FikaSicula, non prendiamoci in giro: il racconto non parla di vecchie che si fanno giovani, ma di pedofilia.
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Insiste. Dunque è intenzionale. Bene. Ne tengo conto.
E' satira, un racconto che segue ad altri dello stesso tenore, parla di donne adulte che si incontrano e parlano di relazioni con uomini adulti ma più giovani di loro. Credo che le sue lenti antifemministe siano così distorte da cercare necessariamente elementi che possano in qualche modo mettere in cattiva luce talune femministe e una in particolare. Mi dica: E' personale?
Dopodiché se ha letto Suskind (Profumo), un testo bellissimo che vale davvero la pena di leggere, altro che i racconti su FaS, c'è un tale che parla di se' che ammazza tante donne e tutto verte sulla magnifica descrizione e sulla complessità di questo personaggio sul quale si attira empatia. Come se lo spiega che nessuna mai abbia scritto che Suskind fosse un criminale femminicida? Perché ci vuole davvero moltissima fantasia nel trovare provocazioni utili a denigrare uno scrittore o una autrice. Che dire poi delle opere di horror e noir. C'è un testo di Massimo Carlotto, magnifico, Arrivederci amore ciao, in cui lui amazza lei e tutto procede come la trama richiede e certo non mi sono mai sognata di accusare Massimo Carlotto di misoginia, anzi.
Il tema è la Pas? Lei evidentemente conosce la opinione delle FaS. Anch'io conosco la sua, sua di lei. Parliamo di quello allora ma senza trovare pretesti calunniosi per screditare quelle che lei ritiene essere sue avversarie politiche. Apra un altro thread e ne parliamo. Di Pas e non di chi la sostiene o chi la critica.
Il testo del racconto oggetto della sua "critica", forse nulla di valido dal punto di vista letterario ma si tratta di "racconto", fiction, dato che è online ed è copyleft:
C’ERA UN’AMICA...
Vagavo, quella sera, tra i tavoli dell’Alive238, alla ricerca di qualche faccia rassicurante. C’era una di quelle riunioni che servivano a discutere di non so cosa. C’era gente che parlava... parlava... parlava... si parlava addosso, si ascoltava persino. C’era uno vestito di nero con i tratti da orientale che sembrava intento allo schiffaramento239; c’era uno che non era mai d’accordo con nulla di ciò che veniva affermato da altri, non era d’accordo a tal punto da entrare in contraddizione con se stesso; c’era quello che “tutto era stato già detto e nulla avrebbe più potuto sorprenderlo”; c’era quello che “il progetto va discusso e bisogna ragionarci su per bene”; c’era una tipa deliziosa con i capelli a strisce blu che chiamavano “presidente” e un tipo con gli occhi spiritati che sembrava aver preso una botta recente in testa. C’erano tutti ed io non vedevo che lei: luce nel buio, sole tra le nuvole, fiore nel deserto. Mi colpì soprattutto il suo idioma, caratteristico di una donna schietta, chiara e fine... Mi chiamò “zoccola” ed io fui subito sua. Uno al suo tavolo mi definì “stracchiola” e la cosa mi indispettì molto. Solo lei poteva affibbiarmi gli appellativi che preferiva. Eravamo lì: occhi negli occhi. Fu subito amore! Mi raccontò dei buchi sulla parete del suo salotto e dello specchio in bagno a tiro di figa (constatai personalmente). Mi fece delle proposte interessantissime. Quella della riapertura a cura di una cooperativa di una casa chiusa era di sicuro la più interessante tra tutte. Avevamo in comune un interesse difficile da coltivare. Noi lo coltivavamo con tenacia: la pedofilia. Lei si definiva “nave scuola” io al massimo (mi sentivo piccina piccina al suo confronto) potevo definirmi “scialuppa di salvataggio”. Dovevo imparare ancora parecchio e mi sentii orgogliosa di entrare nelle grazie di un capitano che faceva impallidire quello di Titanic. La sua casa era frequentatissima... soprattutto dalle due di notte in poi. “Perché prima non mi trovano!” – chiariva lei. A casa sua non mancava mai niente. Cioccolatini, cioccolata, nutella... Curarsi le crisi depressive, diventa semplicissimo con le sue terapie. Ingrassai prestissimo di almeno cinque chili ma, ero già più serena e felice. La sua personale classificazione del pene andava dalla grande quercia al bonsai. Ambientalista per estrazione e pacifista di indole lei preferiva la vecchia, piccola e cara erba ed un fucile che sparava a salve. Giocare alla guerra va bene, ma farla sul serio era un’altra cosa. Non so se questo c’entrasse qualcosa con la collocazione dello specchio in bagno...(posto in basso di fronte al water) però è possibile. Certo fu che mi diede un’altra ispirazione. Da quando la conosco uso fare del sesso sicuro con la mimetica ed un fucile dotato di munizioni soporifere. Sarà per questo che i miei lui si addormentano al mio grido d’attacco?