Autore Topic: Europa 2050: meno bambini, più lupi  (Letto 2930 volte)

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Online Cassiodoro

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Europa 2050: meno bambini, più lupi
« il: Dicembre 18, 2009, 13:56:08 pm »
26.9.2008
Europa 2050: meno bambini, più lupi
I ricercatori del Berlin Institute for Population and Development hanno realizzato, in collaborazione con la rivista naturalistica Geo, un importante studio di 368 pagine sulle prospettive demografiche dell’Europa, ..............

I bassi tassi di fertilità, l’invecchiamento delle popolazioni e il crescente numero di immigrati provenienti da altre regioni del mondo sono i fattori che, secondo i ricercatori tedeschi, cambieranno il volto dell’Europa nel corso dei prossimi decenni. Questi processi toccheranno il loro zenith fra 30 o 40 anni, e la loro inversione sembra per ora improbabile.

In realtà l’invecchiamento e la riduzione della natalità sono un fenomeno globale, ma gli effetti si faranno sentire prima nelle zone geografiche che hanno fatto da apripista, l’Europa e la Russia, dove queste tendenze sono in corso da decenni. ........

Il rapporto dell’istituto berlinese prevede che, ....... l’Europa del 2050 avrà l’8,3 % di abitanti in meno rispetto ad oggi, calando da 591 a 542 milioni; nella Russia la riduzione sarà ancor più marcata, dato che gli abitanti scenderanno da 142 a 112 milioni, con una differenza negativa del 21,1 %.

Attualmente nessun paese europeo arriva al tasso naturale di sostituzione della popolazione di 2,1 figli per donna, ........ questo significa che ogni nuova generazione si riduce del 25 % rispetto a quella precedente.
..............
.............. renderà sempre più difficile all’Europa competere con le altre regioni del mondo.

Il rapporto, che valuta .........
..............il completo spopolamento di molti centri rurali, dove i lupi e le foreste stanno già facendo ritorno.
...........
Ma quali ne sono le cause, e quali rimedi vengono proposti? Nello sforzo di non contraddire l’ortodossia progressista dominante, le risposte degli esperti di popolazione del Berlin Institute appaiono eccessivamente condizionate dal “politicamente corretto”. Lo studio propone, in sostanza, di far fronte alla crisi demografica incoraggiando da un lato l’immigrazione, e dall’altro una maggiore “eguaglianza di genere” nel mondo del lavoro: «L’immigrazione è necessaria, e non c’è alternativa», afferma Reiner Klingholz, portando come esempi positivi l’Irlanda e la Gran Bretagna.

C’è qualcosa di paradossale nell’idea che solo l’immigrazione di massa possa tenere in piedi l’economia dell’Europa, perché proviene da quello stesso campo progressista che, fino a qualche tempo fa, si batteva per il controllo delle nascite e in favore di politiche denataliste con il pretesto che eravamo già in troppi. Oggi si sono accorti che il calo delle nascite ha provocato dei vuoti paurosi nell’economia, e tentano di rimediare ripopolando freneticamente il vecchio continente con popolazioni aventi culture aliene, e talvolta apertamente ostili, a quelle dei paesi ospitanti.

I curatori del rapporto, inoltre, si rifiutano di mettere in correlazione la crisi demografica dell’Europa con la distruzione dell’istituto familiare avvenuto dal Sessantotto in poi.........

......Oltre la metà dei bambini nati in Svezia, Norvegia e Francia, tutti e tre paesi con alti tassi di natalità, nascono fuori dal matrimonio. In Islanda questa percentuale arriva al 65 %. I tassi di natalità declinanti degli ultimi decenni sono strettamente collegati al cambiamento del ruolo della donna nella società, perché a partire dagli anni Sessanta le donne hanno avuto uguali possibilità di accesso all’istruzione. Queste donne oggi sono interessate alla carriera e allo stipendio, e hanno un numero apprezzabile di figli solo nei paesi che permettono a entrambi i genitori di conciliare lavoro e famiglia».

Viene dunque esaltato un modello sociale e familiare, basato sul sostegno statale ai genitori che lavorano (sotto forma di asili nido, scuole, sussidi), e sull’equiparazione fra tutti i tipi di unione (matrimoniali e non), che in realtà non ha prodotto gli effetti voluti: in Svezia il tasso di natalità è in calo continuo dagli anni Novanta, mentre in Francia e in Gran Bretagna il tasso di natalità superiore alla media europea sembra dovuto in larga misura all’alta fertilità della vasta comunità musulmana. Un modello, quello nordico, che ha finito per generare altri problemi sociali, perché gran parte dei bambini privi di una famiglia stabile sono più insicuri e depressi, registrano maggiori difficoltà a scuola e, una volta cresciuti, cadono più facilmente nell’alcolismo e nella delinquenza.

Se in futuro l’Europa conoscerà una nuova primavera demografica non sarà certo per via di qualche alchimia politico-sociale studiata a tavolino dai politici o dagli esperti, ma grazie a una nuova rivoluzione culturale che metta al centro la vita, la famiglia e i figli.

(Guglielmo Piombini, Svipop)
http://www.studiofiorin.it/site/blog_subpage_archivio/pg-2/m-09/y-2008
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Grifone.nero

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Re: Europa 2050: meno bambini, più lupi
« Risposta #1 il: Dicembre 18, 2009, 14:17:20 pm »
26.9.2008
Europa 2050: meno bambini, più lupi
I ricercatori del Berlin Institute for Population and Development hanno realizzato, in collaborazione con la rivista naturalistica Geo, un importante studio di 368 pagine sulle prospettive demografiche dell’Europa, ..............

I bassi tassi di fertilità, l’invecchiamento delle popolazioni e il crescente numero di immigrati provenienti da altre regioni del mondo sono i fattori che, secondo i ricercatori tedeschi, cambieranno il volto dell’Europa nel corso dei prossimi decenni. Questi processi toccheranno il loro zenith fra 30 o 40 anni, e la loro inversione sembra per ora improbabile.

In realtà l’invecchiamento e la riduzione della natalità sono un fenomeno globale, ma gli effetti si faranno sentire prima nelle zone geografiche che hanno fatto da apripista, l’Europa e la Russia, dove queste tendenze sono in corso da decenni. ........

Il rapporto dell’istituto berlinese prevede che, ....... l’Europa del 2050 avrà l’8,3 % di abitanti in meno rispetto ad oggi, calando da 591 a 542 milioni; nella Russia la riduzione sarà ancor più marcata, dato che gli abitanti scenderanno da 142 a 112 milioni, con una differenza negativa del 21,1 %.

Attualmente nessun paese europeo arriva al tasso naturale di sostituzione della popolazione di 2,1 figli per donna, ........ questo significa che ogni nuova generazione si riduce del 25 % rispetto a quella precedente.
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.............. renderà sempre più difficile all’Europa competere con le altre regioni del mondo.

Il rapporto, che valuta .........
..............il completo spopolamento di molti centri rurali, dove i lupi e le foreste stanno già facendo ritorno.
...........
Ma quali ne sono le cause, e quali rimedi vengono proposti? Nello sforzo di non contraddire l’ortodossia progressista dominante, le risposte degli esperti di popolazione del Berlin Institute appaiono eccessivamente condizionate dal “politicamente corretto”. Lo studio propone, in sostanza, di far fronte alla crisi demografica incoraggiando da un lato l’immigrazione, e dall’altro una maggiore “eguaglianza di genere” nel mondo del lavoro: «L’immigrazione è necessaria, e non c’è alternativa», afferma Reiner Klingholz, portando come esempi positivi l’Irlanda e la Gran Bretagna.

C’è qualcosa di paradossale nell’idea che solo l’immigrazione di massa possa tenere in piedi l’economia dell’Europa, perché proviene da quello stesso campo progressista che, fino a qualche tempo fa, si batteva per il controllo delle nascite e in favore di politiche denataliste con il pretesto che eravamo già in troppi. Oggi si sono accorti che il calo delle nascite ha provocato dei vuoti paurosi nell’economia, e tentano di rimediare ripopolando freneticamente il vecchio continente con popolazioni aventi culture aliene, e talvolta apertamente ostili, a quelle dei paesi ospitanti.

I curatori del rapporto, inoltre, si rifiutano di mettere in correlazione la crisi demografica dell’Europa con la distruzione dell’istituto familiare avvenuto dal Sessantotto in poi.........

......Oltre la metà dei bambini nati in Svezia, Norvegia e Francia, tutti e tre paesi con alti tassi di natalità, nascono fuori dal matrimonio. In Islanda questa percentuale arriva al 65 %. I tassi di natalità declinanti degli ultimi decenni sono strettamente collegati al cambiamento del ruolo della donna nella società, perché a partire dagli anni Sessanta le donne hanno avuto uguali possibilità di accesso all’istruzione. Queste donne oggi sono interessate alla carriera e allo stipendio, e hanno un numero apprezzabile di figli solo nei paesi che permettono a entrambi i genitori di conciliare lavoro e famiglia».

Viene dunque esaltato un modello sociale e familiare, basato sul sostegno statale ai genitori che lavorano (sotto forma di asili nido, scuole, sussidi), e sull’equiparazione fra tutti i tipi di unione (matrimoniali e non), che in realtà non ha prodotto gli effetti voluti: in Svezia il tasso di natalità è in calo continuo dagli anni Novanta, mentre in Francia e in Gran Bretagna il tasso di natalità superiore alla media europea sembra dovuto in larga misura all’alta fertilità della vasta comunità musulmana. Un modello, quello nordico, che ha finito per generare altri problemi sociali, perché gran parte dei bambini privi di una famiglia stabile sono più insicuri e depressi, registrano maggiori difficoltà a scuola e, una volta cresciuti, cadono più facilmente nell’alcolismo e nella delinquenza.

Se in futuro l’Europa conoscerà una nuova primavera demografica non sarà certo per via di qualche alchimia politico-sociale studiata a tavolino dai politici o dagli esperti, ma grazie a una nuova rivoluzione culturale che metta al centro la vita, la famiglia e i figli.

(Guglielmo Piombini, Svipop)
http://www.studiofiorin.it/site/blog_subpage_archivio/pg-2/m-09/y-2008


I paesi con nascite più ridotte sono i paesi più femministi...che strana coincidenza.
PS la Francia invece non sta così male in fatto di nascite.

Offline madjakk

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Re: Europa 2050: meno bambini, più lupi
« Risposta #2 il: Dicembre 18, 2009, 16:52:14 pm »
Non è neanche così semplice. In realtà le nascite sono crollate pure nei paesi mussulmani dell'area mediterranea (dagli anni 60 ad oggi), anzi in proporzione sono scese molto di più lì rispetto ai paesi europei, che comunque partivano già da una situaizone nettamente più bassa. Fra un po' di anni bisognerò affrontare il problema di chi potrà venire a rimpolpare l'Europa.
Paesi come la Turchia, l'Algeria, l'Iran, la Tunisia hanno pressapoco il tasso di natalità della Svezia adesso.

Nel 1960 c'erano solo 3 paesi al di sotto dei 2 figli per donna (e di pochissimo per altro), adesso ce ne sono ben 68 [sui 177 che ho listato]. Solo 5 paesi hanno incrementato, lievemente, le nascite dal 1960 al 2008, TUTTI gli altri hanno avuto delle diminuzioni e in moltissimi paesi pure molto rilevanti.

I dati del 1960 e del 2008 li ho trovati su http://www.nationmaster.com

Avrei voluto allegare il file excel ma non si può mi sembra. Allego delle immagini:








Offline Giulia

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Re: Europa 2050: meno bambini, più lupi
« Risposta #3 il: Dicembre 18, 2009, 19:14:39 pm »
ma io non capisco una cosa: ma se sti paesi islamici sono così più intelligenti e hanno capito tutto ... ma perché poi devono immigrare in occidente?
non possono rimanere dove sono?

Offline Animus

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Re: Europa 2050: meno bambini, più lupi
« Risposta #4 il: Dicembre 18, 2009, 20:21:05 pm »
ma io non capisco una cosa: ma se sti paesi islamici sono così più intelligenti e hanno capito tutto ... ma perché poi devono immigrare in occidente?
non possono rimanere dove sono?

Enno', Caro Giulia, essenno' sarebbe scemi (come noi).
A casa loro si trattengono, qui invece, con la previdenza sociale (vedi Svezia) vengono a sfornare figli ... coi soldi nostri.
E chiamali fessi....
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

Grifone.nero

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Re: Europa 2050: meno bambini, più lupi
« Risposta #5 il: Dicembre 18, 2009, 21:11:31 pm »
ma io non capisco una cosa: ma se sti paesi islamici sono così più intelligenti e hanno capito tutto ... ma perché poi devono immigrare in occidente?
non possono rimanere dove sono?

Giulia,  un paese come la Svezia, l'Inghilterra (pure peggio) e i suoi simili, offre così tanti servizi , PRIVILEGIA gli immigrati islamici rispetto agli autoctoni, permette ai suddetti islamici di scrivere cartelli del tipo "morte alla democrazia" , "europa preparati all'olocausto" , "2030- poi prendiamo il controllo" senza che nessuno dica niente , permette che nelle scuole si vietino bandiere nazionali perchè offendono chi non è autoctono , permette che nei quartieri di alcune città a maggioranza islamica (già esistono da tempo , non sussultare) i suddetti islamici non sappiano nè legger nè scrivere ...ebbene tu, islamica, non emigreresti in questi paesi?

PS http://www.italian.faithfreedom.org/comment.php?t=1567    buona lettura

Offline Giulia

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Re: Europa 2050: meno bambini, più lupi
« Risposta #6 il: Dicembre 18, 2009, 23:21:11 pm »
Giulia,  un paese come la Svezia, l'Inghilterra (pure peggio) e i suoi simili, offre così tanti servizi , PRIVILEGIA gli immigrati islamici rispetto agli autoctoni, permette ai suddetti islamici di scrivere cartelli del tipo "morte alla democrazia" , "europa preparati all'olocausto" , "2030- poi prendiamo il controllo" senza che nessuno dica niente , permette che nelle scuole si vietino bandiere nazionali perchè offendono chi non è autoctono , permette che nei quartieri di alcune città a maggioranza islamica (già esistono da tempo , non sussultare) i suddetti islamici non sappiano nè legger nè scrivere ...ebbene tu, islamica, non emigreresti in questi paesi?

PS http://www.italian.faithfreedom.org/comment.php?t=1567    buona lettura
io islamica? credo che sarei stata lapidata a 5 anni
 - a quell'età dissi la mia prima bestemmia -


 

cmq bella fine da dhimmi che faranno gli italiani, emigrerò anch'io mi sa ...

Grifone.nero

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Re: Europa 2050: meno bambini, più lupi
« Risposta #7 il: Dicembre 19, 2009, 14:19:31 pm »
io islamica? credo che sarei stata lapidata a 5 anni
 - a quell'età dissi la mia prima bestemmia -


 

cmq bella fine da dhimmi che faranno gli italiani, emigrerò anch'io mi sa ...

Italiani ? Non credo che subiremo l'invasione...l'italiano è strano, si sveglia solo quando c'è "l'esplosione vera e propria" . Come pure per tutti i paesi mediterranei che , essendo più legati alle loro tradizioni, di conseguenza non accetterebbero questa cosa in nome di uno schifoso perbenismo.
La vedo brutta per i paesi anglosassoni.

Online Jason

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Re: Europa 2050: meno bambini, più lupi
« Risposta #8 il: Dicembre 19, 2009, 14:58:53 pm »
Italiani ? Non credo che subiremo l'invasione...l'italiano è strano, si sveglia solo quando c'è "l'esplosione vera e propria" . Come pure per tutti i paesi mediterranei che , essendo più legati alle loro tradizioni, di conseguenza non accetterebbero questa cosa in nome di uno schifoso perbenismo.
La vedo brutta per i paesi anglosassoni.

Concordo...
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Online Cassiodoro

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Re: Europa 2050: meno bambini, più lupi
« Risposta #9 il: Dicembre 20, 2009, 22:18:55 pm »
Per e-mail mi e' arrivato questo file in PDF di cui non assicuro l'autenticita'.
« Ultima modifica: Dicembre 20, 2009, 22:24:05 pm da Cassiodoro »
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline Giulia

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Re: Europa 2050: meno bambini, più lupi
« Risposta #10 il: Dicembre 20, 2009, 23:57:36 pm »