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Che succede quando queste due culture (una più antica e l'altra più recente, ma altamente pervasiva) entrano in conflitto?
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Perchè? Secondo me, perchè sta cominciando a circolare quella controcultura (e in effetti in udienza uno degli avvocati del padre ha contestato proprio il fatto che in caso contrario, sarebbero stati presi provvedimenti immediati nei confronti di un padre che porta via i figli per motivazioni simili) tesa a correggere queste distorsioni di percezione.
L'altro giorno in una discussione credo sul "Fatto" un utente ha proposto un quesito interessante, e per quanto mi riguarda, "nuovo".
Chiediamoci perchè, dopo soli trent'anni dalla riforma del diritto di famiglia è stata necessaria una legge per l'affido condiviso. Una legge che correggeva le distorsioni di un tempo andato (e ce n'erano, perchè lo ius corrigendi io la considero una distorsione, poi si può discutere su quanto fosse effettivamente usato come si può discutere di altre leggi come l'autorizzazione maritale abolita nel 1919, di cui avevo letto una mezza tesi che sosteneva il poco utilizzo della legge, ma c'era..) ha creato distorsioni in meno di trent'anni. Trent'anni è un periodo troppo breve, secondo me, perchè le distorsioni siano causate dal mutamento dell'ambiente. Tanto che si è reso necessario legiferare per tentare di correggere quelle distorsioni.
Mi sembra che la domanda dell'utente de "il Fatto" vada in direzione diversa rispetto alla tua.
Tu sembri porre l'accento su una differenza del ruolo paterno concepito trent'anni fa rispetto a quello di oggi.
L'utente, invece, sembra attribuire il problema a una fase di decadenza del diritto.
Io sarei incline a dare ragione a lui.
Se poi si vuole per forza vedere un cambiamento culturale, questo non è certo nel ruolo del padre che è stato stuprato a dismisura fino a tentare di farne il supplente della mamma, relegandogli un ruolo, addirittura subalterno a quello femminile.
Quella che è cambiata è la presa di coscienza maschile in merito alla violenza della ingiustificata sottrazione dei figli subita da decenni.
La legge del 2006, infatti, è una legge partita dal basso per rimettere ordine là dove la propaganda femminista aveva generato entropia.
Una volta, si dava credito alle femministe, quando proponevano modelli di padri alcolizzati che tornavano a casa e picchiavano la moglie. Pensavamo che gli uomini avessero tutti voglia di trombare donne più giovani della moglie. pensavamo che la madre fosse più importante del padre.
Va anche detto che le occasioni per ragionare su paternità e maternità erano rare.
I pochi casi di vedovi, che riuscivano a sostituire egregiamente la madre defunta non facevano notizia quanto i modelli propagandati.
Poi abbiamo capito che il padre è importante e che il padre non è il sostituto della mamma ma quello che insegna a inventare, creare, costruire, risolvere e riparare.
Che gli uomini non sono tutti puttanieri, specie se hanno una donna che non gliela fa sudare.
Che, se un uomo ha di meglio da fare, non beve, non va a puttane, non passa le giornate al bar, non costruisce plastici ferroviari..
Certo... se l'alternativa è sorbirsi le lagne o le lamentele di un'arpia....
Ero bambino quando mio cugino veniva a nascondersi a casa mia, e da dietro una siepe, guardava con il binocolo passare in strada la figlia che, con la nonna materna, andava a fare la passeggiata, niente popò di meno che al cimitero...
Come un ladro, che rubava le immagini della figlia.
La moglie era "scappata" da un anno
Fino all'udienza lui non prese più sua figlia in braccio.
Poi... una volta alla settimana e il sabato o la domenica dalle dieci alle otto....
Mi chiesi se fosse giusto.
Mi risposi di no.
Oggi, che quasi tutti sono o conoscono separati, sono in tanti a rispondersi di no.
Ecco perché l'affido congiunto arriva da una richiesta di popolo.
Ecco perché l'inganno femminista sta tramontando.