"Caro Gesù, libera l'Italia dal diavolo"
Lettera di Natale sul blog di Di Pietro
Il leader Idv all'attacco: «Non vuole
farsi processare e lo chiama dialogo»
Riforme, riparte il confronto Pd-Pdl
ROMA
Una lettera a Gesù Bambino per chiedere che il Pd non scenda a patti con il «diavolo» Silvio Berlusconi. Antonio Di Pietro si rivolge direttamente al bambinello per invocare il no al «dialogo» che una parte dell’opposizione, dopo i giorni caldi seguiti all’aggressione al premier, ha intavolato con il Pdl sul tema, più che mai controverso, delle riforme. L’idea che Berlusconi e Pier Luigi Bersani possano concordare un pacchetto di riforme dentro il quale trovi spazio anche un salvacondotto per il premier fa venire il nervoso a Di Pietro. «Gesù Bambino - scrive il leader dell’Italia dei Valori - apri gli occhi a coloro che, invece di fare opposizione, decidono di fare inciuci con questa maggioranza». «In Italia - continua la lettera natalizia - c’è un diavolo al governo. Tu lo sai bene com’è fatto il diavolo. Tu lo sai bene che non ci si può fidare di lui, e con alcune persone, soprattutto con il diavolo, non si può dialogare».
Ovviamente la trovata di Di Pietro non piace al centrodestra, che non manda giù l’equiparazione di Berlusconi al principe delle tenebre. Molte le critiche, quasi tutte sulla falsariga natalizia. Il ministro Calderoli è convinto che «Gesù Bambino manderà a Di Pietro una montagna di carbone». «Caro Babbo Natale, liberaci da Di Pietro», chiede la parlamentare Pdl Anna Maria Bernini. E via di questo passo, mentre Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, chiede al Pd, per l’ennesima volta di rompere con l’Italia dei Valori e Paolo Boniauti sbotta: «Anche questa ci è toccata...». Nel frattempo, il famigerato «dialogo» tra la maggioranza e l’opposizione va avanti a piccoli passi, senza grandi slanci ma senza nemmeno grossi ostacoli. Lo dimostra la prudenza di Bonaiuti, portavoce del premier, attento a non distruggere quel poco che è stato fin qui costruito.
A chi gli chiede se ci si avvii verso un clima di maggiore distensione, risponde che «se son rose fioriranno». E anche i rapporti con il Quirinale «sono buoni», assicura Bonaiuti. Segnali di disponibilità vengono dal Pd: Violante, autore della «bozza» su cui centrodestra e Pd già concordarono nella scorsa legislatura, consiglia un metodo di lavoro improntato a un sano realismo: «Suggerirei di non tenere troppo alte le aspettative e di lavorare con determinazione senza toni particolarmente alti perchè quando le vele sono troppo gonfie, poi si possono sgonfiare rapidamente». A dirsi «ottimista» è il presidente del Senato Renato Schifani, che dà atto al presidente della Repubblica di avere pronunciato parole «importanti» che hanno contribuito a svelenire il clima. «Chiudiamo questo anno in un clima diverso rispetto a quello di qualche settimana fa. Vi sono già segnali importanti di confronto sulle riforme, vi è un disgelo. È un momento di sussulto, di dignità che stiamo vivendo tutti noi in estrema positività ».
Fonte:La Stampa
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