m’importa di quello che mangio, non m’importa di quello che faccio, né quasi m’importa di dove sto – purché sia al mare, grazie. Voglio solo obbedire inerte a figli e moglie, alla famiglia, dato che per tutto l’anno ho dovuto dire no sempre e soprattutto a cose da fare con loro. Io in vacanza dico sempre di sì. L’unico progetto è stare insieme, il resto verrà.
So’ strano? Sicuramente, ma a me piace così.

L’estate, per me, è da sempre il periodo delle riflessioni. È stato sempre il periodo degli studi più intensi, poi quello delle ferie nelle quali tornare a leggere; in genere quella calura insopportabile favorisce il pensiero – almeno così la vedo io – se non altro perché scoraggia l’attività fisica.
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Lorenzo Gasparrini

—>>>Questa è la quarta delle Storie di un padre NON separato che Lorenzo condivide su questo blog. Per la #1 Storia di un padre NON separato puoi leggere QUI. Per la #2 puoi leggere QUI. Per la #3 puoi leggere QUI. Potete leggere gli scritti di Lorenzo sul suo Tumblr “Questo uomo no“. Altre storie di diserzione alla categoria “Disertori“.
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Lorenzo Gasparrini
« Risposta #230 il: Aprile 15, 2015, 18:04:44 pm »
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La cronaca, si sa, è sempre quella da un pezzo: che siano stragi, che siano omicidi, che sia la crisi economica, che sia il costo della benzina, la musica non cambia. È colpa delle donne. E a furia di sentire ‘sta cosa, ribadita da ogni media, mi viene da pensare, favorito dalla stagione. Guardo mia moglie – una donna, indubbiamente – e penso.

Ma dove ? Ma quando mai sui media affermano che "è colpa delle donne" ?


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mentre ridi di tua moglie che sessualmente ti fa schifo.

Uomini che in presenza di altri uomini deridono la moglie ?
Ma 'sto cretino in quale epoca o in quale mondo vive ?

Offline Angelo

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Re:Lorenzo Gasparrini
« Risposta #231 il: Aprile 15, 2015, 18:25:25 pm »
Lui riesce a vedere il sessismo e il razzismo anche in un grattacielo. Per un soggetto così femminista, così "antisessista"  :shifty:, il grattacielo è il simbolo della fallocrazia che impedisce alle donne la "scalata al tetto di cristallo".

Frank, lui è avanti. E' tipo Giovinotti/Jovanotti. Lui non costruisce un pensiero, lui "decostruisce" casomai mettendo la parolina inglese per dimostrare che lui è "cool" non è "cheap".

Noi per lui non siamo neanche maschilisti, siamo "maschioni" (almeno così ci chiama). Lui ha spesso espresso il desiderio di dire:"NO, con i maschioni non parlo".

Poi lui ha "uno speciale modo di derisione", è finissima strategia ; come il celeberrimo caso del razzismo tra il bagnate bianco e il vu cumprà di colore. Lui mica ha detto qualcosa? No, lui NO! Lui ha ascoltato, ha appizzato l'orecchio e poi è tornato sotto l'ombrellone a rimuginare se il suo pensiero era esagerato. Però poi dopo aver parlato con l'uomo bianco il vu cumprà è andato via... Vedi, è strategia finissima. Un altro livello. 
Ricordati sempre che i femministi come lui hanno creduto che:"la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni è la violenza maschile" . Cioè lui, con le sue doti "decostruttive" riesce a dimostrare che 1000 è più piccolo di 100.  E' il maschilismo che impone che 2 è più grande di 1. Ed è  a causa della fallocrazia che vien dato un maggior valore allo zero che per un "esperto di genere" significa simbolicamente il testicolo. 0=palla = testicolo . Ma è una mia supposizione, lui... Lui NO !  :lol: :lol: :lol:
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Lorenzo Gasparrini
« Risposta #232 il: Aprile 15, 2015, 19:06:02 pm »

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GasparriNO : L’estate, per me, è da sempre il periodo delle riflessioni. È stato sempre il periodo degli studi più intensi, poi quello delle ferie nelle quali tornare a leggere; in genere quella calura insopportabile favorisce il pensiero – almeno così la vedo io – se non altro perché scoraggia l’attività fisica.

Ma sei proprio un maschietto tonto : di estate la gente normale si rilassa e tutti, in particolare gli atleti ( escusi gli sport invernali ) fanno attività fisica.
Olimpiadi e mondiali si svolgono in estate.
Però, i maschietti come te soffrono una  calura insopportabile : quindi , esclusi i 3 mesi estivi, mettoni il cervello in freezer :doh:

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Beni in comune, conti correnti cointestati. I soldi si spartiscono fino all’ultimo e si rendicontano tutti, decidendo insieme anche le spese personali dell’altro. Cicci belli che protestate, quando c’è la trasparenza totale le questioni “economiche” stanno a zero. Non puoi avere paura di perdere quello che è tuo, prima e subito, agli occhi dell’altro. Il falso non lo si può dire, perché carta canta. Nessuno può “portare via” niente all’altro perché è chiaro fin da subito che l’unica soluzione possibile è dividere, senza ripicche né avvocati – perché bisognerebbe pagare a metà pure quelli. Le vostre menate sullo spettro della povertà sono problemi causati da incapacità, ignoranza, miopia – ed egoismo, ovviamente.

ma sei proprio tonto : ancora non hai capito che comunione o separazione dei beni non contano nulla ?
Ma ci fai o ci sei ?

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Penso al divorzio.
Va bene, diciamo che io, figlio di divorziati, non ho un parere molto neutro. Ho visto, era il 1980, mio padre dichiararsi nullatenente (ovviamente non era vero) e farla franca con tutta la mia testimonianza davanti al giudice, passando a mia madre gli alimenti (scarsi perché misurata sui suoi finti scarsi redditi) fino al mio diciottesimo anno d’età ma tenendosi la casa e tutti i beni

Complimenti GasparriNO, traditore già da piccolo, tuo padre evidentemente ti conosceva

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Andiamo d’accordo su pochissime cose e discutiamo su ogni aspetto della nostra vita in comune.

non c'è problema : i vili come te sono abituati ad obbedire

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ma l’ultima cosa cui penserei sono i soldi.

ma se per soldi scrivi queste oscenità !
E ora ti dirò io chi sei, GasparriNO.
Tu sei quello che da ragazzo , quando si vedeva scartato a favore dell'amico , andava dalla ragazza a sussurrarle che lui era già impegnato anche se non era vero.
Tu eri quello che essendo sfigato di natura , slumacava con le donne per accativarsele ma loro ti vedevano solo come tramite per arrivare agli altri.
E gli altri, caro Gasparrino, non erano mai TU.
Da qui il tuo odio verso gli altri maschi, tu che regolarmente vedevi  le ragazze desiderate salutarti col bacino sulla guancia e andare abbracciate a chi le meritava.
Quel qualcuno NON eri mai tu.
Ecco perchè dici NO : perchè di NO ne hai ricevuti tanti.
Ti conosco gasperriNO : sei quello che si inventava di avere avuto delle donne nella vacanza in cui era andato da solo, perchè al suo paese non beccava mai.
Il femminismo ti dava e ti da l'unica possibilità di attirare l'attenzione delle donne, che altrimenti non noterebbero mai la tua insignificanza.
Da qui il tuo odio, apparentemente immotivato.
E in tribunale, andasti a testimoniare per poter spillare quattrini al padre, novello Giuda Iscariota.
Iago dei tempi moderni, insidiare gli altri per poter brillare di immeritata ed effimera luce.
GasparriNO ti conosco : non sei un uomo, sei un fallito




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Re:Lorenzo Gasparrini
« Risposta #233 il: Aprile 15, 2015, 19:37:33 pm »
ma se per soldi scrivi queste oscenità !
E ora ti dirò io chi sei, GasparriNO.
Tu sei quello che da ragazzo , quando si vedeva scartato a favore dell'amico , andava dalla ragazza a sussurrarle che lui era già impegnato anche se non era vero.
Tu eri quello che essendo sfigato di natura , slumacava con le donne per accativarsele ma loro ti vedevano solo come tramite per arrivare agli altri.
E gli altri, caro Gasparrino, non erano mai TU.
Da qui il tuo odio verso gli altri maschi, tu che regolarmente vedevi  le ragazze desiderate salutarti col bacino sulla guancia e andare abbracciate a chi le meritava.
Quel qualcuno NON eri mai tu.
Ecco perchè dici NO : perchè di NO ne hai ricevuti tanti.
Ti conosco gasperriNO : sei quello che si inventava di avere avuto delle donne nella vacanza in cui era andato da solo, perchè al suo paese non beccava mai.
Il femminismo ti dava e ti da l'unica possibilità di attirare l'attenzione delle donne, che altrimenti non noterebbero mai la tua insignificanza.
Da qui il tuo odio, apparentemente immotivato.
E in tribunale, andasti a testimoniare per poter spillare quattrini al padre, novello Giuda Iscariota.
Iago dei tempi moderni, insidiare gli altri per poter brillare di immeritata ed effimera luce.
GasparriNO ti conosco : non sei un uomo, sei un fallito


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Re:Lorenzo Gasparrini
« Risposta #234 il: Aprile 16, 2015, 04:40:43 am »
ZZZerbigno, colpisce ancora. Pensavo fosse meno prevedibile, invece è prevedibilissimo...

Qui si cimenta nella politica e naturalmente, lui no!Lui non parla di politica, lui dice che le teorie gender "sono un complotto", tutta fuffa. Naturalmente, lui non viene qui. Lui non sa spiegare il perchè, non parla di Money, del suicidio del paziente David Reimer, no. Lui sa e gli altri (a parte le femministe) non sanno.
Ridicolo. Ma non preoccuparti ZZZZerbignolo, riuscirò " a comprenderti"...  :D
Questo è il pezzo dell'omino che dice:"NO!".

http://www.imille.org/2015/04/teoria-del-gender-complottismo/

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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Lorenzo Gasparrini
« Risposta #235 il: Aprile 16, 2015, 09:02:36 am »
Citazione
ma se per soldi scrivi queste oscenità !
E ora ti dirò io chi sei, GasparriNO.
Tu sei quello che da ragazzo , quando si vedeva scartato a favore dell'amico , andava dalla ragazza a sussurrarle che lui era già impegnato anche se non era vero.
Tu eri quello che essendo sfigato di natura , slumacava con le donne per accativarsele ma loro ti vedevano solo come tramite per arrivare agli altri.
E gli altri, caro Gasparrino, non erano mai TU.
Da qui il tuo odio verso gli altri maschi, tu che regolarmente vedevi  le ragazze desiderate salutarti col bacino sulla guancia e andare abbracciate a chi le meritava.
Quel qualcuno NON eri mai tu.
Ecco perchè dici NO : perchè di NO ne hai ricevuti tanti.
Ti conosco gasperriNO : sei quello che si inventava di avere avuto delle donne nella vacanza in cui era andato da solo, perchè al suo paese non beccava mai.
Il femminismo ti dava e ti da l'unica possibilità di attirare l'attenzione delle donne, che altrimenti non noterebbero mai la tua insignificanza.
Da qui il tuo odio, apparentemente immotivato.
E in tribunale, andasti a testimoniare per poter spillare quattrini al padre, novello Giuda Iscariota.
Iago dei tempi moderni, insidiare gli altri per poter brillare di immeritata ed effimera luce.
GasparriNO ti conosco : non sei un uomo, sei un fallito

E' SOPRATTUTTO L'INVIDIA MASCHILE E NON GIA' QUELLA FEMMINILE IL COMBUSTIBILE PRINCIPALE DEL FEMMINISMO

http://www.uominibeta.org/contributi/women-against-feminism-la-guerra-dentro-i-sessi/

”Women against feminism”, la guerra DENTRO i sessi”
di Enrico Fiorini
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Quando la lotta di classe esce dalla porta, rientra dalla finestra.

 Voglio parlare di ”Women against feminism” non per elogiarlo, ma per sancire che esso è la più piena dimostrazione di come la guerra dei sessi di cui si parla sia sempre un’illusione. Ci aveva già pensato Carla Bruni a dare il là, quando aveva detto che lei non aveva alcun bisogno del femminismo. Ma che cosa intendeva dire la Carlà?

Intendeva forse dire che il motore sociale del femminismo è l’invidia delle donne brutte nei confronti di quelle belle e che lei in fin dei conti percepisce questa invidia che in un certo senso è diretta ANCHE nei suoi confronti?

Probabilmente sì, e se sussiste un filo conduttore del movimento ”women against feminism”, è proprio una certa avvenenza delle partecipanti che si fanno il selfie, pubblicano la foto e dicono ”IO NON HO BISOGNO DEL FEMMINISMO” quasi a voler dire “Beh, io sono come Carla Bruni e non come Andrea Dworkin,se permettete”.

Con ogni probabilità è stata lei, la madrina nobile di ”women against femminism”, che poi è iniziato e nelle fantasie di alcuni magari un pò reazionariucci aveva destato i desideri mai del tutto assopiti di questa fantomatica ”donna tradizionale”che secondo me non è mai esistita.

In realtà si è trattato di un movimento ”egoista-speculare” al femminismo, in cui in pratica alcune donne un pò più fisicamente avvenenti, hanno lanciato l’offensiva contro le “cesso-femministe” (voglio essere volutamente provocatorio), insomma una prova in più che il mondo non si divide in maschi e femmine, ma in chi può e chi non può, “E se io posso, lo devo far rimarcare che io posso, tu no, e a differenza di te io  non ho alcun bisogno di qualcuno che mi aiuti a potere, do you understand”?

Eh sì, perchè non c’è nulla di più falso della cosiddetta guerra dei sessi; la verità è che l’unica VERA guerra in corso, è la guerra DENTRO i sessi.

E così le neofemministe dopo che le loro madri hanno bruciato il reggiseno in piazza, ora casualmente fanno le moraliste e da neotalebane quali sono vorrebbero coprire le donne in tv, e si lanciano ad ogni piè sospinto contro la mercificazione della ”donna oggetto”, E NOI IN FIN DEI CONTI CREDIAMO DI SAPERE IL PERCHÉ …

Ma che cos’è questa storia, ormai trita e ritrita della ”donna oggetto”, se non l’ennesimo tentativo di cercare di gettare fumo negli occhi e di ribaltare la realtà, ovvero i ruoli di privilegiati e vittime?

Come la volpe critica l’uva che è troppo acerba perchè non ci arriva, così la femminista, invidiosa delle donne che riescono ad arrivare in tv, in virtù delle loro grazie, le lancia addosso questo anatema di ”donna oggetto”, ”vittima dell’oppressione patriarcale”,  così come la volpe proclama l’acidità dell’uva che sotto sotto, bramerebbe ad ogni istante.

Prima di mentire a noi, mentono innanzitutto a loro stesse.

Esempio: io sono una “burzona” obesa e vedo queste superfighe che si pigliano i supericchi sui panfili, e stanno in tv che è l’apoteosi della vanità femminile, e crepo di invidia, allora scrivo un libercolo ridicolo e patetico e in pratica cerco di ribaltare tutto per sentirmi meglio …

… quindi io “chiatta burza pseudonintellettuale” che scrivo il libro femminista di “merda” sono una donna emancipata, invece loro che vivono da principesse sui panfili o che hanno la gloria della tv, sono delle povere mentecatte donne oggetto stuprate dalla cultura patriarcale, insomma delle poverette da compatire … loro … mica io “burza sfigata”..nevvero?

E così abbiamo raggiunto un primo skill ”l’inzuccheramento della pillola”, che oggi in tempo dell’americanissimo ”think pink” è davvero molto alla moda, cioè in pratica la capacità di mentire a sè stessi, per non affrontare la realtà, e noi sappiamo che le donne sono maestre in questo…

Quindi tutte le “cesse”,e magari anche le “meno-cesse” insicure complessate, quelle ”specchio-specchio delle mie brame chi è la più magra del reame”, tra un musli di danone di vita-snella, una liposuzione, un ritocchino e l’indimenticabile e misteriosa (per il genere maschile) ‘beauty-farm”, dopo aver letto l’indimenticabile pietra miliare dell’autocoscienza femminile moderna, l’eccelso ”il viaggio dimagrante” di Rosanna Lambertucci…

… non potranno non notare in libreria, questo libercolo che dopo tutti questi tentativi falliti di apparire più belle, in pratica le libera dalle loro ansie di apparire brutte spiegandogli che le donne superfighe in tv, che loro vorrebbero sostituire, sono in realtà delle vittime, quindi, dopo 6 interventi chirurgici, 74 diete fallite, 8 liposuzioni con cui si poteva sfamare il biafra …

… tu cara donna quando leggi il libro che ti spiega che le superfighe in realtà sono delle vittime, dovresti esserti resa conto di essere arrivata all’ultimo stadio:la resa, LA NEGAZIONE DI CIO’ CHE HAI SEMPRE DESIDERATO E MAI OTTENUTO.
Ma loro sanno come seppellire questa dolorosa coscienza nello scantinato dell’inconscio.
Quindi odiano e non sanno nemmeno perchè odiano …

E così il loro odio nello scantinato dell’inconscio, eterodiretto verso bersagli fittizi, non può che crescere e proliferare e diffondersi come un virus, nutrendosi dell’insoddisfazione e della frustrazione, ubiquitaria nella società di oggi.

Si riciclano in posizioni pseudointellettuali senza valore, in cui riciclano sempre le stesse frasi e gli stessi temi, si scagliano contro il maschio cattivo che sarebbe reo di tutto questo smutandamento, anche quando sanno benissimo che le stesse pose osè di donne ”oggetto” le trovi in playboy, come su ”vogue’ o ”donna moderna” ovvero riviste scritte, concepite e lette quasi esclusivamente da donne.

E allora questa crociata contro il maschio che le trasforma in donne ”oggetto” a noi insospettisce un pochettino,  giacchè a noi sembra che l’unica colpa del maschio in questione sia di preferire le ”conigliette” a loro, ed è contro di lui che allora si scagliano …

Un risentimento che sarebbe anche comprensibile se solo loro avessero la forza dell’autocoscienza, ma l’autocoscienza al giorno d’oggi manca del tutto, e non solo alle donne.

Anche gli uomini, specialmente quelli frustrati affidano al femminismo la loro invidia sociale, incapaci di riconoscere sè stessi come uomini beta, essi sono i primi a scagliarsi contro il presunto patriarcato che sarebbe reo di relegarli al fondo delle categorie sociali.

E così partecipano alle manifestazioni di piazza femministe contro Berlusconi di ”se non ora quando’, essenzialmente perchè lui può scopare e loro no, ma dando al tutto una veste di rispettabile ”lotta per la dignità delle donne”.

Qual’è infatti la posizione degli uomini che aderiscono al femminismo?
La mia idea è che anche qui sia in atto una guerra non fra generi, ma all’interno di un genere, cioè ci troviamo anche qui in un conflitto, tra chi può e chi non può …

Il punto è che gli uomini che sono scartati dalle donne e che sanno che non hanno chance scaricano il loro odio nei confronti del maschio alfa ricco, usando il femminismo e le mignotte come grimaldello contro di loro.


Noi in Italia abbiamo un chiaro esempio di questo fatto:
”le olgettine di Berlusconi, e Ruby Rubacuore”

cioè io prendo le donne e gli dò potere di ricattare e di distruggere un uomo”, ovvio che se io sono un barbone, non potrò mai essere rovinato

1) perchè soldi da farmi fottere non ne ho
2) perchè nessuna donna mi caga quindi come faccio a essere rovinato?

Così divento femminista perchè  dentro di me non sopporto questi stronzi che mi comandano e si fanno le belle fighe, e cerco di fare in modo che le belle fighe li rovinino, o che addirittura li sostituiscano.

Ora mi si dirà e perchè che ne so appunto, Berlusconi o Briatore o altra gente non prendono questa che è l’unica vera minaccia al loro potere e la distruggono?

La risposta non è semplice.

Quest’arma, il femminismo, può sempre essere utilizzata contro il singolo, e mai contro la comunità dei potenti, che non può essere complessivamente minacciata dal femminismo, in particolare è un arma utile contro i parvenù che vogliono inserirsi nella comunità dei ricchi, e contro i dissidenti (Assange).

In altre parole il femminismo colpisce gli alpha, ma non gli alpha degli alpha, i quali ne sono immuni,perchè completamente alienati da qualsivoglia di piacere che non sia ''cumannari,e questo perchè  per i capiclan e i capi bastone,cumannari èmegghiu ca futtiriuna parte permette lo sfogo della rabbia degli esclusi, dall’altra da a chi ha veramente in mano il potere la possibilità di colpire gli outsider arricchiti che possano mettere a rischio il gotha.

Insomma funzionale al basso e all’alto.

E del resto, come potrebbe essere diverso?

In una società che ha fatto uscire la lotta di classe dalla porta, questa inevitabilmente rientra dalla finestra.

Sono persuaso dunque, che il femminismo sia espressione di una frustrazione generalizzata tipica delle società ipercompetitive anglosassoni, come maschera fittizia sotto la quale si celebra l’unica vera battaglia di sempre, quella tutta interna ai sessi, tra chi può e chi no, fra i maschi alfa e quelli beta, e fra le femmine alfa e quelle beta.

Il movimento degli uomini beta non critica la rabbia, l’invidia sociale degli esclusi, ma auspica di ritornare a delle modalità di lotta sociale intellettualmente ONESTE, in cui ognuno anzichè cercare di dipingersi come migliore, possa invece ammettere a sè stesso la propria frustrazione e indirizzandola in modo DIRETTO, AUTOCONSAPEVOLE (e dunque anche più maschile) nei confronti di chi è privilegiato
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline ilmarmocchio

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Re:Lorenzo Gasparrini
« Risposta #236 il: Aprile 16, 2015, 13:23:15 pm »
Bravissimo Salar , hai centrato il punto.
L' invidia, in questo caso dei maschietti mal riusciti, come motore delle azioni

Offline ilmarmocchio

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Re:Lorenzo Gasparrini
« Risposta #237 il: Aprile 16, 2015, 13:27:52 pm »
Tanti saluti a GasparriNo da un suo vecchio amico ( invidioso anche lui, però di Archimede Pitagorico )


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Offline Angelo

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Re:Lorenzo Gasparrini
« Risposta #238 il: Aprile 16, 2015, 14:20:20 pm »
E' SOPRATTUTTO L'INVIDIA MASCHILE E NON GIA' QUELLA FEMMINILE IL COMBUSTIBILE PRINCIPALE DEL FEMMINISMO

http://www.uominibeta.org/contributi/women-against-feminism-la-guerra-dentro-i-sessi/

”Women against feminism”, la guerra DENTRO i sessi”
di Enrico Fiorini
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Quando la lotta di classe esce dalla porta, rientra dalla finestra.

 Voglio parlare di ”Women against feminism” non per elogiarlo, ma per sancire che esso è la più piena dimostrazione di come la guerra dei sessi di cui si parla sia sempre un’illusione. Ci aveva già pensato Carla Bruni a dare il là, quando aveva detto che lei non aveva alcun bisogno del femminismo. Ma che cosa intendeva dire la Carlà?

Intendeva forse dire che il motore sociale del femminismo è l’invidia delle donne brutte nei confronti di quelle belle e che lei in fin dei conti percepisce questa invidia che in un certo senso è diretta ANCHE nei suoi confronti?

Probabilmente sì, e se sussiste un filo conduttore del movimento ”women against feminism”, è proprio una certa avvenenza delle partecipanti che si fanno il selfie, pubblicano la foto e dicono ”IO NON HO BISOGNO DEL FEMMINISMO” quasi a voler dire “Beh, io sono come Carla Bruni e non come Andrea Dworkin,se permettete”.

Con ogni probabilità è stata lei, la madrina nobile di ”women against femminism”, che poi è iniziato e nelle fantasie di alcuni magari un pò reazionariucci aveva destato i desideri mai del tutto assopiti di questa fantomatica ”donna tradizionale”che secondo me non è mai esistita.

In realtà si è trattato di un movimento ”egoista-speculare” al femminismo, in cui in pratica alcune donne un pò più fisicamente avvenenti, hanno lanciato l’offensiva contro le “cesso-femministe” (voglio essere volutamente provocatorio), insomma una prova in più che il mondo non si divide in maschi e femmine, ma in chi può e chi non può, “E se io posso, lo devo far rimarcare che io posso, tu no, e a differenza di te io  non ho alcun bisogno di qualcuno che mi aiuti a potere, do you understand”?

Eh sì, perchè non c’è nulla di più falso della cosiddetta guerra dei sessi; la verità è che l’unica VERA guerra in corso, è la guerra DENTRO i sessi.

E così le neofemministe dopo che le loro madri hanno bruciato il reggiseno in piazza, ora casualmente fanno le moraliste e da neotalebane quali sono vorrebbero coprire le donne in tv, e si lanciano ad ogni piè sospinto contro la mercificazione della ”donna oggetto”, E NOI IN FIN DEI CONTI CREDIAMO DI SAPERE IL PERCHÉ …

Ma che cos’è questa storia, ormai trita e ritrita della ”donna oggetto”, se non l’ennesimo tentativo di cercare di gettare fumo negli occhi e di ribaltare la realtà, ovvero i ruoli di privilegiati e vittime?

Come la volpe critica l’uva che è troppo acerba perchè non ci arriva, così la femminista, invidiosa delle donne che riescono ad arrivare in tv, in virtù delle loro grazie, le lancia addosso questo anatema di ”donna oggetto”, ”vittima dell’oppressione patriarcale”,  così come la volpe proclama l’acidità dell’uva che sotto sotto, bramerebbe ad ogni istante.

Prima di mentire a noi, mentono innanzitutto a loro stesse.

Esempio: io sono una “burzona” obesa e vedo queste superfighe che si pigliano i supericchi sui panfili, e stanno in tv che è l’apoteosi della vanità femminile, e crepo di invidia, allora scrivo un libercolo ridicolo e patetico e in pratica cerco di ribaltare tutto per sentirmi meglio …

… quindi io “chiatta burza pseudonintellettuale” che scrivo il libro femminista di “merda” sono una donna emancipata, invece loro che vivono da principesse sui panfili o che hanno la gloria della tv, sono delle povere mentecatte donne oggetto stuprate dalla cultura patriarcale, insomma delle poverette da compatire … loro … mica io “burza sfigata”..nevvero?

E così abbiamo raggiunto un primo skill ”l’inzuccheramento della pillola”, che oggi in tempo dell’americanissimo ”think pink” è davvero molto alla moda, cioè in pratica la capacità di mentire a sè stessi, per non affrontare la realtà, e noi sappiamo che le donne sono maestre in questo…

Quindi tutte le “cesse”,e magari anche le “meno-cesse” insicure complessate, quelle ”specchio-specchio delle mie brame chi è la più magra del reame”, tra un musli di danone di vita-snella, una liposuzione, un ritocchino e l’indimenticabile e misteriosa (per il genere maschile) ‘beauty-farm”, dopo aver letto l’indimenticabile pietra miliare dell’autocoscienza femminile moderna, l’eccelso ”il viaggio dimagrante” di Rosanna Lambertucci…

… non potranno non notare in libreria, questo libercolo che dopo tutti questi tentativi falliti di apparire più belle, in pratica le libera dalle loro ansie di apparire brutte spiegandogli che le donne superfighe in tv, che loro vorrebbero sostituire, sono in realtà delle vittime, quindi, dopo 6 interventi chirurgici, 74 diete fallite, 8 liposuzioni con cui si poteva sfamare il biafra …

… tu cara donna quando leggi il libro che ti spiega che le superfighe in realtà sono delle vittime, dovresti esserti resa conto di essere arrivata all’ultimo stadio:la resa, LA NEGAZIONE DI CIO’ CHE HAI SEMPRE DESIDERATO E MAI OTTENUTO.
Ma loro sanno come seppellire questa dolorosa coscienza nello scantinato dell’inconscio.
Quindi odiano e non sanno nemmeno perchè odiano …

E così il loro odio nello scantinato dell’inconscio, eterodiretto verso bersagli fittizi, non può che crescere e proliferare e diffondersi come un virus, nutrendosi dell’insoddisfazione e della frustrazione, ubiquitaria nella società di oggi.

Si riciclano in posizioni pseudointellettuali senza valore, in cui riciclano sempre le stesse frasi e gli stessi temi, si scagliano contro il maschio cattivo che sarebbe reo di tutto questo smutandamento, anche quando sanno benissimo che le stesse pose osè di donne ”oggetto” le trovi in playboy, come su ”vogue’ o ”donna moderna” ovvero riviste scritte, concepite e lette quasi esclusivamente da donne.

E allora questa crociata contro il maschio che le trasforma in donne ”oggetto” a noi insospettisce un pochettino,  giacchè a noi sembra che l’unica colpa del maschio in questione sia di preferire le ”conigliette” a loro, ed è contro di lui che allora si scagliano …

Un risentimento che sarebbe anche comprensibile se solo loro avessero la forza dell’autocoscienza, ma l’autocoscienza al giorno d’oggi manca del tutto, e non solo alle donne.

Anche gli uomini, specialmente quelli frustrati affidano al femminismo la loro invidia sociale, incapaci di riconoscere sè stessi come uomini beta, essi sono i primi a scagliarsi contro il presunto patriarcato che sarebbe reo di relegarli al fondo delle categorie sociali.

E così partecipano alle manifestazioni di piazza femministe contro Berlusconi di ”se non ora quando’, essenzialmente perchè lui può scopare e loro no, ma dando al tutto una veste di rispettabile ”lotta per la dignità delle donne”.

Qual’è infatti la posizione degli uomini che aderiscono al femminismo?
La mia idea è che anche qui sia in atto una guerra non fra generi, ma all’interno di un genere, cioè ci troviamo anche qui in un conflitto, tra chi può e chi non può …

Il punto è che gli uomini che sono scartati dalle donne e che sanno che non hanno chance scaricano il loro odio nei confronti del maschio alfa ricco, usando il femminismo e le mignotte come grimaldello contro di loro.


Noi in Italia abbiamo un chiaro esempio di questo fatto:
”le olgettine di Berlusconi, e Ruby Rubacuore”

cioè io prendo le donne e gli dò potere di ricattare e di distruggere un uomo”, ovvio che se io sono un barbone, non potrò mai essere rovinato

1) perchè soldi da farmi fottere non ne ho
2) perchè nessuna donna mi caga quindi come faccio a essere rovinato?

Così divento femminista perchè  dentro di me non sopporto questi stronzi che mi comandano e si fanno le belle fighe, e cerco di fare in modo che le belle fighe li rovinino, o che addirittura li sostituiscano.

Ora mi si dirà e perchè che ne so appunto, Berlusconi o Briatore o altra gente non prendono questa che è l’unica vera minaccia al loro potere e la distruggono?

La risposta non è semplice.

Quest’arma, il femminismo, può sempre essere utilizzata contro il singolo, e mai contro la comunità dei potenti, che non può essere complessivamente minacciata dal femminismo, in particolare è un arma utile contro i parvenù che vogliono inserirsi nella comunità dei ricchi, e contro i dissidenti (Assange).

In altre parole il femminismo colpisce gli alpha, ma non gli alpha degli alpha, i quali ne sono immuni,perchè completamente alienati da qualsivoglia di piacere che non sia ''cumannari,e questo perchè  per i capiclan e i capi bastone,cumannari èmegghiu ca futtiriuna parte permette lo sfogo della rabbia degli esclusi, dall’altra da a chi ha veramente in mano il potere la possibilità di colpire gli outsider arricchiti che possano mettere a rischio il gotha.

Insomma funzionale al basso e all’alto.

E del resto, come potrebbe essere diverso?

In una società che ha fatto uscire la lotta di classe dalla porta, questa inevitabilmente rientra dalla finestra.

Sono persuaso dunque, che il femminismo sia espressione di una frustrazione generalizzata tipica delle società ipercompetitive anglosassoni, come maschera fittizia sotto la quale si celebra l’unica vera battaglia di sempre, quella tutta interna ai sessi, tra chi può e chi no, fra i maschi alfa e quelli beta, e fra le femmine alfa e quelle beta.

Il movimento degli uomini beta non critica la rabbia, l’invidia sociale degli esclusi, ma auspica di ritornare a delle modalità di lotta sociale intellettualmente ONESTE, in cui ognuno anzichè cercare di dipingersi come migliore, possa invece ammettere a sè stesso la propria frustrazione e indirizzandola in modo DIRETTO, AUTOCONSAPEVOLE (e dunque anche più maschile) nei confronti di chi è privilegiato

Analisi condivisibile.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:Lorenzo Gasparrini
« Risposta #239 il: Aprile 16, 2015, 17:52:48 pm »
Io condivido solo in parte l'analisi di Salar.
E' chiaro che l'invidia maschile c'entra; ma dubito che sia superiore a quella femminile.
Inoltre son del parere che esistano altre cause, non riconducibili alla sola invidia.
Non condivido neppure la tesi secondo cui non esisterebbe alcuna "guerra dei sessi", bensì una "guerra dentro i sessi".
Troppo riduttivo.
(Secondo me, ovvio.)