Autore Topic: Rispondi al questionario: scopri il femminicida che è in te  (Letto 1646 volte)

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Offline Fazer

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Rispondi al questionario: scopri il femminicida che è in te
« il: Luglio 03, 2012, 16:47:28 pm »
http://27esimaora.corriere.it/articolo/omicidi-evitabili-i-segnali-che-permettono-di-prevenire-la-violenza-sulle-donne/

Uccise dai partner: è possibile prevenire? I segnali di rischio

di Elena T (al) ebano

Ancora una. Anche ieri una donna è stata uccisa. Il cadavere di Anna Sorrentino, 26 anni, ammazzata nella notte dal marito a Palma Campania, è stato rinvenuto in una pozza di sangue con un paio di forbici di grosse dimensioni conficcato nel petto. Anna, casalinga, era stata ferita in varie parti del corpo anche da forbici di dimensioni più piccole, i cui tagli, però, non le erano stati fatali.
 
Il marito,  35anni, Giancarlo Giannini, l’ha inseguita in casa e fin fuori il balcone della loro abitazione, in via Municipio al civico 92, dove i carabinieri l’hanno rinvenuta priva di vita. Ad allertare i vicini, che hanno chiamato il 112, le urla della donna. Due figli, di 4 e 6 anni, erano in un’altra stanza. Ora sono stati affidati a uno zio di Anna. Le agenzie parlano di “raptus omicida”, “scaturito da motivi di gelosia e in seguito a un presunto tradimento della donna” .
 
Dopo, quasi sempre, si dice così: è stato un raptus. Gli omicidi di donne per mano dei partner o degli ex si raccontano spesso come la conseguenza di un momento di follia. Sono oltre 70 dall’inizio dell’anno; la media approssimata per difetto, ormai da anni, è di uno ogni tre giorni. Numeri da emergenza nazionale, eppure nessun politico lancia allarmi sicurezza – come invece succede quando ci si occupa di microcriminalità.
 
Perché? Uno dei motivi è che questi omicidi vengono percepiti come «privati» e «inevitabili»: se sono il frutto di un raptus, la loro origine è nella singola testa dell’uomo che uccide e nessuno può farci niente.
 
Molti interventi su questo blog hanno spiegato che non è vero: c’è un sostrato «culturale» che nutre la pretesa di disporre delle donne e della loro vita e legittima così la violenza. Le ultime ricerche mostrano anche qualcos’altro: che la maggior parte dei «raptus» sono prevedibili.
 
La psicologa e criminologa Anna Costanza Baldry ha analizzato 467 omicidi di donne avvenuti tra il 2000 e il 2004 e passati in giudicato, per i quali è stato individuato con certezza un colpevole, o che si sono conclusi con il suicidio dell’aggressore. Ha scoperto che solo il 10% degli uomini che uccidono è affetto patologie psichiatriche: tutti gli altri sono in grado di intendere e di volere, persone che sapevano quello che stavano facendo. Ma soprattutto che almeno nel 70% dei casi gli omicidi sono stati preceduti da violenze ripetute, maltrattamenti o stalking che si sono aggravati nel tempo, anche se non sempre sono stati denunciati (i risultati dello studio sono stati pubblicati in «Uomini che uccidono», scritto con il dirigente di polizia Eugenio Ferraro).
 
Significa che i cosiddetti femminicidi non arrivano inaspettati, all’improvviso, ma sono preceduti da una serie di comportamenti che costituiscono altrettanti segnali di rischio e quindi possono essere analizzati e riconosciuti per mettere in moto meccanismi di prevenzione e protezione.
 
«In nove casi su dieci se si valuta il rischio correntemente è possibile capire se ci sarà un’escalation della violenza – spiega Baldry – Esiste un preciso protocollo che identifica la probabilità di abusi domestici, il SARA. È un acronimo: “Spousal Assault Risk Assessment”, valutazione del rischio di violenza tra coniugi. Si tratta di un elenco di fattori che fanno riconoscere gli uomini propensi a ripetere e aggravare i maltrattamenti e le donne più vulnerabili».
 
Tra i campanelli d’allarme ad esempio ci sono gli atteggiamenti aggressivi, la scarsa attitudine a cercare o mantenere un lavoro e un eccessivo senso del possesso. Vietare alla propria partner di uscire o imporle come vestirsi non è semplice gelosia, ma il segnale che la si considera una cosa di cui si può disporre e su cui si può esercitare violenza.
 
Le donne, invece, sono considerate più esposte ad abusi gravi se, tra le altre cose, hanno un comportamento ambiguo (come accettare di rivedere l’ex violento dopo averlo lasciato), oppure se sono costrette da necessità oggettive a incontrarlo di nuovo (perché hanno figli in comune, lavorano nello stesso posto o abitano in un piccolo paese). Ci sono 10 fattori riconosciuti di rischio che riguardano gli uomini maltrattanti e 5 di vulnerabilità per le donne maltrattate.
 
Baldry tiene corsi di formazione sul protocollo antiviolenza per assistenti sociali, forze di polizia e operatori sanitari. Adesso però per la prima volta il SARA è stato trasformato anche in un questionario anonimo disponibile online, che chiunque può fare. Qui il link. Lo ha realizzato il Cesvis, il gruppo di lavoro di Baldry al dipartimento di Psicologia della Seconda Università di Napoli, con l’associazione Differenza Donna e il progetto europeo Dafne.
 
Per rispondere alle domande bastano un computer e pochi minuti. «Una volta compilati tutti i moduli si ottiene un codice, come al pronto soccorso: va dal “semaforo verde” (non ci sono rischi di abusi nella relazione), al “semaforo rosso”».
 
La luce rossa segnala alle donne già vittime di violenze il pericolo che si possano aggravare e raccomanda di chiedere aiuto ai centri specializzati. Il sito fornisce anche i numeri del telefono anti-violenza. Tutto nel rispetto della privacy.
 
«Di solito sottoponiamo il questionario per il protocollo SARA alle donne che si rivolgono ai centri anti-violenza – spiega Baldry – Ma chi arriva lì ha già fatto i tre quarti del percorso. Speriamo che fornirlo online sia un modo per aiutarle a chiedere aiuto: è il passo più importante».
 
Per approfondire
 
I 10 fattori di rischio degli aggressori
 
I 5 fattori di vulnerabilità delle vittime

Offline Fazer

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Re: Rispondi al questionario: scopri il femminicida che è in te
« Risposta #1 il: Luglio 03, 2012, 16:48:44 pm »
Per i link andatevi a spulciare l'articolo originale che non ho voglia di modificare il post per inserirli... :P

Offline COSMOS1

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Re: Rispondi al questionario: scopri il femminicida che è in te
« Risposta #2 il: Luglio 03, 2012, 20:13:22 pm »
c'è un link ad una università dove insegnarono illustri studiosi che ora si rivoltano nella tomba, dove le donne maltrattate possono compilare un questionario e sapere se devono preoccuparsi  :D

Cosima è entrata e ha risposto a queste domande:

Citazione
Risponda alle seguenti domande pensando a quello che è successo con il suo partner o ex partner nell’ultimo anno
Il mio partner (o ex) mi ha insultata, mi ha urlato contro
mai
raramenta
qualche volta
spesso
molto spesso
Il mio partner (o ex) mi ha spinta, strattonata, schiaffeggiata

Il mio partner (o ex) mi ha picchiata, presa a calci, a pugni

Il mio partner (o ex) ha distrutto le mie cose, ha minacciato di distruggerle, di farmi del male

o insultato, ho urlato contro il mio partner (o ex)

Ho spinto, strattonato, schiaffeggiato il mio partner (o ex partner)

Ho preso a calci, a pugni il mio partner (o ex)

Ho distrutto le sue cose, ho minacciato di fargli del male

Il mio (ex) partner è stato fisicamente violento con me

Il mio (ex) partner, che io sappia, in passato è stato violento fisicamente con un'altra donna o verso i figli

Il mio (ex) partner è stato violento fisicamente con altre persone conosciute o con degli sconosciuti

Il mio (ex) partner è stato arrestato

Il mio (ex) partner ha violato un ordine del giudice emesso in sede penale o civile

Il mio (ex) partner è stato violento con me quando ero incinta

Credo che il mio (ex) partner sarà di nuovo violento con me o con i miei figli se qualcuno non farà qualcosa per impedirglielo

Il mio (ex) partner ha cercato di impedirmi di scappare o di allontanarmi da lui, da casa

Il mio (ex) partner mi ha minacciato di farmi del male, di uccidermi

Sono stata costretta a subire rapporti sessuali da parte del mio (ex) partner

Non ho un telefono cellulare, nè un telefono fisso a casa che posso usare in caso di bisogno

Uso i mezzi pubblici, non ho la possibilità di prendere la macchina, non avrei denaro sufficiente per prendere un taxi se ne avessi bisogno

Vivo in una zona isolata dove non c’è nessuno che vive vicino a me

Ci sono figli minori che vivono con me in casa mia

Io e il mio (ex) partner abbiamo figli insieme

Ho figli minorenni nati da una precedente relazione che vivono con me

Il mio (ex) partner è un'alcolista, ha problemi con l'alcol

Il mio (ex) partner fa uso di droga

Il mio (ex) partner diventa più aggressivo e violento quando fa uso di alcolici o droghe   

Io faccio, o ho fatto, uso di alcolici, droghe dopo quello che mi è successo *

Dovrebbe dirci se nei prossimi mesi teme di subire violenze da parte del suo partner (o ex partner): *
Il mio (ex) partner mi limita nelle mie decisioni, nelle cose che voglio fare, circa le persone che voglio vedere

Il mio (ex) partner è eccessivamente geloso, mi controlla, mi perseguita (ad es. mi controlla il telefono, mi chiama in continuazione, mi manda sms, si arrabbia se non mi trova, mi insegue a piedi o con la macchina) 

Ho avuto pensieri o ricordi spiacevoli associati a quello che è successo con il mio (ex) partner che mi sono venuti alla mente pur non volendolo

Ho fatto sogni spiacevoli in riferimento a quello che è successo con il mio (ex) partner

Mi sono sentita infastidita da sensazioni o ricordi legati a quello che è successo con il mio (ex) partner

Mi sono agitata per il ricordo di quello a quello che è successo con il mio (ex) partner

Ho avuto delle reazioni somatiche (per es. palpitazioni, crampi allo stomaco, sudorazioni, vertigini)

Ho avuto difficoltà ad addormentarmi o a mantenere il sonno 

Mi sono sentita irritabile, ho avuto scatti di ira

Ho avuto difficoltà di concentrazione

E' diminuito il livello di consapevolezza dei potenziali pericoli per me e per gli altri

Mi sono innervosita o allarmata di fronte a qualcosa di inaspettato

Quanto si sente capace di concentrarsi nelle cose che fa di solito?

Sente di avere energie sufficienti per la sua vita di tutti i giorni?

Accetta il suo aspetto fisico?

Quanto sono facilmente reperibili le informazioni che le servono per la sua vita di tutti i giorni?

E' soddisfatta delle sue capacità di gestire le attività di tutti i giorni?

E’ soddisfatta della sua capcità di lavorare/studiare/occuparsi dei suoi interessi?

E’ soddisafatta di se stessa? 

Pensi di nuovo a quello che ha detto di aver subito da parte del suo partner o ex partner: Ha quindi mai subito una qualche forma di violenza? 

La violenza si è verificata anche nell'ultimo mese?

Ha denunciato le violenze subite alla polizia o ai carabinieri?

Ha mai chiamato il 112 o il 113?

Si è già rivolta in passato a un centro antiviolenza o a qualche altra struttura per farsi aiutare?

A seguito di quello che le è successo o le sta succedendo, ha mai pensato di farsi giustizia da sola?

Ha mai pensato a un progetto reale per difendersi dalle violenze subite?

Ha mai portato con sè un coltello o un altro oggetto contundente per difendersi in caso di aggressione? 


Il suo luogo di nascita

Il suo luogo di residenza

Il suo stato civile

Che tipo di relazione ha o aveva con la persona a cui ha fatto riferimento rispondendo al questionario?

Ha dei figli?

Qual è la sua attività lavorativa

Adesso cortesemente indichi, del suo partner (o ex):

Il suo luogo di nascita

Il suo luogo di residenza

Il suo stato civile

Ha dei figli?

Qual è la sua attività lavorativa

Ora vedrà il profilo che ha ottenuto, se è disponibile a rispondere nuovamente al questionario fra qualche mese, per vedere anche come stanno andando le cose, le chiediamo cortesemente di inserire qui sotto un indirizzo mail dove possiamo contattarla per ricordarle di riempire nuovamente il questionario, sempre in forma anonima e a tutela della Privacy.

Questionario realizzato dal Dipartimento di Psicologia, Seconda Università degli Studi di Napoli con l'Associazione Differenza Donna, Onlus.
Progetto Europeo Daphne, Baldry, AC., Roia, F. (2011) STRATEGIE EFFICACI PER IL CONTRASTO AI MALTRATTAMENTI E ALLO STALKING. Aspetti giuridici e criminologici, Franco Angeli, Milano."

Il presente questionario è coperto da copyright e non può essere copiato o utilizzato, in parte o integralmente.

a questo punto Cosima ha avuto il seguente punteggio  :lol:

Citazione

Il suo profilo:
Profilo Rosso
Sulla base di quello che ha dichiarato, la situazione sembra allarmante, da codice 'rosso', appunto. Se non lo ha già fatto chieda immediatamente aiuto dicendo tutto quello che è accaduto,  non solo le violenze fisiche che ha subito dal suo partner o ex ma anche quelle psicologiche, verbali, sessuali. Il rischio che il suo partner o ex partner possa ancora una volta aggredirla è elevato; probabilmente fino a quando lui non si assumerà le responsabilità di quello che ha fatto, le cose non miglioreranno, anzi. Se lei ha deciso di lasciarlo o lo ha già fatto, il pericolo è ancora più elevato perché lui farà di tutto per farla tornare indietro. Ma lei deve pensare alla sua incolumità e a quella degli eventuali suoi figli.
Chiami il numero verde nazionale contro la violenza 1522 che le indicherà il centro antiviolenza più vicino a lei o consulti il sito www.direcontrolaviolenza.it o www.sara-cesvis.org per ulteriori informazioni o consigli, legga, si informi, così potrà valutare che cosa può fare, cosa le consente la legge per la sua tutela e quelle dei suoi figli, se ne ha e intraprendere o continuare un percorso di uscita dalla violenza.
E ogni volta che accade qualcosa ove ha paura, si fidi delle istituzioni e chiami immediatamente il 112 o il 113 raccontando quello che è accaduto e si faccia aiutare e tutelare dai Carabinieri e dalla Polizia 

vabbè, dilettanti allo sbaraglio  :doh:

poi invece c'è un elenco di fattori di rischio:

Citazione
10 fattori di rischio degli aggressori
I comportamenti, le caratteristiche e i precedenti che aumentano la probabilità di un aumento della violenza da parte di chi maltratta:
1. Episodi pregressi di gravi violenze fisiche o sessuali (anche su altre donne: il maltrattante non è violento perché la vittima lo provoca, ma a prescindere: quasi sempre smette di perseguitare una donna solo perché «passa» a un’altra)
2. Minacce pesanti di violenza e morte, intimidazione nei confronti dei figli, lanci di oggetti durante i litigi
3. Escalation: nell’arco della relazione c’è stato un crescere della frequenza e intensità della violenza (anche se inframmezzata da momenti strumentali di riappacificazione, con lui che chiede scusa e lei che perdona). Se c’è stato un aggravarsi i maltrattamenti, è probabile che ci sarà ancora di più al momento della separazione. Per questo, se una donna decide di lasciare, è meglio farlo di nascosto
4. Precedente violazione di provvedimenti di polizia già emessi (ammonimento, sospensione della potestà e allontanamento). Questo fattore permette di valutare se le misure sono efficaci nella gestione del rischio oppure no e quindi se ne servono di più severe.
5. Atteggiamenti che giustificano o condonano la violenza (a livello culturale o religioso): se l’uomo minimizza, è molto geloso e possessivo, dà la colpa alla vittima, significa che non vuole riconoscere il disvalore giuridico o sociale della violenza.
6. Precedenti penali specifici o no (questo fattore «pesa» molto di più se ci sono reati contro la persona, per rissa, aggressione o simili)
7. Se i due partner si sono lasciati, o si stanno lasciando. È il momento in cui il pericolo aumenta di più. Ancora più a rischio sono le situazioni in cui i partner si sono lasciati e rimessi insieme. Il «tornare indietro» indebolisce molto la donna agli occhi del maltrattante: l’uomo vede che insistendo con le varie strategie (moine o violenze) riesce a ottenere quello che vuole.
8. Se chi maltratta fa abuso di sostanze, alcol o droga: abbassano la soglia di controllo e fanno delegare a uno stato di alterazione la gestione delle proprie emozioni
9. Disoccupazione o grave stato economico (non dovuto a cause di forza maggiore), scarsa attitudine a cercare a mantenere un lavoro, difficoltà ad avere a che fare con il denaro (gioco d’azzardo, vita al di sopra delle proprie possibilità)
10. Disturbi mentali, anche quelli come il disturbo di personalità o bipolare che giuridicamente non condizionano la capacità di intendere o di volere.
 

mah, sarà che la psicologia attualmente è appannaggio femminile e che le donne hanno not oriamente meno neuroni degli uomini, ma, fatemi capire, se una donna avesse questi fattori di rischio ( Episodi pregressi , Minacce pesanti, Escalation, Precedente violazione di provvedimenti di polizia,  Atteggiamenti che giustificano o condonano la violenza,  Precedenti penali, Se i due partner si sono lasciati, o si stanno lasciando,abuso di sostanze, Disoccupazione o grave stato economico, Disturbi mentali) tutti o alcuni, non la considerereste un pericolo?
Per quale ragione un criminale è un criminale se è un uomo, se è una donna no?  :hmm:

ma la cosa più patologica è qui:

Citazione
5 fattori di vulnerabilità delle vittime
Le caratteristiche che rendono le donne più esposte alla violenza:
1. Comportamento contraddittorio o ambivalente (l’ex partner ha avuto un ordine di allontanamento, ma la donna lo incontra lo stesso)
2. Il terrore: se la paura aiuta a chiedere aiuto e a intraprendere un percorso per uscire dalla violenza, il terrore immobilizza. Non di rado succede che le vittime, quando devono testimoniare, neghino tutto.
3. Assenza di servizi e strutture di assistenza alle vittime. Se mancano alternative materiali agli abusi (assistenza legale, alloggio, lavoro) è più difficile uscirne.
4. Elementi oggettivi che costringono le donne a rivedere chi esercita la violenza: eventuali figli, lavorare nello stesso posto, abitare in un piccolo paese.
5. Una disabilità fisica o psichica, la dipendenza dall’alcol, l’uso di sostanze stupefacenti
Alla fine l’operatore che applica il protocollo fa un bilanciamento per capire che tipo di provvedimenti prendere in ogni singolo caso: in particolare, nessuno dei 10 fattori fattori è la causa della violenza domestica, ma ognuno influenza la scelta dell'uomo di agirla


chissà perchè non viene citato quello che è l'elemento più a rischio per le vittime, da come emerge dalla lettura dei cosidetti femminicidi: l'utilizzo fraudolento dei vantaggi forniti dall'attuale sistema giudiziario!
Chissà perchè loro non vogliono accorgersi del fatto che quando le donne usano i vantaggi legali in modo immorale, buttando l'uomo fuori casa con false accuse di violenza, defraudandolo di ciò che possiede e produce, capita (sarà doloroso, ma dobbiamo ammetterlo) che questi perda la testa e diventi violento.
Le paucineuroniche elencano 5 caratteristiche delle povere vittime assolutamente risibili o comunque comuni a molte altre situazioni di conflitto, non solo al conflitto di coppia, e ignorano l'unica che troviamo quasi costantemente e praticamente solo nei conflitti di coppia.

Mah, e fose chi ha elaborato questi elenchi è pure laureato  :hmm:
preziose mani sottratte alla vanga!
Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

Online Massimo

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Re: Rispondi al questionario: scopri il femminicida che è in te
« Risposta #3 il: Luglio 04, 2012, 14:23:38 pm »
Nella società moderna, la donna può ammazzare, ma non può essere ammazzata.
Se ammazza, è legittima difesa, si è fatta - giustamente - giustizia da sola. Se viene ammazzata
è "femminicidio" (come volevasi dimostrare).

Offline Animus

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Re: Rispondi al questionario: scopri il femminicida che è in te
« Risposta #4 il: Luglio 04, 2012, 15:30:18 pm »
Il mio partner (o ex)

Il mio partner (o ex)

Il mio partner (o ex)
...

A me viene il dubbio che la principale causa dell'femminicidio sia ...la compagnia femminile.
Non è che son loro che istigano a fargli del male? :hmm:

Non lo so eh, è un'ipotesi non meno plausibile delle altre, mi pare.
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)