Autore Topic: La crisi e la fine del femminismo  (Letto 5489 volte)

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Offline falseaccuse

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Re:La crisi e la fine del femminismo
« Risposta #15 il: Agosto 06, 2012, 13:46:21 pm »
Rispetto agli anni '70, il femminismo non è più nelle piazze, è nei palazzi del potere. Esempi: Governo Monti, che ha soverchiato un governo di legittimità popolare installandosi senza alcun diritto che non fosse il beneplacito del Partito Unico, quello della Finocchiaro, che pretende di togliere il lavoro agli uomini per darlo alle donne, di Della Monica, che esige l'eliminazione dell'affido condiviso per sostituirlo con l'istituto del mantenimento di genere (ovvero del sostentamento economico sempre e insindacabilmente a carico del maschio: non si è ancora capito come cazzo faranno a pagare gli alimenti se perderanno il lavoro, a meno di non aspettarsi l'introduzione di un nuovo istituto, quello dello schiavismo di genere), e di tanta altra simpatica gente. L'Istat, che usa i nostri soldi per le indagini di genere, sciorinando statistiche palesemente assurde e false e funzionali solo a spostare Welfare e posti di lavoro nelle mani delle donne. L'ONU-CEDAW, che preme per sostituire la presunzione di colpevolezza presente nelle attuali legislazioni vaginocratiche con l'OBBLIGO di colpevolezza, in base al quale se una donna denuncia una eventuale ritrattazione non è valida e non può essere controinterrogata dalla difesa perché quello sarebbe un "processo alla vittima". Come si fa a dire che il femminismo è morente me lo dovete spiegare

Offline COSMOS1

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Re:La crisi e la fine del femminismo
« Risposta #16 il: Agosto 06, 2012, 15:47:48 pm »
Fabio, il ragionamento parte da quanto dice Francesca nel post di apertura di questo thread:

Citazione
...E non ho mai voluto un marito che mi risolvesse il problema economico, sognavo l'amore e basta, ma adesso, non mi vergogno a dirlo, mi sono resa conto che non penso subito "vade retro" davanti ad un corteggiatore abbiente, anche se non proprio corrispondente alle mie aspettative
Dio cè
MA NON SEI TU
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Offline Angelo

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Re:La crisi e la fine del femminismo
« Risposta #17 il: Agosto 06, 2012, 17:36:06 pm »
Citazione
Rispetto agli anni '70, il femminismo non è più nelle piazze, è nei palazzi del potere. Esempi: Governo Monti, che ha soverchiato un governo di legittimità popolare installandosi senza alcun diritto che non fosse il beneplacito del Partito Unico, quello della Finocchiaro, che pretende di togliere il lavoro agli uomini per darlo alle donne, di Della Monica, che esige l'eliminazione dell'affido condiviso per sostituirlo con l'istituto del mantenimento di genere (ovvero del sostentamento economico sempre e insindacabilmente a carico del maschio: non si è ancora capito come cazzo faranno a pagare gli alimenti se perderanno il lavoro, a meno di non aspettarsi l'introduzione di un nuovo istituto, quello dello schiavismo di genere), e di tanta altra simpatica gente. L'Istat, che usa i nostri soldi per le indagini di genere, sciorinando statistiche palesemente assurde e false e funzionali solo a spostare Welfare e posti di lavoro nelle mani delle donne. L'ONU-CEDAW, che preme per sostituire la presunzione di colpevolezza presente nelle attuali legislazioni vaginocratiche con l'OBBLIGO di colpevolezza, in base al quale se una donna denuncia una eventuale ritrattazione non è valida e non può essere controinterrogata dalla difesa perché quello sarebbe un "processo alla vittima". Come si fa a dire che il femminismo è morente me lo dovete spiegare
Parole sagge
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton