Dialoghi > Verso una Nuova Alleanza

Tremate tremate le streghe son tornate

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Ethans:
Tramite la figura di Abraxas Jung ha cercato di rappresentare in una forma intelligibile le qualità del Divino entro il quale gli opposti si annullano e due forze diametralmente opposte convivono e anzi si compenetrano l'una nell'altra. Solo col contatto con la realtà, con la natura queste forze subiscono una distinzione entrando nel gioco dei contrari che sono la caratteristica fondamentale del mondo come noi lo conosciamo: la realtà crea distinzione, discrimina.

E' un pò quello che succede, sempre secondo la visione junghiana, alla coscienza quando si stacca dall'inconscio personale e, più a fondo, da quello collettivo ed entra nella dimensione dell'esperienza umana.

Una visione particolarmente suggestiva, quella di Jung, che da un punto di vista meramente intuitivo, per ciò che mi riguarda, ha trovato parecchi riscontri con il mio modo di approcciarmi alla realtà. Purtroppo è stata oggetto di troppi fraintendimenti, in quanto "al di là del pensiero e della parola" e molto poco scientifica ovviamente.

Per leggere i Sette Sermoni e più in generale l'opera di Jung bisognerebbe sospendere un attimino la coscienza e lasciarsi cullare dalle proprie sensazioni, mantenendo sempre acceso un certo barlume di ratio in maniera tale da poter rendere decifrabili alla mente le correnti che sgorgano dal profondo anzichè perdercisi dentro e scivolare in un ingenuo misticismo che non spiega nulla ma anzi complica una materia già di per sè immensamente complessa e indecifrabile quale la psiche umana e più in generale il senso della vita (da dove veniamo, dove andiamo ecc).

Ethans:
Tra l'altro nei "Septem Sermones ad Mortuos" colgo la stessa forma espositiva dello "Zarathustra" di Nietzsche: un linguaggio mitopoietico in cui si fa abbondante uso dell'allegoria. Due libri che parlano all'anima non certo al cervello e che trasmettono una pressochè infinita serie di sensazioni che si rinnovano ogni volta che li si rilegge.

Almeno questa è l'impressione che hanno dato a me.

Animus:

--- Citazione da: Lucia - Luglio 22, 2012, 19:43:35 pm ---E non mi è difficile immaginare l'odio fortissimo di un uomo verso una donna bella e irraggiungibile per lui.
--- Termina citazione ---

I casti clericali? :D



--- Citazione da: Lucia - Luglio 22, 2012, 19:43:35 pm ---Sarei felice di discuterne con qualcuno che ha letto "Il maschio selvatico" (eventualmente di recente) di come lo pensa su questo argomento.  :)

--- Termina citazione ---

Io l'ho letto ma non di recente.
La verità?
Non ne ricordo nulla...l'ho cancellato dalla mia mente. :sleep:

Animus:
La distinzione è la creatura. Essa è distinta. La distinzione è la sua essenza, e perciò essa distingue. Di conseguenza l’uomo distingue perché la sua natura è la distinzione

 è un Dio sopra Dio, poiché nel suo effetto unisce pienezza e vuotezza. Questo è un Dio che voi non avete conosciuto, perché gli uomini lo hanno dimenticato. Noi lo chiamiamo col nome suo ABRAXAS. Esso è più indistinto ancora di Dio e del demonio .... è probabilità improbabile, realtà irreale.

Abraxas genera verità e menzogna, bene e male, luce e tenebra, nella stessa parola e nello stesso atto. Perciò Abraxas è terribile.

Jung

--

Per il dio tutto è bello, buono e giusto, gli uomini invece ritengono giusta una cosa, ingiusta l'altra.
(frammento 102)

Di questo lógos che è sempre gli uomini non hanno intelligenza, sia prima di averlo ascoltato sia subito dopo averlo ascoltato; benché infatti tutte le cose accadano secondo lo stesso lógos, essi assomigliano a persone inesperte, pur provandosi in parole ed in opere tali quali sono quelle che io spiego, distinguendo secondo natura ciascuna cosa e dicendo com'è. Ma agli altri uomini rimane celato ciò che fanno da svegli, allo stesso modo che non sono coscienti di cio che fanno dormendo.
(frammento 1)

Il dio è giorno notte, inverno estate, guerra pace, sazietà fame, e muta come il fuoco, quando si mescola ai profumi e prende nome dall'aroma di ognuno di essi
(frammento  67)

Eraclito



A questo punto i morti fecero un grande tumulto, perché erano cristiani.
(:D)

Rita:
Mi sono un po' persa tra i post..  :P

Tendenzialmente comunque, la materia è vasta e la/le cause della caccia alle streghe sono riconducibili a più fattori, molti dei quali ancora sconosciuti, ricordate l'interrogativo, perchè nel momento e nei luoghi in cui si affaccia sulla scena la "ragione" intesa come struttura e organizzazione sia scientifica sia sociale (almeno nel pensiero) scatta contemporaneamente la caccia all'eresia.

Facevo riferimento all'inizio al fatto che l'unico denominatore comune era l'eresia con la quale si sono probabilmente giustificate paure e interessi sia individuali sia  collettivi. Ora, secondo me, ma questo è un mio pensiero, è molto meno facile distinguere il confine fra le paure individuali e quelle collettive, al contrario di quello che accade con l'interesse. Per esempio, l'interesse di una piccola comunità a far fuori una strega o un eretico, può non coincidere con l'interesse dei grandi poteri dell'epoca (tra cui anche la Chiesa).

Per riprendere la motivazione dell'accusa intesa come "paura" della strega (o vecchia o giovane e bella, ma sempre sola appunto), riporto qui un brano tratto dal libro "Sciamanismo e stregoneria" scritto da Centini in collaborazione con Gilberto Camilla, laddove si tenta di spiegare la fobia delle masse, più che quella del clero o del potere secolare, proprio perchè la "caccia" partiva dal basso.

"Si può comprendere che la paura delle donne, connesse principalmente al concepimento e al parto fosse un prolungamento  delle paure infantili originale dal senso di colpa del bambino: agli occhi delle donne le streghe dovevano essere personificazioni della madre odiata e temuta, che la bambina sente ostile ai propri desideri intimi. In quanto agli uomini il problema si presenta meno chiaro: almeno in apparenza non si spiega il perché gli uomini abbiano tanta paura di certe donne. Naturalmente sappiamo che, sia negli uomini che nelle donne, esiste una ben radicata tendenza a temere ogni intromissione nella funzione sessuale e questa è sempre collegata all’idea della punizione per i propri desideri colpevoli. Tuttavia nella pratica clinica, siamo maggiormente abituati a trovare l’idea della punizione associata ad altri uomini e non alle donne".

E' abbastanza interessante l'ipotesi che pone successivamente e cioè che le religioni monoteistiche sarebbero inconsci tentativi di soluzioni "maschili" del rapporto edipico padre/figlio. Elaborazioni solo maschili che escludono quindi necessariamente tentativi di elaborazione e soluzione strutturati di quello femminile con la madre.

E comunque più leggo e più vedo come cause/conseguenze si diramano in mille rivoli e si autoalimentano.  :P

Non ultima, a proposito di autoalimentarsi, la causa alimentare: carestie, e cibo avariato come spiegazioni di fenomeni allucinatori di massa.[/b]http://it.wikipedia.org/wiki/Claviceps_purpurea

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