non son d'accordissimo
1.
Secondo me uno deve pagare le scelte prese
2.
Io sarei per il riconoscimento facoltativo
3.
Tranne per le coppie sposate (previo esame del DNA con divorzio a carico della moglie), dove vieterei l'aborto non condiviso
4.
E per i figli già nati ma fatti riconoscere con l'inganno, denuncia per truffa a carico della donna e risarcimento per gli uomini proporzionale al numero di anni in cui hanno mantenuto il figlio non loro
1.
Lo so. Però a volte sono scelte prese in base ad una condizione più generale. Ho una relazione con la madre, lei mi circuisce fingendo di manifestare sofferenza per il fatto che suo figlio non porta il mio cognome, io amo la medre, sono anche affezionato al bambino, lo riconosco.
Ma nel momento in cui viene meno il rapporto con la madre non ha più senso la costruzione logica che mi ha portato a quella conclusione. Ergo, nei cai in cui è certa la non paternità biologica il riconoscimento del figlio della moglie dovrebbe essere vietato o reversibile.
Nulla toglie che il riconoscimento sia stato estorto con l'inganno e raggiro.
considerato che, visto quello che si sente in giro, per sposarsi e per riconoscere il figlio di un altro, bisogna essere proprio dei coglioni, io denuncerei ste donne per circonvezione d'incapace.
Vedi un po' tu....
2. il riconoscimento di figli non biologici è già facoltativo, quindi, ti stai sicuramente riferendo ai figli generati in seguito a rapporti occasionali.
beh... certo... la donna può decidere se tenere il figlio o abortire, se uomo e donna avessero davvero stessi doveri e diritti, il padre dovrebbe avere la libertà di scelta se riconoscere o rifiutare la paternità che attualmente è negata o imposta....
3.
Prevederei l'obbligo di notifica di gravidanza al presunto padre.
Sai... alle volte si sente di donne che non hanno voluto informare il padre della nascita di un figlio.... ma come si sono permesse?
Io le metterei in galera. A te non ti avrei sposata mai, ma il figlio avrei voluto scegliere se accettarlo o rifiutarlo.
E, sì, anche io vieterei l'aborto in caso di mancato consenso di entrambi i genitori, tranne che in caso di violenza o grave malattia della madre o del bambino.
Ma non farei distinzione tra coppie sposate o conviventi per ciò che attiene il diritto di paternità o maternità.
4. certo che sì.