Lasciò tutta la sua ricchezza per dedicarsi spontaneamente alla soluzione dei problemi del mondo.
Riprendo il post interrotto.
Spontaneamente vuol dire
volontariamente , significa, restando in metafora, "ho tonnellate d'uva (Siddharta era addirittura figlio di un re mi pare, quindi viveva veramente nel lusso), e l'uva non la mangio,
perchè non è buona."
Non, non è buona, perché non ce ne ho nemmeno un chicco!
E' questo che da credito ad una morale.
Il cristianesimo insomma è figlio del buddhismo (arriva 500 anni dopo), si vede che le due morali sono imparentate, ed è davvero probabile che Cristo lo abbia appreso da qualche santone migrato dall'india al medio oriente, adattandolo però alla cultura giudaica (inserendolo cioè nel divino).
Ma a parte questa verosimiglianza, è proprio la figura di Cristo, che lo rende "improbabile", che inserisce in quella morale, i connotati della sua "condizione" (di "ambiguità" sessuale e povertà materiale) e di ciò che in fondo era:
La rivalsa degli ultimi (oggi si direbbe i discriminati) verso tutto ciò che ha valore.
E' questa è la nota distintiva della morale cristiana, il famoso
ressentiment (nicciano), mettetevi pure l'anima in pace perché c'è davvero ben poco da fare...e da negare.
Cosa invece totalmente assente dal buddhismo, dato che Buddha appunto, non era l'ultimo dei "disperati" nati sulla terra.
Anzi....