Autore Topic: I vaniloqui della vagina  (Letto 22175 volte)

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Re: I vaniloqui della vagina
« Risposta #30 il: Giugno 24, 2012, 11:45:54 am »
eh.. ma Giulia, appunto parlavamo del fatto che è più facile per chi non ci mette la faccia e il nome poter variare anche il proprio pensiero su determinati temi,
Sì però come ho già detto i motivi per cui uno vuole restare anonimi possono non c'entrare un fico secco con la possibilità di cambiare idea ogni minuto, perché può essere  dovuto per tutt'altre ragioni già dette e anche condivisibili.
Che ne sappiamo noi se sia più  facile o meno essere coerenti con ciò che si scrive in rete se non sappiamo le ragioni reali, ma decidiamo noi quale deve essere?
Questa del non metterci la faccia per presunta incoerenza  è solo un ipotesi, così si fanno giusto i processi all'intenzioni.

Volendo se ne potrebbero fare mille altre ipotesi, magari tutte queste donne anonime non sono per nulla fighe virtuali, ma cozze per questo restano nascoste dietro ad un nick, oppure al contrario sono troppo fighe o si ritengono tali e si nascondono perché temono di essere contattate a raffica da ritrovarsi la casella postale pieno di email...oppure che ne so, temono di essere  attaccate da  persone sconosciute poco raccomandabili nella vita privata o a lavoro, oppure dalla finanza ( con sti tempi non è da escludere :P), insomma perchè bisogna avere pregiudizi proprio sui loro pensieri che pur di prenderli per genuini, non possiamo fare?

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Re: I vaniloqui della vagina
« Risposta #31 il: Giugno 24, 2012, 13:01:18 pm »
a. Tutte le donne lavorano. Il femminismo diventa inutile.
(citazione di vnd)

anche se tutte le donne lavorassero il femminismo non si fermerebbe, ci sarebbe ancora bisogno di colpevolzzare l'uomo, la guerra morale contro gli uomini è la chiave di tutto. il lavoro (o non lavoro) femminile è del tutto marginale in questo.

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Re: I vaniloqui della vagina
« Risposta #32 il: Giugno 24, 2012, 16:43:17 pm »
Non si tratta di vero raddoppio.
Le lavoratrici non possono essere impiegate a 360° offrendo lo stesso rendimento maschile.
Questi concetti non valgono in una economia programmata di tipo comunista.
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

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Re: I vaniloqui della vagina
« Risposta #33 il: Giugno 24, 2012, 18:24:45 pm »
a. Tutte le donne lavorano. Il femminismo diventa inutile.
(citazione di vnd)

anche se tutte le donne lavorassero il femminismo non si fermerebbe, ci sarebbe ancora bisogno di colpevolzzare l'uomo, la guerra morale contro gli uomini è la chiave di tutto. il lavoro (o non lavoro) femminile è del tutto marginale in questo.

Verrebbe a mancare la spinta delle multinazionali e nel giro di un decennio le femministe sparirebbero.
Nel contempo, però, il potere d'acquisto di salari e stipendi sarà dimezzato.


Siate grate alle ultime casalinghe. E'  grazie a loro se vi potete ancora permettere le ferie.
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Re: I vaniloqui della vagina
« Risposta #34 il: Giugno 24, 2012, 18:29:22 pm »
Il fatto è che sia l'occupazione femminile che i salari sono tra i più bassi d'europa, per cui non torna sto discorso.

I salari femminili, al netto di straordinari, indennità di anzianità e premi che i privati possono dare a chi secondo loro rende di più, sono uguali a quelli maschili.
I dati sulle morti bianche dimostrano che le donne non vogliono fare certi mestieri
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Re: I vaniloqui della vagina
« Risposta #35 il: Giugno 24, 2012, 18:30:11 pm »
Verrebbe a mancare la spinta delle multinazionali e nel giro di un decennio le femministe sparirebbero.
Nel contempo, però, il potere d'acquisto di salari e stipendi sarà dimezzato.


Siate grate alle ultime casalinghe. E'  grazie a loro se vi potete ancora permettere le ferie.

mah..
detta cosi non mi sembra che abbia molto senso.

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Re: I vaniloqui della vagina
« Risposta #36 il: Giugno 24, 2012, 18:51:14 pm »
a. Tutte le donne lavorano. Il femminismo diventa inutile.
(citazione di vnd)

anche se tutte le donne lavorassero il femminismo non si fermerebbe, ci sarebbe ancora bisogno di colpevolzzare l'uomo, la guerra morale contro gli uomini è la chiave di tutto. il lavoro (o non lavoro) femminile è del tutto marginale in questo.

La guerra contro il mito del maschilismo ha il solo scopo di unire le diverse fazioni femministe (ad esempio dx e sx) contro un nemico comune.
Lo si fa con i popoli sottosviluppati e con eccesso di coscienza di se, come ad esempio i paesi islamici che invece a guardare alla disparità economica esistente tra sceicchi e popolo, sono educati ad odiare l'uomo occidentale.
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Re: I vaniloqui della vagina
« Risposta #37 il: Giugno 24, 2012, 19:04:17 pm »
mah..
detta cosi non mi sembra che abbia molto senso.

Eh... Lo so che non sembra, ma un po' ce l'ha.

A scuola, quando ti hanno insegnato storia, hanno volutamente omesso di insegnarti le rivolte.... (beh... a parte rivoluzione francese e sovietica). Le rivolte accadono quando il popolo viene impoverito oltre una certa misura.
Quando un uomo torna a casa e vede il figlio che piange dalla fame, sente di aver fallito in qualcosa ma si sente colpevole... quando però, parlando con altri uomini, capisce che tutti si trovano nella sua situazione, capisce che non può essere colpa sua e da quell'istante la vergogna scatta in rabbia.
(Situazione molto simile alla presa di coscienza maschile...)

Ora... il gioco della classe dominante è quello di sfruttare al massimo il popolo.
Ad esempio, con l'immigrazione massiccia e clandestina, ottieni abbassamenti di salari e stipendi a causa della maggior disponibilità di lavoratori disoccupati, alcuni dei quali, spinti, per necessità, alla concorrenza sleale.
Un altro modo, geniale, è stato convincere le donne a rinunciare al privilegio dell'esonero dal lavoro retribuito in ossequio alla maternità e lavorare a fianco agli uomini e al posto degli uomini.
(Faccio presente che per ogni donna, che nelle guerre, andava a lavorare al posto di un uomo, quell'uomo, prima fortunato perché esonerato, veniva automaticamente mandato a combattere e a morire. Ogni donna lavoratrice della prima e della seconda guerra mondiale aveva sulla coscienza un uomo. Ma questa è un'altra storia...)
Avere donne lavoratrici, consente di avere due salari per famiglia e rende possibile il loro dimezzamento senza scendere al di sotto della soglia di ribellione.
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Re: I vaniloqui della vagina
« Risposta #38 il: Giugno 24, 2012, 19:37:27 pm »
Eh... Lo so che non sembra, ma un po' ce l'ha.

A scuola, quando ti hanno insegnato storia, hanno volutamente omesso di insegnarti le rivolte.... (beh... a parte rivoluzione francese e sovietica). Le rivolte accadono quando il popolo viene impoverito oltre una certa misura.
Quando un uomo torna a casa e vede il figlio che piange dalla fame, sente di aver fallito in qualcosa ma si sente colpevole... quando però, parlando con altri uomini, capisce che tutti si trovano nella sua situazione, capisce che non può essere colpa sua e da quell'istante la vergogna scatta in rabbia.
(Situazione molto simile alla presa di coscienza maschile...)

Ora... il gioco della classe dominante è quello di sfruttare al massimo il popolo.
Ad esempio, con l'immigrazione massiccia e clandestina, ottieni abbassamenti di salari e stipendi a causa della maggior disponibilità di lavoratori disoccupati, alcuni dei quali, spinti, per necessità, alla concorrenza sleale.
Un altro modo, geniale, è stato convincere le donne a rinunciare al privilegio dell'esonero dal lavoro retribuito in ossequio alla maternità e lavorare a fianco agli uomini e al posto degli uomini.
(Faccio presente che per ogni donna, che nelle guerre, andava a lavorare al posto di un uomo, quell'uomo, prima fortunato perché esonerato, veniva automaticamente mandato a combattere e a morire. Ogni donna lavoratrice della prima e della seconda guerra mondiale aveva sulla coscienza un uomo. Ma questa è un'altra storia...)
Avere donne lavoratrici, consente di avere due salari per famiglia e rende possibile il loro dimezzamento senza scendere al di sotto della soglia di ribellione.

si, avevo capito che piu o meno il ragionamento era questo.
la mia opinone è che se si mette la questione "lavoro femminile" al centro di tutto (se le donne lavorano il femminismo finisce) si va fuori strada. non che la questione che poni tu non esista o non abbia senso, non ha senso per me porla alla radice del femminismo.


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Re: I vaniloqui della vagina
« Risposta #39 il: Giugno 25, 2012, 08:07:29 am »
Questi concetti non valgono in una economia programmata di tipo comunista.


Secondo me valevano anche per il comunismo.
Metti una donna a fare il muratore... Certo, puoi farlo, ma quanto ti rende?
Considerato che la devi pagare come un uomo, che senso ha?
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Re: I vaniloqui della vagina
« Risposta #40 il: Giugno 25, 2012, 08:09:51 am »

la mia opinone è che se si mette la questione "lavoro femminile" al centro di tutto (se le donne lavorano il femminismo finisce) si va fuori strada. non che la questione che poni tu non esista o non abbia senso, non ha senso per me porla alla radice del femminismo.



Ha senso se pensi al femminismo come ad una cosa inventata da uomini d'affari che hanno usato (e stanno usando) le donne come delle marionette.
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Offline Rita

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Re: I vaniloqui della vagina
« Risposta #41 il: Giugno 25, 2012, 09:28:19 am »
Sì però come ho già detto i motivi per cui uno vuole restare anonimi possono non c'entrare un fico secco con la possibilità di cambiare idea ogni minuto, perché può essere  dovuto per tutt'altre ragioni già dette e anche condivisibili.

il punto è che qui mi pare nessuno (e tantomeno io, e di questo, se permetti, sono sicura  :P) ha affrontato l'argomento delle motivazioni per cui si sceglie l'anonimato. Casomai io ho fatto una considerazione sul fatto che l'anonimato ti rende più facile (dopo che l'hai scelto) cambiare idea senza perdere troppo la faccia su molti fronti (proprio perchè non c'hai messo la tua reale)

Citazione
Che ne sappiamo noi se sia più  facile o meno essere coerenti con ciò che si scrive in rete se non sappiamo le ragioni reali, ma decidiamo noi quale deve essere?
Questa del non metterci la faccia per presunta incoerenza  è solo un ipotesi, così si fanno giusto i processi all'intenzioni
.

Non è che non si mette la faccia perchè si è incoerenti, non ho detto questo, ho detto esattamente il contrario.

L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

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Re: I vaniloqui della vagina
« Risposta #42 il: Giugno 25, 2012, 11:48:22 am »
Ha senso se pensi al femminismo come ad una cosa inventata da uomini d'affari che hanno usato (e stanno usando) le donne come delle marionette.

si ne abbiamo discusso molte volte, per ora è un ipotesi, tante cose tornerebbero, tante altre no. se hai la certezza che le cose sono andate cosi, puoi portare prove ad esempio in questa discussione:

http://www.metromaschile.it/forum/index.php/topic,5111.0.html

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Re: I vaniloqui della vagina
« Risposta #43 il: Giugno 25, 2012, 12:41:07 pm »
si ne abbiamo discusso molte volte, per ora è un ipotesi, tante cose tornerebbero, tante altre no. se hai la certezza che le cose sono andate cosi, puoi portare prove ad esempio in questa discussione:

http://www.metromaschile.it/forum/index.php/topic,5111.0.html

Il discorso è che nulla accade per caso.

Non so se hai letto l'ultimo libro di Eco... "Il cimitero di Praga".
Non lo cito per tirarmela, come potrebbe pensare qualcuno...  Non leggo mai romanzi e Eco è l'unica eccezione.

Qualsiasi cosa accada comporta sempre dei costi e i costi non li paga nessuno se non c'è una prospettiva di guadagno.
I romani dicevano "cui prodest?" chi ci guadagna? A chi conviene?

Ora... mi sembra evidente che il femminismo non sia convenuto sicuramente alla donne, come ci hanno insegnato a credere.
Sono forse più libere? No.
Più felici? Nemmeno.
Sono solo più schiave, come lo erano un tempo solo i loro uomini. Anzi... Forse lo sono più degli uomini. Perché alle donne, oltre al lavoro normale resterà sempre, in più, la cura della casa e dei figli.
Sono cose che sappiamo fare egregiamente anche noi, ma è giusto, in fondo, che in genere tocchi alle donne.
Noi facciamo già un sacco di altre cose che loro non vogliono o non possono fare.
Chi ci guadagna, allora?
Gli uomini?

I fatti dimostrano il contrario.

Ci guadagna chi sfrutta il lavoro altrui. Ed è così semplice...

Una multinazionale può avere un fatturato superiore al bilancio di uno stato.
Pensi che la Coca Cola, non avrebbe il potere, oggi, di fare o disfare il femminismo?

Io ne sono convinto.
Secondo me è molto più di un ipotesi.

Le prove?

Non so, ci sarebbe l'intervista al regista Aaron Russo...
Adesso guardo il link che hai postato. Probabilmente lo conoscete già.
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Re: I vaniloqui della vagina
« Risposta #44 il: Giugno 25, 2012, 12:50:52 pm »

Le prove?

Non so, ci sarebbe l'intervista al regista Aaron Russo...
Adesso guardo il link che hai postato. Probabilmente lo conoscete già.


http://www.ingannati.it/2012/02/14/femminismo/

E cominciano a crederci anche le femministe:
http://www.iodonna.biz/femminismo-finanziato-sottobanco/
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