Copincollo dalla rete una "base" da cui eventualmente partire per vedere punti critici e non:
Il cosiddetto fenomeno delle "voci elettroniche" (o EVP, Electronic Voice Phenomenon), conosciuto anche col nome di psicofonia o metafonia o transcomunicazione strumentale, è un presunto fenomeno che riguarda la manifestazione di voci (ed eventualmente anche immagini) di origine apparentemente non umana in registrazioni, ricezioni o amplificazioni tramite strumentazione elettronica.
La tipologia più conosciuta di questo fenomeno è rappresentata dalla memorizzazione anomala di voci (di solito poco chiare), attribuite a spiriti, su un nastro magnetico, oppure la loro ricezione tramite una radio, una televisione o persino su un computer o un telefono.
Secondo i suoi sostenitori permetterebbe di entrare in contatto con una dimensione diversa dal piano fisico, permettendo di mettere in contatto l'uomo con un'entità intelligente di origine ignota, che interagirebbe attivamente alle domande che vengono poste.
Prima di entrare nella vera e propria storia del fenomeno diciamo subito che questo genere di fenomeni necessariamente dei tempi moderni ha avuto una sua preistoria dove figurano due personaggi di spicco del campo della tecnologia e insospettabili dal punto di vista della ciarlateneria interessata: si tratta di Guglielmo Marconi e Thomas Edison.
Guglielmo Marconi e il fenomeno delle voci elettroniche
Una curiosità poco nota ma tuttavia significativa legata a questo personaggio della storia del radiantismo è che l'inventore della radio fin dall'inizio dei suoi primi esperimenti di rice-trasmissione aveva notato delle strane interferenze inesplicabili poiché si trattava di voci di origine sconosciuta. Tuttavia Marconi pur registrando il fenomeno non volle approfondirlo ulteriormente e si accontentò semplicemente di perfezionare il funzionamento della sua invenzione.
Alcuni commentatori[citazione necessaria] del fenomeno delle voci elettroniche detta anche "metafonia" o "transcomunicazione strumentale" ritengono quindi che il primo ad avere aperto questo campo di studi sia stato inconsapevolmente proprio l'inventore della radio.[citazione necessaria] Poiché tuttavia egli sottovalutò l'importanza di queste incomprensibili interferenze bisognerà attendere, perché divenisse oggetto di studio, altri testimoni che a queste cosiddette interferenze, come le chiamava il genio del radiantismo, dessero invece credito.
Inoltre aggiungiamo per "dovere di cronaca" che, stando ad alcune dichiarazioni della moglie dell'inventore della radio, sembrerebbe che comunque lo scienziato si era posto in qualche maniera il quesito se questo nuovo genere di onde potessero veicolare anche comunicazioni tra il nostro mondo con altri mondi come quello dei defunti.
Thomas Edison
Nel 1941 è stato ritrovato un disegno del grande inventore attinente ad un suo progetto. Si tratterebbe del progetto, la cui origine risale al 1921, di costruzione di una macchina atta a comunicare con i trapassati.[citazione necessaria] Come è noto infatti Edison era sinceramente interessato a questo genere di questioni sulla vita dopo la morte e aveva concezioni al riguardo non di natura soprannaturale bensì anche su questi argomenti ragionava nei termini della scienza fisica senza disdegnare comunque di occuparsi con interesse di un fenomeno che in quel periodo storico soprattutto in America era diventato quasi una moda, quello delle sedute spiritiche.
Comunicare con l'aldilà con la tecnologia: l'annuncio
Nel 1934 in una tradizionale seduta spiritica con una tradizionale medium, Bice Valbonesi e alla presenza dell'allora presidente della Società Italiana Studi Psicofonici, l'ingegner Lorenzo Mancini, giunse un messaggio da una entità che diceva di essere uno scienziato e annunciava che «negli anni a venire sarebbe stato scoperto nel campo dell'elettromagnetismo qualcosa che avrebbe consentito di parlare coi defunti in maniera diretta».
Una voce dall'aldilà al Laboratorio di Fisica dell'Università
Nel 1952 furono testimoni di questo genere di fenomeni al Laboratorio di Fisica dell'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano anche il rettore e fondatore della stessa padre Agostino Gemelli e il suo amico e collaboratore padre Pellegrino Ernetti[1] che ne informarono immediatamente il Vaticano nella persona del Santo Padre.
Friedrich Jürgenson
Ma è con il 12 giugno del 1959 che si cominciò a fare e organizzare in maniera metodica esperimenti e studi su questo nuovo campo di indagine. Il personaggio che aprì la vera e propria storia del fenomeno delle voci elettroniche fu infatti il regista cinematografico svedese Friedrich Jürgenson. Tutto iniziò casualmente proprio in quella data mentre era intento a cercare di registrare la voce di alcuni uccelli sulla finestra della sua casa di campagna per mezzo di un magnetofono. Nel riascoltare il nastro si accorse che si udivano voci lontane e mormorii, che lui stesso non aveva percepito direttamente, in cui si sentiva chiamare per nome.
Fece in seguito numerosissimi esperimenti, coinvolgendo un grande numero di persone e producendo migliaia di nastri: ne trasse la conclusione, nonostante l'iniziale perplessità, che tali voci appartenessero a persone defunte.
Konstantin Raudive
Intanto, altri studiosi cominciarono a seguire e praticare questo tipo di ricerca parapsicologica. Tra essi, merita sicuramente d'essere nominato il lettone Konstantin Raudive, che a partire dal 1964 impresse su nastro frasi in diverse lingue che ritenne provenienti da un'altra dimensione.
Storia recente del fenomeno
Tra i più conosciuti "contattisti" via onde elettromagnetiche, in Italia si può citare Marcello Bacci di Grosseto[citazione necessaria]; le sue sedute di psicofonia sono state monitorate e scrupolosamente analizzate, perquisendo tutte le sue apparecchiature, senza trovarvi alcuna traccia di frode o inganno. Tuttavia ha rifiutato la presenza di un osservatore del CICAP a tali sedute.
Caratteristiche delle voci
Le voci presentano delle caratteristiche interessanti: a volte risulterebbero afone, mentre in altri casi sarebbero più simili ad una normale voce umana. A volte sembrano voci femminili e a volte maschili.
Alcune sarebbero caratterizzate da un suono articolato in maniera molto rapida, appena percepibile, tanto che talvolta è necessario ricorrere ad un rallentamento della velocità di riascolto per capire il significato di quanto dicono. Alcune voci inoltre presenterebbero una cadenza cantilenante, altre anomalie nella fonetica e nella cadenza che risulta irregolare. Spesso risulterebbero perfettamente udibili, mentre in altri casi sarebbero meno intelligibili e di difficile interpretazione. Un'altra caratteristica di queste voci è il poliglottismo, ovvero la capacità di passare da una lingua ad un'altra nello stesso contesto, durante una stessa frase.
Talvolta quindi la riproduzione viene manipolata per rendere la comunicazione più intellegibile (ad esempio modificando la velocità o applicando filtri acustici), oppure vengono estrapolate solo le parti della comunicazione ritenute più significative.
Possibili spiegazioni del fenomeno
Ci sono dubbi su come spiegare o interpretare il fenomeno, ed anche sulla stessa genuinità dei casi riportati.
Il fenomeno assume particolare rilevanza scientifica poiché, diversamente da altre manifestazioni di parapsicologia, a detta delle persone stesse che riescono a registrare questi nastri, il fatto non dipende da poteri paranormali delle singole persone, ma da una tecnica riproducible da chiunque.
I sostenitori dello spiritismo sostengono che si instaura un meccanismo di contatto tra due diversi stati dell'essere, ovvero tra due dimensioni separate: l'entità vivente (uomo) da un lato e quella disincarnata (spirito) dall'altra. Queste entità si manifesterebbero direttamente incidendo la loro voce su un supporto magnetico o digitale usato per la registrazione, oppure attraverso l'ausilio di una radio sintonizzata generalmente sulle onde corte SW (Short Wave). In caso di registrazione le voci sarebbero udibili solo durante la fase di riascolto, e mai al momento del loro intervento, mentre nel caso di manifestazione tramite radio verrebbero udite direttamente, come se si ascoltasse, appunto, una normale stazione radio.
Secondo molti ricercatori, invece, si tratta solo di una interpretazione soggettiva di segnali acustici casuali dovuti alle comuni interferenze elettromagnetiche o ad altre fonti di suono. Il fatto che qualcuno le possa interpretare come "voci" sarebbe solo frutto del desiderio e della fantasia di chi si mette in ascolto: almeno in alcuni casi il riconoscimento di una voce poco intellegibile all'interno di un rumore sarebbe quindi un semplice artefatto della percezione umana, che tende a riconoscere elementi familiari anche in situazioni casuali (come nel fenomeno noto in psicologia come déjà vu). In altri casi, specie quelli in cui la ricezione si avvale di una radio, si può ben supporre la ricezione di segnali di interferenza da comunicazioni umane (es. ripetitori radio, apparecchi telefonici).
I sostenitori della reale esistenza delle voci fanno notare tuttavia che non può sempre e solo trattarsi di interferenze, in quanto il fenomeno si verifica ugualmente anche se gli esperimenti vengono condotti dentro una gabbia di Faraday. Essi affermano inoltre che numerosi programmi per l'analisi fonetica (tra cui il valido Praat) permettono di distinguere in modo oggettivo una voce umana da una paranormale, fornendo una prova della reale esistenza del fenomeno.
Se l'interferenza riguarda onde di stazioni radio non è improbabile registrare parole sensate e non rumori casuali. Tuttavia, è improbabile avere da diversi canali la stessa intonazione del messaggio.
Altre ipotesi sono la manipolazione autosuggestiva da parte dello sperimentatore della strumentazione di cui si avvale, o l'esistenza indipendente di forme di consapevolezza non umana ma mediabili elettronicamente (non necessariamente ultraterrene).
È tuttavia opportuno evidenziare che le gabbie di Faraday schermano (in certa misura) dal rumore elettromagnetico, non dal rumore acustico, e che interferenze naturali posso provenire tanto dall'esterno quanto dall'interno dell'apparecchio utilizzato per la registrazione.
Va anche aggiunto che i programmi informatici, se sono in grado di distinguere una voce umana normale da ogni altro genere di suoni, o dal rumore bianco, non possono certo indicare la provenienza di questi ultimi, né identificarli come provenienti dagli spiriti. Sono inoltre algoritmi ancora molto poco affidabili.
La transcomunicazione strumentale
Transcomunicazione strumentale è un termine che si riferisce all'insieme delle comunicazioni con l'aldilà e i defunti attraverso mezzi non tradizionali, come ad esempio lo sono i medium e la scrittura automatica, bensì con i moderni strumenti tecnologici. Esso quindi è un termine più vasto che ingloba in sé altri fenomeni oltre a quelli relativi al fenomeno delle voci elettroniche, poiché oltre alla radio, al registratore e altri strumenti solo audio, include anche il video e quindi oltre al telefono e il fax anche altri strumenti come la televisione e il computer.
Ovviamente questo genere di transcomunicazione ha meno storia, sperimentazione e studi di quella che l'ha preceduta, essendo questi strumenti relativamente più recenti; tuttavia aumentano via via sempre più i casi che documentano il fenomeno.
La storia di questo nuovo termine va fatta risalire al 1979 quando al Congresso Internazionale di Parapsicologia tenutosi a Fermo (Ascoli Piceno) il fisico tedesco Ernst Senkowski (1922-) l'ha utilizzato per primo.
Senkowski fondatore del periodico in lingua tedesca Transkommunikation, si era laureato in fisica all'Università di Magonza nel 1958 dopodiché aveva partecipato, fra l’altro, alla costruzione di un acceleratore di elettroni e soltanto dal 1976 aveva cominciato a interessarsi di questo settore del campo del paranormale.