Piaccia o non piaccia, la donna lavoratrice *costa* molto più di un uomo.
Come possibilità di impiego, in assenze, in termini di presenza sul lavoro straordinario e , quindi, della disponibilità di fare carriera e, infine, in pensione.
La donna non è stata selezionata per il lavoro retribuito, è stata selezionata per essere madre.
Il rifiuto femminista di questa naturale vocazione è del tutto anti scientifico.
Ora. La storia della civiltà ci ha condotto al rispetto della libertà degli individui.
Se una donna vuole lavorare e far carriera, bisogna riconoscerle questo diritto.
Ovviamente, non a discapito dei diritti degli altri.
I costi maggiori di una donna lavoratrice gravano, infatti, sulla collettività.
Una donna deve scegliere che cosa vuol fare da grande e farlo senza rompere le palle agli altri.
Fuoi lavorare, lavora.
Vuoi essere madre, sii madre.
Io sono qui a giocare a risiko con i miei amici. Arriva una donna e ci chiede di giocare con noi... Bene... dopo due turni comincia a rompere le palle e pretende che visto che risiko è un gioco maschilista lei vuole che il risultato dei suoi dadi valga di più e argomenta le sue richieste facendoci vedere degli articoli di Donna Moderna che dicono che le donne sono più adatte a giocare a risiki, più sveglie e più intelligenti ecc... Articoli scritti, naturalmente da donne che, facendo riferimento l'una con l'altra, in modo che loro amano definire "trasversale" sembra quasi che non si tratti di ciarlatanate inventate dalla medesima combriccola... ma ad una lettura più attenta la cosa non sfugge.
Il vaffanculo che ne segue è corale.
Ecco... nel mondo del lavoro sta accadendo questo da almeno quarant'anni.
Onestamente, io non ne posso più.
E vuoi la caramella, e vuoi la merendina, e vuoi il gelato ma... ad un certo punto, basta!
Comincio a valutare seriamente l'ipotesi che Veronesi stia invecchiando.
Prima di tutto, Ipazia sarebbe del 400 D.C.... Oltretutto si tratta per lo più di un mito illuminista creato a scopi puramente anticlericali (come se ci fosse stato bisogno di inventare errori della chiesa....).
La Montalcini non ha inventato una beata fava, ha soltanto coordinato dei gruppi di ricerca, composti anche da uomini, con procedure maschili e si è assunta il merito delle scoperte del team.
Beppe Grillo, che a volte sbalordisce per le sue verità agghiaccianti ma semplici, deve averla persino definita: "una vecchia puttana".
L'altra considerazione è questa.
Tutti, le donne in primis, sanno quanto certe donne diventino stronze e stupide in sindrome premestruale. A parte i costi, di cui ho già accennato... Ci rendiamo conto che un medico può salvare o no la vita di un essere umano?
E come possiamo stare tranquilli a sapere che le nostre vite sono in balia del ciclo della dottoressa che ci sta curando?