Moderato di sinistra, mai cambiato idea politica,ma essendosi venduti i politici al governo non voterò più. Mai stato femminista, mai stato maschilista. Ho sempre detto e scritto che tutti devono avere gli stessi identici diritti e gli stessi identici doveri. Mai stato favorevole alla neo lingua politicamente corretta. Io parlo e mi confronto con tutti. Però, difficilmente cambio. La Storia è una, non esiste la storia delle donne. Così come non esiste la storia degli zingari. O la storia degli italiani. Esiste la Storia, la Cultura, credo che ti basti questo per capire il mio pensiero. Pensiero rafforzato dal fatto che, alcuni di quei corsi, sono riservati solo alle donne...
Mi evolvo poco, che vuoi fare? C'è chi apprezza i voltagabbana e c'è chi apprezza le persone "testarde ed idealiste". I primi vengono chiamati evoluti, i secondi "talebani".
la storia più spesso la scrivono i colonizzatori e gli oppressori. Colmare il gap, riempire i vuoti, è un dovere sacrosanto. me lo insegna il femminismo afroamericano o postcolonialista che la storia stessa delle donne è stata scritta a volte dalle altre donne bianche, ricche, borghesi. invece c'erano le afro americane, le indiane, e ci siamo pure noi meridionali e via così. la storia si compone di tanti pezzi e a scriverla sono persone e le persone hanno punti di vista limitati alle loro esperienze e alle loro ideologie e prospettive. non esiste una scientificità storica ma è una materia in divenire e infatti è continuamente soggetta a revisionismi e certo che io apprezzo la coerenza perchè sono lì a fare memoria antifascista rispetto alla quale non cambio assolutamente idea ma io non sono revisionista, sono parte storicamente ignorata e sono quella mai rappresentata perché le donne per rappresentarsi, come diceva virginia woolf, avrebbero avuto bisogno di una stanza tutta per se'.
dopodiché il mio punto di vista non è statico e la mia rigidità come la tua sono soggette a stimoli e arricchimenti quando non pensi che ti stanno rubando chissà cosa. e evolversi non significa fare il voltagabbana. io non lo sono. sono di sinistra, libertaria, da sempre e sono testarda e idealista tanto quanto ma essere testarde e idealiste e scegliersi i nemici sbagliati è un limite e non ti aiuta. vuoi continuare a perdere tempo con me? fai pure. ma esiste si la storia degli zingari (che poi si chiamano sinte o rom o comunità nomadi in generale), così come esiste la storia degli ebrei, e la storia dei neri, e la storia dei gay, delle lesbiche e delle donne e degli uomini. tu contribuisci a raccontare un pezzo di storia che altrimenti nessuno racconterà mai e io faccio altrettanto in percorsi di autonarrazione autorappresentativa, dal basso.
altrimenti ci teniamo l'illusione che davvero dietro un libro ci sia una persona scevra da convinzioni e ideologie e poi mi spieghi perché esistono libri di storia scritti da autori di destra che dicono cose diverse da quelle scritte da autori di sinistra.
ripeto: il mondo è assai più complesso di come lo vedi tu. e il tuo è troppo piccolo e va troppo per schemi. disarticola le tue domande ossessive e produci narrazione politica invece che fare il mio detrattore di mestiere (ma ti pagano?) ché non ci guadagni nulla. e comunque la prossima volta che vengo a napoli per una iniziativa vienimi a trovare perché io, con te, non ho difficoltà a parlare. faccia a faccia.
Non vorrei che interpretassi, vorrei che tu parlassi un po' di questo tuo femminismo ( da te definito diverso da quello "mainstream"). Naturalmente con sintesi e "cose concrete".
te lo sto dicendo ma tu non ascolti. tu ci vuoi le rispostine alle tue domande. tu vuoi l'elemento a carico. tu vuoi "umiliarmi". il mio femminismo non prevede che io subisca umiliazioni da te. per esempio.