Non si ottiene niente mendicando comprensione: chi oramai da anni sta vivendo un autentico delirio di
onnipotenza non si fa commuovere da nulla che possa ostacolare tale delirio. Soprattutto se poi sa di
poter contare sull'appoggio della magistratura e della politica. Ma più ancora sulla passività del sesso
maschile che, vergognandosi di difendersi dalle pretese femminili, considerando anzi un suo dovere
preciso soddisfarle (mentre la controparte delle esigenze maschili se ne sta facendo un baffo da anni),
unitamente dal disprezzo per i "falliti" (così vengono considerati gli uomini in queste condizioni, tanto
per parlarci chiaro). Azioni politiche in questo senso non servono: al massimo si otterranno solo delle
elemosine per i casi "umani" o disperati. Ciò che serve è una precisa campagna di sensibilizzazione a
tutto tondo che spieghi ai maschi cosa si rischia a sposarsi oggi. E che non ci si illuda che facendosi in
quattro a capire e soddisfare i bisogni femminili ci si risparmieràil destino della separazione e della
indigenza che ne consegue. OGGI SIAMO TUTTI A RISCHIO. per quanto uno si impegni, la propria
moglie o compagna potrebbe sempre trovare uno più "utile" o "funzionale" con cui sostituirti e
quindi a sbatterti fuori da casa (tua). Il modo infallibile per evitare ciò è NON SPOSARSI. Quando la
magistratura e la classe politica si accorgerà che, a seguito di questa sensibilizzazione, il numero
dei matrimoni calerà a picco (qualche segnale c'é: a Milano nel 2010 ci sono stati meno matrimoni
che nel 1944, sotto i bombardamenti) e quindi verranno meno anche gli introiti all'industria dei
divorzifici, allora saranno costretti, sia pure OBTORTO COLLO, a cambiare registro. E, vedrete,
anche le donne nel complesso, quando vedranno che non se le vuole sposare più nessuno,
dovranno cambiare atteggiamento. E rinunciare ai loro sogni di gloria e di onnipotenza.