Voi direte, sì, ma a che cosa serve?
L'ho detto, idealmente serve proprio a perpetuare il concetto di "migliore", e premiarlo.
Ve lo immaginate una società dove si premia chi perde?
O si da lo stesso premio al vincitore o al perdente?
O che si premia tutti, anche solo con un premio di partecipazione?
O addirittura che venga permesso alle donne di competere e possano vincere un premio del valore degli uomini?
A cosa servirebbe?
Il fatto che nella ns società ci siano prodromi di ricompense in tal senso, significa che la polarità maschile sta inesorabilmente declinando.
Pensate invece all'antica roma, chi perdeva, veniva ...sbranato!
Altro che premio di consolazione .
Ma la vita non è un campionato di calcio o una lotta tra gladiatori,
oggi vince chi sa fare qualcosa per gli altri e non chi sbrana gli altri con la sua vincita.
Tu vedi poi tutto nella polarità M/F
a sai, infatti quel mio intervento più sopra sulla nascita delle domande partendo dal lutto, dall'incontro con la morte, aggiungo anche la follia e la perdità d'identità
non era cosi tanto off topic. Percé sono situazioni davvero drammatiche dove poco importa se sei uomo o donna.
Certo posso aggiungere mille altre cose più solari, voglio realizzarmi aprendo una fabbrica di cioccolato o voglio fare il pediatra.
Mica vinci, ti realizzi, fai guarrire o trovi risposte in quanto donna o uomo e mica le trovi solo per il tuo sesso.
Il sesso dell'altro mi interessa abbastanza poco in queste situazioni.
Poi che ci poso fare, mi delude se uno si sente triste per il fato che una donna si realizzi o trova risposte anche per i suoi problemi (mi riferisco alla tua critica a Badinter, che non ho letto ma ho capito che critica il femminismo). Ma il resentimento, il rancore non è solo femminile, certo.
In fondo per aprire le bottiglie e fare bimbi mi basta un uomo, in tutte le altre situazioni mi è indifferente se l'altro è uomo donna, e non significa che quelli altri tutti sono esseri inutili.