vedo che ci avviciniamo, anche se a me sembrava che il primo post fosse chiaro
San Tommaso infatti ritiene che l'embrione non sia individuo umano da subito, diciamo che S.Tommaso è vicino (dal punto di vista scientifico) alla 194: all'inizio è un grumo di cellule, vivo si, ma non titolare di diritti, non è un individuo
e S.Tommaso rappresenta una tradizione teologica, sconfitta, su questo punto, nel 1854
la tradizione teologica che possiamo chiamare tomista per semplicità, era in polemica con quella che possiamo chiamare agostiniana, francescana o Duns Scotiana. Lo scontro è vecchio di secoli: ricordo che per Gesù il momento dell'Incarnazione è sempre stato considerato coincidente con quello del concepimento. S.Tommaso avrebbe avuto da ridire, non era del tutto convinto, avrebbe preferito qualche mese + in là.
A questa discussione è stata messa la parola fine nel 1854, con il dogma dell'Immacolata Concezione: se Maria è stata concepita l'8 Dicembre, l'individuo Maria inizia in quell'istante. La discussione è chiusa. Sapete che casino dire: l'8 Dicembre è stato concepito un grumo di cellule, come qualunque altro grumo, dopo qualche mese in quel grumo è stata infusa l'anima di Maria ...
Stabilire l'inizio (e la fine) dell'individuo è importante per una serie di ragioni, anzitutto per i diritti di quell'individuo. Il fatto che alcune malattie di quell'individuo in alcune fasi della vita siano più o meno curabili è secondario. Il problema è che se è un individuo non lo puoi mangiare per cena.
Vi ricordate di quell'aereo cascato in mezzo ad un giacciaio? ad un certo punto i superstiti iniziarono a mangiare le membra dei compagni morti. Ora, per quanto la cosa sia repellente, è giustificata per la sopravvivenza. Ma se avessero volontariamente ammazzato un loro compagno per mangiarselo, non sarebbe altrettanto giustificato. Nel Cavallo Rosso di Corti si racconta che i prigionieri italiani in Siberia, quando un loro compagno si feriva e sentivano l'odore del sangue, uscivano di testa e cercavano di ammazzarlo per mangiarlo. Lo riteniamo inaccettabile perchè il prigioniero ferito è ancora un individuo umano. Al contrario i prigionieri morti non sono più individui, quindi per la sopravvivenza dei superstiti, fatto salvo ogni necessario rispetto dei morti, mangiarli è accettabile.
Se questi vi sembrano ragionamenti astratti, pensate che in realtà tutto ciò lo facciamo quotidianamente con il trapianto di organi. Definire esattamente la fine della vita umana è fondamentale se non vogliamo correre il rischio di vedere un tale con un camice e un bisturi che ci corre dietro...
Ci sono film di fantascienza che ipotizzano lo stesso trattamento ai cloni. In teoria possiamo usare nella stessa prospettiva i feti abortiti, se si riesce ad estrarli senza danneggiarli troppo.
En Passant: anche le donne che abortiscono in fin dei conti di questo sono convinte, perchè non credo che mangerebbero volentieri il prodotto dell'IVG, e sarebbero comunque perplesse ad usare creme di bellezza realizzate con lo stesso!