Ciao Cosmos e grazie di avermi risposto.
Non intendevo mancarti di rispetto, so bene che il post è tuo, ma visto che più persone hanno già risposto, io mi stavo riferendo a tutte le persone che hanno contribuito a questa discussione, per questo ho usato il plurale.
Ammetto di non avere letto Steffenoni e Fiorin, ma amo leggere e non è escluso che presto possa arricchire le mie conoscenze con questi testi.
Perdonami, ma continuo ad avere un dubbio: dando per scontato che sia vero il fatto che ben il 90% delle accuse di violenza in famiglia siano false, e io credo sempre alla buona fede di chi fa certe affermazioni (sicuramente una persona competente in materia, invece io non lo sono) io mi chiedevo esattamente questo, e a questo gradirei avere una risposta precisa:
Un VERO atto di violenza, che fa finire una persona all'ospedale (uomo o donna! e indipendentemente se l'aggressore sia uomo o donna!) va condannato o no? forse non mi spiego bene, voglio dire, se io adesso esco di casa, e un tizio mi aggredisce (ma pure fosse unA tiziA non cambia) e mi riempie di pugni per rapinarmi, e io finisco all'ospedale, io come mi devo comportare? E se io ho i segni effettivi sul mio corpo, si può dubitare che io abbia veramente subito un'aggressione?
Qui si sono riportati casi di violenza vera, o in realtà sono tutti casi inventati, mai successi? e se lo sono (inventati) come si fa a saperlo con certezza?
Spero che avrai un pò di pazienza Cosmos, sono ancora una novellina qui, e forse commetto qualche errore, se me lo fai notare mi fai solo del bene
Una curiosità: tu hai letto gli altri miei messaggi? Sono in "violenze con donne come aggressori". Vedo che sei una persona intelligente ed attenta, e mi piacerebbe avere un tuo parere.
Ultima cosa, ma non meno importante: ti prego (ma lo chiedo a chiunque mi stia leggendo) fammi capire se e dove sbaglio nell'esprimermi, ovvero se sto offendendo o mancando di rispetto a qualcuno di questo forum (come il fatto del plurale maiestatis) perchè io aspiro sempre a migliorarmi soprattutto nelle mie relazioni e interazioni con gli altri.
Grazie
Sicuramente che un vero atto di violenza va condannato(chiunque ne sia la vittima e chiunque ne sia l'autore-o l'autrice):su questo mi pare non possano esserci dubbi o malintesi.
Ne' io sono contrario all'esistenza di strutture protette per le vittime della violenza(anche per gli uomini,naturalmente).
Mi pare semplicemente un atto di civilta' arginare,per quanto possibile,gli atti di violenza.
Quello di cui si discute spesso in questo forum e' l'uso distorto che se ne puo' fare:ci ricordiamo tutti di come alcuni atti di violenza commessi da stranieri su Italiani siano stati usati strumentalmente per giustificare politiche xenofobe,non e' vero?
Lo stesso fa il femminismo:prende casi di violenza reale e li usa come pretesto per campagne sessiste contro gli uomini(tutti gli uomini,anche quelli che mai hanno fatto o faranno violenze).Crea un clima di allarme sociale in chiave anti-maschile del tutto simile a quello attuato contro alcune minoranze(in questo con l'aiuto massiccio dei mass-media,equamente schierati dalla parte della xenofobia e del sessismo ),ingigantisce i dati sulla violenza(tipica e' l'affermazione che la causa prima di morte per le donne fino ai 44 anni sarebbe l'assassinio da parte di un uomo-circa 160 casi annui a fronte di alcune migliaia di donne morte solo in incidenti ed infortuni,per non parlare delle malattie),chiede l'introduzione di legislazioni che riducano i diritti civili di tutti gli uomini,di fatto abolisce(solo per gli uomini,naturalmente)lo stato di diritto stabilendo l'inversione dell'onere della prova(e' l'imputato che,nel caso di mancanza di prove oggettive,deve comunque provare la sua innocenza,poiche' la sua testimonianza non e' ritenuta di eguale valore rispetto alla donna;non ricorda forse il diritto islamico,dove la parola di una donna vale la meta' di quella di un uomo?).
Ora,le femministe hanno spesso ricordato(giustamente)che le vittime delle violenze sono le nostre sorelle,le nostre figlie,le nostre madri,le nostre amiche,le nostre compagne;peccato che dimentichino che gli uomini accusati ingiustamente(e che facilmente finiscono,e restano,in carcere da innocenti)sono i loro figli,i loro amici,i loro compagni,i loro padri,i loro fratelli.O forse il punto e' che per loro essi non sono realmente altro che "maschi",una categoria di esseri subumani del tutto sacrificabili(anche altri nel passato hanno visto le cose in questo modo e,nonostante l'ideologia ufficiale affermi che viviamo in un'era di continuo progresso,la realta' e' ben diversa).
Non saprei poi dire quanti siano i casi di innocenti denunciati(non credo proprio siano il 90%,ma sono sicuramente molti di piu' di quelli ammessi dalle femministe e i loro seguaci-se non altro perche' un uomo,un "maschio" come usano" gentilmente" chiamarci-per loro e' sempre colpevole del massimo crimine immaginabile:essere un uomo).
Come ho gia' detto,tutti i violenti/e vanno fermati/e e tutte le vittime vanno adeguatamente e fermamente difese/i,ma cio' non ha nulla a che fare con i veri obiettivi del femminismo.
ciao