Sempre ho visto l'aborto come una crudeltà imposta da un uomo su una donna. Anche nella vita anche nei film è sempre lui quello che non vuole il bimbo mentre a lei piacerebbe tenerlo ma lo fa per fargli piacere o perché lui la lascia se rimane incinta. Ci sono anche eccezioni, come sempre. Io ho sentito non un uomo che erano furiosi quando la fidanzata (e non si conoscevano da mesi ma da anni) è rimasta incinta. Poche cose mi sembrano cosi deludenti che essere felice di essere incinta e il tuo uomo ti rifiuta invece di essere felice con te ed essere mandata sotto il coltello da lui.
Perché condannate allora cosi in linea i medici che farebbero ciò che infatti molti uomini desiderano?
L'aborto è un concentrato di ingiustizie sessiste.
L’aborto coinvolge tre individui.
Una decide e gli altri subiscono la scelta.
Obbligo di notizia di gravidanza
Una donna resta incinta a causa di un rapporto occasionale e non è tenuta ad informare il/i presunto/i padre/i.
INGIUSTO.
Una donna può decidere di tenere il bambino, di abbandonarlo in ospedale o di ucciderlo senza consultarsi con il/i presunto/i padre/i.
INGIUSTO.
Una donna può abortire senza che il consenso (o meno) del il/i presunto/i padre/i venga perlomeno registrato nella documentazione sanitaria.
INGIUSTO
Un uomo che volesse salvare la vita di suo figlio non avrebbe il diritto di proporre il proseguimento della gravidanza e il successivo abbandono del figlio in ospedale, potendo contare sull’affido esclusivo del bimbo senza alcun onere per la madre.
INGIUSTO
Se la donna volesse tenere il figlio contro la volontà del padre, questi, è comunque tenuto al mantenimento del piccolo.
INGIUSTO
(in ottica paritaria, dovrebbe essere previsto l’aborto maschile, ossia il rifiuto al mantenimento del figlio indesiderato)
Essere favorevoli all’aborto non è un obbligo.
Anche chi è favorevole all’aborto, come me, che avrei votato a favore, non può fare a meno di riconoscere i diritti di:
- non abortire e di essere informati dai consultori sulle varie possibilità di scelta (ad esempio abbandono del figlio in ospedale);
- non uccidere, cioè essere obiettore.
La libertà finisce quando comincia quella degli altri.
Non si può obbligare un medico ad uccidere.