Ah, praticamente dici che visto che esistono le femministe, ben vengano i maschilisti?
In un certo senso, sì. Soltanto se un'ideologia trova un contrasto nel suo opposto è spinta verso
posizioni più moderate e ragionevoli: altrimenti, come la gramigna che non viene contrastata da chi
se ne ciba o dal lavoro dell'uomo, tende ad occupare tutti gli spazi, politici, culturali e giuridici con
gli effetti devastanti che vediamo portando ovunque i segni e le conseguenze del fanatismo e dell'
odio antimaschile. Già la situazione sta andando fuori controllo. Figuriamoci se non ci fosse una
risposta maschile e una controcultura "maschilista" (chiamiamola anche così, ok?). Anche le nostre
nazicesse del sud stanno ammettendo che esiste davvero il problema sociale dei padri separati e
persino che alcuni padri separati sono persone oneste e per bene che hanno davvero subito torti e ingiustizie. Secondo te, a cosa si deve? Al loro buon cuore? O all'esistenza del "neomaschilismo"?
E poi esiste una ragione più etica o meglio, estetica: almeno il maschilismo è intellettualmente
onesto. Proclama apertamente e onestamente l'egoismo maschile: quando il "maschio" si fa i suoi "sporchi interessi" o pensa ai suoi "sozzi bisogni", se li fa e basta. Non mette avanti ideali o motivi ideali. le nostre care donne, adesso che i loro interessi se li possono fare, se li fanno a
man bassa come e peggio dei maschi ma pretendono di farlo in nome di elevati ideali o del bene dell'umanità o in nome del progressismo o nel nome della "civilta". E' questo che a me fa schifo.
E come la Santa Inquisizione Cattolica torturava le persone o le bruciava vive per il loro stesso
bene o per il bene della loro "anima" allo stesso modo la "Santa Inquisizione femminista" plaude
alle sofferenze e alle difficoltà economiche, psicologiche e affettive dei padri separati in quanto
ciò è utile e necessario alla loro "rieducazione" (e quindi alla rieducazione del genere maschile).
Ben venga, allora, l'esistenza e la presenza del maschilismo che faccia chiaramente capire alle
nazicesse che i maschi non hanno nessunissima voglia di essere "rieducati" e ancora meno di
farsi suggerire dalle donne cosa devono fare, cosa devono pensare, cosa devono sentire, cosa
devono provare. Le donne devono puramente e semplicemente piantarla di rompere i coglioni. Da ora in poi - e se vuoi, grazie al "maschilismo" - quello che i maschi devono
fare, pensare, provare e sentire lo decideranno e lo diranno solo ed esclusivamente i maschi.
Ecco, caro krool, le ragioni dell'utilità dell'esistenza e della presenza del "maschilismo".