SIAMO D'ACCORDO
E NON SERVE A NULLA
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/07/12/roma-e-lo-stupro-che-non-era-uno-stupro/Come può ella, tra tanti bei virgulti italici d’onore pregni, averla data spontaneamente ad un tunisino?
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Non si può togliere credibilità alle donne e non si può decidere che lui è colpevole anche se non lo è e non si può diventare tutti quanti una massa di moralisti che sorvegliano la sessualità altrui.
Quello che ho letto in questi giorni è di una caccia alle streghe. Di persone che decidono di scegliere per chi ha già scelto, come quelli e quelle che ambiscono a imporre moralismo alla scelta di chi pratica bdsm, ché ogni tanto qualche livido lo procura e qualche incidente, se sei ubriac@, pure, ma se non si mette distanza tra il moralismo e l’individuazione di uno stupro in quanto tale le donne saranno sempre più soggette a ogni genere di denigrazione ovvero, quando accade, saranno spinte a fottersene di mandare in galera un innocente pur di preservare la propria “reputazione” così come richiesto dalla cultura patriarcale.
Lo stupro è tale quando il rapporto non è consenziente. Ripetiamo: lo stupro è tale quando un rapporto sessuale, una invasione di quel corpo, non è consenziente.
E’ la consensualità il limite. E’ quel NO che diventa dirimente di tutta la faccenda. Se lei o lui dicono NO e l’altr@ continua allora è stupro.
la nostra amica FikaSicula rischia (dice lei) la scomunica per questo post, di cui riporto una parte
dov'è il problema? perchè rischia?
perchè lo abbiamo detto più volte: il femminismo ha due facce: la rivendicazione della parità tra maschi e femmine da un lato, gli interessi delle femmine ad ogni costo dall'altro
è difficile per una femminista essere onesta, rifiutare il comportamento ipocrita di chi in nome della parità cerca la prevaricazione
una femminista onesta ha due strade: la schizofrenia o il rogo
ma noi ci chiedevamo, anzi alcuni ingenui che da qualche settimana sembra non abbiano più nulla da dire, alcuni ingenui si chiedevano se fosse possibile il dialogo con il femminismo, erano anzi in ansia perchè nel forum c'erano utenti che sembravano disturbare il difficile parto
la posizione di FS va presa in considerazione per dare finalmente una risposta: è possibile un dialogo?
ammettiamo di aver a che fare con una femminista onesta
ammettiamo di aver a che fare con una femminista che vuole prendere in considerazione ambedue le campane
ebbene: discutiamo!
e cosa viene fuori? che lo stupro è un rapporto sessuale senza consenso
possibile che il dialogo con una femminista debba partire da questo punto?
1 è possibile, e la dice lunga sul livello di menzogna strutturale alla nostra società: ci combattiamo all'arma bianca sugli opposti fronti di questa guerra senza quartiere, e dobbiamo ancora chiarire perchè davvero ci combattiamo. Dobbiamo ancora metterci d'accordo su qual è il motivo del contendere! Una femminista onesta arriva a dire che anzitutto dobbiamo restituire al linguaggio la propria verità. Non si può fare alcuna battaglia vera senza un linguaggio vero. Se non torniamo alla verità delle parole resta solo la violenza
2 noi siamo partiti da un gradino ulteriore: posto che lo stupro è un rapporto sessuale senza consenso, ci siamo chiesti, nello stesso nascere della storia di U3000, come si manifesta il consenso. Se una donna può dire anche a distanza di anni: quella volta ebbi un rapporto contro la mia volontà, e l'opinione dell'uomo non conta nulla, siamo tutti stupratori fino a prova contraria.
3 Ma allora, se il dialogo dovesse cominciare ad un gradino più basso, dalle definizioni, che cosa dovremmo fare degli ultimi dieci anni? ci sarebbe ancora uno specifico della QM?
credo che alla fine, sia difficile un dialogo con il femminismo. Anche con la parte "sana", "onesta", perchè comunque anche quella parte si arena sullo scoglio del consenso.
È vero: lo stupro è un rapporto senza consenso. Ma non si può chiedere di documentare il consenso. Si deve documentare il dissenso.
Si deve dare una regola, un limite, una misura sotto la quale il dissenso manifestato non vale.
Perchè la menzogna sta nel dire a posteriori "io non volevo". Se non volevi, non ti dovevi infilare sotto le mie lenzuola. Io non posso distinguere tra un "noooo" e un "noooo", non sono abbastanza intelligente da capire quando è un no di dissenso e quando è un no di orgasmo. Si deve ribaltare l'onere della prova: non è l'uomo a dover provare di aver ottenuto il consenso della donna (ovviamente nella quotidianità: è evidente che le situazioni eccezionali, i rapimenti, gli stupri di guerra, etc, sono oltre il nostro discorrere), è la donna a dover dimostrare di aver espresso validamente il proprio dissenso.
Lei deve dimostrare di aver detto NO in modo assolutamente chiaro, esplicito, non ambiguo. Scusate, ma se davvero non c'è alcun dubbio che c'è stato un rapporto violento, senza consenso, nessuno qui difenderà lo stupratore. Ciò che non possiamo accettare è la condanna sulla parola e soprattutto a posteriori, la dipendenza del significato di una azione non dall'azione in sè, e neppure dal vissuto condiviso di quella azione, ma dalla scelta di lei. Se lei oggi decide che ieri era consenziente non è stupro, se lei oggi decide che ieri non era consenziente, è stupro.
Ed è ciò che di fatto sta accadendo per la vicenda dello stupro di Roma: i giornali, i magistrati e l'opinione pubblica, la stessa Fikasicula, tutti sono in attesa di sapere se lei ritiene di essere stata violentata a o no
Questo credo che sia oggi il nocciolo della QM:
la dipendenza dell'esistenza maschile dalla libera scelta della donna.