per esempio da quì
Quella che "i ragazzi oggi siano svegli" è una delle affermazioni più gettonate al giorno d'oggi
Mi sembra di averlo spiegato più su: non possono esistere regole uguali per tutti e soluzioni standard: in questo stesso 3D ho scritto che è regola di buon vivere comunque avere un'orario di ritorno a casa e preoccuparsi di avvisare se succede qualcosa per cui si è in ritardo, secondo me.
Il problema è come far rispettare regole e divieti.
Se permetti c'è una gamma infinita di atteggiamenti che caratterizzano i proibizionismo e l'anti-proibizionismo e pure sui divieti eh..
A me pare che tu insisti molto sui genitori che metterebbero a loro disposizione canne, sigarette e alcool, quasi invitandoli a farne uso, ahò, manco io ne ho mai visti, o meglio può capitare se anche i genitori fanno uso di alcool, canne e sigarette, ma capisci che a questo punto, il problema è già alla radice, se tu pensi che qualcosa non faccia male e non causi danni non lo vieterai a tuo figlio. E inoltre, sono d'accordo col Marmocchio sul fatto che non è credibile un genitore che non sia anche d'esempio.
Se tu pensi che ne possano far male solo gli eccessi, gli insegnerai cosa causano gli eccessi (vedi l'esempio de ilMarmocchio)
Sulle sigarette è stato così, ma su diverse altre cose.
sull'alcool era diverso l'atteggiamento: ad esempio a me (noi) davano piccole quantità di vino a pranzo già alle elementari, era prassi normale nella mia famiglia e non per questo sono diventata alcoolista e mi sono ubriacata solo una volta (ma ero in treno
e non guidavo). Peraltro era ancora sufficientemente lucida da capire che non sarebbe stato il caso di mettermi alla guida e sufficientemente lucida da fare attenzione prima di attraversare la strada. E comunque sono stata talmente male il giorno dopo che non è diventato un comportamento abituale e oggi bevo solo qualche bicchiere di vino pasteggiando come una gran parte di persone.
Quel che voglio dirti è che le cose non sono riducibili a semplificazioni eccessive. Non basta fare un elenco di regole e limitarti a fare il guardiano dei figli a suon di ceffoni se sgarrano. Funzionerà con qualcuno e non con tutti, perchè comunque, a proposito di natura e cultura, nasciamo con un carattere diverso che poi viene plasmato e modulato dalla cultura solo in parte. Non è che le differenze naturali esistono solo fra maschi e femmine e non tra individuo e individuo eh.
E il solo divieto dei genitori non basta: conta anche la compagnia che frequenti, e per questo un genitore ti deve insegnare per tempo a scegliere, a pensare con la tua testa, a non farti influenzare, accompagnandolo con l'osservazione continua Questo non significa certo lasciare liberi i figli, nè essere amiconi, a me pare, quindi non capisco davvero qual è il tuo pensiero sul tema.
Io credo che il "ceffone educativo" ad esempio, significhi già che in un certo senso, come genitore hai un po' fallito, e credo che lo sappia anche il genitore coscienzioso che lo adopera come extrema ratio.
E tra l'altro, anche la società ha la sua influenza, nel decidere le cose.
Adesso non so più come spiegarmi.. t'inviterei a leggere un vecchio articolo di Guareschi sul tema dell'educazione della gioventù scritto nel 1959 che condivido praticamente per intero e che dev'essere pure stato ri-postato qui tempo fa.