Dialoghi > Verso una Nuova Alleanza
Tremate tremate le streghe son tornate
Lucia:
non ho mi sentito di un partner maschile di Diana. M se era vergine e uccideva chi la guardava :hmm:
Lucia:
Un'ideea di Jung che mi piace è quello di Abraxas, una divinità già conosciuta dai gnostici e reinterpretata da lui in un suo scritto giovanile Septem Sermones ad Mortuos. Jung è anche quello che ha rivalutato l'alchimia (una volta considerata stegoneria poi scienza considerandola un sistema di simboli hce portano all'individuazione.
Eco Abraxas
L'effettività li unisce. Quindi l'effettività è al di sopra di loro ed è un Dio sopra Dio, poiché nel suo effetto unisce pienezza e vuotezza.
Questo è un Dio che voi non avete conosciuto, perché gli uomini lo hanno dimenticato. Noi lo chiamiamo col nome suo ABRAXAS. Esso è più indistinto ancora di Dio e del demonio.
Per distinguere Dio da lui, chiamiamo Dio o luce, il Summum Bonum.
Abraxas è effetto. Niente gli sta opposto se non l'ineffettivo; perciò la sua natura effettiva si
dispiega liberamente. L'inefettivo non è, e non resiste. Abraxas sta al di sopra del sole e al dì sopra del demonio. E' probabilità improbabile, realtà irreale. Se il Pleroma avesse un essere, Abraxas sarebbe la sua manifestazione.
Il sole ha un effetto definito, e così pure II demonio. E quindi ci appaiono molto più effettivi
di Abraxas che è indefinito. E' forza, durata, mutamento
"Ma Abraxas pronuncia la parola santificata e maledetta che è vita e morte insieme. Abraxas genera verità e menzogna, bene e male, luce e tenebra, nella stessa parola e nello stesso atto. Perciò Abraxas è terribile. E' splendido come il leone nell'attimo in cui abbatte la preda. E' bello come un giorno di primavera. Si, è il grande Pan in persona e anche il piccolo. E' Priapo.
E' il mostro del mondo sotterraneo, un polipo dalle mille braccia, nodo intricato di serpenti alati, frenesia. E' l'ermafrodito del primissimo inizio. E' il signore dei rospi e delle rane che vivono nell'acqua e calpestano la terra, che cantano in coro a mezzogiorno e a mezzanotte. E' la pienezza che si unisce col vuoto. E' il santo accoppiamento, E' l'amore e il suo assassinio, E' il santo e il suo traditore, E' la luce più splendente del giorno e la notte più oscura della follia, Vederlo significa cecità, Conoscerlo è malattia, Adorarlo è morte, Temerlo è saggezza, ..."
“Abraxas è il Dio duro a conoscere. Il suo potere è il più grande perché l’uomo non lo vede. Del sole egli vede il summum bonum, del demonio l’infimum malum; ma di Abraxas la VITA, indefinita sotto tutti gli aspetti, che è la madre del bene e del male….Duplice è il potere di Abraxas. Ma voi non lo vedete, perché ai vostri occhi gli opposti in conflitto di questo potere si annullano…Ogni cosa che chiedete supplicando al Dio sole genera un atto del demonio. Ogni cosa che create col Dio sole dà al demonio il potere di agire. Questo è il terribile Abraxas."” . (C.G.Jung)
COSMOS1:
è uno che ha scritto, questo Centini!
--- Citazione ---Un avvincente viaggio che analizza e rivela le vicende che hanno caratterizzato le streghe e la caccia alle streghe in Piemonte: un viaggio nel passato, condotto con rigore ma proposto con un linguaggio semplice e accessibile che per la prima volta raccoglie i casi piemontesi documentati. Un viaggio nel mistero, ma soprattutto nella storia, effettuato con gli strumenti dell’antropologia, della criminologia, della sociologia del diritto e della psicologia.
Un viaggio che ci riporta ai tempi in cui nelle nostre campagne le streghe si ritrovavano al sabba per praticare i loro riti contesi tra magia e culto dei diavoli; dove vengono a galla le storie di alcuni inquisitori piemontesi, chi fu artefice di grande repressioni e mandò al rogo molte streghe e chi invece fu assassinato da mano ignota; un viaggio che ci mostra come perfino la corte sabauda non fu indenne dalla paura delle streghe e che durante il governo di Vittorio Amedeo II vi fu chi fu squartato perché colpevole di aver praticato magia nera per uccidere il duca.
Un viaggio originale che sarà l’occasione per conoscere un volto poco noto del Piemonte dove storia e filologia sono continuamente messe sotto assedio da leggenda e mito.
STREGONERIA IN PIEMONTE
TRA FONTI STORICHE E LEGGENDE
Parlare della caccia alle streghe è sempre rischioso: infatti si tratta di un argomento problematico, contrassegnato da numerosi ostacoli in cui la storia e la filologia sono continuamente messe sotto assedio dalla leggenda e dal mito. Tale situazione è determinata prevalentemente dal forte peso esercitato dalla strega nell'immaginario collettivo, in cui a dominare sono soprattutto stereotipi e luoghi comuni di tradizione letteraria, ma inaccessibili dalla storiografia moderna.
Questo libro intende essere un contributo per offrire al lettore l'occasione di « farsi un'idea » sulla stregoneria in Piemonte, avendo come referente sempre le fonti storiche. Detto in parole povere, non si parlerà delle leggende sulle masche che tanto peso hanno esercitato nel folklore pedemontano, ma si farà riferimento a fatti realmente accaduti, con tanto di nomi e cognomi, luoghi e riferimenti a documenti che, in numerosi casi, sono ancora consultabili.
Per effettuare questa opera divulgativa, si propone un libro con un impianto sostanzialmente propedeutico: dopo questo capitolo, il successivo sarà dedicato alle motivazioni che condussero alla caccia alle streghe; in seguito, il capitolo « De haereticis et sortilegis » si soffermerà soprattutto sul Tribunale dell'Inquisizione in Piemonte.
Farà seguito « Sulle tracce delle streghe e degli stregoni piemontesi », in cui si offrirà una panoramica generale, impostata cronologicamente, sulle vicende « di streghe » di cui esiste documentazione attendibile.
--- Termina citazione ---
Lucia:
Ho visto una volta un libro col titolo le streghe e il transfert. In questo caso l'attrattività era indice di essere strega.
Claudio Risé nel Maschio selvatico da una interpretazione molto interessane alla caccia delle streghe. La caccia delle streghe comincia dopo la crociata contro gli albigesi e distrugge le corti dell'amor cortese provenzali. Con questo tutto ciò che è istinto e ritorno alla natura è condannato e dannato.
Peter Bark:
Balle,il martello delle streghe è diventato solo un bel pretesto per avvalorare le cazzate delle femministe.Che questo fosse l'unica causa del massacro di quegli anni non è più sostenibile,anche secondo molti trattati che rivalutano il fenomeno pure in termini numerici.
A Montsegur (bellissima) c'é ancora un monumento che ricorda lo sterminio di 220 uomini,cavalieri che dopo la caduta della fortezza non rinnegarono la propria fede,ora non ricordo se erano faydit che proteggevano i catari,sta di fatto che li le uniche femmine che vennero condannate furono la madre e la figlia del fondatore del castello.
Il catarismo poi non ha niente a che spartire con l'amore cortese provenzale,se è questo che s'intende dire.
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