Autore Topic: PAS  (Letto 28368 volte)

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Offline Angelo

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PAS
« il: Agosto 17, 2012, 13:35:56 pm »
Ti dico la mia, sintetica e senza i soliti giri di parole.
Un bimbo o una bimba hanno bisogno di un padre e di una madre. In caso di separazione/divorzio, deve vedere e frequentare il padre e/o la madre per lo stesso numero di ore/giorni. Naturalmente, se uno dei genitori ha dei VERI e SERI problemi mentali e/o di droga e/o altro non può vedere il figlio.
Tutto ciò che va contro a questa elementare norma, è contro la Costituzione Italiana (per quello che vale dato che siamo servi dell'Europa e delle sue direttive - vedesi quella porcata del rapporto ombra Cedaw) ; è contro la giustizia; è contro il concetto di umanità . In definitiva, chi la pensa diversamente da questo non solo mi fa schifo ma... Tralascio, lascio al'immaginazione... :D

Tu concordi o no? La PAS, viene dopo di questo . Credo tu abbia capito. Aspetto risposte . CHIARE.  :shifty:
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:PAS
« Risposta #1 il: Agosto 17, 2012, 14:25:30 pm »
PAS:
1 c'è un possibile danno psicologico connesso al conflitto di coppia sui figli? Se qualcuno lo nega in buona fede, è meglio che si faccia vedere da uno psichiatra di quelli seri. Le carceri sono piene di figli di coppie divorziate o separate, la separazione/divorzio introduce elementi di stress psichico sui figli enormi.
2 la forma più frequente che assume questa sofferenza psicologica dipende dal contesto, contesto per il quale in Italia le donne hanno vantaggi enormi nei confronti dei padri quando i giudici scelgono a chi affidare i figli
3 in ogni conflitto (non solo di coppia) è normale che ogni parte cerchi di rappresentare sè nei confronti della controparte in modo da guadagnare le simpatie di terzi (nel conflitto di coppia in primis i figli, poi i giudici, le assistenti sociali, gli amici, etc). Le donne usano della legislazione per rinforzare questa dinamica naturale e distaccare emotivamente i figli dai padri. Sarebbe strano che non lo facessero e il problema non è che lo fanno (non sono cattive perchè lo fanno) ma che la legislazione e i giudici lo consentano.
4 c'è qualche ragione per la quale la legge e i giudici dovrebbero assecondare questa tendenza alla alienazione parentale? l'abuso dei minori? le violenze sessuali? i figlicidi? Siamo seri: facciamo una bella statistica, le situazioni nelle quali i padri sono più pericolosi per i propri figli di un qualunque estraneo sono solo quelle nelle quali c'è un forte conflitto di coppia. Se le leggi non soffiassero sul fuoco, ma fossero chiare e razionali e contribuissero invece a sedare queste tensioni, non c'è dubbio che ci sarebbero molti meno casi di "abusi" (intendo in senso generale, figlicidi compresi) di quelli attuali. La pura e semplice ipotesi, dichiarata dalla moglie, documentata dai dementi dei centri sociali, ma non comprovata di possibili abusi non può in nessun caso giustificare l'allontanamento del padre. La possibilità che la legge dà alle madri di denunciare il marito per abusi e di togliergli i figli senza alcuna prova e prima di qualunque giudizio, è la maggior causa di violenze famigliari!
Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

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Re:PAS
« Risposta #2 il: Agosto 17, 2012, 14:57:24 pm »
Le femministe che denigranio e dileggiano la PAS, non sanno, o fanno finta di non saperlo, o non hanno mai letto i libri di Gardner, sono perfettamente d'accordo con quanto lui ha scritto.

Chiedo a FS se ha letto questo:

Da: The Empowerment of Children in the Development of Parental Alienation Syndrome
(L’acquisizione di potere del bambino nello sviluppo della Sindrome di Alienazione Genitoriale)
Di: Richard A. Gardner

La Sindrome di Alienazione Genitoriale (PAS), è un disturbo che insorge quasi
esclusivamente nel contesto delle controversie per la custodia dei figli (1-17). In questo
disturbo, un genitore (solitamente indicato come alienatore, genitore alienante o genitore
origine della PAS), attiva un programma di denigrazione contro l’altro genitore
(generalmente indicato come genitore alienato o genitore bersaglio). Tuttavia, questa non
è una semplice questione di “lavaggio del cervello” o “programmazione”, poichè il bambino
fornisce il suo personale contributo alla campagna di denigrazione. E’ proprio questa
combinazione di fattori che legittima una diagnosi di PAS. In presenza di reali abusi o
trascuratezza, la diagnosi di PAS non è applicabile.


"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline vnd

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Re:PAS
« Risposta #3 il: Agosto 17, 2012, 15:18:14 pm »
http://www.alienazionepar.altervista.org/index.php/Critiche#Uno_strumento_di_difesa_per_i_padri_accusati_di_abusi.3F

CRITICHE E SMENTITE

la teoria della sindrome di alienazione parentale proposta da Gardner, è stata criticata da diversi studi.
In particolare si riportano qui quelli di Wood (1994);[1] Faller (1998);[2] Bruch (2001);[3] Ragland e Fields (2003);[4] Emery (2005);[5] Hoult (2006);[6] Escudero et al. (2008);[7] Vaccaro e Barea (2009);[8] Meier (2009).[9]
Indice [nascondi]
1 Caratteristiche comuni delle critiche
1.1 Un fenomeno inesistente?
1.2 Uno strumento di difesa per i padri accusati di abusi?
1.3 Uno strumento contro le donne?
1.4 Un'invenzione di Gardner?
1.5 Un pericolo per donne e bambini?
1.6 Un problema da gestire come reato penale?
1.7 Un abuso che esiste solo quando ne sono vittime le donne?
1.8 Una teoria rigettata dalla comunità scientifica?
2 Le critiche nel dettaglio
2.1 Wood (1994)
2.2 Faller (1998)
2.3 Bruch (2001)
2.4 Ragland e Fields (2003)
2.5 Emery (2005)
2.6 Hoult (2006)
2.7 Il caso Jorge Corsi
2.7.1 Nel 2009 Jorge Corsi è stato arrestato [15][16]
2.8 Escudero et al. (2008)
2.9 Vaccaro e Barea (2009)
2.10 Meier (2009)
2.11 Houchin, Ranseen, Hash & Bartnicki (2012)
2.12 Mazzeo (2012)
2.13 Quanti sono a favore e quanti contro?
3 Gottlieb: perché serve una teoria
4 Bernet: 20 motivi per includere l'alienazione parentale nel DSM
5 Note:


Caratteristiche comuni delle critiche
Un fenomeno inesistente?
Una critica comune e ricorrente vede l'alienazione parentale come un fenomeno inesistente, privo di adeguato riscontro nella realtà clinica e giudiziaria. Una posizione critica più moderata lo vede come effettivamente esistente, ma raro e marginale nelle dispute di custodia. Secondo Bruch anche nei pochi casi in cui viene (forse) riscontrata la PAS sarebbe da considerare un lieve disturbo passeggero alla stregua del raffreddore. Questa affermazione assai azzardata è stata smentita da tutti gli studi e soprattutto dal sorgere di teorie elaborate proprio dalla comunità delle studiose femministe che descrivono i casi di manipolazione dei figli da parte dei padri contro le madri (domestic violence by proxy e maternal alienation).
Uno strumento di difesa per i padri accusati di abusi?
Una critica, che suona come un'argomentazione ad personam, vede in alcune frasi di Gardner un atteggiamento minimizzante nei confronti degli abusi su minori, in particolare di tipo pedofelico.
Lo psichiatra si è difeso da questa accusa, particolarmente infamante, affermando:
«Considero la pedofilia un disturbo psichiatrico, un abominevole sfruttamento dei bambini. Non ho mai sostenuto un pedofilo in una richiesta di custodia di bambini [...]. Inoltre considero coloro che compiono questi atti come sfruttatori di vittime innocenti, con poca o nessuna sensibilità nei confronti dei potenziali effetti dei loro comportamenti sulle loro vittime. Molti sono psicopatici [...]. Credo che la pedofilia sia una cosa malvagia per la società.[10]»
Ma le accuse sono continuate anche dopo la morte di Gardner e hanno coinvolto anche tutti gli studiosi che si sono occupati di alienazione parentale. C'è stata addirittura una controversia sulla rivista Clinical Psychiatric News che ha visto il professor Fink minacciato di querela e costretto a ritrattare le sue affermazioni diffamatorie.
Uno strumento contro le donne?
L'alienazione parentale è stata ed è osteggiata in particolare da movimenti femministi, che la ritengono come lesiva nelle capacità di accudimento delle madri divorziate. In effetti nelle prime opere di Gardner l'alienatore, colpevole della campagna di denigrazione verso l'altro coniuge, era principalmente identificato con la madre. Questo va contestualizzato nella situazione di affidamento che è stata la norma per molti decenni, dove nella separazione il figlio veniva affidato prevalentemente alla madre, con visite occasionali al padre. In uno dei suoi ultimi articoli Gardner scrisse di avere nuovi elementi che facevano ritenere come la proporzione tra padri e madri alienanti in breve tempo si sarebbe avvicinata alla parità. Anche Amy Baker e Linda Gottlieb recentemente hanno lanciato un appello a favore delle madri che sempre più spesso perdono i figli a causa di padri manipolatori. La critica che vede nell'alienazione parentale uno strumento di oppressione creato contro le donne ha avuto come conseguenza l'elaborazione di schemi interpretativi ad hoc da parte della comunità delle studiose femministe per i numerosi casi in cui sono i padri a manipolare i figli contro le madri. Il che se non altro ha contribuito a smentire la critica secondo cui l'alienazione parentale sarebbe poco diffusa e interesserebbe solo le associazioni di padri separati.
(Vedi:Teorie sull'alienazione parentale praticata dai padri)
Un'invenzione di Gardner?
Tutte le fonti che criticano l'alienazione parentale tendono a concentrarsi esclusivamente sul lavoro di Gardner, come se il fenomeno fosse conosciuto solo ed esclusivamente attraverso l'opera di questo studioso. In realtà come dimostra la lunga lista bibliografica allegata al lavoro di Bernet per il DSM gli autori che hanno studiato questo fenomeno sono molto numerosi e il tono alquanto gridato delle critiche rivolte a Gardner fa pensare ad una strategia per distogliere l'attenzione da questa scomoda realtà che viene accuratamente ignorato da questi critici. Inoltre il problema della manipolazione dei figli è stato studiato a livello accademico ben prima delle ricerche di Gardner e indipendentemente dal suo lavoro (vedi: Storia dell'alienazione genitoriale).
Un pericolo per donne e bambini?
Un pericolo, riconosciuto come tale anche da sostenitori dell'alienazione parentale, è che l'abuso di questa diagnosi si dimostri come una potenziale arma del genitore effettivamente abusante, con la quale può difendersi dalle accuse di abusi e garantirsi la custodia del figlio abusato. D'altra parte però l'enfasi su questo tipo di argomentazione rischia di mettere in serio dubbio l'efficacia dei protocolli di accertamento sulla fondatezza delle accuse di abuso. Chi sostiene che è facile far dichiarare falsa l'accusa di abuso appellandosi alla PAS sostiene implicitamente che in tutti i processi penali di questo tipo le accuse sono sprovviste di prove diverse dalla mera dichiarazione del minore. Inoltre implicitamente mette anche in dubbio che i professionisti incaricati di esaminare i minori siano effettivamente in grado di distinguere i sintomi dell'abuso da quelli della manipolazione piscologica.
Come ha scritto Linda Gottlieb un protocollo scientifico di accertamento sull'esistenza di manipolazione dei minori in realtà è indispensabile proprio per decidere i casi in cui le accuse di abusi sono dubbie ed escludere quindi che i minori siano stati manipolati nel corso del conflitto tra i loro genitori. Questa necessità è emersa in un grave caso avvenuto in USA nel 2004, quando un bambino di 10 anni uccise il padre (vedi il caso Lohstroh).
Un problema da gestire come reato penale?
Un autore italiano recentemente ha scritto
«a questi fenomeni [di manipolazione, N.d.R.] va data, a mio parere, una risposta giudiziaria aprendo un procedimento penale contro il genitore che cerca di manipolare i figli, con l’ipotesi di reato di maltrattamento psicologico del minore. Non ha senso dare una risposta medica (la CTU) a un problema che medico non è.[11].»
Ma questa posizione rappresentata in realtà solo un tranello pronto per l'uso per gli avvocati che vogliono difendere i genitori alienanti. L'accertamento con gli strumenti del processo penale di un fatto come la manipolazione di un minore rappresenta un compito praticamente impossibile. Dire che magistrati e operatori non possono avvalersi di una consulenza psicologica per accertare l'avvenuta manipolazione di un minore è la stessa cosa che dire che non devono fare nulla. Inoltre rinviare la decisione sull'affido di un minore manipolato all'esito di un procedimento penale sottraendo la competenza sulla decisione al giudice della separazione significa sostanzialmente lasciare il minore senza tutela. Ma è proprio questo che cercano di ottenere i critici della PAS.
Un abuso che esiste solo quando ne sono vittime le donne?
Un capitolo a parte meritano le critiche orientate dal genere. Poiché in certi casi le donne vittime di violenza domestica rischiano di perdere contatti con i figli a causa di manipolazione operata dai padri, le operatrici dei centi antiviolenza hanno dovuto confrontarsi con il fenomeno dell’alienazione genitoriale praticata da uomini violenti. Solo che la campagna ideologica avviata contro la teoria dell’alienazione genitoriale aveva reso inopportuno l’uso di schemi interpretativi dell’alienazione genitoriale. La soluzione è stata subito trovata ridenominando il fenomeno con una nuova etichetta. (Vedi: Critiche orientate dal genere e Mobbing Genitoriale)
Una teoria rigettata dalla comunità scientifica?
Infine, i critici danno per scontato che il concetto di alienazione parentale sia rifiutato dalla comunità scientifica, ma questa affermazione sembra essere non dimostrata. (Vedi: Fonti a confronto)
Le critiche nel dettaglio
Wood (1994)
Cheri L. Wood nel 1994 era una studentessa di legge [12]. Le argomentazioni con cui cerca di dimostrare che la teoria dell'alienazione genitoriale non può essere accetta in un procedimento giudiziario ruotano sostanzialmente attorno al classico tema che il riferimento alla manipolazione dei figli da parte di un genitore può in certi casi essere utilizzato come difesa da una accusa di abusi. Il contesto quindi è quello prettamente processuale e lo schema argomentativo è tipicamente quello dell'avvocato che tenta di screditare una fonte di testimonianza della controparte sollevando dubbi sulle vere intenzioni. L'autrice conclude:
«La testimonianza della PAS non dovrebbe essere ammessa nelle corti a causa di problemi sia circa la causalità sia circa le prove della teoria. A causa della pericolosa aurea di attendibilità e affidabilità presente nell'auto-pubblicata teoria del dott. Gardner, l'ammissione della PAS è inevitabile e particolarmente sconcertante.»
Faller (1998)
Kathleen Faller nel 1998 insegnava alla scuola per assistenti sociali dell'Università del Michigan. Anche nel suo articolo viene riproposta la classica argomentazione secondo cui la teoria della PAS di Gardner non sarebbe in grado di distinguere le vere dalla false accuse di abuso sessuale, quindi sarebbe inutilizzabile in sede processuale. Il che però sembra implicare che in assenza schemi teorici in grado di distinguere tra le vere e le false accuse, secondo l'autrice tutte le accuse andrebbero considerate come vere, con conseguenze paradossali.
Bruch (2001)
Carol S. Bruch nel 2001 era una ricercatrice della facoltà di Legge della University of California-Davis.
Il suo articolo è tra le fonti critiche alla teoria di Gardner quello più citato. Si basa pesantemente sugli articoli sopra descritti di Wood e Faller (fonti che secondo Lorandos sarebbero poco autorevoli[13]).
Le critiche di Bruch sono articolate ma non aggiungono nulla alle argomentazioni delle sue fonti. Inoltre trattandosi anche in questo caso di un membro della professione legale si ha l'impressione che si tratti di argomentazioni volte a screditare la testimonianza portata da una controparte senza affrontare il merito della questione sottostante.
Ragland e Fields (2003)
Erika Rivera Ragland e Hope Fields nel 2003 erano entrambe Staff Attorney (rappresentanti dello Stato nei processi). Si tratta quindi di due membri della professione legale e non di psicologi o psichiatri. Lo Staff Attorney è un laureato in legge al primo gradino della sua carriera, non partecipa ai procedimenti legali né alle udienze, ma svolge attività di sostegno e di ricerca. Né Ragland né Fields sono divenute State Attorney (l'equivalente del Pubblico Ministero nell'ordinamento USA) ma hanno proseguito la loro carriera come avvocate divorziste. Anche il loro articolo rappresenta semplicemente un formulario ad uso degli avvocati per mettere in dubbio le fonti di testimonianza della controparte. Come le fonti precedenti si limita a lanciare un allarme sul fatto che in assenza di certezze sulla veridicità o falsità delle accuse di abusi anche solo parlare di PAS può contribuire a indebolire i diritti di donne e bambini.
Emery (2005)
Robert E. Emery, Ph.D., si qualifica come Divorce Mediation Expert (vedi sito). E' il primo di questa lista di critici della teoria della sindrome di alienazione parentale con formazione accademica specialistica in psicologia. Le argomentazioni di Emery sono più confuse di quelle dei critici precedenti e quindi meno facili da riassumere. Emery ritiene che lo schema di Gardner non sia in grado di fornire una prova scientifica del fatto che il rifiuto di un minore di avere contatti con un genitore sia stato effettivamente causato da una azione di indottrinamento dell'altro genitore. Inoltre sulla base della sua esperienza di mediatore Emery sostiene che anche se fosse possibile stabilire che in un numero limitato di casi ciò accade, comunque anche in quei casi i giudici dovrebbero evitare di basarsi solo sulla testimonianza di esperti per decidere cosa fare, e la soluzione ottimale nell'interesse dei minori sarebbe ricorrere alla mediazione familiare per disinnescare il conflitto.
Hoult (2006)
Jennifer Hoult è un avvocato. L'articolo citato come fonte contro la teoria della PAS di Gardner è sostanzialmente uno studio dei casi secondo la tecnica in uso nei paesi di Common Law. Secondo l'autrice la testimonianza di un esperto sulla base della teoria della PAS non dovrebbe essere ammessa in un procedimento legale perchè manca di sufficienti credenziali di scientificità, che in USA vengono valutate secondo due noti test (Daubert e Frye).
Il caso Jorge Corsi
In un famoso articolo pubblicato nel 2007 dalla rivista Themis [14] lo psicologo argentino Jorge Corsi ha tirato le somme dello stato delle critiche alla teoria di Gardner sulla alienazione genitoriale nella letteratura internazionale. Secondo Corsi la teoria di Gardner sarebbe espressione di due pregiudizi ideologici che derivano dall'ordine sociale delle società patriarcali, definiti (in spagnolo) "sexismo" e "adultismo".
«Este breve e incompleto recorrido por algunas de las bases que sustentan la descripción del SAP, muestra a las claras que no se trata de un concepto neutro, sino que se halla atravesado por dos de los grandes sistemas de creencias que caracterizan al orden patriarcal: el sexismo y el adultismo.»
Corsi analizza quelle che secondo lui sono le reali motivazioni della teoria di Gardner: si tratterebbe del tentativo di far invertire l'onere della prova nei casi di minori che accusano il padre di abusi sessuali. In altri termini, secondo Jorge Corsi, Gardner avrebbe cercato di scagionare dalle accuse di abuso sessuale i suoi clienti elaborando la teoria della sindrome di alienazione genitoriale. Quindi Corsi - e con lui, va detto, quasi tutti gli altri critici - discredita il lavoro di Gardner accusandolo di essere un difensore dei pedofili, che ha creato una finta sindrome da utilizzare nei processi per abusi sessuali per difendere i padri accusati.
«Los intentos de invertir la carga de la prueba, poniendo en el banquillo de los acusados a las víctimas de diversas formas de abuso y malos tratos, es una estrategia que tenemos la obligación de denunciar, comenzando por desvelar la carencia de sustancia de estas teorías pseudocientíficas que han venido a fundamentar el movimiento conocido como “backlash”.»
Ma mentre le accuse a Gardner sono false e fanno parte di una campagna diffamatoria orchestrata dai suoi avversari, l'epilogo della carriera del noto psicologo argentino che lo accusava è stato veramente inaspettato e a dir poco soprendente:
Nel 2009 Jorge Corsi è stato arrestato [15][16]

L'accusa ha potuto provare che Jorge Corsi era membro attivo di una rete di pedofili a cui forniva una qualche forma di "consulenza" su come trattare i minori. Jorge Corsi è stato quindi condannato a tre anni di carcere.
Quindi nell'analizzare le critiche al lavoro di Gardner, va tenuta in considerazione anche questa vicenda. Jorge Corsi, uno dei critici più severi della teoria dell'alienazione genitoriale, ha diffamato Gardner (accusandolo falsamente). Ma alla fine è stato lo stesso Jorge Corsi ad risultare realmente colpevole di ciò di cui accusava falsamente Gardner. Una vicenda veramente paradossale che suggerisce di trattare con la massima cautela le critiche di chi argomenta solo sulla base di accuse infamanti a Gardner.
Escudero et al. (2008)
Gli spagnoli Antonio Escudero, Lola Aguilar Redo e Julia de la Cruz Leiva sono rispettivamente psichiatra, pediatra e chirurgo. In un articolo del 2008 [17] hanno rilevato la mancanza di rigore scientifico nel concetto di PAS. Concludono scrivendo: "L'esistenza della sindrome di alienazione parentale (PAS) può intendersi solo come un costrutto di natura argomentativa elaborato attraverso argomenti fallaci che può essere usato come una minaccia per dissuadere le donne dall'abbandonare la coppia in caso di violenza di genere."
Vaccaro e Barea (2009)
Il libro del 2009 "El pretendido Síndrome de Alienación Parental - un instrumento que perpetúa el maltrato y la violencia", delle psicologhe Sonia Vaccaro e Consuelo Barea rileva che la PAS è un "costrutto pseudo-scientifico" che utilizzato in ambito giudiziario genera "situazioni di alto rischio per i minori e provoca una involuzione nei diritti umani di bambine e bambini e delle madri che vogliono proteggerli" [18]
Meier (2009)
Joan S. Meier è Esq. Professor of Clinical Law alla George Washington University Law School. Inoltre dichiara di essere direttore del Domestic Violence Legal Empowerment and Appeals Project. Nel sommario iniziale dell'articolo contro la teoria della PAS l'autrice afferma di ritenere che le osservazioni di Gardner sarebbero non fondate scientificamente perché sarebbero basate sulle sue problematiche convinzioni in materia di sessualità. Per quanto riguarda i successivi sviluppi teorici secondo l'autrice sarebbero ugualmente da rifiutare perché troppo connessi con la teoria iniziale di Gardner.
Houchin, Ranseen, Hash & Bartnicki (2012)
Timothy M. Houchin, John Ranseen e Phillip A. K. Hash sono tre psichiatri americani e hanno pubblicato nel 2012 assieme all'avvocato di Chicago Daniel J. Bartnicki l'articolo The Parental Alienation Debate Belongs in the Courtroom, Not in DSM-5[19] Nell'articolo i 4 professionisti sostengono che mancano dati statistici sufficienti per considerare l'alienazione genitoriale come una diagnosi da inserire nel DSM. Inoltre accusano i sostenitori della teoria di avere come unico scopo quello di incrementare il fatturato dell'industria delle consulenze tecniche in sede di divorzio. Non mancano poi soliti attacchi personali a Gardner, anche se si riconosce che i sostenitori dell'alienazione genitoriale sono numerosissimi (e quindi screditare Gardner non è più sufficiente). L'articolo è una delle poche fonti contro l'alienazione genitoriale che si premura di riconoscere esplicitamente che il fenomeno che la teoria tenta di spiegare effettivamente esiste:
«Do we believe that alienation by a parent occurs in some cases of child custody? Of course! Divorce is an intense and emotionally charged situation, often bringing out the worst in all parties. Having said this, we believe the courts are quite capable of dealing with this type of scenario without invoking a mental illness to explain a child's malignity against a parent.[20]»
La tesi dei professionisti, come si evince dal titolo dell'articolo, è che non serve una diagnosi per decidere i casi di alienazione parentale, i giudici possono tranquillamente fare a meno di una consulenza tecnica. Pertanto non occorre descrivere il fenomeno in termini diagnostici e la PAS o PAD non va inserita nel DSM.
Mazzeo (2012)
L'ebook di Andrea Mazzeo Sindrome di alienazione genitoriale (P.A.S.): il grande imbroglio è l'unica fonte italiana nota fino ad oggi di critica alla sindrome di alienazione genitoriale con qualche pretesa di serietà.
Ripropone gran parte delle argomentazioni già note delle fonti di lingua spagnola, oltre che le conclusioni del lavoro di Bruch. Contiene anche tutti i soliti attacchi personali a Gardner.
Il libro si può acquistare solo in formato digitale su Internet al costo di euro 2,00.
Quanti sono a favore e quanti contro?
Questo breve excursus sugli studiosi che hanno criticato il concetto di alienazione parentale (o meglio, la teoria della Sindrome di alienazione parentale sviluppata da Gardner nel corso degli anni 90) fa sorgere spontanea una domanda. Quanti sono invece coloro che hanno ritenuto necessario cercare di sviluppare una valida teoria dell'alienazione parentale? La risposta è semplice: moltissimi. Basandosi sulla bibliografia allegata all'articolo di William Bernet “Parental Alienation, DSM-V, and ICD-11” [21] è possibile compilare una tabella delle fonti a confronto in cui si può vedere a colpo d'occhio l'enorme sproporzione di numero tra le pubblicazioni di chi sostiene la necessità di una teoria sull'alienazione parentale, e quelle di chi la nega (Vedi articolo:Fonti a confronto).
Gottlieb: perché serve una teoria
Linda Gottlieb autrice del libro The Parental Alienation Syndrome, A Family Therapy and Collaborative Systems Approach to Amelioration ha mostrato come una teoria dell'alienazione genitoriale è indispensabile sia per riconoscerla quando è effettivamente presente che per negarla quando è usata come strategia difensiva da parte di genitori che hanno effettivamente commesso abusi sui figli.
Vedi: Perchè serve una teoria
Bernet: 20 motivi per includere l'alienazione parentale nel DSM
Bernet nel documento presentato per chiedere l'inclusione della PA nel DSM ha proposto 20 motivi in difesa del costrutto teorico dell'alienazione parentale (Bernet et al., 2010)[22] Di grande importanza è il motivo n. 19 che evidenzia come una formalizzazione e standardizzazione del concetto di alienazione parentale è indispensabile proprio per impedire gli abusi paventati dai critici. Solo quando sarà chiaro cos'è sarà possibile stabilire cosa non è.
Per il DSM-5 sono stati considerati i fattori di sviluppo. L'attaccamento è un fattore di sviluppo molto importante, e l'alienazione parentale può essere concettualizzata come un disordine di attaccamento.
Per il DSM-5 sono stati considerati i disturbi relazionali, e l'alienazione parentale è un tipico esempio di questo tipo di condizione mentale.
Per il DSM-5 sono state considerate le diagnosi dimensionali, e le descrizioni dell'alienazione parentale hanno avuto caratteristiche dimensionali dai primi anni 1990.
Il fenomeno dell'alienazione parentale è stato descritto molto prima che la PAS fosse formalmente definita.
L'alienazione parentale è un concetto valido. C'è stata una considerevole ricerca qualitativa e quantitativa circa l'alienazione parentale e la PAS.
L'alienazione parentale è un concetto valido. Negli anni 1980 e 1990, il fenomeno è stato riconosciuto e descritto in maniera indipendente da almeno sei ricercatori o gruppi di ricercatori.
L'alienazione parentale è un concetto valido. Dopo che la PAS è stata formalmente definita, molti ricercatori o gruppi di ricercatori sono stati in grado di applicare la definizione a soggetti coi quali avevano a che fare.
L'alienazione parentale è un concetto valido. Nonostante le controversie circa la terminologia o l'eziologia, il fenomeno è quasi universalmente riconosciuto dai professionisti della salute mentale che valutano e trattano i figli di divorzi altamente conflittuali.
L'alienazione parentale è un concetto valido. L'alienazione parentale è stata identificata e studiata in molte nazioni.
L'alienazione parentale è un concetto valido. Ricerche collaterali su argomenti correlati supportano l'affermazione che l'alienazione parentale è un fenomeno reale.
I criteri diagnostici per la PAS sono reali [o attendibili]. Ricerche sistematiche indicano che i criteri diagnostici rilevano attendibilità sia di test-retest sia di consistenza interna.
È possibile stimare la diffusione dell'alienazione parentale. Ricerche sistematiche indicano che, negli Stati Uniti, è circa l'1% di bambini e adolescenti.
L'alienazione parentale e la PAS sono state discusse da organizzazioni di professionisti.
L'alienazione parentale e la PAS sono state ampiamente discusse da legali professionisti.
L'alienazione parentale e la PAS sono state ampiamente discusse dal pubblico in generale.
L'alienazione parentale è una grave condizione mentale. Ha un decorso che spesso continua nell'età adulta e può causare gravi problemi nel lungo termine.
Stabilire criteri diagnostici renderà possibile studiare l'alienazione parentale in maniera sistematica e su larga scala.
Stabilire criteri diagnostici sarà d'aiuto per: clinici che lavorano con famiglie divorziate; genitori separati, che stanno cercando di fare ciò che è meglio per i loro figli; e figli del divorzio, che abbisognano disperatamente di un trattamento appropriato che è basato su una diagnosi corretta.
Stabilire criteri diagnostici ridurrà la possibilità, per genitori molestatori e avvocati poco etici, di abusare del concetto di alienazione parentale nelle dispute sui figli.
Ci sono critici dell'alienazione parentale e della PAS che si oppongono all'uso di questi concetti come diagnosi psichiatrica, ma i loro argomenti non sono convincenti.
Note:
↑ Wood, C.L. (1994). The parental alienation syndrome: a dangerous aura of reliability. Loyola of Los Angeles Law Review 29: 1367–1415, online. In particolare: "La testimonianza della PAS non dovrebbe essere ammessa nelle corti a causa di problemi sia circa la causalità sia circa le prove della teoria. A causa della pericolosa aurea di attendibilità e affidabilità presente nell'auto-pubblicata teoria del dott. Gardner, l'ammissione della PAS è inevitabile e particolarmente sconcertante.
↑ Faller, K.C. (1998). The parental alienation syndrome: What is it and what data support it? Child Maltreatment, 3 (2): 100-115, online. Cf conclusione: "Nessun dato è fornito da Gardner a supporto dell'esistenza della sindrome e delle sue presupposte dinamiche. Nei fatti, la ricerca e la letteratura clinica di altri professionisti conduce alla conclusione che alcuni dei suoi presupposti sono sbagliati e altri rappresentano un punto di vista minoritario".
↑ Bruch, C.S. (2001). Parental Alienation Syndrome and Parental Alienation: Getting It Wrong in Child Custody Cases. Family Law Quarterly, 35 (3): 527–552, online. In particolare: "La PAS, come sviluppata e descritta da Richard Gardner, non ha basi logiche né scientifiche. È rifiutata da validi scienziati sociali e manca di solidi fondamenti nella ricerca e nella teoria psicologica".
↑ Ragland, E.R.; Fields, H. (2003). Parental Alienation Syndrome: What Professionals Need to Know. Part 1 of 2. Update, 16 (6), online. Le autrici concludono: "In breve, la PAS è una teoria non verificata che, se accettata acriticamente, può avere conseguenze a lungo termine per i bambini che cercano protezione e difesa legale nei tribunali". Id., Part 2 of 2. Update, 16 (7), online. La conclusione: "La PAS è una teoria non verificata in grado di minacciare l'integrità del sistema di giustizia penale e la sicurezza dei bambini abusati". Update è la newsletter della statunitense National District Attorneys Association.
↑ Emery, R.E. (2005). Parental Alienation Syndrome: Proponents bear the burden of proof. Family Court Review, 43 (1): 8–13, online. Conclude: in situazioni di figli alienati dai loro genitori in separazioni o divorzi, "la PAS non è una risposta fino a che non viene dimostrata di esserlo con ricerche scientifiche obiettive, pubbliche e indipendenti, ricerche basate su replicabili raccolte di dati, non studi di casi clinici. Fino ad allora, ritengo che gli esperti sono liberi di testimoniare: 'secondo me, il bambino è una vittima di alienazione deliberata da parte del genitore avente la custodia', e dovrebbero aggiungere: 'ma non ho uno straccio di prova scientifica su cui fondare la mia impressione clinica' ".
↑ Hoult, J.A. (2006). The Evidentiary Admissibility of Parental Alienation Syndrome: Science, Law, and Policy. Children's Legal Rights Journal, 26 (1): 1-61, online. In particolare: "Dal punto di vista legale, l'inassimibilità della PAS è appropriata sulla base della sua mancanza di validità e attendibilità [...]. La corsa ventennale della PAS nelle corti americane è un capitolo imbarazzante della legge probatoria [...]. Le corti che si occupano di divorzio, custodia, e casi di abusi infantili possono avere trovato attraente la PAS poiché afferma di ridurre a diagnosi legali queste complesse, prolungate e lancinanti indagini investigative.
↑ (2008). La lógica del Síndrome de Alienación Parental de Gardner (SAP): "terapia de la amenaza". Revista de la Asociación Española de Neuropsiquiatría, 28 (2): 283-305, online. Gli autori riassumono: "Concludiamo che la PAS è stata elaborata in maniera fallace, e che può essere usata come una minaccia per dissuadere le mogli dall'abbandonare il partner quando vi è violenza di genere".
↑ Vaccaro, S.; Barea, P.C. (2009). El pretendido Síndrome de Alienación Parental - un instrumento que perpetúa el maltrato y la violencia. Madrid: Desclée de Broumer.
↑ Meier, J.S. (2009). A Historical Perspective on Parental Alienation Syndrome and Parental Alienation. Journal of Child Custody, 6: 232–257, online. Conclude: "Mentre l'inappropriata denigrazione di un genitore verso l'altro è comune nelle dispute di affidamento, l'alienazione patologica e distruttiva è rara e difficile da trovare".
↑ Gardner, R.A. (2002). Misinformation Versus Facts About the Contributions of Richard A. Gardner, M.D. American Journal of Family Therapy, 30 (5): 395–416 online.
↑ Sindrome di alienazione genitoriale (P.A.S.): il grande imbroglio, ebook autopubblicato
↑ A REBUTTAL by Demosthenes Lorandos, Ph.D., J.D.1 to the article of Carol S. Bruch – Research Professor of Law – University of California, Davis
↑ A REBUTTAL by Demosthenes Lorandos, Ph.D., J.D. to the article of Carol S. Bruch – Research Professor of Law – University of California, Davis "Citing to Faller's work nine times# and to Jon Conte and Ms. Wood four times, one wonders what sort of "research" professor of law Ms. Bruch might be." "Apparently Bruch has done the same investigation into Dr. Faller as law student Wood. When one considers the resources available at the University of California, this can only be characterized as substandard scholarship. For as we have seen, when one really looks into the orientation and methodology of Faller and her Faller Group, one can scarcely imaging a less worthy authority"
↑ El síndrome de alienación parental o el peligro que entrañan las teorías pseudocientíficas como base de las decisiones judiciales, Jorge Corsi ,Themis: revista jurídica de igualdad de género, Nº. 1, 2007 , págs. 73-77
↑ El prestigioso CV del pedófilo que organizaba las orgías
↑ Argentina: arrestan a psicólogo entre supuestos pedófilos.
↑ La lógica del Síndrome de Alienación Parental de Gardner (SAP): «terapia de la amenaza» Antonio Escudero, Lola Aguilar y Julia de la Cruz Rev. Asoc. Esp. Neuropsiq. v. 28 n. 2 Madrid. online
↑ Vaccaro, S.; Barea, P.C. (2009). El pretendido Síndrome de Alienación Parental - un instrumento que perpetúa el maltrato y la violencia. Madrid: Desclée de Broumer
↑ The Parental Alienation Debate Belongs in the Courtroom, Not in DSM-5online
↑ The Parental Alienation Debate Belongs in the Courtroom, Not in DSM-5online
↑ The American Journal of Family Therapy, Volume 38, Issue 2 March 2010Online
↑ Bernet, W.; von Boch-Galhau, W.; Baker, A.J.L.; Morrison, S. L.(2010). "Parental Alienation, DSM-V, and ICD-11". The American Journal of Family Therapy, 38 (2): 76-187, online
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Re:PAS
« Risposta #4 il: Agosto 17, 2012, 15:45:56 pm »
Un utente indesiderato [per quel che mi riguarda], in un altra sezione, scrive in merito alla PAS:
Citazione
Io penso che sia il prodotto di una psichiatria autoritaria che medicalizza conflitti e comportamenti con un grave pregiudizio di genere. Non dubito sulla buona fede di chi la pensa diversamente da me, sono contraria ad ogni demonizzazione di chi sostiene idee diverse dalle mie, e non capisco perché questa tendenza calunniosa, diffamante nei confronti di chi avanza critiche sulla Pas. Non è un dogma. E' una teoria che tra l'altro in rete viene discussa per lo più da non-scienziati, presumo Cato incluso, ma come tutte le teorie se ne può ragionare, laicamente. Invece egli sente il bisogno di tirare fuori false accuse per screditarmi, dunque per screditare l'origine di quelle critiche come se questo risolvesse la questione in se'.

Gli proponevo allora di aprire un thread in cui si parli di Pas e basta, senza che si demonizzi o si diffami chi la sostiene o chi la critica. Non mi pare lo abbia aperto. Per me questo significa assenza di argomenti. Per quanto sia strano che la "politica" e non la "scienza" si occupi di questo tema.

Citazione
prodotto di una psichiatria autoritaria che medicalizza conflitti e comportamenti con un grave pregiudizio di genere

Il periodo che riporto, non vuol dire nulla.
Lei pensa....
Lei è medico? E' uno psichiatra?

Citazione
sono contraria ad ogni demonizzazione di chi sostiene idee diverse dalle mie,

A leggere quello l'utente e la sua combriccola scrivono e appoggiano, non si direbbe...
http://nopas.noblogs.org/


Citazione
come tutte le teorie se ne può ragionare, laicamente.

Laicamente?
Sarebbe il contrario di "religiosamente"?

Citazione
Per quanto sia strano che la "politica" e non la "scienza" si occupi di questo tema.

Ed è proprio questo il punto.
I più accanito avversari della PAS non sono psichiatri, non sono medici ma, badate bene... avvocati.
I quali, hanno ovviamente trovato qualche medico che, bene pagato, ha dato loro ragione come un  Byron Moreno qualsiasi...

Addirittura una è studentessa in legge...

Tutte le patologie nascono da ipotesi che trovano conferme in un certo numero di casi clinici.
Ma soltanto per la PAS si è collevato questa reazione.
Perché?

Perché della gente assolutamente incompetente, dal punto di vista medico, sente il bisogno di osteggiare l'inserimento di una patologia nel DSM?

Perché avvocati? Perché le femministe?

Perché.evidentemente, c'è gente che aveva trovato un metodo facile facile per far carriera e aver sempre la meglio (basta fare il matrimonialista e lavorare solo per le mogli) e vede che è uscito fuori qualcosa che può rompere il giocattolo.

Le femministe, assolutamente miopi, vedono nella pas un pericolo per gli interessi delle ex-mogli. Che altrimenti possono continuare a contare su figli, casa, alimenti e mantenimento, attaccandosi alla giugulare di un poveraccio per il resto dei suoi giorni.

Non ho mai letto qualcosa scritto da una femminista che riguardasse la salute psichica del bambino.
Mai.

Si combatte la pas per mero interesse sessista.
E, mi spiace, l'ho già detto altre volte, ma la frase è di effetto e rende ottimamante l'idea: chi antepone i propri interessi alla salute dei bambini, dimostra di volerli usare per i suoi porci comodi, come un pedofilo. Pardon.... pedofobo.


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Re:PAS
« Risposta #5 il: Agosto 17, 2012, 15:58:03 pm »
Ringrazio Cosmos per aver aperto il thread. Scrivo ma poi non potrò rispondervi subito perché devo fuggire via.

Prima di iniziare una discussione su questo tema mi piacerebbe, se me lo consentite, fare spazio alla maniera in cui si tratta la questione nelle varie controparti. Mi spiacerebbe che qui reiterassimo questi metodi.

Chi si oppone alla Pas tra le altre cose dice che:

- Gardner era un filopedofilo
- Chi sostiene la Pas difende gli abusatori e violenti
- La Pas è il modo attraverso il quale si aggira una denuncia per violenza
- La Pas non ha fondamento scientifico perché Gardner era un soggetto instabile
- La Pas è solo un modo attraverso il quale criminalizzare le donne/madri e vendicarsi delle ex mogli
- La Pas è usata da pedofili che così ottengono l'affido dei bambini

Chi sostiene la Pas tra le altre cose dice che:

- Gardner era attendibile
- Chi non sostiene la Pas abusa dei bimbi (da lì il termine pedoqualcosa non ricordo)
- Chi non sostiene la Pas odia i padri e gli uomini
- Chi non sostiene la Pas non vuole l'affido condiviso
- Chi non sostiene la Pas vuole i bambini, cacciare via il padre, servirsi di false accuse, per affermare un potere.
- Chi non sostiene la Pas vuole derubare l'ex marito togliendogli figli, alimenti, casa, e mandandolo a fare la fila alla mensa dei poveri.

Se ci sono punti che ho dimenticato per favore integrate.

In entrambi i casi c'è un problema di fondo. Non si parla di Pas ma si tende a criminalizzare chi la sostiene e chi la critica.

Il dibattito per molto tempo resta fermo sui soggetti che ruotano attorno alla materia. Su chi la sostiene e chi la critica. Sui metodi usati. Che finiscono per confondersi con il problema in se'.

Chi criminalizza i sostenitori della Pas non fa un regalo a chi la critica. Chi criminalizza coloro che la criticano idem. L'effetto resta quello di una enorme censura su un tema sul quale bisognerebbe ragionare senza modalità fideistiche e con un minimo di buon senso.

Non è una critica. E' anche una autocritica. Sto solo facendo un bilancio per "andare avanti".

Da dire anche che il dibattito è inquinato dall'urgenza sentita in relazione alla discussione del ddl 957 al Senato. Pro e contro hanno credo prodotto e avanzato le loro tesi, i loro studi, e tutto ciò, nel tempo, è andato avanti a suon di querele per diffamazione, minacce di querela, un clima tesissimo che non favorisce certo la discussione ma la inibisce. E non favorisce neppure che emergano zone neutre che hanno solo voglia di ragionarne senza insultare nessuno perché anch'esse restano schiacciate in questo pandemonio senza senso.

Finisco la premessa.

Conosco a memoria i motivi addotti dai sostenitori della Pas. Conosco anche quelli opposti.

Per iniziare vorrei capire:

- come è perché una presunta teoria scientifica debba essere avallata da un parlamento prima che da altri scienziati.

Poi:

penso che qualora uno dei due genitori rifiuti di fare vedere il figlio all'altro e ne parli male commetta un errore e procuri un danno ai figli. il trauma che consegue ad una separazione è serio. i bambini, salvo in casi di violenza, devono mantenere un contatto reale con entrambi i genitori.

non sono una scienziata. da persona della strada parlo senza competenze specifiche, dunque.

penso: che se due persone si separano i figli solitamente vogliono restare a contatto con il padre. che un motivo per cui non riescono a mantenere questo contatto può essere una sentenza di affidamento sbagliata, tempi lunghi tra una visita e l'altra, un rifiuto da parte di un bambino che ha vissuto il trauma della violenza assistita.

A tutto ciò in parte può ovviare il ddl con un affidamento condiviso senza tentennamenti, con quelle regole, alcune delle quali non mi piacciono ma ne possiamo discutere nel merito, che sono state proposte. più continuità consente una maggiore presenza e dunque l'impossibilità di creare distanza tra un figlio e un genitore. nel caso di rifiuto successivo ad un trauma però una forzatura di quel bambino mi sembrerebbe fuori luogo.

nel merito: La Pas mi sembra scambi per sintomi una serie di comportamenti e se patologizzi i comportamenti non si finisce più di creare sindromi per ogni cosa. i comportamenti se sono dannosi e sbagliati e sono rivolti ad altri si chiamano maltrattamenti e dunque si dovrebbero risolvere in maniera non psichiatrica.

so anche che l'utilizzo della Pas innescherà una serie di comportamenti a catena perché non funge da deterrente. non lo credo. far compiere un progresso culturale ai genitori attraverso l'uso di una modalità autoritaria non è utile.  produce solo altri traumi, vittimizza ulteriormente, non sono certa che i bambini ne gioverebbero.

qualcuno di voi ha chiarissimo come i bambini affrontano una separazione dalla madre se vengono allontanati da lei e affidati di punto in bianco al padre dopo che è stato loro detto che la madre è un soggetto negativo per la loro vita?

rispetto al modo in cui viene richiesta l'applicazione della Pas: parlare di emergenza, come fa chi si occupa in un certo modo di violenza sulle donne, è il metodo attraverso il quale si possono introdurre norme autoritarie, con aggravanti, regole punitive, nulla di realmente risolutivo, preventivo, culturalmente e concretamente utile.

ho seguito un dibattito, molto interessante, in cui una giovane avvocatessa diceva senza problemi che la Pas "serve" in tribunale perché non c'è altro modo, allo stato attuale, per intervenire sui conflitti e far cambiare idea ad un giudice sull'affido del minore. e' uno strumento che facilita, serve a quell'avvocatessa per risolvere altrimenti una questione difficile da risolvere?

quali alternative alla psichiatria ci possono essere? ne conoscete? ne immaginate? per voi va bene così?

scusate la lunghezza.

Online Cassiodoro

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Re:PAS
« Risposta #6 il: Agosto 17, 2012, 16:31:35 pm »
..........
E' anche una autocritica. Sto solo facendo un bilancio per "andare avanti".
...............
non sono una scienziata. da persona della strada parlo senza competenze specifiche, dunque.
..........
Conosco a memoria i motivi addotti dai sostenitori della Pas. Conosco anche quelli opposti.
.............
Hai mai letto qualcosa di "scentifico" a proposito della PAS o ne hai solo sentito (s)parlare e ne hai contriuito alla divulgazione?

....
qualcuno di voi ha chiarissimo come i bambini affrontano una separazione dalla madre se vengono allontanati da lei e affidati di punto in bianco al padre dopo che è stato loro detto che la madre è un soggetto negativo per la loro vita?
...........
Perchè pensi che qualche "illuminato" vada a dire al bambino queste cose? Tra le proposte di "cura" (di Gardner) della PAS il cambio di affidamento si ha solo nei casi più gravi.
L'obiettivo della "cura" è di dimostrare al bambino che è il padre (o la madre) a non essere quel "mostro" che la madre (o il padre)  l'ha descritto.
.......
penso che qualora uno dei due genitori rifiuti di fare vedere il figlio all'altro e ne parli male commetta un errore e procuri un danno ai figli.
...............
rispetto al modo in cui viene richiesta l'applicazione della Pas: parlare di emergenza, come fa chi si occupa in un certo modo di violenza sulle donne, è il metodo attraverso il quale si possono introdurre norme autoritarie, con aggravanti, regole punitive, nulla di realmente risolutivo, preventivo, culturalmente e concretamente utile.
Solo il far niente e mantenere la situazione attuale è completamente inutile per cercare di eliminare i danni causati da quello che, anche tu, scrivi (poi bisogna vedere se ci credi realmente) essere un errore.

"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

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Re:PAS
« Risposta #7 il: Agosto 17, 2012, 17:38:36 pm »
  Io credo che questa discussione debba vertere sulla questione se  l'alienazione genitoriale( che esiste ed è innegabile), sia una sindrome medica(PAS) oppure una semplice azione di plagio o mobbing.

Io sono contro la diffamazione sia nei confronti di chi sostiene l'esistenza della PAS, sia contro coloro che non credono all'esistenza della PAS.

L' avv.  Andrea Coffari è arrivato addirittura  ad accusare Richard Gardner di appoggiare la pedofilia e anzi di essere lui stesso un pedofilo, arrivando addirittura ad insinuare che si fosse suicidato per rimorsi, la verità invece è che Richard Gardner da  psichiatra qual' era affrontava la pedofilia in un' ottica non forcaiola in quanto la pedofilia è una malattia, e quindi il pedofilo non è un mostro ma un malato.

Ma con le diffamazioni e con lo screditare moralmente i sostenitori di tesi e idee diverse dalle proprie, non si va da nessuna parte, caro Coffari. Stesso discorso vale per eventuali diffamatori dell'altra parte.
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

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Re:PAS
« Risposta #8 il: Agosto 17, 2012, 18:03:40 pm »
FS : nel merito: La Pas mi sembra scambi per sintomi una serie di comportamenti e se patologizzi i comportamenti non si finisce più di creare sindromi per ogni cosa. i comportamenti se sono dannosi e sbagliati e sono rivolti ad altri si chiamano maltrattamenti e dunque si dovrebbero risolvere in maniera non psichiatrica.

certo, peccato che molta della psicologia utilizzata nei tribunali per condannare gli uomini, funzioni proprio così. molte delle depressioni post partum, per es, rispondono in pieno a questa metologia.
Con esse , si assolvono le infanticide.


FS : qualcuno di voi ha chiarissimo come i bambini affrontano una separazione dalla madre se vengono allontanati da lei e affidati di punto in bianco al padre dopo che è stato loro detto che la madre è un soggetto negativo per la loro vita?

la affrontano bene. un bambino a tutto da guadagnare ad essere allontanato da una madre psicotica , la quale non può che essere dannosa.
Essere una madre non significa essere positiva

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Re:PAS
« Risposta #9 il: Agosto 17, 2012, 18:57:41 pm »
La diatriba sulla PAS nasce, oltre che dagli interessi che le varie parti vogliono curare, anche dalla difficoltà di una sua concettualizzazione sul piano scientifico. Nonostante ciò, occorre notare che se sul piano sindromico non si può parlare di una specifica sintomatologia in senso diagnostico tale da portare ad un'inclusione sul DSM - IV - TR o sul ICD 10, vi sono ormai più di 250 pubblicazioni scientifiche che hanno verificato la presenza di comportamenti alienanti da parte dei genitori verso i figli (è possibile consultare la banca dati PsychINFO). Di conseguenza, se per PAS si intende una sindrome nel senso codificato dai vari manuali diagnostici (DSM - IV - TR o sul ICD 10) la sua esistenza  molto debole, ma se invece la si intende come una serie di atteggiamenti e comportamenti da parte dei genitori, allora possiede una validità psicologica e psicosociale comprovata.
Oltretutto Gardner verso la fine della sua vita aveva riscontrato una simmetria di genere nei riguardi della percentuale di genitori alienanti ed è molto strano che questo dato sia sempre passato sotto silenzio (circa 50% uomini e 50% donne).


nel merito: La Pas mi sembra scambi per sintomi una serie di comportamenti e se patologizzi i comportamenti non si finisce più di creare sindromi per ogni cosa. i comportamenti se sono dannosi e sbagliati e sono rivolti ad altri si chiamano maltrattamenti e dunque si dovrebbero risolvere in maniera non psichiatrica.

Il lavoro che si svolge quando si fanno le valutazioni psicologiche (più che psichiatriche) è per vedere se i comportamenti dei genitori possono in qualche modo arrecare danno ai figli nel momento presente e in futuro. Per il consulente la priorità sono i minori. L'interesse clinico (la tendenza a patologizzare) pertanto non è sul comportamento alienante del genitore, quanto piuttosto sulle conseguenze che tali comportamenti alienanti hanno sui comportamenti dei minori che possono contribuire allo sviluppo di problemi psicologici o anche di vere e proprie psicopatologie. La tendenza a patologizzare i comportamenti alienanti dei genitori di solito avviene quando nelle persone che adottano tali comportamenti sono presenti altri disturbi o condizioni che procurano disagio psichico.
Psicologi (più spesso) e psichiatri (infrequentemente) raramente intervengono in materia di affido se non quando il giudice ha difficoltà a decidere o si trova di fronte a situazioni per le quali serve un parere tecnico. Ed intervengono quando ormai il danno è già fatto, difficilmente prima, altrimenti i genitori e i loro avvocati avrebbero trovato altre soluzioni

Offline vnd

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Re:PAS
« Risposta #10 il: Agosto 17, 2012, 20:43:55 pm »
Un utente scrive:

Citazione
Chi si oppone alla Pas tra le altre cose dice che:

- Gardner era un filopedofilo
- Chi sostiene la Pas difende gli abusatori e violenti
- La Pas è il modo attraverso il quale si aggira una denuncia per violenza
- La Pas non ha fondamento scientifico perché Gardner era un soggetto instabile
- La Pas è solo un modo attraverso il quale criminalizzare le donne/madri e vendicarsi delle ex mogli
- La Pas è usata da pedofili che così ottengono l'affido dei bambini

Chi sostiene la Pas tra le altre cose dice che:

- Gardner era attendibile
- Chi non sostiene la Pas abusa dei bimbi (da lì il termine pedoqualcosa non ricordo)
- Chi non sostiene la Pas odia i padri e gli uomini
- Chi non sostiene la Pas non vuole l'affido condiviso
- Chi non sostiene la Pas vuole i bambini, cacciare via il padre, servirsi di false accuse, per affermare un potere.
- Chi non sostiene la Pas vuole derubare l'ex marito togliendogli figli, alimenti, casa, e mandandolo a fare la fila alla mensa dei poveri.

Partiamo dal fondo.
Ossia chi sostiene la PAS.
Che tuttavia è un'espressione imprecisa, perché che un non addetto ai lavori sostenga o non sostenga che una malattia esista o no, fa ridere persino i polli.

Per quel che mi riguarda sono contrario a chi, non essendo qualificato, perché avvocato, politico, femminista o quant'altro, si permette di esprimersi in modo negativo verso l'esistenza di una qualsiasi patologia, tanto più se questo qualcuno ha tutto l'interesse a che tale malattia non sia tenuta in considerazione in  tribunale.

Manca, tuttavia il motivo fondamentale, che dovrebbe interessare uomini e donne, indistintamente: il primario interesse del minore e la tutela della salute.

La sequenza degli eventi è questa:
- si individuano comportamenti comuni e devianti nei figli di nuclei monogenitoriali;
- Gardner ipotizza la PAS.
- Gardner trova conferma alle sue ipotesi in base alle risultanze condotta su un certo numero di pazienti;
- Gardner annuncia la scoperta al mondo scientifico;
- Le cose vanno avanti per un po' finché un avvocato non presenta una diagnosi di PAS in un'aula di tribunale;
- Dopo un certo numero di sentenze che ribaltano la consuetudine dell'affido alla madre, il mondo femminista insorge e cominciano le critiche alla PAS;

E' comprensibile che si guardi con sospetto a queste critiche.

Se per i propri interessi si calpesta anche la salute dei propri figli significa che li si odia.
Punto.

L'utente però esosrdisce con le critiche di chi si oppone alla PAS.
Fu lo stesso Prof. Gardner, quando era ancora in vita, nel 1999 a raccogliere queste sciocchezze ed a pubblicare un articolo nel quale le smentiva una ad una.

Le femministe ripetono a memoria le stesse accuse, ignorando che esse sono già state smentite da più di tredici anni.
Vanno ancora ripetendo che fosse pedofilo.
E se non si trattasse di un vero dramma, ci sarebbe stato da ridere a crepapelle quando uno dei più accaniti avversari di Gardner, assoldato dalle femministe, fu arrestato proprio per pedofilia.

Chi scrive non è separato, non è sposato, non ha alcun interesse a valutare la questione se non per l'aspetto squisitamente scientifico.
Non si può pretendere che si possa prendere sul serio chi si permette di criticare una patologia, pur senza avere né arte né parte, soltanto perché il suo riconoscimento la nuocerebbe economicamente.


Siamo seri....
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Offline skorpion72

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Re:PAS
« Risposta #11 il: Agosto 17, 2012, 20:50:11 pm »
prima si dice che la pas non esiste, poi si dice che allontanare un figlio da un genitore provoca seri danni, ma riordinare un pò di idee nella propria testa no eh?
I discorsi delle femministe fanno sempre molto "rumore"...il problema è che puzzano anche da morire

Offline vnd

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Re:PAS
« Risposta #12 il: Agosto 17, 2012, 22:02:39 pm »
prima si dice che la pas non esiste, poi si dice che allontanare un figlio da un genitore provoca seri danni, ma riordinare un pò di idee nella propria testa no eh?

Eh... solo la mamma...
Come gli animali della fattoria di Orwell, sono tutti uguali ma le donne sono più uguali degli altri...
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Offline FikaSicula

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Re:PAS
« Risposta #13 il: Agosto 17, 2012, 23:08:57 pm »
Hai mai letto qualcosa di "scentifico" a proposito della PAS o ne hai solo sentito (s)parlare e ne hai contriuito alla divulgazione?
Perchè pensi che qualche "illuminato" vada a dire al bambino queste cose? Tra le proposte di "cura" (di Gardner) della PAS il cambio di affidamento si ha solo nei casi più gravi.
L'obiettivo della "cura" è di dimostrare al bambino che è il padre (o la madre) a non essere quel "mostro" che la madre (o il padre)  l'ha descritto.Solo il far niente e mantenere la situazione attuale è completamente inutile per cercare di eliminare i danni causati da quello che, anche tu, scrivi (poi bisogna vedere se ci credi realmente) essere un errore.

Ho letto quello che è reperibile in rete, che esiste nei libri di psicologia, anche se sono pagine senza fonte in cui si afferma che la Pas sia una cosa data per scontata perché lo afferma l'autore/trice, ho letto parti di ciò che è stato pubblicato qui e là delle pubblicazioni di Gardner perché in Italia non sono divulgati i suoi testi per intero. Ciascuno divulga la parte che più è utile a sostenere le proprie tesi. Che siano a sostegno o che servano ai detrattori.

Ho letto dei Ctu in cui sulla base del semplice giudizio di qualcuno che non aveva neppure visto il bambino o la bambina decideva che fosse vittima di Pas. Sulla base di quel Ctu il giudice decideva di privare un bambino della propria madre. Casi rari ma io ne sono venuta a conoscenza.

La cura di cui parli secondo ciò che ho letto si chiama "terapia della minaccia" (correggimi se sbaglio) e si compone di una fase di deprogrammazione e una di riprogrammazione. La domanda è: qual è quella "malattia" in cui la terapia, qualunque essa sia, viene prescritta da un giudice invece che da un medico?

Tra il far nulla e l'inutilità di una soluzione autoritaria sullo stile di "sorvegliare e punire" di foucault c'è una via di mezzo? meglio: si immagina una soluzione più a lunga scadenza? perché ai parenti di una donna morta per mano dell'ex o del compagno può sembrare utile anche l'aggravante per femminicidio. ma le risposte dovrebbero essere immaginate per prevenire e non per punire.

FS : nel merito: La Pas mi sembra scambi per sintomi una serie di comportamenti e se patologizzi i comportamenti non si finisce più di creare sindromi per ogni cosa. i comportamenti se sono dannosi e sbagliati e sono rivolti ad altri si chiamano maltrattamenti e dunque si dovrebbero risolvere in maniera non psichiatrica.

certo, peccato che molta della psicologia utilizzata nei tribunali per condannare gli uomini, funzioni proprio così. molte delle depressioni post partum, per es, rispondono in pieno a questa metologia.
Con esse , si assolvono le infanticide.

Lo dici a me che mi rifiuto di pensare che esista una sindrome mestruale e che mi rifiuto di fare il gioco di case farmaceutiche che mi vogliono catalogare, stereotipizzare e mettere in terapia con farmaci.


Citazione
FS : qualcuno di voi ha chiarissimo come i bambini affrontano una separazione dalla madre se vengono allontanati da lei e affidati di punto in bianco al padre dopo che è stato loro detto che la madre è un soggetto negativo per la loro vita?

la affrontano bene. un bambino a tutto da guadagnare ad essere allontanato da una madre psicotica , la quale non può che essere dannosa.
Essere una madre non significa essere positiva

Mai detto che essere una madre significa essere positiva. Se la madre costituisce un danno per un figlio quel bambino deve stare altrove. Ma la psichiatria? Perché non parlare di maltrattamento?
 

Offline FikaSicula

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Re:PAS
« Risposta #14 il: Agosto 17, 2012, 23:19:19 pm »
La diatriba sulla PAS nasce, oltre che dagli interessi che le varie parti vogliono curare, anche dalla difficoltà di una sua concettualizzazione sul piano scientifico. Nonostante ciò, occorre notare che se sul piano sindromico non si può parlare di una specifica sintomatologia in senso diagnostico tale da portare ad un'inclusione sul DSM - IV - TR o sul ICD 10, vi sono ormai più di 250 pubblicazioni scientifiche che hanno verificato la presenza di comportamenti alienanti da parte dei genitori verso i figli (è possibile consultare la banca dati PsychINFO). Di conseguenza, se per PAS si intende una sindrome nel senso codificato dai vari manuali diagnostici (DSM - IV - TR o sul ICD 10) la sua esistenza  molto debole, ma se invece la si intende come una serie di atteggiamenti e comportamenti da parte dei genitori, allora possiede una validità psicologica e psicosociale comprovata.
Oltretutto Gardner verso la fine della sua vita aveva riscontrato una simmetria di genere nei riguardi della percentuale di genitori alienanti ed è molto strano che questo dato sia sempre passato sotto silenzio (circa 50% uomini e 50% donne).

Il lavoro che si svolge quando si fanno le valutazioni psicologiche (più che psichiatriche) è per vedere se i comportamenti dei genitori possono in qualche modo arrecare danno ai figli nel momento presente e in futuro. Per il consulente la priorità sono i minori. L'interesse clinico (la tendenza a patologizzare) pertanto non è sul comportamento alienante del genitore, quanto piuttosto sulle conseguenze che tali comportamenti alienanti hanno sui comportamenti dei minori che possono contribuire allo sviluppo di problemi psicologici o anche di vere e proprie psicopatologie. La tendenza a patologizzare i comportamenti alienanti dei genitori di solito avviene quando nelle persone che adottano tali comportamenti sono presenti altri disturbi o condizioni che procurano disagio psichico.
Psicologi (più spesso) e psichiatri (infrequentemente) raramente intervengono in materia di affido se non quando il giudice ha difficoltà a decidere o si trova di fronte a situazioni per le quali serve un parere tecnico. Ed intervengono quando ormai il danno è già fatto, difficilmente prima, altrimenti i genitori e i loro avvocati avrebbero trovato altre soluzioni

Quello che io so è che una patologia si conferma in quanto tale se viene analizzata con criteri diagnostici che ne consentono una classificazione sulla base di sintomi e altre caratteristiche. Ho letto che la Pas, analizzata dal punto di vista scientifico, non presente nei manuali di pediatria, nel Dsm, non consentirebbe questa classificazione perché la casistica  in termini statistici non è analizzabile, perché lo stesso Gardner non avrebbe fornito elementi in questo senso e perché quei sintomi di cui si parla non rispondono neppure alle caratteristiche alle quali deve rispondere ciò che serve affinché una presunta malattia sia riconosciuta in quanto reale.

Nei soggetti che per esempio sono stati presi in esame perché oggetto di sentenza o di Ctu leggo che non si intravedono caratteristiche comportamentali tali da ritenere che vi sia la presenza di un disagio. Questi bambini che rifiutano di vedere il padre non vanno male a scuola, non hanno comportamenti anomali con i compagni, non presentano sintomi di una eventuale patologia clinica. Il sintomo per eccellenza diventa il rifiuto del genitore e la parte di cui Gardner si scorda è l'ascolto di quel bambino affinché si sappia quale sia il motivo del rifiuto. Lo decide lui - sempre - per il bimbo. Decide che si tratta sempre di alienazione parentale e che di questo sia la madre responsabile. Qualcuno sa se si è ipotizzata una percentuale di errore nelle perizie? Nelle diagnosi? Io leggo di si. Non ho letto però di un metodo scientifico per capire se quell'errore nelle diagnosi si realizza o no.