“Femmicidio e femminicidio sono crimini di Stato tollerati dalle pubbliche istituzioni per incapacità di prevenire, proteggere e tutelare la vita delle donne, che vivono diverse forme di discriminazioni e di violenza durante la loro vita – ha detto Manjoo lunedì a Ginevra -. In Italia, sono stati fatti sforzi da parte del Governo, attraverso l’adozione di leggi e politiche, incluso il Piano di Azione Nazionale contro la violenza”, riconosce, “questi risultati non hanno però portato a una diminuzione di femicidi o sono stati tradotti in un miglioramento della condizione di vita delle donne e delle bambine”.
A volte mi domando se questo accanimento al dettaglio insignificante sia reale o me lo sto immaginando io.
Intanto, dall'inizio dell'anno:
Morti sul lavoro nel 2012
Dal primo gennaio ad oggi 26 giugno sono morti SUI LUOGHI DI LAVORO 296 lavoratori ( tutti documentati) e 52 in giugno, oltre 585 se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere o sulle strade
http://cadutisullavoro.blogspot.it/Dati dell'Osservatorio di Soricelli, che è diventato oggi un punto di riferimento. Non coincidono con quelli dell'Inail. Secondo i dati Inail, nel 2011 ci sono stati 930 morti sul lavoro, con un calo del 4,4 % rispetto al 2010. Secondo l'Osservatorio le morti nel 2011 sono state invece 1170. «I dati Inail sono sottostimati di circa il 20% ogni anno perché monitorano solo i propri assicurati», spiega Soricelli. Sono tante le categorie che rimangono fuori dal conteggio: gli agricoltori pensionati, i militari, le forze dell'ordine. Sono morti sul lavoro quelle che avvengono nel tragitto da casa al lavoro (e viceversa), ma in questo caso: «I processi durano anni». Sommando queste categorie si stima, invece della diminuzione registrata dall'Inail, un aumento dell'11 per cento rispetto ai dati del 2011.