Dialoghi > Verso una Nuova Alleanza
PAS
falseaccuse:
La questione di genere nella PAS si innesta, come ha giustamente fatto notare vnd e altri in un altro thread, nel quadro giuridico degli affidamenti. Dopo aver osservato che il riconoscimento di questa patologia nei tribunali statunitensi comportava l'interruzione della consuetudine di affidare i figli alla madre nei casi in cui questa denunciava abusi commessi sulla prole da parte del coniuge, sono state elaborate le varie controteorie soprattutto da parte delle Procure (che in questa maniera non potevano perseguire gli accusati) e degli avvocati di parte civile che difendevano gli interessi delle madri (per ovvi motivi). Questo è il motivo per cui l'alienazione genitoriale viene vista come un istituto sessista, concepito per attaccare le donne: consequenzialmente, onde gettare discredito su di essa, sono state diffuse le varie accuse secondo cui "chi promuove l'esistenza dell'alienazione genitoriale difende i pedofili" (tutte le varie possibili mistificazioni contro la PAS le trovate ovviamente su Wikipedia, alle voci Sindrome di alienazione genitoriale e Richard Gardner, grazie a qualcuno che si ritiene ragionevolmente far parte dell'entourage del UAAR). E' chiaro che da parte di queste frange non esiste alcun interesse a difendere i bambini: si tratta infatti delle medesime lobby che legiferano a favore della carcerazione dei figli delle detenute nei casi in cui queste non possono accedere per motivi di recidiva al regime degli arresti domiciliari, tanto per dirne una. La questione di genere nasce da qui: statisticamente, come è già stato fatto osservare, non esiste alcuna reale asimmetria tra madri alienanti e padri alienanti.
falseaccuse:
--- Citazione ---La diagnosi di PAS (vd. Sindrome da alienazione genitoriale) viene spesso eseguita senza la necessità dello specialista di parte di incontrare la madre e il bambino, quindi vi è in gioco sempre un alto rischio di strumentalizzazione nei casi di violenza e abuso. Senza tener conto di quanto possa essere emotivamente devastante per un bambino doversi sottoporre a controlli o visite specialistiche a causa dell’egoismo di un genitore, a suo volta mai cresciuto.
--- Termina citazione ---
mia risposta
--- Citazione ---La diagnosi di PAS richiede ovviamente che ci sia alla base una denuncia di abusi, denuncia che ovviamente obbliga il bambino a sottoporsi a "controlli o visite specialistiche". Se dunque è corretto dare dell'"egoista mai cresciuto" al genitore che invoca la PAS, a maggior ragione lo sarà anche per il genitore che denuncia gli abusi. O no?
--- Termina citazione ---
risposta di Immacolata Cusmai
--- Citazione ---La presunta sindrome da alienazione parentale è tutta a scapito del minore e rappresenta un indebolimento dei diritti e della difesa del minore.
--- Termina citazione ---
una cosa è certa: queste qui parlano (anzi, strillano) tanto ma di argomentazioni serie ne hanno ben poche. Comunque, visto che la cosa mi ha ispirato: perché relativamente alle psico-diagnosi che certificano abusi sessuali sulla presunta vittima basate esclusivamente sulle dichiarazioni della stessa e in particolar modo sulla maniera in cui esse vengono formulate (la così detta validation) nessuno si sogna di dire niente mentre esiste tutto questo accanimento sulla PAS? La diagnosi di PAS non è essa stessa una forma di validation? Eppure, abbiamo diverse testimonianze di come le validation delle testimonianze di abusi sessuali non siano affatto strutturate: c'è appena bisogno di citare le celeberrime diagnosi del CISMAI (disegnami un fantasma e chiamalo pisello o ti rimando all'orfanotrofio) che sono state sufficienti all'emissione di provvedimenti di custodia o addirittura di condanne ma che sono poi state sconfessate. Abbiamo testimonianze analoghe sulle diagnosi di PAS? Non mi risulta. Abbiamo anzi numerosi casi in cui le istanze di riconoscimento della PAS non sono state accolte (v. Marta Crotti), mentre a nessun giudice passa per il cervello di negare una perizia psico-legale quando una madre denuncia abusi commessi sui figli. Questo tanto per paragonare l'aggressività delle istanze femministe (che mirano a mantenere i privilegi delle donne) rispetto a quelle dei padri separati (il cui obiettivo è invece quello che vengano riconosciuti loro elementari diritti di difesa).
ilmarmocchio:
--- Citazione da: falseaccuse - Agosto 24, 2012, 19:24:17 pm ---mia risposta
risposta di Immacolata Cusmai
una cosa è certa: queste qui parlano (anzi, strillano) tanto ma di argomentazioni serie ne hanno ben poche. Comunque, visto che la cosa mi ha ispirato: perché relativamente alle psico-diagnosi che certificano abusi sessuali sulla presunta vittima basate esclusivamente sulle dichiarazioni della stessa e in particolar modo sulla maniera in cui esse vengono formulate (la così detta validation) nessuno si sogna di dire niente mentre esiste tutto questo accanimento sulla PAS? La diagnosi di PAS non è essa stessa una forma di validation? Eppure, abbiamo diverse testimonianze di come le validation delle testimonianze di abusi sessuali non siano affatto strutturate: c'è appena bisogno di citare le celeberrime diagnosi del CISMAI (disegnami un fantasma e chiamalo pisello o ti rimando all'orfanotrofio) che sono state sufficienti all'emissione di provvedimenti di custodia o addirittura di condanne ma che sono poi state sconfessate. Abbiamo testimonianze analoghe sulle diagnosi di PAS? Non mi risulta. Abbiamo anzi numerosi casi in cui le istanze di riconoscimento della PAS non sono state accolte (v. Marta Crotti), mentre a nessun giudice passa per il cervello di negare una perizia psico-legale quando una madre denuncia abusi commessi sui figli. Questo tanto per paragonare l'aggressività delle istanze femministe (che mirano a mantenere i privilegi delle donne) rispetto a quelle dei padri separati (il cui obiettivo è invece quello che vengano riconosciuti loro elementari diritti di difesa).
--- Termina citazione ---
tutto l'accanimento femminista contro la PAS è dovuto all'intenzione di mantenere i privilegi femminili.
Naturalmente tali privilegi femminili vengono chiamati uguaglianza, o parità.
Non esiste , enon è mai esistita, una lotta per la parità.
Essa esiste solo per lasupremazia.
E' nell'ordine delle cose, come la storia insegna.
Il femminismo non fa eccezione
falseaccuse:
MMhhh il mio post precedente era originariamente stato inserito qui http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=6059.msg68066#msg68066 perché si innestava nel merito della querelle tra Bigenitorialità Assente e MFPG: la citazione iniziale l'ho presa dal comunicato di BA http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/08/23/manifestazione-4-ottobre-comunicato-di-bigenitorialita-assente/ e la discussione era tra me e la sedicente Coordinatrice di BA.
COSMOS1:
--- Citazione da: falseaccuse - Agosto 25, 2012, 01:02:59 am ---MMhhh il mio post precedente era originariamente stato inserito qui http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=6059.msg68066#msg68066 perché si innestava nel merito della querelle tra Bigenitorialità Assente e MFPG: la citazione iniziale l'ho presa dal comunicato di BA http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/08/23/manifestazione-4-ottobre-comunicato-di-bigenitorialita-assente/ e la discussione era tra me e la sedicente Coordinatrice di BA.
--- Termina citazione ---
si ma non si capiva che parlavi di BA, tant'è che il marmocchio è partito x la tangente/pas
dovremmo imparare a restare più in tema
comunque se vuoi la rimetto di là
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa