Io personalmente tendo a vedere, nel conflitto israeliano-palestinese, le prevaricazioni di un popolo (quello israeliano) sull'altro (quello palestinese), ma questo non sta a significare che Hitler aveva ragione (tantomeno il sottoscritto). Che poi ci sia una parte dell'intellighentia occidentale che non condanna la politica sionista relativamenta al massacro dei palestinesi per timore di incappare in una qualche accusa di antisemitismo (ma soprattutto per mero interesse) potrei anche essere d'accordo con te: ma lascia stare il nazismo per favore, non è certamente la soluzione ai nostri problemi. Come la storia ci ha dimostrato.
Credo che Ethans abbia centrato il punto. Non credo che riportare "fatti" storici per sostenere la propria tesi sia utile, si dice che per ogni fatto accaduto vi sono tre versioni, ma i dati storici riconoscono solo una: la versione ufficiale quella raccontata dai vincitori, (e i vincitori non sono certo gli Italiani....)
Bisognerebbe mettere in discussione se sia giusto sentire il peso dell'olocausto, dopo tutto noi non sappiamo nemmeno cosa sia accaduto e perché, abbiamo giusto l'unica versione ufficiale per conoscere e sapere. Vera o falsa ingigantita o meno, comunque non è colpa nostra, la maggior parte di noi nemmeno c'era.
Casomai siamo responsabili anche se indirettamente, per i morti ammazzati che si fanno oggi, per i cd principi universali e sul concetto tanto caro alle stesse vittime del nazismo - di non essere perseguitati per motivi ideologici.
Credo che per gli americani appoggiare Israele sia stato il male minore, perché, nonostante tutto, garantisce la democrazia e un approccio laico in fatto di diritto. L'America ha sempre sostenuto l'intenzione di "imporre" la democrazia, che giusto o sbagliata la si ottiene spesso e volentieri rastrellando un bel po' di "ribelli", e infatti a differenza i regimi islamici non vedono di buon occhio né la democrazia né tanto meno l'approccio laico.
Questo giustifica forse il doppiopesismo, la doppia moralità oppure i morti di serie B? No, è giustissimo denunciarla e criticarla come lo si fa verso qualsiasi altra ingiustizia, senza temere l'appellativo di antisemita e senza nemmeno cadere nel filo islamismo, altrimenti questo modo di fare non potrà che portare al tipico tifosismo da stadio dove bisogna schierarsi in un gruppo accusando l'altro di essere il male.
In verità le ragioni e i torti li hanno tutti, l'equilibrio - FORSE - sta nel far vedere chi ha in un dato momento storico la forza e la potenza per essere più distruttivo e prepotente dell'altro.
Io critico gli ebrei, i musulmani e i cristiani, perché bene o male le stronzate le trovi in ogni fottuto essere umano, non c'è bisogno di accusare un Mussolini, o santificare un Kennedy e insomma rinchiudersi in quei concettismi di bene e male che tanto quando si va in fondo hanno sempre delle crepe da farti venire i soliti dubbi.