Dialoghi > Verso una Nuova Alleanza
la via d'uscita cattolica
zagaro:
--- Citazione da: Vicus - Novembre 27, 2012, 01:22:19 am ---Concordo al 100%.
L’accordo sugli effetti civili del matrimonio risale a quando il matrimonio era indissolubile. Nell’83 non si è pensato di riformarlo. Risultato: L’unione religiosa ha effetti civili sperequati che nulla hanno a che vedere col matrimonio cattolico e col matrimonio tout court.
Che senso ha costringere l’uomo a rimettere, praticamente senza tutela alcuna, il proprio futuro all’arbitrio di una donna spesso socialmente condizionata e legalmente incentivata a non rispettare gli impegni più elementari?
Si sente dire nelle chiese che ci sono sempre meno matrimoni, a causa della secolarizzazione. Forse il problema –e la soluzione- risiedono altrove.
Innanzitutto se il matrimonio civile è scioglibile a piacimento e fonte di considerevoli ingiustizie, la sua trascrizione dovrebbe essere resa quantomeno facoltativa.
Poi si potrebbe:
Fare istituire dallo Stato un regime matrimoniale speciale (come il covenant marriage che esiste già in certi Paesi) che permetta, ad esempio, la separazione solo per motivi gravi accertati e previa mediazione familiare;
Permettere gli accordi prematrimoniali (magari tracciandone le linee-guida su una base di reale equità), questi sì con effetti civili.
Credo che questo possa considerarsi un dovere cristiano, più che generiche esortazioni e “centri di ascolto”: l’industria del divorzio sparirebbe, e si eviterebbero innumerevoli sofferenze umane e sociali.
Per ripetute esperienze di conoscenti, ne sono convinto: il miglior deterrente alla separazione facile è renderla poco conveniente economicamente. C’è anche il welfare che aiuta il coniuge senza alcuna valutazione etica: ma, con l’aria che tira, per questo non sarà necessario darsi troppo da fare.
PS Il modello paolino non sembra essere rinnegabile, si sono visti i risultati. Sarebbe il caso di riproporlo in maniera credibile: qualcuno, laico, lo ha già fatto e non sono mancate testimonianze di coniugi grati per aver salvato il loro matrimonio.
--- Termina citazione ---
credo che abbiamo delle concezioni diverse sul dovere crisitiano.
per quato riguarda il matrimonio 'sociale'. un volta era una pratica talmente importante, che pratiamente si poteva fare u una sola volta nella vita (due volte erano eccezioni per intervento della morte) (famosissimo il divorzio cattolico di Enrico VIII) .
oggi tutte quelle istanze che facevano del matrimonio un fatto 'unico' sono venute quasi tutte meno, se trovssimo una souzione per i diritti ereditari (che al momento non sono negoziabili) potremmo pure abolirlo.
il problema oggi più che nelle modalità del vincolo stanno nell'accettare nuove forme di socialità fino a poco tempo fa sconosciute o di scarsa esperienza
COSMOS1:
è strano in effetti che l'Italia è uno dei pochi paesi al mondo nei quali il dibattito sul covenant marriage sia quasi proibito e comunque prossimo allo zero :hmm:
zagaro:
--- Citazione da: COSMOS1 - Novembre 27, 2012, 08:28:53 am ---è strano in effetti che l'Italia è uno dei pochi paesi al mondo nei quali il dibattito sul covenant marriage sia quasi proibito e comunque prossimo allo zero :hmm:
--- Termina citazione ---
perchè noi siamo un paese di civil law
noi abbiamo delle leggi rigide per quanto riguarda i contratti.
art. 1321 codi civile
ricordati che in una causa di divorzio il giudice può decidere solo sul perchè e percome del patrimonio accumulato dalla coppia,
e non può mai decidere su chi dei due era il 'fetentone'
Vicus:
--- Citazione ---Concordo su quasi tutto.
Tranne che sul dovere cristiano.
--- Termina citazione ---
Veramente intendevo il dovere della gerarchia almeno di dire qualcosa sull’attuale situazione e, magari, formulare proposte per porvi rimedio. Ma questo non dev’essere un pretesto per non fare noi nulla nel frattempo, l’impegno dei laici, credenti e non, è almeno in questa fase determinante.
--- Citazione ---è strano in effetti che l'Italia è uno dei pochi paesi al mondo nei quali il dibattito sul covenant marriage sia quasi proibito e comunque prossimo allo zero
--- Termina citazione ---
In Italia vige la libertà religiosa ma anche un “matrimonio di Stato”. Lasciare almeno una parte della disciplina di questa unione all’autonomia delle parti sarebbe una manifestazione di pluralismo. Il legislatore si lascia “convincere” quando c’è una pressione dell’opinione pubblica, manifestata anche con comportamenti e situazioni di fatto diffuse. Se una gran parte della popolazione invece di scegliere il (cosiddetto) matrimonio civile decidesse di regolare il rapporto contrattualmente (tipo Dico) al di fuori dell’inquadramento ufficiale, le cose cambierebbero a livello legislativo.
Poi certi Paesi spesso anticipano una tendenza generale, non si può escludere che il covenant marriage sia un giorno recepito anche in Italia.
Sebastiano:
--- Citazione da: COSMOS1 - Novembre 27, 2012, 08:28:53 am ---è strano in effetti che l'Italia è uno dei pochi paesi al mondo nei quali il dibattito sul covenant marriage sia quasi proibito e comunque prossimo allo zero :hmm:
--- Termina citazione ---
Solo in un libro avevo letto del covenant marriage... forse sarebbe una soluzione per evitare divorzi, ma non so se sia applicabile
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