Io credo che il problema profondo di questa epoca, o uno dei problemi profondi, sia l'identità sessuale. Tempo fa si iscrisse al forum un ragazzo, Enrico, che si dichiarava un femminista della differenza, e che sosteneva la necessità di maschi e femmine di ri-costruirsi un ordine simbolico autonomo.
Ammettere la validità del suo ragionamento è stato per me una fatica. Primo perché il ri-costruire implica il fatto che abbiamo perso già qualcosa, il "contentino dello sconfitto", che non si addice molto al mio carattere battagliero. Secondo perché proveniente da uno che si dice *femminista*. Terzo perché i valori di base della ricostruzione possono essere svilenti, in quanto valori creati da una società fondamentalmente anti-maschile. Voglio dire: creiamoci noi uomini una nuova identità, un nuovo ordine simbolico partendo dal nostro ruolo di mammi?
Capirete bene che stiamo sulle sabbie mobili e sul confine della truffa.
Però però, Enrico aveva da un punto di vista diametralmente opposto condiviso con noi quello che secondo me è il problema radicale, di fondo, ontologico, di tutta la QM: quello dell'identità, del Senso, della proiezione sul futuro della propria azione, dell'auto-narrarsi, del riconoscersi, valorizzarsi, dell'essere in grado di piacersi e (di conseguenza) di piacere, come uomini, maschi, sani. Nella mente, nel corpo e nell'auto-stima.
Non come stupratori e femminicidi, come la società di oggi vorrebbe farci sentire.
Allora noi, come forum qm, cosa avremmo dovuto fare? Parlare con Enrico, come chiedevo io, o cacciarlo perché era un femminista?