Potrebbe rivelarsi come un primo passo per arrivare ad eliminare la possibilità del presunto padre di disconoscere il figlio per adulterio, ossia l'uomo dovrà comunque pagare anche per i figli non suoi.
In secondo luogo, ben sappiamo che nella stragrande maggioranza dei casi è l'uomo separato che deve pagare il mantenimento alla ex moglie; può
salvarsi da questo onere solo nei casi in cui la separazione sia addebitata alla moglie. Se aboliamo l'obbligo di fedeltà, l'uomo che si vuole separare perchè la moglie lo tradisce dovrà comunque pagarle il mantenimento.
La legge sul mantenimento è stata fatta in modo molto
furbo: l'ex coniuge non paga se l'altro ha colpa invece che, come sarebbe più giusto: non paga chi non ha colpa.
Le motivazioni anti uomo non vengono mai citate, ma il motivo di fondo è quello:
Matrimonio: verso l'addio all'obbligo di fedeltà
La proposta di legge che vuole sopprimere l'obbligo previsto dall'art. 143 del codice civile prosegue il suo cammino parlamentare
di Marina Crisafi - Addio all'obbligo di fedeltà tra marito e moglie. È quanto prevede il disegno di legge presentato nel febbraio scorso al Senato, che vede come prima firmataria la senatrice Pd Laura Cantini [ma sottoscritto anche dai colleghi Bencini (Idv) Cirinnà, Borioli, Capacchione, Cardinali, Esposito Fabbri, Lo Giudice, Maran, Maturani, Morgoni, Pezzopane Puglisi e Rossi (Dem)] e ora assegnato alla commissione giustizia di palazzo Madama.
Il testo (qui sotto allegato) consta di un solo articolo, anzi di una sola riga, in grado di rivoluzionare però l'intero istituto del matrimonio. Nello specifico, mira a modificare l'art. 143, comma secondo, del codice civile in materia di soppressione dell'obbligo reciproco di fedeltà tra i coniugi.
Obbligo che, a detta dei firmatari, sarebbe "il retaggio culturale di una visione ormai superata e vetusta del matrimonio, della famiglia e dei doveri e diritti dei coniugi". La stessa giurisprudenza di Cassazione, ricordano, ha statuito che "il giudice non può fondare la pronuncia di addebito della separazione sulla mera inosservanza del dovere di fedeltà coniugale" (cfr. Cass. n. 7998/2014).
Inoltre, con l'avvento della legge n. 21/2012, si sottolinea nella relazione al ddl, è stato superato il "problema annoso della distinzione tra figli legittimi e figli naturali, distinzione odiosa che ha portato il legislatore a prevedere l'obbligo di fedeltà tra i coniugi". Infatti, l'art. 143 c.c. si spiega ancora, stabilendo tale obbligo si richiama soprattutto alla fedeltà sessuale della donna, "perché fino a non molto tempo fa, solo la fedeltà della medesima era un modo per 'garantire' la legittimità dei figli".
Essendo, dunque, oggi questa distinzione superata, può ben superarsi altresì un "obbligo" che non può certo ascriversi, conclude la relazione, "tra i doveri da imporre con legge dello Stato".
Fonte: Matrimonio: verso l'addio all'obbligo di fedeltà
(www.StudioCataldi.it)