Dialoghi > Verso una Nuova Alleanza
Tremate tremate le streghe son tornate
Rita:
Tremate tremate le streghe son tornate..
Così recitava un vecchio slogan femminista.
Peraltro sottintendendo, anzi dichiarandolo che le donne vengono bruciate in quanto donne dai tempi del Medioevo e periodicamente appena le donne “alzano la testa” si “autodeterminano”, insomma vogliono liberarsi dalla schiavitù maschilista e patriarcale parte la caccia alle streghe da parte del sesso dominante che non ci sta alla parità, a perdere il ruolo di dominio e bla bla bla.
Serata estiva, per l’estate dei misteri al mausoleo della Bela Rusin (la storica amante del re Vittorio Emanuele II, poi diventata sposa morganatica) va in scena la conferenza “Miti e stregonerie del Piemonte” con Massimo Centini, professore di antropologia culturale ed esperto di stregoneria e miti correlati.
Ci vado (tanto è gratis) e ne rimango piacevolmente sorpresa.
Il professore è a disagio e lo dichiarerà più volte, perché in un’ora è difficile concentrare una materia così vasta e soprattutto così mitizzata e romanticizzata, non c’è alcun filo conduttore nella caccia alle streghe. Solo tre elementi: nel momento in cui la scienza, le arti, il diritto fiorisce (o rifiorisce, per i cultori dell’impero romano e della civiltà greca) parte la caccia alle streghe. Alle streghe credono tutti, non solo i popolani e gli ignoranti, ma fior di teologi, di giuristi, di scienziati, di medici. Questa è una delle domande chiave. La caccia alle streghe parte dal 1400 circa e va fino al 1700 circa. Da lì, con l’elemento comune della condanna delle eresie e della condanna del “demonio” si va affermando la caccia alle streghe col supporto dell’Inquisizione.
Non credete a chi vi parla di milioni di donne al rogo, di chi dice che sono stati di più i protestanti o di più i cattolici, (dice il professore) nel condannare al rogo gli eretici Lutero e il Papa sono andati d’accordo: casomai l’elemento predominante sono i luoghi. Al Nord appunto, fino all’Italia settentrionale compresa, Piemonte, Liguria e Triveneto, qualche raro caso in Toscana, poi man mano che si scende non ci sono casi documentati.
Ecco gli unici tre elementi: l’eresia, il tempo (durante il Rinascimento e l’Umanesimo) i luoghi e l’ambiente (agropastorale)
Gli Inquisitori poi non andavano a “caccia” di streghe, non si presentavano nei paesi chiedendo “avete streghe qui?”, no, venivano chiamati. Quando? Quando nella comunità c’era qualche anomalia: moria di animali, malattie, epidemie, incidenti , allora si accusava, in genere l’elemento più debole della comunità, chi stava in minoranza rispetto agli altri. Ma la caccia alle streghe partiva dalla comunità , dal basso e non dall’alto. Donne nel 98% dei casi documentati, donne sole perlopiù, con qualche eccezione di qualche marito che accusava la moglie perché strega.. ma ..dice il professore, le streghe ce l’abbiamo anche oggi, i capi d’accusa erano simili a “.. non mi fa vedere la partita di calcio perché dobbiamo andare a cena da sua madre”, in questi casi.
Non si può stabilire quante e quali furono le condanne.
E’ difficile avere casi completi in cui c’è l’istruttoria, il dibattimento e la sentenza in sequenza. Perlopiù c’è soltanto uno di questi tre elementi. Non c’è nessun filo conduttore per l’appunto: ci sono casi in cui il Tribunale dell’Inquisizione affidava al braccio secolare (non potendosi macchiare del crimine di togliere la vita) gli eretici /streghe per la condanna a morte e il Giudice secolare li liberava. Casi, al contrario, in cui il Tribunale dell’Inquisizione li assolveva e il Giudice secolare decideva diversamente e ribaltando la sentenza li condannava a morte.
Non è mai stata scritta una storia “economica” della caccia alle streghe, perché si potrebbe scoprire che dietro c’era un business di rimborsi spese (un po’ come ai tempi nostri nei casi di separazioni e divorzi) con ricerche del boia meno costoso (che magari non sempre uccide al primo colpo, ma tant’è.. la qualità si paga) donne che affittavano stalle per il periodo di detenzione di altre donne denunciate per stregoneria e che alla fine presentavano il conto.
Questi sono gli elementi. Poi si possono fare le ipotesi. Fino a cinquant’anni fa questa materia era ad esclusivo appannaggio degli storici e dei teologi.. oggi le discipline interessate sono parecchie, dall’antropologia alla psicologia.
Da antropologo il prof. Centini ci vede il capro espiatorio. Nella comunità agro-pastorale l’evento-disgrazia dev’essere normalizzato attribuendone la causa a un capro. Il secondo elemento è la vittima designata: nel 98% dei casi documentati appunto, una donna, perlopiù sola, (vedova o zitella) prostitute, levatrici e guaritrici. Molte, di fronte al Giudice che li accusava di fare mercimonio col demonio nei sabba negavano, molte ammettevano ma non di fare commercio col demonio.. no, con Francesco, Giovanni, etc.. begli uomini insomma. Ecco.. lui dice a chi potevano dare fastidio queste donne in un piccolo villaggio?
Concorrenza femminile..la risposta.
Ecco sì, avevano ragione le femministe a dire che si bruciavano le donne fuori dai canoni, le donne "libere" il punto è che antropologicamente parlando chi puntava il dito e le consegnava nelle mani dell'Inquisitore erano probabilmente le solite "cagnette
a cui avevan sottratto l'osso".
E fu così che da un giorno all'altro
bocca di rosa si tirò addosso
l'ira funesta delle cagnette
a cui aveva sottratto l'osso.
Ma le comari di un paesino
non brillano certo in iniziativa
le contromisure fino a quel punto
si limitavano all'invettiva.
Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel tempio,
si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio.
Così una vecchia mai stata moglie
senza mai figli, senza più voglie,
si prese la briga e di certo il gusto
di dare a tutte il consiglio giusto.
E rivolgendosi alle cornute
le apostrofò con parole argute:
"il furto d'amore sarà punito-
disse- dall'ordine costituito".
E quelle andarono dal commissario
e dissero senza parafrasare:
"quella schifosa ha già troppi clienti
più di un consorzio alimentare".
E arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi con i pennacchi
e arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi e con le armi.
vnd:
:clapping: :'(
Sono commosso.
Ed ovviamente, del tutto d'accordo.
Va considerato che, all'epoca, al malocchio e alle fatture, ci si credeva davvero...
E le donne sfortunate per l'aspetto, per il carattere, per l'affidabilità nei sentimenti o, semplicemente, per limiti matematici, che restavano zitelle dovevano inventarsi un modo per poter mangiare...
La prostituzione era anche seguita da questi riti che si affidavano le forze della natura..
Nel sud e in Sardegna queste pratiche esistono ancora... se il bambino ha un'allergia, alcune mamme pensano ancora al malocchio di una donna invidiosa (di solito un ex amica meno fortunata) [è vero... è quasi sempre questione di beghe tra donne....].
E poi, sempre in Sardegna, c'erano alcuni mestieri particolari come l'accabbadora, l'attittadora (una civiltà millenaria aveva la sua eutanasia), pratiche come il babbaigare (andare a gettare i padri), arregolendi (arraffare).
Mestieri.
Solo che alcune cose, spaventano oggi, immaginiamo come potessero spaventare un tempo. Con l'ignoranza e... il buio...
Le strade non illuminate, rendevano la notte l'anticamera della morte...
Un animale che passava alle nostre spalle, diventava quello che la fantasia immaginava e temeva...
La paura, causa traumi che portano malori...
Ed ecco che il demonio faceva ammalare. Chiunque lo invocasse, per fede o imbroglio, poteva essere abbbrustolito.
La moderna versione della caccia alle streghe è la falsa accusa di stupro o molestie, strettamente legata alle cause di separazione, di cui gli interessi economici connessi dei quali fai accenno.
L'interesse economico può far apparire o sparire malattie (PAS), lievitare i casi di violenza (statistiche ISTAT), incrementare separazioni e divorzi, inventare reati (femminicidi), contrastare l'affido condiviso, ecc.. ecc...
Siamo bestie molto più di quanto vorremmo sembrare.
Uomini e donne.
vnd:
http://affaritaliani.libero.it/culturaspettacoli/streghe_nuova_rivoluzione_femminista280110.html
Medea, Circe, Alcina. Altro che una vecchina impegnata in pratiche di stregoneria tra un pipistrello e un pentolone fumante. La strega è un universo che ha avuto inizio nella notte dei tempi con il mito di Ergot, che si è incarnato nella perfida maga dell'Odissea, dotata di straordinaria intelligenza e fascino oltre che capace di immense passioni e sentimenti d'amore per poi tuffarsi nella storia drammatica delle donne bruciate come erbaccia perché considerate eretiche. Un percorso che racconta la storia delle donne. Donne in toto, dal carattere 'lunare' alle battaglie sociali per affermare i loro diritti, fino agli anni Sessanta e Settanta quando le streghe non erano altro che le femministe.
Ebbene sì. E' alla donna che la giovane americana Katherine Howe dedica il suo nuovo romanzo Le figlie del libro perduto (Salani editore), una storia di stregoneria che ha la suspence di un thriller, ma affonda le radici nella vicenda reale e quindi ancor più tragica delle streghe di Salem, il processo che vide accusati di stregoneria uomini, donne e bambini dello stato del Massachusetts. "Tutto è nato mentre studiavo per l'esame di dottorato, ero stressata e avevo bisogno di distrarmi. Cominciai a frugare nel passato della mia città, Salem, e della mia famiglia". Lei ama la storia fin da bambina e proprio in storia è laureata ad Harvard. La sua convinzione, racconta ad Affari è che "scavare nel passato dei popoli aiuti a capire il presente". Poi continua a raccontare: "Ho scoperto che dietro la ridente cittadina che è oggi, festosa e colorata si celano persecuzioni, accuse ed esecuzioni capitali per il presunto reato di stregoneria. Una triste storia di ingiustizie contro le donne".
yamamax:
Interessante argomento Rita complimenti per la tua curiosità intellettuale. :clapping:
Da approfondire.
Lucia:
--- Citazione da: vnd - Luglio 15, 2012, 21:06:23 pm --- La sua convinzione, racconta ad Affari è che "scavare nel passato dei popoli aiuti a capire il presente". Poi continua a raccontare: "Ho scoperto che dietro la ridente cittadina che è oggi, festosa e colorata si celano persecuzioni, accuse ed esecuzioni capitali per il presunto reato di stregoneria. Una triste storia di ingiustizie contro le donne".
--- Termina citazione ---
Io volevo inamorarmi di Novara e ho pensato che leggendo un romanzo ambientato qui sarebbe più facile. Conoscendo le storie di una citta aiuta a innamorarsi.
Per questo ho letto La chimera di Sebastiano Vassalli :ohmy:
con la povera Agostina brucciata sul rogo anche lei per colpa delle sue vicine che non la sopportavano. :(
Ehm, questa strategia non mi ha aiutato ad inamorarmi di questa citta.
Però per la Chiesa non è una scusa che brucciava "le streghe" solo in seguito della denuncia. Non può lavarsi le mani cosi. Gesu le avrebbe protetto i condannati. :(
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