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Approvato odg dell'IdV: si a parità retributiva uomo-donnaL'impegno premia. E oggi l'Italia dei Valori ha ottenuto importanti risultati in tema di lavoro e diritti delle donne, grazie all'accogliemento di tre ordini del gionro presentati dal partito. Il primo prevede che dal 2016, uomini e donne, a parità di ruolo, avranno diritto a percepire lo stesso stipendio.Il tutto grazie ad un odg presentato nell'ambito del ddl lavoro, a prima firma Giuliana Carlino, accolto dal governo e approvato all'unanimità in commissione Lavoro del Senato.Con la sua approvazione il governo si impegna a "definire e programmare, d'intesa e in stretta collaborazione con le parti sociali, entro un anno dalla data di approvazione del disegno di legge in esame, misure concrete volte a conseguire entro il 31 dicembre 2016 il definitivo superamento per ciascun settore lavorativo del divario retributivo tra uomini e donne".Che uomini e donne, a parità di mansione, debbano percepire lo stesso stipendio "sembra un'ovvietà - sottolinea Giuliana Carlino -, ma in Italia le donne continuano a guadagnare molto meno dei colleghi. Da oggi però il governo si è impegnato, grazie all'odg dell'IdV, ad eliminare questo divario. E noi faremo in modo che tale impegno venga rispettato fino in fondo con norme e risorse adeguate"."Le donne italiane - insiste la senatrice IdV - sono un potenzialità che il nostro Paese deve valorizzare e il principio di pari opportunità è un'assoluta conquista di civiltà. E' tempo di dimostrare discontinuità con il passato: il Ministro Fornero, vista la delega per le pari opportunità, onori l'impegno preso dal governo".Il secondo odg riguarda gli esodati. Un problema che secondo l'Italia dei Valori "va risolto per tutti, compresi quelli che non rientrano nelle categorie previste dalle norme dell'attuale legge che non coprono l'intero spettro di lavoratori investiti dal problema". Così la capogruppo IdV in commissione Lavoro al Senato, Giuliana Carlino, prima firmataria di un ordine del giorno a cui hanno aderito senatori di tutti i gruppi politici e che è stato accolto dal governo in Commissione durante l'esame della riforma del lavoro."Giudichiamo assai favorevole l'impegno del governo - ha aggiunto Carlino - ma, poiché gli ordini del giorno restano spesso lettera morta, vigileremo affinché neanche un esodato resti solo. Il ministro Fornero trovi le risorse perché è assurdo che nonostante gli accordi individuali o collettivi già stipulati con una precedente legge in vigore, ci si trovi in una situazione da incubo, un limbo in cui si è prigionieri. E' necessario che governo e Parlamento trovino insieme gli strumenti per poter uscire da questo stallo".La terza nota positiva, l'accoglimento di un altro odg, sempre a prima firma Carlino, che prevede vengano istituite le statistiche di genere, nel senso di rilevare i dati disaggregati uomo/donna proprio per meglio conoscere le problematiche femminili.
Gentile Senatrice,ho letto un articolo relativo ad un ddl di cui Lei è prima firmataria (http://www.italiadeivalori.it/in-parlamento/14583-approvato-odg-dellidv-si-a-parita-retributiva-uomo-donna-), relativo alla parità retributiva.Vorrei innanzitutto chiederLe in quale CCNL è previsto che le donne debbano essere pagate meno? Che io sappia è previsto un minimo sindacale uguale per tutti e poi il datore di lavoro è libero di aumentare lo stipendio a coloro che ritiene più bravi e produttivi, quindi non ho capito in che modo volete "risolvere" la questione, ammesso che una questione ci sia.Per caso il vostro ddl vuole far sì che se io vengo premiato dal mio datore di lavoro, allora bisogna autmaticamente dare lo stesso premio a tutte le mie colleghe?Mi sembra di capire che anche Lei non concepisce minimamente l'idea che un uomo sia pagato di più perché più meritevole, del resto siamo in un contesto in cui tutti fanno a gara a dire che la donna è una razza superiore e che sa fare tutto meglio di qualunque uomo. Ma Lei davvero pensa che i datori di lavoro aumentino lo stipendio agli uomini per il puro piacere sadico di fare le pernacchie alle donne?Sarebbe auspicabile se, almeno da voi parlamentari, ci fosse, ogni tanto, anche una considerazione delle ragioni del mondo maschile, e non un'attenzione esclusiva a quella che è "l'altra metà del cielo".Distinti saluti
sono veramente dispiaciuta del fatto che lei abbia interpretato il mio OdG nell'ottica di una gara uomini/donne, in cui alle donne viene dato un qualche vantaggio. Le vorrei spiegare che, al contrario, il raggiungimento della parità retibutiva non consiste nello spalmare su tutti i lavoratori gli aumenti e le promozioni che spetterebbero eventualmente ad un solo lavoratore, ma nel fare in modo che quell'unico lavoratore possa essere, per una volta, anche una donna, magari sposata, magari con figli, magari con genitori malati, ma a cui la società abbia dato l'occasione, offrendole servizi adeguati per la cura della sua famiglia, di svolgere il suo lavoro come qualsiasi altro collega dell'altro sesso. La mancanza di parità odierna dipende proprio da questo: da una disparità nella distribuzione dei carichi familiari, peggiorati da una situazione tale per cui la donna sopperisce alla mancanza di servizi all'individuo e alla famiglia, sacrificando spesso anche la carriera lavorativa, o semplicemente ore di lavoro che abbasseranno sensibilmente il suo salario ed anche la sua pensione futura.E' ovvio che i contratti sono tutti uguali, diversamente ciò costituirebbe reato, ma bisogna dare a tutti, indipendentemente dal genere, l'occasione di dimostrare competenze e meriti e di guadagnare in proporzione.Spero di essermi spiegata e di averla rassicurata sul fatto che le donne non sono alla ricerca di facili vantaggi ma solo di equità.Ringraziandola per l'attenzione comunque dedicata al mio lavoro, la saluto cordialmente, Sen. Giuliana Carlino
Gentile Senatrice,per favore non confondiamo le carte in tavola, il vostro odg parla di "parità retributiva" non di "sostegno alle famiglie", quindi cerchiamo di capire bene di cosa stiamo parlando.Da un po' di tempo va di moda dire che le donne sul lavoro guadagnano meno perché sono discriminate e mai e poi mai è stata presa minimamente in considerazione l'ipotesi che gli uomini gli aumenti di stipendio se li siano sudati, purtroppo da voi donne non ho mai sentito neanche ipotizzare questa cosa, se guadagnate meno è perché noi siamo sempre e solo una massa di privilegiati, questo al mio paese si chiama "pregiudizio", voi donne state sempre a lamentarvi dei pregiudizi contro di voi, ma poi siete sempre in prima fila ad avallare quelli nei nostri confronti.L'articolo sul vostro sito parla molto chiaro e dice che donne e uomini "a parità di ruolo, avranno diritto a percepire lo stesso stipendio", mi potrebbe, per favore, spiegare in che modo un datore di lavoro deve dare lo stesso identico stipendio a due persone con competenze e bravura molto diverse? Lei su questo non mi ha risposto.Già che ci sono approfitto per segnalarLe un paio di articoli:Le donne italiane hanno la paga più "maschile"http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/201003articoli/52923girata.aspStipendi, è parità tra uomini e donnehttp://www.corriere.it/cronache/09_giugno_19/stipendi_parita_uomini_donne_rita_querze_ee6d2bbe-5ca0-11de-a55b-00144f02aabc.shtmlDistinti saluti.