Autore Topic: Il mito del Padre autoritario che evita le “devianze”! (by Fikasicula)  (Letto 70249 volte)

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Offline skorpion72

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Re: Il mito del Padre autoritario che evita le “devianze”! (by Fikasicula)
« Risposta #120 il: Giugno 04, 2012, 09:35:29 am »
te lo sto dicendo ma tu non ascolti. tu ci vuoi le rispostine alle tue domande. tu vuoi l'elemento a carico. tu vuoi "umiliarmi". il mio femminismo non prevede che io subisca umiliazioni da te. per esempio.

Sandokan, lascia stare, quando vieni al sodo lei preferisce svicolare con la cantilena che ce l'abbiamo tutti con lei.
E' tempo perso
I discorsi delle femministe fanno sempre molto "rumore"...il problema è che puzzano anche da morire

Offline Rita

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Re: Il mito del Padre autoritario che evita le “devianze”! (by Fikasicula)
« Risposta #121 il: Giugno 04, 2012, 09:43:56 am »
a questo proposito.. peccato non riuscire a trovarlo nei meandri del vecchio forum  :(

Ricordo un interessante scambio di post tra Ventiluglio e Wookyee nel vecchio forum, avente a tema proprio una ragazza che si comportava nel modo descritto da Skorpion (sesso sfrenato, droga end rock and roll). Reclamava l'attenzione paterna, reclamava l'autorevolezza paterna. Il suo comportamento era una sfida e una richiesta insieme, richiesta non compresa proprio perchè dal metodo educativo del padre era stata totalmente bandita la capacità di porre dei paletti ai figli, in nome di una nuova forma di educazione che prevedeva l'amicizia paritaria coi figli.

L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Rita

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Re: Il mito del Padre autoritario che evita le “devianze”! (by Fikasicula)
« Risposta #122 il: Giugno 04, 2012, 10:25:10 am »
Sono andata a sbirciare l'articolo originale e lo riporto per intero
Evidenzio i passi che concordano con la storia citata nel post precedente.. :cry:
Ora si può discutere sul fatto che questo compito spetti necessariamente al padre e non ci debba anche pensare la madre.. si può discutere di molte cose sicuramente. E però sì, leggerlo per intero ha una dignità d'opinione. Innegabile che nell'accezione educativa ci si sia posti da sempre l'interrogativo tra il dare i giusti strumenti ai figli per comprendere la vita e la verifica dell'uso che si fa della libertà. Con amore, ma anche con autorevolezza. Tutto bianco o tutto nero non può essere..

Ribadisco che non sono d'accordo sulla parte deresponsabilizzante per la ragazza.


Lei ha 16 anni, la sera esce con gli amici. Ma se all’una e un quarto di notte – 15 minuti dopo il tempo stabilito – non è ancora tornata, un padre «come si deve» non aspetta inerte in salotto, ma sale in macchina e la va a cercare. E quando lei uscirà con un ragazzo – perché capiterà, prima o poi: le figlie non vanno alle elementari in eterno –, lo stesso padre non permetterà che lui l’attenda in strada: pretenderà invece che entri in casa, che si presenti e, guardandolo negli occhi, gli farà capire che lo ritiene responsabile di quello che succederà alla sua bambina. Bambina, sì, perché a 16 anni (ma anche a 18 o a 20) le ragazze hanno bisogno ancora e sempre di una guida. Quindi, padre (spesso confuso) di un’adolescente, occorre restare sul campo di battaglia. Proteggerla. Difenderla. Intervenire. Alzare barriere intorno a lei. Non lasciarla sola, alla mercé di sé stessa e di una società che la vuole far crescere prima del tempo. Una prospettiva rivoluzionaria, in tempi di disimpegno educativo come quelli che viviamo. In tempi in cui padri (e madri) si dedicano a spa e massaggi, running, free climbing e bungee-jumping, convinti (o, meglio, speranzosi…) che il loro compito termini quando i figli sono alle superiori. Che, dopo essere diventati degli assi a cambiare pannolini e a preparare pappe – i giovani papà questo l’hanno imparato, ed è già stata una conquista – beh, adesso tocca a loro giocarsi la partita. Soprattutto se femmine, perché quando crescono la delega alla madre diventa in bianco: i padri, semmai, si limitano a un ruolo «di spalla», perché donna con donna ci si capisce di più. Sbagliato, sbagliatissimo. È vero esattamente il contrario: il bello, per padri di figlie femmine, viene proprio con l’adolescenza. Sono loro a costruire il modello di uomo a cui in futuro le figlie si avvicineranno. È sotto lo sguardo del padre che una bambina diventa donna. Dunque, come non si può disertare al ruolo di padre accanto ai figli bambini, questo vale ancora di più con i teenager. La chiamata dei padri alle armi arriva da una pediatra americana di lunga esperienza, Meg Meeker, madre di quattro figli. Nell’ultimo decennio ha visto il suo studio riempirsi di quattordicenni depresse, anoressiche, bulimiche, con il cuore a pezzi. Colpa della libertà in cui vivono e anche del fatto che nessuno dice loro con fermezza e autorevolezza quali sono le regole della casa e, soprattutto, che le facciano rispettare. Cari padri, chiede la Meeker in Papà sei tu il mio eroe (Ares, pp. 256, euro 16), volete questo destino di infelicità per le vostre figlie? Volete chiudere un occhio quando passerà le notti in bianco in discoteca? Volete che all’università passi il tempo a imbastire "storie" perdendo di vista l’obiettivo? Volete vederle uscire di casa a 12 anni in minigonna e top? I padri possono impedire tutto questo, sostiene con piglio tutto americano la Meeker. Lo possono fare perché proprio da loro – gli uomini di casa – le figlie cercano l’autorità, la fermezza. Non l’amicizia, non la complicità: proprio le regole. Li odieranno, ma li rispetteranno. E sapranno che c’è qualcuno che le ama.

Però occorre rimboccarsi le maniche e capire, come scrive nella prefazione Mariolina Ceriotti Migliarese, «qual è la parte che compete loro nei confronti delle meravigliose piccole donne di oggi, così sfrontate, così vulnerabili, così esigenti, così belle...».  L’adolescente, spiega la Ceriotti Migliarese, «ha bisogno che iI padre, primo rappresentante per lei del mondo maschile, ottenga la sua stima e le insegni cosa può e deve aspettarsi da un uomo; che le insegni il rispetto di sé stessa attraverso il rispetto che lui le dimostra». Una donna che è stata amata e rispettata dal proprio padre «non ha bisogno di lottare contro il maschile perché può riconoscerlo complementare a sé». Sembra facile, ma per stare accanto in modo consapevole a una teenager bisogna attrezzarsi. Nella pratica, occorre dimostrare affetto e accoglienza ma nella fermezza. Niente pigiama party a 13 anni, niente discoteche fino a 16, niente vacanze «solo ragazzi», orari ferrei per il rientro alla base. Se da un’amica, durante un ritrovo, la piccola ha bevuto troppe birre, be’, in quella casa non ci entrerà più. Se c’è bisogno di una punizione, nessuna paura a darla. Nessun imbarazzo a dirle che il suo corpo esige rispetto, che deve aspettare e non cedere alle pressioni dei ragazzi. Sono le regole di casa, dovrà rispettarle. Ma perché deve essere proprio il padre a sobbarcarsi il «lavoro sporco»? Perché la sua presenza attiva in famiglia è una buona assicurazione contro la devianza, l’abbandono scolastico e, per entrare in ambito di comportamenti sessuali, la promiscuità, i rapporti e le gravidanze precoci. E poi perché quella del padre è l’immagine di uomo con la quale la figlia crescerà. Se sarà autorevole e determinato, cercherà un compagno di vita autorevole e determinato. Se sarà distratto e superficiale, menefreghista e poco affettuoso, è probabile che anche lei si accontenterà di un marito così, andando incontro a disastri sentimentali. Potrebbero sembrare semplificazioni all’americana, ma queste considerazioni sono supportate da una gran mole di ricerche. Regole, controllo, severità. Ma il padre di una teenager sa come può essere duro tutto questo, quali scenate e pianti e urli e ricatti emotivi si scatenano in casa. L’importante è non arrendersi e accompagnare le regole con il dialogo e con le giuste motivazioni. Ne vale la pena. I padri che sogna la Meeker sono gli stessi che immaginava Barack Obama quando in un discorso in campagna elettorale (era il 2008) disse: «Padri, siate migliori».

Un richiamo giusto, soprattutto se cade in una società come quella americana, in cui il 70% dei giovani non vive con il proprio padre naturale. A maggior ragione, essere un padre efficace vuol dire togliersi del tempo per stare con le figlie, concentrarsi su di loro, mettere a punto un piano educativo fin da quando sono piccole, non mettere al primo posto né carriera né sport né vita sociale ma proprio loro.  Dell’importanza della figura del padre si parla ormai da anni, anche in Italia non mancano studi (anche se, per la verità, concentrati sui figli piccoli), ma quel che conta, alla resa dei conti, è la pratica: e questo libro insegna come un padre può tornare a essere, come è sempre stato, quello che detta le regole in casa. Con una nuova amorevolezza, certo, con un nuovo coinvolgimento affettivo, ma pur sempre con autorità e fermezza.


Antonella Mariani
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Offline Fazer

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Re: Il mito del Padre autoritario che evita le “devianze”! (by Fikasicula)
« Risposta #123 il: Giugno 04, 2012, 11:51:20 am »
A questo punto, per la par (de cojoni) condicio, ci vorrebbe un bell'articolo (commentato da SicilianVagina, ovviamente), sulle mirabolanti madri di oggi (generalizzazione necessaria), e sul contributo che stanno dando alla creazione di questi mostr...ehm...giovani d'oggi. Quelle madri più adolescenti delle figlie, quelle in fila al casting del grande fratello o davanti allo studio del chirurgo estetico, quelle "gggiovani", quelle che quando vengono da me allo sportello dell'anagrafe assieme alle loro figlie si distinguono per maleducazione e saccenza, oltre che per il look assai improbabile, specialmente in considerazione della loro età, quelle che "ho tirato sù una figlia da sola" (e si vede, aggiungo io).
Quelle che "tu non sai cosa significa essere madre" (si, ma tu pretendi di sapere cosa significa essere padre).
Quelle che "mio marito non era mai presente, e così l'ho mollato" (sfido, è un camionista che fà le rotte transeuropee, non è che lavora al CAF sotto casa).
Quelle che "Dio, mia figlia è incinta, e ha solo 14 anni" (ma và?).
Quelle madri che, se hanno figlie femmine, le trasformano in orridi simulacri di vamp/veline, se hanno figli maschi, non capendo un cazzo di maschi, ne fanno dei poveri smidollati succubi delle loro paturnie "glamour".
Di questo vorrei che parlassero le kompagne femministe, non solo di come deve essere un padre.




Offline vnd

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Re: Il mito del Padre autoritario che evita le “devianze”! (by Fikasicula)
« Risposta #124 il: Giugno 04, 2012, 11:53:52 am »
skorpion72
Un padre (o comunque un genitore) deve preoccuparsi se una ragazzina di 14-16 anni all'1 di notte ancora non è tornata oppure deve lasciar perdere? E se alle 3 ancora non è tornata?

vnd
purtroppo, oggi è considerata cosa normale che una ragazzina di 16 anni torni alle cinque del mattino.
Io andavo a prendere mia figlia all'una e mezza. Ma poi notai che, così facendo, le compagne di classe tendevano ad isolarla.
Non per cattiveria. Piuttosto perché si riducevano le esperienze gli argomenti di discussione comuni.
Io sono convinto che il gruppo, nello studio, sia molto importante e sono stato costretto a rivedere la mia decisione.
Tuttavia, a casa mia, l'uscita fino a quell'ora deve rappresentare l'eccezione.

skorpion72
Se una ragazzina di 14-16 anni in una serata si passa una decina di ragazzi un padre (o comunque un genitore) deve "rispettare" questa sua scelta o farebbe bene a prendere provvedimenti? E se facesse uso di alcool e droghe?

vnd
un padre è innanzitutto responsabile del minore dal punto di vista legale.
Specie in caso si scopra che il minore fa uso di alcol o droghe.
Voglio sperare che i ragazzi non siano così deficienti da passarsi una che è stata con altri nove, prima di loro.
Se non altro per motivi igienici.
Io e la mia compagna stiamo vivendo una bellissima storia d'amore.
Ovviamente, ci piacerebbe che anche nostra figlia provasse un'esperienza come la nostra.
Sappiamo che è difficile.
Più che spiegarlo?
Una volta che hai insegnato alla ragazzina che inflazionandosi ridurrebbe drasticamente le probabilità di vivere una storia come quella di suo padre e sua madre che cosa puoi fare?
Se davvero decidesse di farsene una decina a serata.... Non è illegale.
Mi dispiacerebbe ma... non penso che potrei far nulla per impedirlo.

skorpion72
Un padre se quando serve molla anche qualche schiaffone ai figli (come facevano i nostri genitori o i nostri nonni) è un criminale o è uno che lo fa per il loro bene?

vnd
gli schiaffoni si danno prima. Se serve.
A sedici anni l'attività di indottrinamento risulterebbe alquanto tardiva.
A quell'età, i genitori, persino il padre, non "capiscono un ca--o".
Salvo tornare a frignare dopo aver sbattuto una musata.


skorpion72
Un padre (o comunque un genitore) deve mettere dei paletti e dei divieti ai figli oppure deve lasciarli liberi di fare tutto perché loro a 14-16 anni già sanno tutto della vita e sanno già quello che vogliono?

vnd
paletti.
Tu permetti 8 e loro, per esigenza fisiologica faranno 9.
Lo devono fare, altrimenti crescerebbero succubi dei genitori.
E noi non lo vogliamo.
L'importante è che non superino il 10.
Non so se mi sono spiegato.

skorpion72
Una che la dà a tutti può essere definita un troione?

Sicuramente sì.
Ma è solo questione di definizioni.
un tempo si trattava di una cosa da evitare a tutti i costi.
oggi, vista l'offerta femminile, essere una puttana non è più un problema come duecento anni fa.
esserlo riduce le possibilità di realizzare una storia d'amore seria.
Ma sappiamo che si può vivere abbastanza bene anche senza.

[/quote]
Vnd [nick collettivo].

Offline Giulia

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Re: Il mito del Padre autoritario che evita le “devianze”! (by Fikasicula)
« Risposta #125 il: Giugno 04, 2012, 13:29:04 pm »
"l'ha mai data" e "troione" o "se la sono passata tutti" dice tutto. Ovvero che per te le donne assumono valore tanto più "se la tengono" e la "riservano" in "esclusiva" ad uno in particolare.

Nel mio linguaggio c'è solo una ragazza che ha fatto sesso alcune volte e un'altra che l'ha fatto - forse - più spesso. Sono scelte e tanto moralismo (posso dire sessismo?) per stigmatizzarle lo giudico anacronistico.
io non assumo valore a seconda se faccio sesso, quante volte (che brutto dire che la dà, manco la cedesse in usufrutto o uso capione...), con chi. questa è mentalità che considera le donne una riserva protetta di uomini che ne verificano la purezza.

Nel mio linguaggio - e non solo nel mio - chi giudica le ragazze in questo senso vede le donne come oggetto di paragoni tra quelli che scadono nella competizione. Giudicando le donne sempre e solo oggetto di scelte maschili e non delle proprie. ce ne sono altre di forme gergali di codesto tipo. tutte a considerare le donne che fanno sesso come cose da rottamare se non "se la tengono" cara. E qui più che un problema di differenza culturale temo sia proprio una visione di genere, il tuo genere rispetto al genere femminile. di te che fai sesso con qualcuna non diresti che la dai o che sei un troione se "la dai via" più volte. E' uno stigma che resta sulla pelle delle donne, ancora, nel 2012.

ecco, vorrei capire da te qual è il limite per essere considerata una "brava ragazza" oltre il quale diventi un "troione". quante volte? due? più di due? più di dieci? se arrivo a trenta sono una brava donna o - per dirla alla palermitana - sono una pullazza? così, tanto per sapere dove devo collocarmi io.

ps: Sandokan sai che quando sono stata a Napoli intervenendo ad un convegno temevo di vederti spuntare dalla porta con questo tuo fare un minimino ossessivo con il tuo questionario in mano? :P
E no, non ti rispondo. Non faccio esami di ammissione per stabilire che sono una femminista. Mettiti il cuore in pace. Io lo sono per davvero a prescindere dal fatto che le mie risposte possono piacerti oppure no. :D


Come ben saprai FS ogni utente si esprime a titolo personale, quindi il pensiero di skorpion72 appartiene a lui e basta, non alla QM che non stabilisce certo come, quando e con quanti fare sesso per essere considerate brave donne, anzi al centro della QM vi è invece la libertà di scelta di ogni individuo e un uomo che arriva vergine a 40 anni, magari non per sua scelta diretta, non deve essere deriso o bollato come gay, sfigato, incapace, poco virile etc, solo perché resiste la stupita mentalità che la donna per essere brava non deve far nulla, l'uomo per essere bravo deve aver fatto tanto, - (ti dai la zappa sui piedi skorpion così) - .La maggior parte di noi a cui sta a cuore la sensibilità verso tutti, non crede ai vecchi luoghi comuni che danneggiano entrambi i sessi, ma li abbiamo sempre contestati.
Non importa se skorpion72 li condivide ancora, anzi questo significa che abbiamo molto ancora su cui discutere ed approfondire.

Io credo che la razza umana sia una, che tende alla promiscuità, che la donna tra i due sessi tende ad essere più selettiva dell'uomo, ma queste differenze non devono essere prese come meriti o come qualità, visto che sono differenze naturali, ma sono solo differenze dove in alcuni soggetti possono essere più o meno marcate.
E tutti noi dobbiamo condannare chi attacca la donna più promiscua tra le donne, o l'uomo meno intraprendente tra gli uomini, altrimenti prima di distruggere la gabbia che ci imprigiona ce ne facciamo un'altra.

Offline beta

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Re: Il mito del Padre autoritario che evita le “devianze”! (by Fikasicula)
« Risposta #126 il: Giugno 04, 2012, 13:50:01 pm »
stereotipi. non vedo una misura standard dell'essere uomini, non mi pongo il problema che lui si faccia avanti o meno (le donne fanno da sé) e circa la sicurezza non ho capito che significa. sicurezza di che? economica? non serve perché quelle che conosco vogliono essere indipendenti e non cercano altrove fonti di sicurezza, o se si tratta di stabilità affettiva io vedo tanti uomini che sono alla ricerca di legami stabili mentre le donne pensano ad altro. quindi mi sembrano stereotipi.
e se no voglio capire che problemi hanno gli uomini che ritengono le donne che assumono l'iniziativa "troppo aggressive". non dovreste essere contenti?

tante cose, dicevo, fanno parte della comunicazione pubblicitaria e nel media e se ci sono effettivi disagi non se ne coglie l'entità ne le cause più profonde.
se c'è insicurezza negli uomini che si sentono prevaricati dall'iniziativa femminile mi pare un problema diverso e non un "difetto" che può imputarti una donna.

gli uomini non hanno probemi con le donne che assumono l'iniziativa. questo è uno stereotipo femminista, il femminismo sostiene che le donne sarebbero aggressive, ma non possono esserlo, per non mettere in difficolta gli uomini e per via del giudizio. in questo modo si insultano gli uomini, e allo stesso tempo si ha una scusa per mantenere il privilegio di non dover rischiare il rifiuto. e anche se tu non vedi questo nella tua esperienza, i titoli di giornali tipo: "la crisi del maschio, non si fa piu avanti" sottotitolo " uomini sempre piu spaventati" sono tantissimi. in questi articoli si intervistano donne che si lamentano di uomini che non si fanno piu avanti. se fossero disposte a farsi avanti loro, non si lamenterebbero.

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Re: Il mito del Padre autoritario che evita le “devianze”! (by Fikasicula)
« Risposta #127 il: Giugno 04, 2012, 13:59:58 pm »
sarà l'ora ma ti gggiuro che non ho capito la domanda (overdose di forumi maschile oggi... urge disintossicazione :P). potresti semplificarmi please?

1) gli uomini che ricorrono alla prustituzione sono in maggior numero rispetto alle donne che fanno lo stesso.
2) tu mi dici che essendo uguali ricorrerebbero alla prostituzione in numero uguale anche le donne, ma non lo fanno per via del  giudizio negativo che le colpirebbe.
3) io ti faccio notare che nemmeno i giudizi sui "puttanieri" sono poi cosi lusinghieri, portando ad esempio alcuni casi di suicidio di uomini colti in flagranza, suicidio per vergogna, vergogna che deriva dal giudizio negativo.
4) se il giudizio negativo che colpisce entrambi, è sufficiente a frenare le donne nel frequentare prostituti, ma non è sufficiente a frenare gli uomini nel frequentare prostitute, io ne deduco che gli uomini hanno una spinta maggiore, un maggior bisogno. tu?


ps: che poi 10 milioni di italiani vadano con prostitute, e dunque non riescono ad avere rapporti sessuali spontanei e gratuiti, significa per forza di cose che cè disparita di disponibilita sessuale, finche non vedro escort e prostitute sul lastrico per mancanza di lavoro, non potro non considerare menzogna la sedicente parita ormonale.
« Ultima modifica: Giugno 04, 2012, 14:13:00 pm da beta »

Offline Rita

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Re: Il mito del Padre autoritario che evita le “devianze”! (by Fikasicula)
« Risposta #128 il: Giugno 04, 2012, 14:10:14 pm »
gli uomini non hanno probemi con le donne che assumono l'iniziativa. questo è uno stereotipo femminista,

vero, e facilmente smontabile. Ammesso e non concesso che siano così diffuse queste fantomatiche ragazzine che si gettano a bocca aperta durante le serate in discoteca, non troverebbero pene per i loro denti se fosse così diffuso il rifiuto maschile verso le donne che assumono l'iniziativa.

Il punto è che come dice Giulia, in condizioni normali, (vale a dire di lucidità mentale) le ragazze tendono ad essere molto selettive e di conseguenza entra nel loro campo visivo un uomo per volta, laddove gli uomini hanno un campo visivo molto più ampio, finchè si rimane nel campo dell'attrazione puramente sessuale. Ci si aggiunga la minor spinta ormonale fisiologica (e dimostrata scientificamente visto che è riconosciuto che aumento di testosterone significa anche aumento di desiderio sessuale sia negli uomini che nelle donne).

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Offline Giulia

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Re: Il mito del Padre autoritario che evita le “devianze”! (by Fikasicula)
« Risposta #129 il: Giugno 04, 2012, 14:19:29 pm »
E' finito allegramente a puttane questo 3d neh  :D

e però quanti miti e leggende..

Da una parte le milioni di Cenerentole segregate in casa dal principe azzurro che se la spassa con gli amici mentre la povera donna è chiusa in casa a fare lavori pesanti, spazzare, lavare che se il principe azzurro torna a casa e trova una briciola sul pavimento la mena eh.., dall'altra se si accenna ai minatori, lavoratori edili, quegli uomini che hanno sempre fatto due lavori per tirare la carretta scatta l'invito a contarsi.. eh ma quanti di voi? pochi neh.. di qua invece tutte sotto il padre-padrone che fa la bella vita coi piedi sul divano terrorizzando mogli e e figlie (davvero non lo so cosa accade in Sicilia, può darsi che la mentalità sia più arretrata ...oops, adesso verrò cazziata per aver detto qualcosa di politicamente scorretto che non si può dire.. arretrata..  :unsure: no allora diciamo "mentalità diversa".. (e però se la consideri arretrata e da annientare e che in quella cultura non ci sia niente da salvare consentimi di chiamarla arretrata  :mad:)
.
Io ricordo che quando scrivevo nel forum UAAR di questi temi, un utente siciliano (che si teneva in quel limbo in cui .. beh, sì sto qua a metà, non voglio prendere posizione) raccontò di un'episodio di cronaca locale, uno di quelli che si trovano sui trafiletti dei giornali di provincia: in un paesino dell'entroterra siciliano, si verificò un'epidemia di casi di mariti che abbandonavano la famiglia per mettersi con ragazze dell'Est. Presso la locale stazione dei carabinieri piombarono in massa le mogli abbandonate che pretendevano che fossero denunciati per abbandono del tetto coniugale. Hai voglia a spiegargli che questo reato era stato abolito..  :lol:

Ecco qui ci sarebbe da chiedersi: se questa cultura e mentalità era così diffusa, malsopportata, non avrebbero dovuto tirare un sospiro di sollievo? Evvai! Mi sono liberata del padre-padrone.. tanto non faceva un emerito cacchio se non menarmi e tenermi alla catena. Adesso è come se fossi vedova no? E però libera.. e invece no, tutte a denunciare.

Fu uno dei tanti piccoli stridii che mi fanno pensare che .. insomma, magari tutta 'sta cultura patriarcale aveva qualcosa di condiviso e quindi di buono e che forse per buttare già a colpi di picconi 'sta cultura si sono osservati solo gli eccessi, le devianze della cultura patriarcale.

Perchè il padre che mena la figlia che torna a casa con un ritardo di un quarto d'ora è EVIDENTEMENTE un eccesso. Perchè quando c'è l'autorevolezza, non c'è bisogno di autoritarismo. E' quando l'autorevolezza manca (vuoi per difetto personale, ma anche perchè il contorno sociale ne ha affievolito i simboli e il significato) che si fa ricorso all'autoritarismo, alle botte.

Ricito qui il brano letto in "Terroni" di Pino Aprile (lo so.. sono ripetitiva, ma quando una cosa è scritta chiara perchè mai fare la fatica di dirlo con parole proprie e a rischio di essere fraintesi  :cool:)

In famiglia e in società, i padri sono la legge, i custodi delle regole uguali per tutti; le madri sono l'amore, il motore dell'eccezione a favore dei propri figli, e questo le rende più disposte a porne le richieste al di sopra di tutto, <<anche quando esse sono contrarie alla legge e ai principi>> scrive Mario Alcaro. Il padre deve garantire la società pure a spese della sua casa; la madre deve garantire la sua casa anche a spese della società. Questa distinzione è alla base della nostra civiltà patriarcale. Lo apprendo, sintetizzando, soprattutto dal mai troppo lodato libro di Luigi Zoja sulla paternità, "Il gesto di Ettore". Se l'autorità dei padri s'indebolisce, il sistema delle regole che regge la comunità si sfilaccia, perché viene a mancare il guardiano dei limiti di comportamento (civile, per la civiltà data, sia quella dei cavalieri mongoli o dei pescatori di perle del Pacifico). Quindi: <<Ogni perdita di paternità è perdita di civiltà>> dice Zoja. E' vero persino oggi, con padri presenti, ma ruolo affievolito; figurarsi in una società che vede abbattuti da un invasore i suoi riferimenti istituzionali, legali, familiari e vede i suoi padri sbagliare sia se si oppongono, sia se si adeguano; e poi per un secolo, i padri manco li vede perché se ne vanno (emigrazione).
L'emorragia fu così violenta che sorse il serio problema demografico: il Meridione divenne un popolo a prevalenza femminile. E il sistema delle regole virò verso quello matriarcale: è giusto, se a favore dei miei figli, pur se a danno della comunità (in questo si vede una ragione del successo della mafia, la cui radice è femminile: a dispetto del suo machismo, il mafioso è figlio dell'eccezione materna non della legge paterna).


Quando le regole sono sociali, chiare, condivise nella loro generalità, non c'è bisogno di autoritarismi. E quando i simboli sono chiari non c'è nulla e nessuno che vieti, all'interno di ciascuna famiglia, di sconfinare nei rispettivi "regni simbolici". E così, tranne le eccezioni devianti, quelli che... estremizzano sempre le regole perchè sono autistici, esistevano in passato infiniti e numerosi padri autorevoli con amore, e infinite e numerosi madri accoglienti con autorevolezza.

E comunque, c'è da dire, non penso nemmeno che le mamme femministe incitino le figlie a spompinare a pagamento  :lol:

E sfatiamo anche un'altro mito o leggenda metropolitana: non si fanno lavande gastriche per aver spompinato dieci o quindici uomini, non è mica veleno lo sperma.

Sono le due grandi anime.. che si trovano nella QM ma anche molto nel femminismo, secondo me, sono intrecciati desideri e necessità e non potrebbe essere altrimenti.

E così se la "rivoluzione sessuale" del femminismo ha fatto proseliti numerosi nella parte maschile forse è dovuta anche alla speranza che fosse davvero rivoluzione sessuale e non semplicemente liberazione delle cd "rizzacazzi". Di contro il femminismo è stato osteggiato anche da molte donne, proprio in virtù del fatto che si sarebbe persa la componente dell'aiuto paterno, del simbolico paterno e ne avevano preconizzato i danni futuri.

Questo bispensiero, secondo me, prosegue anche nella QM, con gli uomini combattuti tra il tornare a stabilire regole sociali che favoriscano l'incontro dell'uomo e della donna in maniera stabile e quelli che vorrebbero portare a termine la  distruzione del maschile perchè ne rinasca uno nuovo dalle ceneri. Per quest'ultima ipotesi è necessaria anche la distruzione del femminile, però. Non si scappa da lì. Fin qui, il femminismo obiettivamente ha distrutto soltanto il terreno simbolico maschile, checchè se ne dica. E non bastano certo quattro o cinque post e le buone intenzioni  per dimostrare che non è stato così.

Tra l'altro, pur non avendo letto l'articolo per intero, dirò che sono d'accordo sulla prima parte, quella per cui se ritardi e deroghi dall'orario stabilito senza avvisare dovresti essere cazziata, per una questione di semplici regole del buon vivere comune che consistono nell'imparare a preoccuparsi dell'altrui preoccupazione. E che debbono valere a 16 come a 30 anni. Tra l'altro molto più semplici da rispettare con gli odierni mezzi.

Non sarei d'accordo sul fatto che il ragazzo che esce con una ragazza debba presentarsi al padre che lo considera responsabile della fanciulla.

Dalle mie parti non è più cosi da quarant'anni e fischia.. eh. Eppure nel mio paesino non ci sono mai stati collettivi femministi attivi.. eh, a me 'sta cosa ricorda certe scene da film sempre viste nelle pellicole americane e mai davvero riscontrate nella realtà se non tra pochi fanatici.

Questa parte mi sembra un'inasprimento oltre misura di regole che hanno perso da decenni la loro ragion d'essere, e non l'hanno persa per l'intervento della rivoluzione femminista, ma per il mutamento sociale derivante dalla maggior sicurezza.

 
Bel post, sei la mia guru Rita.

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Re: Il mito del Padre autoritario che evita le “devianze”! (by Fikasicula)
« Risposta #130 il: Giugno 04, 2012, 14:28:02 pm »
fricchettona,pseudo anarcocomunista e femminista.il peggio del peggio insomma.

perdonatemi,ma non resisto,devo dedicargliela per forza.




che grande contributo alla qm. grazie :doh:
odio i freak.
che grande messaggio di speranza. il femminismo ha i giorni contati ora  :hmm:

Offline skorpion72

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Re: Il mito del Padre autoritario che evita le “devianze”! (by Fikasicula)
« Risposta #131 il: Giugno 04, 2012, 14:32:12 pm »
Come ben saprai FS ogni utente si esprime a titolo personale, quindi il pensiero di skorpion72 appartiene a lui e basta, non alla QM che non stabilisce certo come, quando e con quanti fare sesso per essere considerate brave donne, anzi al centro della QM vi è invece la libertà di scelta di ogni individuo e un uomo che arriva vergine a 40 anni, magari non per sua scelta diretta, non deve essere deriso o bollato come gay, sfigato, incapace, poco virile etc, solo perché resiste la stupita mentalità che la donna per essere brava non deve far nulla, l'uomo per essere bravo deve aver fatto tanto, - (ti dai la zappa sui piedi skorpion così) - .La maggior parte di noi a cui sta a cuore la sensibilità verso tutti, non crede ai vecchi luoghi comuni che danneggiano entrambi i sessi, ma li abbiamo sempre contestati.
Non importa se skorpion72 li condivide ancora, anzi questo significa che abbiamo molto ancora su cui discutere ed approfondire.

Sapresti dirmi dove ho detto che una per essere una brava donna non deve fare nulla?
Capisco la solidarietà tra donne, ma ora non esagerare
I discorsi delle femministe fanno sempre molto "rumore"...il problema è che puzzano anche da morire

Offline Giulia

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Re: Il mito del Padre autoritario che evita le “devianze”! (by Fikasicula)
« Risposta #132 il: Giugno 04, 2012, 14:48:08 pm »
Fino a prova contraria non è stata condannata lei ma sono stato condannato io perché ho osato dare del "troione" a una che un troione lo è, quindi certi comportamenti malati sono, come minimo, tollerati. Se io avessi una figlia che fa una cosa del genere stai tranquilla che non finisce a tarallucci e vino, e penso che sia ora di smetterla con questo permissivismo secondo il quale i genitori devono al massimo sequestare il cellulare (sai che punizione! non ci dormono la notte dalla paura...)

Padronissima di non crederci, il fatto è successo, e poi tu che ne sai che a ingoiare sperma da 10 ragazzi in una botta non faccia nulla? Non venirmi a dire che l'hai provato perché non ci credo!
Sembra tanto però la classica stronzata da paesino che si narra per prendere per il culo la tipa di turno, la da a tutti tranne a quelli che mandano in giro ste voci.
Cmq non ho mai sentito dire che delle porno star abbiano subito lavande gastriche per troppo lavoro.
Ameno ché non vi sia una forma di allergia, ma in quel caso può accadere anche alla sposina rimasta vergine fino alla luna di miele.

Offline skorpion72

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Re: Il mito del Padre autoritario che evita le “devianze”! (by Fikasicula)
« Risposta #133 il: Giugno 04, 2012, 14:59:19 pm »
E questa sarebbe la dimostrazione che ho detto che una donna per essere brava non deve fare nulla? Ma del resto posso capire che tra donne vi dovete sostenere a vicenda...

Se all'aneddoto della ragazza non vuoi credere sei padronissima di farlo, non starò a suicidarmi per questo
I discorsi delle femministe fanno sempre molto "rumore"...il problema è che puzzano anche da morire

Offline Rita

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Re: Il mito del Padre autoritario che evita le “devianze”! (by Fikasicula)
« Risposta #134 il: Giugno 04, 2012, 15:28:08 pm »
Se all'aneddoto della ragazza non vuoi credere sei padronissima di farlo, non starò a suicidarmi per questo

scusa m'era sfuggito.. l'aneddoto della ragazza cui fanno la lavanda gastrica per aver ingerito sperma circola da anni ed è inserito in tutti i trattati che parlano di leggende metropolitane.

Ora non è che non possa esserci il caso di una ragazza ricoverata in ospedale dopo una serata brava, ma è probabile che abbia ingerito qualcos'altro oppure che sia allergica allo sperma.

D'altronde la composizione dello sperma è proteine, fosfati, zinco, qualche vitamina, tutto in minuscole quantità. C'è da dire che anche un'indigestione è poco probabile vista la quantità di sperma medio eiaculato moltiplicato per 10 (o 18, o 20, circolano leggende in tutte le zone d'Italia e del mondo intero che alzano pure il tiro). La più famosa è quella che parla dell'equivalente di una lattina (33 cl)

Mi spiace, ma tendo a non credere che ingerire sperma faccia male di per sè, tanto da necessitare di una lavanda gastrica.
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli