A me sembra si stia delineando un problema di incoerenza nell'impianto "femminismo".
Scusate se lo scrivo qui, che forse c'entra poco. Ma Gasparrini è un uomo. Che aderisce in toto alla logica anti-patriarcale, anti-cultura maschilista. Insomma è esattamente un uomo come da sempre lo vogliono (almeno in linea teorica) le femministe. O meglio, come da sempre è stato descritto nel sogno ideale del femminismo, così forse si capisce meglio.
Per la parità assoluta, lui pensa anche alle faccende domestiche, è intercambiabile con la moglie, contribuisce alla carriera della moglie, insomma l'uomo che lui descrive, che incarna come modello ideale. Non gliene frega niente se la sua donna ha avuto millemila esperienze sessuali. La faccio breve. Non parlo di lui, ma da come descrive l'uomo antisessista descrive l'uomo da sempre idealizzato e descritto dal femminismo.
E però per la parità completa manca la cavalleria, il riconoscimento che la donna è più debole e gli deve essere riconosciuta una maggior attenzione o tutela che dir si voglia.
Leggevo fra i messaggi delle utenti che contestavano il suo post su femminismo a sud... un "ma allora il termine femminicidio che l'abbiamo inventato a fare?" .. o una roba del genere.
Insomma, FaS da a lui il diritto pieno di parlare, di esprimersi, di riconoscersi anche come vittima del sistema, uguale in tutto ad una donna. E da contro anche alle donne che s'infastidiscono quando parla di sessismo, perchè il sessismo è solo quello rivolto ad una donna. Il femminismo ha sempre agito su questa linea (a partire dal nome).
E questa utente si chiede stupita.. ma perchè mo' mi contestate? e allora il termne femminicidio che l'abbiamo inventato a fare?
Io non dico che sono d’accordo sulla divisione binaria del mondo.
Dico che ci sono delle responsabilità ben precise.
E che nel mondo è importante da che punto si parte.
Negare le identità con le teorie Queer nn vuol dire che queste nn esistano più.
Io nn mi riconosco nella definizione di donna ma questo non vuol dire che il mondo intorno a me nn sia costruito per ricacciarmi nel mio ruolo ogni qual volta io provi ad uscirne.
quando dici”il sessismo è sistemico di una cultura e di quella cultura siamo tutt* vittime così come di quella cultura possono essere e in effetti sono tutt* veicoli.” posso essere d’accordo ma fino ad un certo punto.
Le responsabilità nn sono le stesse.
Sennò allora è tutto uguale.
Allora che abbiamo creato a fare la parola femminicidio?
Siamo noi donne a morire tutti i giorni per mano maschile.
Siamo noi ad essere stuprate.
Dai ma di che stiamo parlando?
Io nn dico che le femministe nn siano anche loro, come tutti e tutte, portatrici di pensieri discriminatori.
Ma dire che le donne sono responsabiili come gli uomini bho?
Mi fa perdere tutto il senso di questo blog.
guardate che dal suo punto di vista ha ragione. E' così e continua ancora così. Le donne sono discriminate e gli uomini sono i privilegiati.
E quindi, questo Lorenzo come si permette di parlare e di pretendere che le sue parole di privilegiato (ancora oggi, ci viene ripetuto continuamente che essere donna è più difficile che essere uomo,) valgano di più di quelle dell'oppressa?
Non ha tutti i torti, dal suo punto di vista.
Tanto è vero che Cybergrizz risponde
sessismo non sta a maschio come razzismo non sta a bianco se ragioni per categorie trasversali e superi quel retaggio per dualità binarie.
e quello che fa lorenzo non è “il minimo sindacale” (che cosa brutta che hai detto) come se dovesse timbrare un cartellino per accedere al nostro consesso. ciò che dice lui ha l’esatto valore delle cose che dico io. le mie parole non valgono di più perchè sono una donna. valgono di più di altre se dico cose che principalmente non discriminano e riconoscono il valore altrui, a partire da lorenzo.
non esiste una scala di valore degli esseri umani. mi sembra una visione questa oltremodo sessista. tra l’altro, sempre per parlare di femminismo che divide il mondo in donne e uomini e bianco e nero, diciamo che così ci siamo fottute il conflitto di classe, la differenza di classe, di identità politica che è quella fondamentale da tenere a mente perché io per esempio non ho nulla da spartire con una donna straricca e privilegiata e fascista o con un fascista in generale. queste sono le differenze che per me contano. il resto è anacronistico.
boh.. mi aspetto che fra un po' dicano anche che nei secoli e nei millenni l'oppressione è stata trasversale e che le donne ricche opprimevano insieme agli uomini ricchi le donne e gli uomini poveri e poi hanno detto le stesse cose che si dicono qui da dieci anni.
E non so, sinceramente non credo siano solo copiate, è che se cambi prospettiva, sei "costretta" dalla logica a rivedere determinate cose.
Mi sono capita?