Autore Topic: La crisi e la fine del femminismo  (Letto 5420 volte)

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Offline COSMOS1

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La crisi e la fine del femminismo
« il: Luglio 28, 2012, 19:08:57 pm »
scrive Francesca, designer 38 enne di Milano:
Citazione
che la tua cieca fiducia nel lavoro non dipendente, da persona che sapeva di avere del talento anche senza agganci, si scontra con la realtà. Ho avuto riconoscimenti, ho lavorato e anche guadagnato, in questi anni, e ho reinvestito, ma ora non ce la faccio: troppe tasse, sponsor che improvvisamente hanno paura, gente che vede il dipendente come la peggiore delle iatture, progetti che piacciono ma non trovano supporto pratico. Per la prima volta ho pensato di accettare un'offerta dalla Svizzera: insegnare moda e design in una università.Non sono mai volita andare via dall'Italia, ma ora non so. E non ho mai voluto un marito che mi risolvesse il problema economico, sognavo l'amore e basta, ma adesso, non mi vergogno a dirlo, mi sono resa conto che non penso subito "vade retro" davanti ad un corteggiatore abbiente, anche se non proprio corrispondente alle mie aspettative


Claudio Risè:
Citazione
Chiediamoci chi e perchè non ha mai pensato all'eventualità di restare al verde in un paese dove ogni famiglia aveva nel suo DNA storie di miseria o di amici che avevano perso tutto, magari per un affare sbagliato. Un'intera generazione - persone nate negli anni Settanta e formatesi a cavallo tra gli anni Ottanta e i Novanta - vive il possibile restare al verde come pensiero disorientante perchè a loro è stato detto che era impossibile

Marianna Rizzini sul Foglio di oggi

alla fine il femminismo è come la rottura di palle di tua figlia viziata
non sa esattamente quel che dice nè quel che vuole

Citazione
Nel linguaggio corrente essere Donna con la D maiuscola significa essere quella cosa a metà tra una santa e una puttana. Moglie e madre devota, fiera della propria femminilità, e poi disponibile e impudica a letto con il proprio uomo. Contemplare altre forme di sessualità proprio non se ne parla.

La donna lesbica per questa corrente di pensiero ha una “d” minuscola e la trans poi non ha neppure la “d”. E’ un ‘onne tronco, l’aspirazione di essere Donne.

fasst sul blog paucineuronico di oggi

il femminismo si ridurrebbe a difendere l'immagine delle lesbiche e dei trans
le donne normali (quelle che si sposano, fanno figli, vanno a letto prevalentemente con il proprio marito) sono sorelle traditrici, collaborazioniste vendute al nemico

ma è questione di tempo e di realismo
fai capire alla signorina viziata e nullafacente che chi non lavora non mangia, e metterà via tante pretese
si piegherà perfino al matrimonio d'interesse

 :lol:
Dio cè
MA NON SEI TU
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Offline vnd

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Re: La crisi e la fine del femminismo
« Risposta #1 il: Luglio 28, 2012, 20:24:44 pm »
Il femminismo, esauriti i suoi argomenti, effettivamente sta morendo.
Quello che certo è che sta aumentando a dismisura la presa di coscienza maschile.

Nel 2000 eravamo pochissimi. Oggi è pieno di siti, blog, e forum antifemministi.
Tutti autofinanziati.
Se fossimo organizzati in associazioni, con regolari statuti, e potessimo anche noi usufruire di sovvenzioni, le distruggeremmo.

Ma i tempi sono quelli che sono.
Prima o poi il rubinetto si chiuderà anche per loro e si scioglieranno come neve al sole.
Finalmente.

Facciamo gratis quello che fanno loro, con un terzo della fatica, divertendoci.
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Offline renato.dg

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Re: La crisi e la fine del femminismo
« Risposta #2 il: Luglio 28, 2012, 21:08:27 pm »
Il femminismo, esauriti i suoi argomenti, effettivamente sta morendo.
Quello che certo è che sta aumentando a dismisura la presa di coscienza maschile.

Nel 2000 eravamo pochissimi. Oggi è pieno di siti, blog, e forum antifemministi.
Tutti autofinanziati.
Se fossimo organizzati in associazioni, con regolari statuti, e potessimo anche noi usufruire di sovvenzioni, le distruggeremmo.

Ma i tempi sono quelli che sono.
Prima o poi il rubinetto si chiuderà anche per loro e si scioglieranno come neve al sole.
Finalmente.

Facciamo gratis quello che fanno loro, con un terzo della fatica, divertendoci.



Sta morendo??? Direi che siamo nel pieno regime femminista.Europa 1941. SE finirà finirà quando una parte determinante di uomini lo seppellirà, chissà quando però penso che non sarà una cosa pacifica, sarà innanzitutto uno scontro nel mondo maschile.Una parte consistente  di uomini starà sempre e comunque dalla parte femminista.
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Offline vnd

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Re: La crisi e la fine del femminismo
« Risposta #3 il: Luglio 28, 2012, 21:26:19 pm »

Sta morendo??? Direi che siamo nel pieno regime femminista.Europa 1941. SE finirà finirà quando una parte determinante di uomini lo seppellirà, chissà quando però penso che non sarà una cosa pacifica, sarà innanzitutto uno scontro nel mondo maschile.Una parte consistente  di uomini starà sempre e comunque dalla parte femminista.

ma no...

Negli anni settanta era molto più virulento.
Oggi le donne intelligenti sanno che se sono femministe non le vogliamo e se lo sono, si vergognano di ammetterlo.

Alle manifestazioni del snoq ci vanno solo più le vecchie babbione sessantottine.
la prima manifestazione aveva avuto successo perché era contro berlusconi ma le altre sono state un flop.

Perderanno i finanziamenti e vedrai si spegneranno.

ma dimmi... chi sono le femministe? La zanarda? Quella del filmetto che pensava la prendessero in RAI?.... La terragna?....

Non ci sono più le femministe.

Ci sono donne con problemi a rapportarsi con gli uomini che trovano nel femminismo (e nel connesso mito del maschilismo) una giustificazione ai loro fallimenti.
« Ultima modifica: Luglio 29, 2012, 06:35:55 am da vnd »
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Re: La crisi e la fine del femminismo
« Risposta #4 il: Luglio 30, 2012, 00:17:53 am »
Citazione
Se fossimo organizzati in associazioni, con regolari statuti, e potessimo anche noi usufruire di sovvenzioni, le distruggeremmo.
Quasi sicuramente esistono organizzazioni che finanziano i gruppi femministi, a mio avviso si deve considerare che il neofemminismo ottiene diversi risultati che fanno molto piacere ad alcuni, risultati quali ad esempio la denatalità, il disorientamento delle masse (così più facili da governare), il vantaggio del capitalismo.
I gruppi maschili invece non fanno piacere ai potenti, e per questo non ottengono e non otterrano sovvenzioni, e non hanno che un mezzo per poter emergere.
Ne hanno uno solo e però potentissimo: la forza della verità.
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

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Re: La crisi e la fine del femminismo
« Risposta #5 il: Luglio 30, 2012, 00:26:39 am »
Una prova della forza crescente dei movimenti maschili? Le FAS stanno dedicando un'attenzione
preoccupata al fenomeno. E hanno ragione di esserlo, preoccupate.

Offline renato.dg

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Re: La crisi e la fine del femminismo
« Risposta #6 il: Luglio 30, 2012, 01:24:48 am »
ma no...

Negli anni settanta era molto più virulento.
Oggi le donne intelligenti sanno che se sono femministe non le vogliamo e se lo sono, si vergognano di ammetterlo.

Alle manifestazioni del snoq ci vanno solo più le vecchie babbione sessantottine.
la prima manifestazione aveva avuto successo perché era contro berlusconi ma le altre sono state un flop.

Perderanno i finanziamenti e vedrai si spegneranno.

ma dimmi... chi sono le femministe? La zanarda? Quella del filmetto che pensava la prendessero in RAI?.... La terragna?....

Non ci sono più le femministe.

Ci sono donne con problemi a rapportarsi con gli uomini che trovano nel femminismo (e nel connesso mito del maschilismo) una giustificazione ai loro fallimenti.



Non ci sono piu? Certo non ci sono piu in piazza, ma non senti che è uno stillicidio quotidiano di servizi giornalistici conduttrici, iniziative  comitati, centri antiviolenza ecc. ecc.  ce ne sono a bizzeffe ovunque.Solo di giornaliste ,conduttrici ,scrittrici e politiche  ti faccio la lista di  non so quanti nomi sicure .La zanardo e la terragni sono solo due.Certo non devi pensare che una femminista per essere tale debba avere scritto sulla fronte femminista, lo si capisce da quello che dice da come si comporta.Quelle che tu dici che hanno problemi a rapportarsi con gli uomini, ma in realtà c'hanno anche tanta rabbia dentro, sono femministe.Non le interessa dire che sono femministe e non ci tengono certo, sono anche astute a nascondersi e  far passare giusto e morale per quello che non lo è, ma soprattutto non interessa autodefinirsi femministe perchè ormai il femminismo è una cultura dominante da 40 anni a questa parte e la donna è l'origine della moralità e del bene non hanno nessuno che le contesti.Il tempo della rivoluzione il femminismo l'ha fatto ,ora è un regime,le rivoluzioni non possono andare avanti all'infinito.I bolscevichi una volta conquistato il potere non erano piu rivoluzionari socialisti,tutti erano compagni.Non c'erano piu rivolte , c'era solo il regime.
Il femminismo domina  da quando gli uomini in massa dagli anni 70 hanno condiviso il femminismo e sono diventati in massa femministi, da lì è cominciato il regime.La maggior parte delle donne     in misura maggiore o minore sono influenzate dalla dottrina e dall'odio femminista anche se non lo dichiarano , oppure sfruttano certe regole imposte dal femminismo a proprio favore.Le femministe possono essere militanti cioè attiviste in senso lato: parlano in TV organizzano manifestazioni , parlano alle platee e questa è cosa di relativamente poche , oppure vivere la vita quotidiana di sconosciuta    ma aderire completamente alla dottrina femminista e farlo intendere bene a chi conosce nei comportamenti e nei modi.
le femministe come tali(militanti+ convinte) per me sono almeno il 20% delle donne.Poi ci sono altre che in modo maggiore o minore aderiscono alla singola dottrina o  del calderone chiamato  femminismo, poi c'è una minoranza, forse un 30-40 % che non è femminista o sfrutta come le altre determinati vantaggi o impunità del regime femminista  a proprio favore, quello che succede sempre in un regime in cui ad una parte di persone si può fare quello che si vuole.
Ricapitolando: oggi il femminismo è un regime ,culturale  , legislativo e istituzionale( basta sentire il presidente della repubblica l'8 marzo mi sembra di leggere una di femminismo a sud) le femministe convinte sono una minoranza ma numerosa almeno il 20%, abbondantemente sufficienti per mantenere accesa e costante la propaganda femminista  e sottomesso l'intero genere maschile.In determinate situazioni hanno l'appoggio anche dell'altra parte di donne.
Siamo noi come movimento maschile che ha ricominiciato a chiamare femminismo quello che ora è stato fatto passare per equo e giusto.Siamo noi come movimento maschile che abbiamo cominciato a dire che esistono le femministe, le misiandriche e chi sono ecome si comportano. Per le femministe , il femminismo era morto 40 anni fa insieme alle femministe ealle ultime manifestazioni di piazza , le femministe  sono semplicemente donne che oggi parlano di Giustizia ed equità tra i generi ,punto .Grazie al movimento maschile  si sta portando allo scoperto il fenomeno che stiamo vivendo per quello che è realmente, e loro sono obbligate a venire allo scoperto.
Si può anche dire che il femminismo è finito,che sno rimaste in 4 anziane  ma se questa che viviamo è la società della parità e della pace fra i generi, poco male per la multitudine di femministe si fa solo il loro gioco, le prime a dire che il femminismo è finito solo loro stesse.


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Re: La crisi e la fine del femminismo
« Risposta #7 il: Luglio 30, 2012, 06:42:01 am »
Beh... Forse hai ragione. La novità è che adesso ci siamo noi.
E siamo sempre di più.

Non per merito mio, tuo o di qualcun altro.
Le femministe hanno tirato troppo la corda e alla maggior parte degli uomini sono girati i coglioni.
Tutte le rivolte nascono perché una corda è stata troppo tirata.

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Offline krool

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Re: La crisi e la fine del femminismo
« Risposta #8 il: Luglio 30, 2012, 10:55:04 am »
Fatto sta che in USA o Svezia la corda è tirata molto di più e da più tempo.

Ma non mi risulta che lì i gruppi maschili abbiano chissà quale influenza... Magari quando ho voglia mi informo.

Offline vnd

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Re: La crisi e la fine del femminismo
« Risposta #9 il: Luglio 30, 2012, 13:28:03 pm »
Fatto sta che in USA o Svezia la corda è tirata molto di più e da più tempo.

Ma non mi risulta che lì i gruppi maschili abbiano chissà quale influenza... Magari quando ho voglia mi informo.

Io ho trovato qualcosa sui maschi svedesi.
Bisogna usare google translator...
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Offline krool

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Re: La crisi e la fine del femminismo
« Risposta #10 il: Luglio 30, 2012, 14:16:47 pm »
Tradurre dallo svedese è una scocciatura immensa.

Ogni tanto leggo il forum di antimisandry.com, che è composto in larga parte da uomini e donne statunitensi.

A sentire loro è uno schifo laggiù.

Offline in vino veritas

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Re: La crisi e la fine del femminismo
« Risposta #11 il: Luglio 30, 2012, 15:09:22 pm »

Nel 2000 eravamo pochissimi. Oggi è pieno di siti, blog, e forum antifemministi.
Tutti autofinanziati.
Se fossimo organizzati in associazioni, con regolari statuti, e potessimo anche noi usufruire di sovvenzioni, le distruggeremmo.


Il bello deve ancora venire.

Offline Peter Bark

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Re: La crisi e la fine del femminismo
« Risposta #12 il: Luglio 30, 2012, 16:04:41 pm »

Nel 2000 eravamo pochissimi. Oggi è pieno di siti, blog, e forum antifemministi.
Tutti autofinanziati.
Se fossimo organizzati in associazioni, con regolari statuti, e potessimo anche noi usufruire di sovvenzioni, le distruggeremmo.



è questo il punto,non c'é organizzazione e non si fanno manifetazioni.
Immaginatevi l'imbarazzo che creeremmo se scendessimo in qualche piazza...

Come? Degli uomini che protestano contro la violenza femminile?
Dovremmo essere un buon numero,e gli argomenti non ci mancherebbero.

Offline vnd

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Re: La crisi e la fine del femminismo
« Risposta #13 il: Luglio 30, 2012, 18:04:04 pm »
è questo il punto,non c'é organizzazione e non si fanno manifetazioni.
Immaginatevi l'imbarazzo che creeremmo se scendessimo in qualche piazza...

Come? Degli uomini che protestano contro la violenza femminile?
Dovremmo essere un buon numero,e gli argomenti non ci mancherebbero.

E' giusto che il movimento antfemminista sia trasversale. Come trasversale è stato il femminismo.

Deve esserci un'opinione comune nell'avversione al femminismo inteso come orientamento all' abuso dei diritti della donna ai danni dell'uomo, ossia il sopruso sessista.
Poi, è chiaro che ci siano, come devono esserci, lecite differenze di vedute sulla distribuzione della proprietà privata, l'uguaglianza sociale e la libertà secondo una logica che vede la libertà e l'ordine (quindi la disciplina e la ricchezza) come grandezze inversamente proporzionali.



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Offline renato.dg

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Re:La crisi e la fine del femminismo
« Risposta #14 il: Agosto 05, 2012, 23:22:06 pm »
Il femminismo è un gran calderone di cose ma che ha un solo obbiettivo: l'egoismo femminile ,andare contro l'uomo e renderlo servo(dei bisogni femminili).Usano gli strumenti delle  brutte maniere o buone maniere ma gli obiettivi sono questi .Le femministe non hanno nessun interesse a definirsi tali, difatti nessuna si definisce tale o negano di essere femministe.le donne che parlano di certe cose interessa dire le loro teorie antimaschili e farsi passare come le detentrici del Bene.La Rai  pullola di giornaliste femministe, idem anche se un pò meno per mediaset, ma non è che dicono di essere femministe.Loro parlano e  accusano, dileggiano e sparlano usano il vittimismo per diffindere le loro dottrine , farsi compatire e raccogliere il consenso maschile, lo strumento necessario per instaurare il dominio femminista.La informazione è un luogo importantissimo  per diffondere le teorie antimaschile,ma la base della piramide è quella dei luoghi di lavoro di qualsiasi tipo  dove  ci sono certe  donne  che non ci mettono nulla a dileggiarti,  schiaffeggiarti o denunciarti per molestia sapendo che tutto è a loro favore.A queste non frega nulla definirsi femministe, loro passano direttamente all'azione , sono contro nei fatti.Si potrebbe obiettare" però la tipa che lavora con me si definisce femminista ma è sempre sorridente e scherza ed è disponibile"Ok  ti è capitata una così ,ma prova ad uscire anche di poco da quello che ti è concesso di fare, prova a chiedergli qualcosa che non gradisce: cambia dal giorno alla notte, in due minuti ti ritrovi sputtanato e dileggiato difronte a tutti.
Il femminismo non è piu una proposta che aveva bisogno di definirsi come 50 anni fa , ora è un vero e proprio regime culturale e legislativo.Si sottovaluta il femminismo come ancora un fenomeno marginale e di poche  in realtà il femminismo intanto è diventato un regime.L'orgoglio maschile impedisce di riconoscere la realtà .Le femministe sono ovunque  e le si possono individuare dal quello che dicono e dal modo di comportarsi (soprattutto) che non ha niente di positivo.Non ci sono solo le teorizzatrici e quelle che fanno propaganda che sono una elite, ci sono anche quelle che mettono in pratica le teorie femministe o che sfruttano certi vantaggi e   sono in tante.Il movimento maschile ha avuto ed ha il grande merito di spiegare il femminismo  e individuare chi sono le femministe cosa dicono  e come si comportano(soprattutto).Ma non per questo debbano definirsi tali e appartenere alle FAS o qualsiasi altra associazione.Direi che i soli ad utilizzare il termine di femminismo siamo noi che stiamo riportando allo scoperto un fenomeno ben mimetizzato.E' il movimento maschile che ha tolto lo strato di innocentismo e vittimismo e la maschera del Bene e le sta sputtanando  per quello che sono.E questo significa che non potendo piu far leva sul vittimismo e usare la maschera del Bene cioè l'inganno possono solo mostrare quello che in realtà è il femminismo e sono loro: calunnia, accusa, rancore ed egoismo.

le fas sono tra le poche che usano autodefinirsi femministe.Evidentemente sono delle  nostalgiche   del femminismo degli  inizi quando era un movimento  rivoluzionario che aveva bisogno di autodefinirsi.Hanno fatto un pò di revival .pensano che tutti gli uomini ci caschino ancora  come dei bamba a credere  alle lotte per i diritti femminili per la giustizia fra i sessi e la parità e la pacifica convivenza.Sono fesse perchè le sto e le stiamo sputtanando alla grande.
l
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