Autore Topic: FikaSicula e il bon ton  (Letto 22984 volte)

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Offline vnd

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Re: FikaSicula e il bon ton
« Risposta #105 il: Giugno 08, 2012, 08:59:42 am »
http://nopas.noblogs.org/

Posto un link sui deliri negazionisti contro la PAS.
Le perle sono pubblicate, manco a farlo apposta, su fas.

Chi antepone gli interessi di donne senza scrupoli alla salute e al benessere dei bambini è mia nemica.
Senza se e senza ma.
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Offline Rita

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Re: FikaSicula e il bon ton
« Risposta #106 il: Giugno 08, 2012, 11:56:44 am »
La questione pura e semplice, senza i contorni, per me è questa qua.

Affido condiviso: il ddl 957 viola i diritti di donne e bambini, il Senato rispetti le Raccomandazioni ONU
Dal sito dei Giuristi democratici per la Cedaw:

Il giorno 5 giugno 2012 è prevista la ricalendarizzazione alla Commissione Giustizia del Senato, in sede referente, del disegno di legge 957 in materia di affido condiviso.

Questo disegno di legge ha come scopo la modifica della legge n. 54/2006 in materia di affido condiviso.

Sulla dubbia costituzionalità del testo e sulle enormi criticità delle disposizioni che vorrebbe introdurre, si sono già ampliamente espresse, anche in sede di audizione parlamentari, associazioni importanti come l’AIAF e l’OUA.

A me in questa sede interessa evidenziare come già la legge 54/2006, allo stato dei fatti, si presenti come gravemente lesiva dei diritti fondamentali di donne e bambini, ed in particolare presenti profili di illegittimità costituzionale alla luce dell’art. 16 della Convenzione ONU per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione dei confronti della donna (CEDAW).

In particolare, già nel Rapporto Ombra sull’implementazione della CEDAW in Italia redatto con la Piattaforma “30 anni CEDAW: Lavori in corsa”, abbiamo osservato come (e cito integralmente) “l’attuale disciplina sull’affido condiviso, non prevedendo esplicitamente che nei casi di maltrattamento, abuso dei mezzi di correzione, violenze sessuali, violenze fisiche, deve essere escluso l’affido condiviso, da un lato viola i diritti dei minori a una vita libera da ogni forma di violenza, dall’altro non tutela le donne vittime di violenza domestica ed anzi le espone ad un incremento del rischio di violenza da parte dell’ex coniuge a causa della gestione condivisa dei minori imposte dalla legge.

In Italia non è ancora un dato acquisito dai tribunali, dai servizi sociali e dall’opinione pubblica il collegamento diretto tra la violenza subita dalle madri e le gravi conseguenze di tipo psicologico, fisico, sociale e cognitivo sui figli, nel breve e lungo termine. Anche il rifiuto del bambino di incontrare il padre maltrattante o abusante viene spesso interpretato dai giudici e dal servizio sociale come condizionamento psicologico del bambino ad opera della madre (PAS- Parental alienation syndrome).

Il mancato riconoscimento del confine tra violenza di genere e conflittualità coniugale determina la stigmatizzazione della donna che denuncia la violenza subita su di sé o sui propri figli in sede di separazione, poiché ci si aspetta che la donna aderisca alla logica della composizione familiare.

Qualsiasi tentativo da parte della donna di far emergere il vissuto di violenza che ha caratterizzato la vita coniugale viene interpretata dalle difese dei padri separati (nell’ambito dei procedimenti di affido) come una finzione inscenata dalla donna al fine a eludere la legge sull’affido condiviso, motivata dalla sindrome di alienazione parentale”.

Il disegno di legge n. 957, andrebbe ad aggravare questo quadro già di per sé plumbeo.

Sempre citando il Rapporto Ombra:
“Padri e madri hanno entrambi e insieme un ruolo da svolgere verso i loro figli, e sarebbe veramente pericoloso, anche sul piano sociale, se mediante l’approvazione di tale disegno di legge si desse spazio a “guerre di parte” dei padri contro le madri, fondate su motivazioni che riguardano gli aspetti economici della separazione, e non le esigenze dei figli .
Questo disegno di legge, promosso con forza dalle associazioni dei padri separati, se approvato,determinerebbe una condizione della donna separata di sudditanza nei confronti dell’ex coniuge, e della sua famiglia di origine. Infatti la donna per ottenere l’affido condiviso non solo dovrebbe conciliare i propri interessi con quelli dell’ex coniuge, ma anche con quelli dei nonni, ai quali con la nuova legge verrebbe riconosciuta la possibilità di agire in giudizio per affermare il proprio diritto di visita.


Fermi tutti:

Da qui:

http://ragionimaschili.blogspot.it/2012/03/piu-o-meno.html

Citazione
Alla piattaforma di sora CEDAW hanno lavorato, più o meno, Actionaid, Arcs arci, Fondazione Pangea, associazione Differenza donna, Libera Università delle donne, Casa internazionale delle donne, Donne in quota, Giuristi democratici e, tra le altre, anche Lorella Zanardo

Voglio dire: in tema di separazioni e diritti delle donne l'ONU prende le direttive dai rapporti stilati da queste associazioni tutte quante improntate alla salvaguardia dei diritti delle donne.

Come minimo c'è un conflitto di interessi.

Se fra quarant'anni, o in un ipotetico futuro, l'ONU o qualsiasi altro organismo internazionale si rivolgesse per i rapporti statistici unicamente alle associazioni di padri separati, o alle varie diramazioni nate da queste associazioni e dalle esigenze di queste associazioni, ci scommetto quello che volete, che fasse, FaS, e moltissime associazioni griderebbero al conflitto d'interessi, (mi pare che già l'abbiano fatto quando Rita Bernardini presentò un'interrogazione parlamentare sull'affido condiviso)

http://www.adiantum.it/public/1367-rita-bernardini-su-panorama--giudici,-state-sbagliando---di-terry-marocco.asp

Allora sì, il tema dà scandalo, perchè mi chiedo quale via d'uscita proporrebbero loro per chi subisce questa discriminazione.

Quale via? Se l'associazionismo non viene creduto, appoggiato, viene costantemente denigrato come orde di uomini vendicazionisti sulla donna.

Perchè credo sia innegabile che il problema "esiste". Ci può essere discordanza sui numeri, ma è innegabile che (alcune, parecchie, molte, non so) hanno trovato e trovano spazio alle guerre contro i padri, e le hanno agite.


Io capisco che il "femminismo" si occupi di donne, diritti di donne, guerre di donne, benessere di donne, sentimenti delle donne, orgasmi di donne, immagine delle donne, lo dice il nome stesso.

Ma dall'altra parte, se qualcuno si accorge che tutto l'apparato organizzativo sociale è orientato su quello e comincia a reclamare qualche diritto, come fa a farsi valere? Quali strade ha?

Dice Fikasicula: parlate..imparate a comunicare. Sono andata a rileggermi alcune vecchie risposte a vecchi 3d di due o tre anni fa sul sito di FaS: sono lì ma potrebbero essere su qualsiasi forum anche generalista, sulle risposte agli articoli di giornale.. insomma dove si può parlare e comunicare.

Tra l'altro si riferisce alla diatriba su Wikipedia, (dove è stato impedito di aggiungere voci avente a tema antifemminismo, insomma la questione delle fonti che conoscete bene ed è inutile che mi dilunghi)


N.B.: è chiaro a me, ma credo debba essere chiaro a tutti ormai, che la fikasicula di tre anni fa che risponde a Fabio, potrebbe essere fisicamente qualsiasi aderente al collettivo, quindi è inutile attaccarsi al.. "hai detto così o colà". L'ha detto una Fikasicula dietro cui ci può essere qualunque attivista femminista, qualunque attivista dei centri antiviolenza, qualunque attivista per i diritti delle donne (laddove per attivista, siccome casualmente è sempre uguale sia al maschile sia al femminile  :P si può intendere un maschio, una femmina, un trans o un ermafrodita)  :P

Citazione
fikasicula says @fabio
quelli che tu chiami singoli fatti di cronaca si chiamano femminicidio. le donne muoiono per mano di un uomo più che di cancro, di malattia, di incidenti stradali. è una guerra senza fine e fa vittime ogni giorno.
vuoi delle statistiche? vai a guardare quelle che stanno su zeroviolenzadonne.it
vengono dal ministero. roba che noi non possiamo truccare.

quindi le statistiche di cui parli che parlerebbero chiaro non si capisce quali siano

a proposito di bambini: quanti sono quelli stuprati da preti e uomini adulti? quanti sono uccisi, percossi, molestati sempre da uomini?

quelle statistiche te le sei lette?

e non parlare di aborto no perchè se mi dici che l’aborto è omicidio non abbiamo più niente da dirci e puoi tranquillamente scegliere un altro blog per manifestare le tue idee che mirano solo al controllo dei corpi, quelli delle donne.


Et voilà.. ora è vero: ci sono persone arroganti, che per motivi diversi (non ultimo il fatto che dopo aver "provato" a comunicare in maniera civile il disagio per la criminalizzazione tout court e la preoccupazione per le derive future è stato zittito col solito bagaglio di misogino/sessista/fascista) hanno sbottato, bestemmiato e inveito contro il muro di gomma ma....

la bugia sta là... bella grossa rilanciata dall'Onu, da Amnesty, e da tutti ripetuta da tutti.

La contestazione al dato, la richiesta ingenua di "pensare" il dato, di guardarsi intorno e di chiedersi come può  100 essere più di 10000 è stata rilanciata dove si poteva.

A me pare che Fikasicula qui abbia risposto, non vorrei sbagliarmi ma mi pare che abbia detto che era "ovvio che si intendeva la prima causa di morte violenta"... boh, ovvio non tanto. Tre anni fa, (non cinquanta, non cento, non mille anni fa visto che si va a richiamare il pater familiae nel diritto romano nella discussione), tre anni fa, la bugia sta lì, bella grossa e no.. mi spiace non si capisce che sia "ovvio" che s'intendeva la prima causa di morte violenta..

Io personalmente non lo capisco. E continuerò a chiedere come sia stato possibile cadere in questa (ed altre) follie collettive.


edit: scusate ho dimenticato il link

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2009/02/11/wikipedia-in-mano-a-fascisti-e-maschilisti/

le fonti sant'iddio... le fonti  :lol:
« Ultima modifica: Giugno 08, 2012, 12:14:08 pm da Rita »
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Re: FikaSicula e il bon ton
« Risposta #107 il: Giugno 08, 2012, 14:01:56 pm »
La questione pura e semplice, senza i contorni, per me è questa qua.


Pura e semplice?
A me sembra che tu abbia mescolato almeno tre o quattro argomenti fondamentali che, tra l'altro, poco hanno a che vedere con la PAS.

Convividi o non condividi la posizione dell'articolista?
"la legge 54/2006, allo stato dei fatti, si presenti come gravemente lesiva dei diritti fondamentali di donne e bambini, ed in particolare presenti profili di illegittimità costituzionale alla luce dell’art. 16 della Convenzione ONU per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione dei confronti della donna"

Io ribatto che non è possibile preoccuparsi soltanto dei diritti della donna. E non me ne frega un bel niente delle convenzione ONU, in questo caso.
Il diritto del bambino è sacrosanto e se il diritto del bimbo coincidesse con quello del padre non c'è diritto della madre che tenga!

Per il resto, non ho affatto capito che cosa volevi dirmi.
Sarà sempre la digestione?

Vuoi riprovare o lasciamo stare?
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Re: FikaSicula e il bon ton
« Risposta #108 il: Giugno 08, 2012, 14:11:54 pm »
Sarà sempre la digestione?



comincio a pensare che il problema tuo nei miei riguardi, sia altro  :)

Citazione
Vuoi riprovare o lasciamo stare?

Lasciamo stare per i motivi di cui sopra.
Anche perchè sulla posizione dell'articolista (ma non solo proprio sulla posizione delle posizioni ONU in merito ho scritto nella metà del post sopra).

Quindi no, lasciamo stare perchè non ho nemmeno capito cosa vuoi sapere.. se volevi farmi notare di essere off topic.. beh è off topic anche il tuo.

Non so che dirti.
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Re: FikaSicula e il bon ton
« Risposta #109 il: Giugno 08, 2012, 14:29:19 pm »

A me pare che Fikasicula qui abbia risposto, non vorrei sbagliarmi ma mi pare che abbia detto che era "ovvio che si intendeva la prima causa di morte violenta"...

Ovvio una sega :D
Ma mettendo morte violenta è una cosa ridicola, che vuol dire?
Morte sul lavoro son morte violenta?
Morte in incidente stradale sono morte violenta?
Se no rimane omicidi, e i colpevoli son uomini e donne
Cavolo allora la seconda causa di morte degli uomini e la prima dei bambini son le donne :doh:

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Re: FikaSicula e il bon ton
« Risposta #110 il: Giugno 08, 2012, 14:31:39 pm »
Ovvio una sega :D
Ma mettendo morte violenta è una cosa ridicola, che vuol dire?

questo era "ovvio"  :D

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Re: FikaSicula e il bon ton
« Risposta #111 il: Giugno 08, 2012, 14:39:52 pm »
comincio a pensare che il problema tuo nei miei riguardi, sia altro  :)


Oh... guarda, se hai di questi sospetti, parla pure chiaro, così ci sfanculiamo una volta per tutte e chi s'è visto s'è visto.
Però, se vuoi credermi, non c'è nessuna presa di posizione ideologica da parte mia.
Tant'è che, ad una seconda lettura, ho capito qualcosa in più e ti ho anche risposto.

Mi sorpernde soltanto il fatto che la tua risposta non riguarda la PAS.
Tuttavia tocca un problema non meno importante, ossia, il taroccamento delle statistiche.

Insomma... tu non sei fikasikula e se non mi facessi amico mi dispiacerebbe.

Ricorda che noi uomini, sarà perché c'abbiamo un solo neurone, sarà perché ci piace organizzarci così, amiamo trattare un argomento alla volta.
Soprattutto dopo mangiato.
Se puoi, tienine conto.
;-)
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Offline cancellatow

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Re: FikaSicula e il bon ton
« Risposta #112 il: Giugno 08, 2012, 14:49:00 pm »
questo era "ovvio"  :D




 :clapping:

Vero, è un discorso che va alla pancia e non al cervello
Mo che mi ci fai pensare i primi a scrivere morte violenta furono quelli di Maschile Plurale :sick:
In mezzo alle cazzate ci mettono qualche verità inutile? :unsure:

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Re: FikaSicula e il bon ton
« Risposta #113 il: Giugno 08, 2012, 15:03:10 pm »

Anche perchè sulla posizione dell'articolista (ma non solo proprio sulla posizione delle posizioni ONU in merito ho scritto nella metà del post sopra).

Quindi no, lasciamo stare perchè non ho nemmeno capito cosa vuoi sapere.. se volevi farmi notare di essere off topic.. beh è off topic anche il tuo.

Non so che dirti.


Si... poi, ad una seconda lettura ho visto che avevi espresso delle opinioni.

Non so se dietro a fikasikula possa esseci una redazione come nel caso di "malafemmina".

Lo schema mentale di fikasikula è elementare ma costrante:
uomo = maschio, brutto, cattivo, violento, maschilista => TORTO;
donna = Donna (e non femmina), bella, brava, vittima, femminista => RAGIONE.

nel caso ci siano dietro più persone... Beh... ste cose costano...

Chi paga e perché?

Ed è la stessa domanda che mi faccio per femminismo a sud, violenza di genere, comunicazione di genere ecc....
Chi mantiene tutte queste nullafacenti a postare sciocchezze e ad inventar balle su questi siti?
 

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Re: FikaSicula e il bon ton
« Risposta #114 il: Giugno 08, 2012, 15:13:25 pm »

Mi sorpernde soltanto il fatto che la tua risposta non riguarda la PAS.




come no?

Non posso dare un giudizio sulla PAS in termini medico-scientifici, in quanto non sono medico nè psicologo. Posso solo farmi un'idea sentendo dibattere medici e psicologi sul tema. Posso solo farmi un'idea guardando Wikipedia per dire..  ;) laddove per Wikipedia intendo il materiale divulgativo in rete. Allora se guardo Wikipedia

Citazione
La sindrome di alienazione genitoriale (o PAS, dall'acronimo di Parental Alienation Syndrome) è una controversa ed ipotetica dinamica psicologica disfunzionale che, secondo le teorie personali dello psichiatra statunitense Richard A. Gardner, si attiverebbe in alcune situazioni di separazione e divorzio conflittuali non adeguatamente mediate.
 
La PAS è oggetto di dibattito e ricerca, in ambito scientifico e giuridico, da quando è stata originariamente proposta da Gardner nel 1985; la sindrome non è infatti riconosciuta come un disturbo psicopatologico da parte della grande maggioranza della comunità scientifica e legale.
 
La PAS non è inclusa nell'attuale DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dell'Associazione Psichiatrica Americana, APA) [1]. Negli Stati Uniti, il concetto sotteso dal costrutto PAS sta evolvendo e, per sottolineare questa nuova fase, è stata proposta una differente denominazione e concettualizzazione: il PAD, Parental Alienation Disorder (in italiano "Disturbo da Alienazione Genitoriale"). Questa proposta, avanzata da William Bernet [2], è sintetizzata in un articolo pubblicato dall'American Journal of Family Therapy, numero 5 del 2008, il cui abstract recita:
 



« Nonostante il Disturbo da Alienazione Genitoriale (PAD) rappresenti una grave condizione di disagio mentale che affligge molti bambini e le loro famiglie, esso non è una diagnosi e non è neppure menzionato nel Manuale Statistico e Diagnostico dei disturbi mentali. Questo articolo, presenta argomentazioni per considerare il PAD come diagnosi: Il PAD è un esempio prototipico di patologia relazionale; la fenomenologia PAD è quasi universalmente accettata dai professionisti della salute mentale; il PAD è un costrutto valido ed attendibile. L'adozione dei criteri per il PAD stimolerà ricerche sistematiche e, questa stessa adozione, ridurrà l'abuso del concetto di PAD e migliorerà il trattamento dei bambini affetti da questo disturbo. »
 





In Italia la Sindrome di Alienazione Genitoriale è contemplata nelle "Linee guida in tema di abuso sui minori" della “Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (S.I.N.P.I.A.)”, come forma di abuso psicologico

embè, io capisco che c'è qualche remora sul fatto se considerarla "sindrome" o "disordine". E però un qualche cosa che hanno individuato come problema relazionale causato e agito da qualcuno su qualcun'altro esiste.

Ora l'articolo che tu hai postato, non parla affatto di PAS, secondo me, parla di violenza di genere e parla  di discriminazione della donna e diritti della donna, (e tra l'altro, per come ti leggo, hai detto la stessa cosa) e a margine, tira in ballo la PAS.

Parla di cultura stabilita dall'ONU che, sempre secondo me, a margine sconfina anche nella PAS.

Quindi, no, non trovo di aver parlato di troppe cose fuori tema o insieme. L'argomento è uno solo. Ed è il tema ideologico e culturale.

Citazione
Tant'è che, ad una seconda lettura
,

non so te, però io cerco di leggere sempre due volte un post, se voglio rispondere. Non è che sia un consiglio, ognuno fa pure come gli pare, pure a me sarà capitato di dare risposte affrettate e di rendermi conto dopo che, se avessi perso cinque minuti in più a leggere, avrei evitato la sfilza di post di spiegazioni e controspiegazioni infinite, però cerco di non farlo sistematicamente. Perchè capisco che poi si appesantisce la discussione, nascono flames, malintesi.

Insomma, è vero m'interessa sempre e molto di più la sostanza, e però cerco pure di badare un po' alla forma e soprattutto alla mira  :P





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Re: FikaSicula e il bon ton
« Risposta #115 il: Giugno 08, 2012, 15:25:01 pm »

Insomma, è vero m'interessa sempre e molto di più la sostanza, e però cerco pure di badare un po' alla forma e soprattutto alla mira  :P



Ma chi paga fksk?
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Re: FikaSicula e il bon ton
« Risposta #116 il: Giugno 08, 2012, 15:36:08 pm »



 
Ma chi paga fksk?

 Valerie Solanas!  :lol:


 

Offline Rita

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Re: FikaSicula e il bon ton
« Risposta #117 il: Giugno 08, 2012, 15:39:52 pm »
Ma chi paga fksk?


macchenesò, secondo me nessuno.  :lol:

Non è che ha inventato lei/loro la "prima causa di morte", non è che ha fatto lei la statistica ISTAT sulla violenza donne etc. etc.

Alle spalle ci sono quarant'anni di studi di genere, c'è Differenza Donna, Fondazione Pangea, e tutti l'altri che leggi più su.


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Offline Rita

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Re: FikaSicula e il bon ton
« Risposta #118 il: Giugno 08, 2012, 15:41:23 pm »


 
 Valerie Solanas!  :lol:


 

 :D bravo Fabrizio: secondo me hai ragione, è un simbolo, ma se vuoi dire che dipende da come il simbolo viene usato hai ragione...
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Re: FikaSicula e il bon ton
« Risposta #119 il: Giugno 08, 2012, 15:42:47 pm »
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